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By errychGoya

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Trama Melissa,27 anni spirito ribelle e indomito ,nel pieno dalla sua seconda laurea in economia e gestione a... More

premesse e personaggi
1. il principe azzurro
2. risse a non finire
3. ora mi dai del lei?
4. Luna 🌙
5. discussione evitata
6. ti fai aiutare?
7. lacrime,non mi piacciono i medici!
8. una notte nella tana del lupo
9. little kótik....
10. pizza,Shrek e fuga
11. mezza giornata con sólntse
12. fraintendimenti e chiaramenti,ti riporto a casa
13. domenica con la febbre
14. cure che non mi piacciono!
15. pianti,cena e tutti a nanna
16. scuse,punizione e colazione
17. pranzo impegnativo e pomeriggio di relax
18. Due settimane dopo
19. punizione,non sei piu sola
20. un nuovo mondo
21. informarsi,da internet e sul campo
22. Samuel e....
23. colazione al primo piano
25. primi giorni da little...
26 confidenza in più
27. dubbi e prime prove
28. lo Space
29. Sorprese e traguardi
30. Prime volte

24. regole,punizioni e safeword

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By errychGoya

Pov Melissa

Tenendo stretta la mia mano in quella di Samuel,forse per paura di perdermi,infatti,nonostante quasi tutti fossero appartati tra di loro in gruppetti,c'era davvero molta gente ,velocemente però arrivammo in fondo alla sala,dove si trovava un vero e proprio parco giochi al coperto.
All'ingresso però vi trovammo una ragazza dall'aria simpatica,con una targhetta con su scritto il suo nome,Katia che ci fermò,salutò Samuel affettuosamente e poi si concentrò su di me.

<<ciao piccolina,per giocare qui c'è bisogno che almeno uno,se ne sono due o di più,dei tuoi daddy o mommy,o chi ne faccia le veci, firmino una liberatoria,potresti far venire qualcuno?
Se no,se sei single,dovresti firmarla tu stessa.>>
Io la osservai perplessa per qualche secondo, indecisa su cosa dirle,quando, a salvarmi da quella situazione fu proprio una figura alle mie spalle,Dimitri,che mi prese in braccio.

<<scusami Kótik,mi ero proprio dimenticato di questo particolare>>
Mormorò vicino al mio orecchio,in modo che solo io potessi sentirlo,per poi rivolgere un sorriso di cortesia a Katia.

<<ciao Katia,Melissa è la mia little,se mi dai il modulo firmo subito>>
La donna non se lo fece ripetere due volte che gli passò un modulo da firmare e compilare e una penna.

<<piccola,io mi chiamo Katia,mentre tu sei Melissa giusto?>>
Mi parlò proprio come se avesse davanti una bambina.
Annuì.

<<ora ti accompagno di là,così puoi andare a giocare,per qualunque cosa puoi chiamarmi o chiedere a Louis e Emilia>>
Mi spiegò indicandomi le altre due persone di lontano.

<<va bene?>>
Annuì ancora e Dimitri le passò il modulo,lei gli diede una veloce occhiata e poi mi sorrise.

<<ora andi- ....oh piccola ma hai sbagliato braccialetto>>
Notò,portando anche l'attenzione di Dimitri sul mio polso,con un braccialetto rosso senza fantasia,mistress libera.

<<sì,Kat,scusami.
L'altra sera è venuta qui da sola per farmi una sorpresa e ...che dire dei bambini? Gli piaceva il rosso e rosso è stato.>>
Rispose Dimka al mio posto facendo ridacchiare Katia.

<<tranquillo,Dim.
Più che altro attento che non ricapiti,in modo da evitare situazioni spiacevoli.
Soprattutto sai che genere attira quel braccialetto, sicuramente non andatto a una dolce little come Melissa,si piccolina?

Ma non c'è problema,ora risolviamo subito.>>
Disse la prima parte rivolgendosi al mio daddy e la seconda a me.

Aprì i bottoncini aprendo il braccialetto e sfilandolo e mettendomene subito uno azzurro pastello in sostituzione.

<<ecco fatto,ora saluta daddy e, se mi dai la mano principessa, andiamo a giocare>>

Io molto timidamente, con le gote rosse,per niente abituata a quel comportamento, che stranamente lì sembrava per tutti così tremendamente normale,mossi la manina per salutare Dimitri che imitò il mio gesto di rimando.

Ancora più esitante diedi la mano a Katia,lo ammetto,lo feci solo perché daddy mi guardava e volevo fargli vedere che poteva essere fiero di me,e la seguì fino alla vera entrata di quel magico mondo.
Ai lati vi erano delle scarpiera a muro e appena entrati un enorme pavimento in gomma e poi chi più ne ha più ne metta.


(Le foto sono per darvi un'idea,ma ovviamente sentitevi di liberi di immaginarla un po come volete!)

<<wow>>
Inavvertitatmente un versetto di sorpresa abbandonò le mie labbra,suscitando una piccola risatina in Katia.

<<lo so,fa a tutti lo stesso effetto la prima volta>>
Mi spiegò gioviale.

Quel posto era dannatamente enorme.

<<ecco,li c'è il tuo amichetto,vuoi andare da sola o ti accompagno?>>
Affermò indicando poco lontano Samuel con Mariè,credo e gli altri sottomessi,degli amici di daddy.

<<d-da sola>>
Risposi un po imbarazzata da tutte quelle attenzioni e cure.

<<va bene piccina.
Ricorda,se hai bisogno di qualcosa sentiti libera di chiamare me o Emilia o Louis>>
Detto questo mi salutò con il suo solito modo affettuoso mentre io camminavo impacciatamente verso il mio obbiettivo,non perdendo però occasione, per guardarmi intorno con curiosità e provare ad analizzare la situazione.

Vi erano davvero tanti tanti giochi,e colori ,e tutto era a prova di little,gli angoli in gomma ,le barriere per evitare di cadere,insomma si vedeva ci tenessero molto alla sicurezza, ma ciò che mi sorprese maggiormente fu la quantità di persone intente a divertirsi spensieratamente come bambini,tutti completamente a loro agio.

<<Mel!>>
Mi richiamò Samuel quando ormai ero giunta a pochi passi da loro.

Gli sorrisi timidamente e azzerai completamente la distanza,fermandomi davanti a loro,col viso basso e le gote rosse,osservandomi i piedi,coperti dai morbidi calzini bianchi,indecisa su cosa fare.

<<siediti pure,siamo bravi noi>>
Mi disse Chloè sorridendomi,alche mi sedetti a gambe incrociate accanto a lei.

<<quindi tu sei nuova qui,giusto?>>

Annuì in risposta a ...Aron,credo?

<<sta tranquilla,non siamo alieni,ne ti giudicheremo>>
Mi disse una ragazza dai capelli corti a caschetto e la carnagione chiara.

<<io sono Mariè e sono una little,più precisamente una kitten.
Lo so che ci ha già presentati il tuo daddy ma prima sembravi così tesa che non so quanto abbia ascoltato,e poi deve essere difficile memorizzare tutti questi nuovi nomi>>
La ascoltai in silenzio e alla fine le sorrisi grata,aveva fatto centro.

<<i-io Melissa....ma già lo sapete>>

<<io mi chiamo Aron>>
Mi disse il ragazzo corvino,accanto Mariè.

Gli sorrisi.

<<io Chloè, ma immagino tu l'abbia capito>>

<<e noi ci siamo conosciuti ieri>>
Aggiunse Samuel facendomi un occhiolino.

<<perché già la consoci tu? Non e giusto!>>

<<qual è la tua età nel little space?>>

Chloè ed Aron posero le loro domande in contemporanea portandomi a tirarmi il labbro inferiore coi denti,imbarazzata.

<<be-beh io...ecco..>>
Non sapevo bene che dire.
Avevo letto qualcosa su "l'età della baby" ma non avevo seriamente idea di quale potesse essere la mia.

Fortunatamente per me,a rispondere ci pensò Samuel.

<<ci siamo incontrati ieri nel locale,ecco perché ho tardato ad arrivare.
Lei era venuta solo per divertirsi ,non sapeva fosse una serata Bdsm,né tantomeno che ci fosse Dimitri.
E prima che lo chiediate si,è lei di cui ci ha accennato e fino a qualche giorno fa non aveva idea di cosa volesse dire little o daddy,quindi non ha idea di quale sia la sua età....o mi sbaglio?>>
Terminò lasciandomi un occhiata,per assicurarsi di essere stato abbastanza esaustivo ma senza mettermi a disagio o rivelare troppo di quanto gli avevo detto appena la notte passata.

Mossi appena la testa su e giù.

<<oh,quindi sei nuova,nel senso proprio di nuova nuova?>>
Ancora una volta mi trovai ad annuire alle parole di Aron.

<<non preoccuparti, da adesso in poi puoi contare su di noi!>>
Mi rassicurò Marie,tra tutti lei era una di quelle che mi metteva più a mio agio,aveva una presenza molto rassicurante e un sorriso dolcissimo.

<<sì!
Ma quindi da quanto state insieme tu e Dimitri?>>
Chiese il corvino facendomi abbassare la testa e concentrarmi sulle mie mani che giocavano nervosamente tra di loro.

<<in....in realtà da stannote/mattina...credo>>

<<in che senso "credo"?>
<<wow ma è fantastico!>>
Ancora una volta le voci di Aron e Chloè si sovrapposero.

<<ecco..è s-successo tutto così v-velocemente....e poi ha accettato di essere il mio daddy,non il mio ragazzo>>
Nella parte finale della frase inavvertitatmente lasciai andare una nota di tristezza e rassegnazione.

<<ma è ovvio che sia anche il tuo ragazzo!>>
Ribattè Chloè.

<<però i-io ho letto su internet che si insomma si può avere questo tipo di relazione ma...ecco sentimenti amorosi>>
Spiegai i risultati delle mie ricerche.

<<quella è una possibilità,eppure dopo tutta la scenata che ha fatto ieri portandoti al nostro tavolo e come mi trattava stamattina dubito fortemente che non ci siano dei forti fortissimissimi sentimenti!>>
Mi fece notare Chloé,facendomi arrossire al pensiero di quegli eventi.

<<quindi non hai ancora delle regole fisse?>>
Chiese Aron.

<<e delle punizioni>>
Aggiunse Mariè fingendo di essere percorsa da un brivido.

Arrossì a quelle parole e scossi il capo.

<<Dimitri in teoria è un dom,non un daddy....è la sua prima volta con una little>>
Notò ad alta Samuel.

<<chissà in effetti come sarà....>>

<<mhh,spero per te che sulle regole non sia intransigente come con gli slave>>
Aggiunse Aron rabbrividendo all'idea.

<<Beh vedi che non è così male,ultimamente dopo il paddle o la cinta, Thomas mi mette un'ottima crema,che in un paio di giorni mi fa tornare come nuova>>

<<peccato che per il figging non ci siano molti rimedi inevce>>
Contestò sempre col suo tono scherzoso Mariè,provocando invece in me un brivido.

<<ragazzi così la state spaventando!>>
Intervenne Samuel in mio soccorso,accompagnando le sue parole da un movimento della testa.

<<scusa>>
<<sì,scusaci,non l'abbiamo fatta apposta>>
Fece eco a Chloè ,Mariè.

<<ognuno trova il giusto compromesso con la propria mommy o daddy,quindi non ci sono regole generali o fisse.
Dimitri certamente non è a digiuno di questo mondo,ma questo non è necessariamente qualcosa di brutto,se ha voluto intraprendere questa relazione con te,una little,l'avrà fatto sicuramente con coscienza e vedrai che troverete il giusto equilibrio>>
Mi rincuorò Aron.

<<grazie.
I-io in realtà ecco...h-ho....ho paura di deluderlo...essendo così inesperta e...di ...di non rispecchiare i suoi gusti>>
Rivelai.
Non so bene come mi venne,non avevamo chissà quale confidenza, eppure con loro stavo iniziando a sentirmi a mio agio,non mi avrebbero giudicato,anzi.

<<non devi averne,se ti ha scelta sicuramente è perché gli piaci!>>

<<e poi non si nasce certo imparati,è normale tu sia inesperta,vedrai che questo renderà solo l'esperienza più bella.>>

<<se comunque questa è una preoccupazione che ti impedisce di essere tranquilla,parlane con lui.
È il tuo daddy,vedrai che saprà come aiutarti!>>

<<malauguratamente non dovesse funzionare,non sarà certo né colpa tua né sua,non darti peso.>>

<<ovviamente però ora goditi il presente!>>

<<e i premiii!>>

<<siii!>>
Ascoltai i loro commenti mentre piano mi tranquilizzavo.
Inarcai un sopracciglio a quelle ultime parole.
"Premi" era una parola piuttosto ricorrente da quando conoscevo Dimitri,e a tal proposito,mi venne in mente che ne avevo due o tre da reclamare.
Sorrisi all'idea.

<<Premi?>>

<<Beh si,premi! Quando ci si comporta male si hanno le punizioni ma quando si seguono le regole dei bellissimi e fantastici premi!>>

<<del tipo,se posso sapere>>
Chiesi curiosa dell'argomento.

<<anche questi cambiando da coppia a coppia ma per esempio a me l'ultima volta le mie mommy mi hanno portato a prendere un gelato buonissimo e poi siamo stati tutto il pomeriggio al parco!>>

<<a me invece,daddy ha regalato una nuova coda!>>

E così iniziò un dibattito sugli ultimi regali ricevuti,che io ascoltai meravigliata e spesso, quasi gelosa,volendo essere al loro posto.

Fummo interrotti da ...Louis? credo che ci avvertiva che i nostri daddy e mommy ci stanno aspettando all'entrata dell'area giochi.
Continuando a parlare ci dirigemmo dove richiesto ed,appena notai Dimitri,per non so quale ragione
(Si che lo sai,solo,non vuoi ammetterlo!),corsi incontro buttandomici praticamente adesso.
Lui,fortunatamente,mi prese al volto tirandomi su e sistemandomi su un fianco,come si fa per i bambini piccoli ed io gli lasciai un bacio sulla guancia.

Salutammo tutti gli altri,alcuni dei quali ,oltre che con le parole mi risposero muovendo le mani e ci dirigemmo verso l'uscita.

Fu in quel momento che mi resi conto di come fossi vestita e in che posizione mi trovassi,l'idea che qualcuno potesse vedermi così e l'ansia di poter essere derisa di nuovo mi fece dimenare ,per cercare di scendere da Dimitri,nonostante, tra l'altro fossi ancora senza scarpe

<<ei ei,kótik calmati, che succede?>>
Mi chiese gentile portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

<<i-io non voglio essere v-vista....così...>>
Confessai guardando in basso e giocando nervosamente con le mie mani.

<<kótik, tranquilla.
Togliendo che questa è ancora la zona riservata agli appassionati di bdsm quindi nessuno ti giudicherà,la macchina è nel garage sotterraneo.
Ora prendiamo l'ascensore e siamo arrivati,va bene?>>
Mi parlò con calma e tranquillità.
E fu lì che ne presi coscienza ancora una volta: lui mi capiva,comprendeva le mie paure prima ancora che potessi farlo io.
Non mi giudicava,anzi,era pronto a rasserenarmi ed aiutarmi ed io in quel momento decisi che avrei fatto di tutto per stare con lui e fare in modo di far funzionare quella relazione.
Sorrisi annuendo col capo e lo lasciai trasportarmi in ascensore, dove poggiai la testa contro il suo petto per stargli più vicino.

Lui selezionò il piano e poi tornò ad accarezzarmi i capelli.

Una volta che le porte di metallo si furono aperte,mi condusse alla macchina,aprì lo sportello del posto accanto a quello di guida e ,nonostante qualche mio lamento per il distacco,mi ci lasciò dentro,non prima di avermi allacciato la cintura ovviamente.
Lasciò quelle che,con la coda dell'occhio, scorsi essere la mia borsa e la sua giacca.

Fece il giro della macchina e si mise al posto del guidatore,si allacciò la cintura e partì verso una destinazione a me sconosciuta.
Non gli chiesi niente,non mi interessava dove mi stesse portando,mi bastava stare con lui e lui dovette in qualche modo captare il mio bisogno di contatto perché tra una manovra e l'altra allungava la mano per lasciarmi qualche carezza ,di cui gli fu davvero grata.

Mi sorpresi quando parcheggio sotto il mio palazzo.
Non che mi aspettassi chissà quale arrivo ma magari casa sua mh?

La mia è ancora tremendamente in disordine, per non dire altro,sara sicuramente deluso dal mio comportamento vedendo le condizioni della mia casa e ....mi lascerà!
No no,non posso permetterlo!

<<che fai? Non scendi?>>
Mi chiese lui sorridendomi e solo in quel momento tornai coi piedi per terra,accorgendomi che lui aveva già slacciato la sua cintura di sicurezza ed aperto lo sportello.

<<no!>>
Quasi urlai.
Maledetta io e maledetta la mia impulsività.

<<v...volevo dire...possiamo fare un altro giro?>>

Lui mi guardò inarcando un sopracciglio, confuso.

<<avremo tempo per fare quanti giri vuoi,ma ora dobbiamo parlare>>

<<perfetto,parliamo! Che ne dici però di farlo in riva al mare?>>

<<in riva al mare? Kótik credo proprio sia meglio qualcosa di più appartato>>

<<un bar allora? Ne conosco uno qui vicino che fa un caffè buonissimo>>

<<kótik, forse non te ne sei accorta ma siamo praticamente appena usciti da un bar,e poi ,tra l'altro,tu per un po il caffè lo vedrai solamente col binocolo>>
Mi ammonì,per poi aprire completamente lo sportello ed uscire,senza darmi possibilità di replica.

Fece ancora una volta il giro della macchina e recuperò la mia borsa e la sua giacca e poi,galantemente,si fa per dire,mi aprì lo sportello e mi slacciò la cintura di sicurezza.

<<kótik, posso immaginare cosa tu mi stia cercando di nascondere ma....sta tranquilla,ne riparleremo con calma.
Sappi solo che non è stata colpa tua,sei una piccola little da sola e ,per quanto sapevo fosse necessario,sono stato io a lasciarti allo sbaraglio>>
In tutto ciò,come se le sue parole al miele non bastassero a farmi sentire ulteriormente uno schifo ed in colpa,mi lasciò anche una carezza sulla guancia.

<<su,ora andiamo>>
E ancora una volta mi prese in braccio,per poi assicurarsi che fossi ben coperta e nascosta sotto la sua giacca.

<<rimani così,finché non entriamo>>
Con una mano accompagnò la mia testa a poggiarsi sul suo petto ,chiuse la macchina e a passo deciso si diresse verso il portone e poi in ascensore,dove selezionò il quarto piano.

Una volta arrivati al pianerottolo mi scopri il viso.
<<dove sono le chiavi ?>>

Io esitai qualche secondo tirandomi il labbro inferiore coi denti,ancora indecisa se fargli vedere il casino dentro l'appartamento ma alla fine risposi.

<<dentro la borsa>>

<<posso?>>
Ancora me lo chiedeva. Che dolce.

Annuì col capo e lui recuperò ciò che ci serviva.

Una volta inserita nella serratura ed aver girato aprì la porta,tolse la chiave e la richiuse alle nostre spalle.

Rimase fermo e zitto per qualche istante,ed io,seppur non lo stessi guardando in faccia ero sicura al 100% stesse passando in rassegna ogni angolo analizzandolo.

Nell'entrata fortunatamente non vi era molto caos,il peggio era in bagno e nell'open space tra salotto e cucina.

Lui avanzò,sempre tenendomi in braccio fino alla cucina,dove, vi erano finite ancora una volta confezioni di cibo d'asporto e cibo spazzatura,poche,se comparate alla scorsa volta.

Dimitri ignorò,o almeno finse di farlo,il tutto ,come anche i vari libri sul tavolo e si diresse verso il divano.

Scostò una coperta per sedersi ma da sotto ne uscì una bottiglia.
Una bottiglia completamente vuota.

Una bottiglia completamente vuota ,di rum.

Mi morsi l'interno guancia per non dire niente,preoccupata da una sua eventuale reazione ma Dimitri,con molta calma la poggiò sul tavolino e si sedette,poggiandomi accanto a sé.

<<Sei pronta per parlare?>>
Mi chiese con tono dolce,ed alcuntempo tremendamente serio.

Io annuì col capo.

<<non voglio prenderti in giro quindi voglio essere certo al cento per cento che tu sappia a cosa stai andando incontro accettando questa relazione>>

<<ho letto molto da internet!>>
Risposi io inorgoglita ,quasi gonfiando il petto per aver fatto una cosa giusta finalmente.

Lui mi accarezzò il capo.

<<brava piccola.
Allora facciamo così....c'è qualcosa che non hai capito? O su cui vorresti delucidazioni?>>

Io ci pensai su ma poi scossi il capo.

<<va bene,se in caso ti vengono in mente dovrai assolutamente chiedermelo.

Ora,dovremmo pensare alle regole, le punizioni, e le safeword..>>

Riprese attirando completamente la mia curiosità.

<<e i premi?>>
Chiesi di scatto.

Insomma come può dimenticarsi dei miei premietti?

<<per quelli faremo cosi: una volta che ti sarai comportata bene io ti darò un premio,che va a mia discrezione, ma,in caso tu desideri qualcosa in particolare, potresti dirmelo e ne potremmo discutere....va bene?>>

Annuì velocemente col capo,contenta all'idea.

<<io ne ho ancora qualcuno da ritirare!>>
Gli ricordai tutta fiera,facendolo sorridere divertito.

<<se è per questo hai anche qualche penalità da scontare sai?

Ora,fa la brava e va a prendere dei fogli e dei colori con cui scrivere tutto,e una volta completato,lo appenderemo da qualche parte ben visibile per te,come la porta della tua cameretta o dell'armadio.>>
Mi spiegò tutto con molta calma facendomi annuire e correre in camera mia.

Tornai poco dopo con una pila di fogli colorati e i miei due borsellini preferiti pieni di colori a matita e a spirito e penne glitterate.

<<facciamo prima un foglio di brutta?>>
Chiese tirando già fuori l'unico foglio bianco ed una matita e sedendomi per terra,sul tappeto,in modo da poter scrivere appoggiando il materiale sul basso tavolino.

<<certo piccola>>
Mi lasciò fare Dimitri sedendosi accanito a me a gambe incrociate, mentre io ero in ginocchio,era una posizione che prendevo spesso, standoci ,per assurdo,parecchio comoda.

<<da cosa vuoi iniziare? Regole o punizioni?>>

Io ci pensai su qualche minuto per poi fare spallucce.

<<e regole siano.>>
Mi prese la matita e scrisse "regole per il piccolo kótik di daddy" e poi me la ripassò.

<<scrivendo le memorizzerai prima.

Visto che non sappiamo ancora la tua little age,giusto?>>

Annuì appena in risposta per dargli conferma.

<<...potremmo iniziare con regole generali.
Ricorda sempre che io te le dirò ma tu ora avrai il diritto di contestarle o proporne altre.
Non sono regole immodificabili,se noteremo non vadano bene ne parleremo e cambieremo o modificheremo,del resto sia le regole che le punizioni hanno come fine quello di aiutarti a migliorare,quindi devono adattarsi alla tua persona.
Sappi però che non accetterò contestazioni se sei nel little space o si tratta solo di capricci o scuse per non essere punita.
Dopo che ti sarai calmata ed avrai eventualmente scontato la tua punizione, ne potremo parlare>>
Mi spiegò tutto con estremo serietà,facendo venire fuori ancora di più la sua posizione dominante che mi portò ad annuire alle sue parole ,incapace di fare altro.

<<1 non si dicono parolacce.
Anche se per farti passare la voglia sono bastate poche pacche ,è sempre meglio risottolinearlo no? Giusto per non cadere di nuovo in errore>>
Ammiccò per poi sorrideremi divertito ,consapevole di starmi stuzzicando a pieno.

<<qualche pacca? Ma se mi hai fatto il culo rosso>>
Ribattè mettendo su un broncio che a quanto pare doveva essere divertente visto che lo fece ridere.

<<2 non si urla se si è arrabbiati.>>
Aspettò io scrivessi e poi continuò.

<<3 non si beve se si è da soli,mentre ,in caso contrario bisogna avere il permesso di daddy.

Qui inevce sappi che non transigo,non transigo per niente:
4 non si fuma e non ci si droga.>>

<<qui è facile,non c'è problema! Mi fa schifo l'odore del fumo.>>
Lui accennò un sorriso e mi accarezzò i capelli.

<<brava kótik.

Ovviamente:
5 non si dicono bugie.

E 6 si parla se c'è qualcosa che non va o c'è qualcosa che si vorrebbe tanto fare.>>
E qui storsi leggermente il naso,cosa che lui,evidentemente notò.

<<lo so che per una bimba indipendente come te sarà difficile,ma a me non importa se non sarai perfetta,basta che tu ci provi>>
Mi rassicurò prima di lasciarmi un bacio sulla fronte che mi fece sorridere.

<<7 non si bevono più di due caffè al giorno.>>

<<due ?!>>
Chiesi di getto,per niente d'accordo.

<<due.
Ma tranquilla,passata qualche settimana questo numero lo faremo scendere a uno,ci siamo intesi?>>

<<ma ma...non potremmo fare inevce almeno quattro?>>
Gli chiesi quasi supllicandolo,consapevole che una diminuzione della caffeina in circolo nel mio avrebbe voluto dire una diminuzione del mio rendimento,ed anche dello stress,agitazione e insonnia,ma questi erano particolari inutili.

<<no.>>

Spalancai la bocca a quell'affermazione così fredda e breve.

<<non avevi detto che potevo contestare e ne avremmo parlato?>>
Lo accusai tenendo su con fierezza il mio broncio.

<<infatti ne stiamo parlando ma semplicemente questa regola non cambierà.
Ah,e tra l'altro due volte a settimana potrai barattare i tuoi caffè con un energy drink visto che ho notato ti piaccia tanto.
E si,anche queste faremo in modo di trasformarle dalla regola quotidiana a un eccezione sporadica.
E per rispondere alla tua domanda:
ne va di mezzo la tua salute,quindi no,la regola sette non si tocca.>>

Inevitabilmente mi venne da sbuffare, guadagnandomi un occhiataccia da Dimitri.

<<hai qualcosa da aggiungere per caso?>>

Alla fine sospirai e scossi il capo,consapevole, per quanto non ne fossi felice che avesse ragione.

Sarà dura...

<<8 i pasti non si saltano e si mangia tutto quello che c'è nel piatto.

E 9 non si studia la notte.>>
Sorrisi appena alla otto.
Quella è sicuramente una delle più semplici.

Ma il mio ghigno non ebbe vita lunga,in quanto Dimitri si premurò di aggiungere un ulteriore clausola.

<<per pasti non valgono quelle schifezze confezionate o d'asporto.
Devi mangiare porzione più equilibrate e nutrienti,se no è ovvio che sarai sempre stanca.>>

<<ma così perderò tantissimo tempo!
...almeno in sessione....poi prometto che faccio la brava e mangio bene>>
Lui scosse il capo alle mie parole.

<<assolutamente no.
Soprattutto mentre studi hai bisogno di energie>>

<<ma non ce la farò mai così!>>

<<non esiste "non ce la faccio" se non ci hai nemmeno provato>>

<<io c'ho provato!>>
Scattai di nuovo, offessa da quell'accusa.

<<evidentemente non hai trovato il metodo giusto.
Te l'ho già detto,non c'è bisogno tu sia perfetta ma devi provarci,ed io ti aiuterò in questo.
Adesso ci sono qui io,non devi più preoccuparti di nulla,lasciami le tue preoccupazioni e permettimi di guidarti>>
Mi spiegò con calma prendendomi le mani e guardandomi dritto negli occhi.
Io presi un profondo respiro ma alla fine sorrisi.

<<ci proverò>>

<<bravissima piccola>>
Appena finì di pronunciare quelle parole mi lasciò un bacio a fior di labbra che mi lasciò imbambolata.

<<ed è proprio per questo che dobbiamo creare una routine:
10 la sveglia è alle 8: 30 e si va a nanna alle 22:00,massimo mezzanotte ,ma solo per motivi eccezionali;
Almeno per il momento che non hai lezione,poi,una volta che tornerai a farle, adegueremo gli orari.>>

Ma non feci in tempo a contestare che aggiunse :

<<11 il pomeriggio è d'obbligo il pisolino.>>

<<c'è altro?>>
Gli chiesi con tono leggermente acido,per nascondere il fatto che fossi spaventata da tutte quelle regole,da quella nuova situazione.

<<nah,direi che per il momento può bastare>>
Mi rispose sorridendo,probabilmente più che consapevole della mia irritazione,ma non feci in tempo a dargli una risposta cattiva che mi sollevò tirandomi a cavalcioni su di lui.

<<ei piccolo kótik>>
Ora i nostro visi erano a pochi centimetri di distanza.
Le sue mani sui miei fianchi mi tenevano ferma,ed istintivamente io poggia le mie sulle sue spalle.

<<so che sei spaventata, ma....faremo le cose con calma.
Prova a fidarti di me.
Dammi due settimane.
Se vedrai che la cosa non va bene,cambieremo approccio o,se vorrai,non mi vedrai più, ti lascerò in pace e sparirò dalla tua vita>>
La sua voce bassa e roca,il suo fiato caldo così vicino alle mie labbra....mi fece venire la pelle d'oca.
Al sentire le ultime parole mi si strinse il cuore e quasi istintivamente strinsi la presa su di lui e scossi il capo.

<<è solo una possibilità piccola,non deve accadere per forza,ma voglio tu ne sia consapevole.
Perché ,anche se sarò io il daddy,la parte "dominante" ,voglio che tu sia sempre consapevole che ,questa ,come tutte le altre relazioni si fa in due.

E tu sarai sempre libera di dire la tua,esprimere un tuo disagio o tirarti indietro.>>
Mi spiegò con calma poggiando una sua mano su una mia guancia e facendomi arrossire.

Dopo qualche istante presi coraggio e mi avvicinai al suo viso, lasciandogli un bacio a fior di labbra ,che in breve tempo si intensificò con l'utilizzo della lingua.

Fu tutto magico.
Per un attimo tutto scomparì.
I miei danni e le mie insicurezze.
Le cazzate che avevo fatto e il tempo lontani.
C'eravamo solo io e lui.

D'istinto cercai di avvicinarmi a lui,portando il bacino verso avanti ma le mani di Dimitri mi bloccarono e...interruppe il bacio.

<<Sei famelica eh? Hai fame per caso kótik?>>

E dopo queste parole posso benissimo sotterrarmi.

Scossi appena il capo mentre le mie guance era diventate d'improvviso troppo calde.

Lui ridacchiò e mi spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

<<forza,abbiamo del lavoro da finire>>
Ma quando fece per sollevarmi opposi resistenza.

<<in braccio>>
Anche se cercò di non farlo notare ero certa fosse rimasto sorpreso dalla mia richiesta e dal tono,ma mai quanto me.

Come diavolo mi è venuto fuori questo tono infantile?!

<<no,cioè...volevo dir->>
Provai a giustificarmi da quella che credevo fosse un enorme figura di merda,quando lui mi interruppe.

<<kótik, rilassati.
Con me puoi essere te stessa,senza vergognarti.
Anche se non sappiamo quanti anni hai,sei comunque una little,la mia piccola e bellissima little,è normale tu ti comporti così....non devi sentirti in imbarazzo.>>
Mi diede un ultimo bacio e poi mi sollevò ma solo per girarmi,di modo di essere tra le sue gambe e con la testa appoggiata al suo petto mentre le sue braccia mi avvolegano il bacino.

<<ora scrivi,"punizioni per il piccolo kótik di daddy">>
Mi ordinò portando le sue labbra vicino al mio orecchio e facendomi rabbrividire.
Obbedì.

<<anche qui, iniziamo da quelle più basiche:

-stare col viso all'angolo>>

Aspettò in modo da darmi il tempo di ribattere se avessi voluto ma stetti zitta.

<<se non avrai fatto niente di troppo grave il time-out basterà,se no sarà solo l'antefatto e l'intermezzo per un altra tipologia di punizioni, come, scrivi :
-sculacciate ,a mano nuda e non,con culetto scoperto e non.>>

E ancora una volta ,a sentire quelle parole,(insomma chi dice "culetto"?!) tornò la voglia di sprofondare e ringrazia l'universo per non doverlo guardare in faccia in quel momento.

<<domande fino ad ora?>>

Io finalmente liberai il mio labbro inferiore e seppur con esitazione presi a parlare.

<<Cosa intendi per "a mano nuda e non"?>>

<<intendo che potrei utilizzare qualche strumento>>

<<del tipo?>>
E più io ero esitante e più lo stronzo lo faceva apposta a darmi risposte per niente esaustive.

<<del tipo la spazzola,che hai già provato.
Paddle in pelle e legno,flogger,cane,bacchetta ,frustino ma anche inizialmente andrà bene anche un cucchiaio da cucina in legno o un righello.>>

Un nuovo brivido mi percorse la schiena con violenza,non so se per l'eccitazione o la paura.

Lui rispettò il mio silenzio ma dopo un po riprese parola.

<<lo so che è difficile farlo,però vorrei mi dicessi se ce qualcosa che non ti piace proprio ,a primo impatto,che non vuoi assolutamente provare o magari per cui vuoi aspettare un po di tempo o al contrario che vorresti sperimentare.>>

A quelle parole mi presi qualche tempo ma poi risposi.

<<m-mi...mi piacerebbe il paddle...ho visto su internet che alcuni ci fanno scrivere le....le iniziali del daddy e....m-mi sembra carino.
La bacchetta,il cane e il frustino mi mettono un po paura>>
Ammisi giocando nervosamente con le mani.

<<va bene ,piccola.
L'essere ignorata o legata....che ne pensi?>>

<< mhh....legata credo vada bene.
Ignorata no.
Non credo lo sopporterei.>>

<<d'accordo.
Ora non ti costringerò a farlo ma sappi che quando vorrai io sarò qui ad ascoltarti.>>
Gli sorrisi grata di non star insistendo.

<<direi che anche per le punizioni vada bene così.
Per il momento non voglio metterti fretta con qualcosa di troppo sessuale e non ti conosco abb-

Andare a dormire prima!>>
Si bloccò da solo ,dettandomi la nuova punizioni, che mi fece parecchio storcere il naso e sbuffare.

<<lo so che non ti piacciono kótik, ma lo scopo è proprio questo.
Associare a un tuo comportamento sbagliato una conseguenza spiacevole,di modo che non ti venga modo di ripeterla.
Per ultimo in assoluto metterei il non poter utilizzare giochi e dispositivi elettronici per un determinato periodo e lo scrivere più volte una frase.>>

<<e menomale che non avevi idee eh>>
Prima che me ne accorgessi queste parole lasciarono le mie labbra facendolo ridere.

<<che ti devo dire? Il solo starti vicino mi ispira>>
Mi prese in giro scherzando,ed io gli stetti al gioco.

<<allora è meglio che mi sposti,prima che la tua mente partorisca qualche altra idea che sicuramente non mi piacerà>>
Risposi fingendomi offesa e preoccupata ma non feci in tempo a fingere di alzarmi che le sue mani sui miei fianchi mi riportarono a posto.

<<dobbiamo fare prima un ultima cosa>>

<<Cosa?>>
Chiesi curiosa,anche se inizialmente volevo cercare di fingermi indifferente,ma si sa "la curiosità è donna".

<<mai sentito parlare di safeword?>>

<<oh si si,la conosco! È quella che serve per bloccare il gioco!>>
Spiegai tutta fiera della mia conoscenza ricevendo in cambio dei fantastici grattini fra i capelli.

<<esattamente, proprio quella.
E sai dirmi anche perché se ne scegli una?>>
Mi interrogò.

<<perché durante la ...sessione? si,mi pare si dica così...insomma può capire di chiedere al partner di fermarsi senza che sia davvero intenzionale la cosa, ma per abitudine si dica quella parola.
Ecco perché è importante trovare una parola diversa da quelle usate usualmente per chiedere di stopparsi o cose del genere>>

<<ma che bravo il mio piccolo kótik, qui qualcuno ha fatto i compiti eh?>>
Mi elogiò continuando a coccolarmi ed io non potè fare altro che crogiolarmi nelle sue parole.

<<che altro sai dirmi piccola?>>
Mi chiese mentre io mi rilassavo sotto il suo tocco esperto fra i miei capelli.

<<oh si si,ho letto un esempio.
Di solito si può scegliere una sola parola ma può capitare di sceglierne inevce tre,per tre diverse situazioni, tipo
Giallo : ci si ferma perché non ti piace quell'azione in particolare ma per il resto ti va bene. Si cambia solo quella cosa e si continua.

Arancione = pausa e poi si continua.

Rosso = si stoppa.>>

<<ancora esatto kótik.
Tu cosa preferiresti?>>
Ci pensai su qualche minuto e poi risposi.

<<tre parole>>

<<hai già qualche idea?>>

<<mhh....per rimanere in tema di colori fragola per rosso.
Arancia per arancione e...limone per giallo>>
Espressi tutta fiera della mia idea.

<<mi sembra perfetto piccola,in caso tu non possa usare le parole aprì e chiudi una volta il pugno per dire arancione. In quel caso mi fermerei subito e ne discuteremmo,e se te la sentissi riprenderemmo.

Due volte sta per rosso,ci fermiamo subito e ti faccio rilassare con tante coccoline.>>
Annuì alle sue parole ma poi mi sorse un dubbio.

<<e perché non potrei usare le parole?>>

<<perché potresti star indossando una ball gag>>

Io ci pensai su qualche istante ma poi annuì.

<<ti va bene? Sei ancora in tempo per replicare>>
Mi avvertì.

<<mhh no,c-credo vada bene>>
Ammisi imbarazzata.

Lui mi sorrise per poi sollevarmi e poggiarmi accanto a sé sul tappeto e tirarsi su.

<<ora hai un compito importantissimo da fare>>

I miei occhi si illuminarono a quelle parole.

<<quale?! Quale! Quale?!>>

Lui ridacchiò alla mia impazienza e si abbassò leggermente parlando a bassa voce,quasi come se fosse un segreto da far sentire solo a me.
Sorrisi.

<<devi riscrivere per bene le regole,le punizioni e le safeword su tre fogli che appenderemo in camera tua>>

<<posso usare le penne colorate?>>
Chiesi di getto,tutta emozionata.

<<non "puoi",tu devi utilizzare le penne glitterate ,se no che compito sarebbe mh?>>
Un esclamazione di entusiasmo lasciò le mie labbra a quelle parole.

<<e gli stiker?>>
Domandai ancora super contenta di quella missione speciale.

<<ma certo piccolina>>

<<e tu invece? Dove vai?>>
Chiesi inarcando un sopracciglio confusa.

<<non vuoi stare con me?>>

<<kótik non dirlo nemmeno per scherzo. Voglio stare con te,e ora che sei la mia little certamente non sprecherò quest'opportunità.
Devo solo andare a prepare la vasca ,visto che qui qualcuno ha proprio bisogno di una bella lavata,corpo e capelli.>>
Io arrossì ma non riuscì a interrompere il contatto visivo tra i nostri sguardi.

<<e poi dobbiamo iniziare a farti passare questo imbarazzo nei miei confronti.
Per quanto mi piaccia vederti con le guance rosse,credo proprio che dovremmo iniziare ad abituarti alla mia vicinanza,se no ,tempo una settimana e ti ritroverò per terra sciolta come un gelato Algida ad Agosto>>

Lui ridacchiò da solo alla sua stessa battuta,mentre in mi apprestavo ad assomigliare sempre più ad un aragosta.
Appena lasciò la stanza però mi concentrai sul compito che mi aveva affidato.

Sistemai tutto il mio materiale e.....si inizia!

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Ciao a tutti splendori,come state?
Vi state godendo queste feste pasquali? 🐇
Per il momento Dimitri ha deciso di andarci piano per dare modo di abituarsi gradualmente ma chissà che altre regole tirerà fuori più in .....🫠🫣

Secondo voi qual è la little age di Melissa? E la vostra?
Vi sarebbe piaciuto stare in quella zona giochi? 🪁🪁

Dove altro la porterà Dimka per farle esplorare il suo lato da little?🤔

Scrivete pure tanti commentini,vi leggo sempre tutti e con piacere 🩷🌼

Fatemi sapere la vostra opinione e cosa pensate potrebbe accadere nella prossima parte ,ed ovviamente se ci sono delle questioni che vorreste tratti con più attenzione 🩷🩷🩷

Ci vediamo nel prossimo capitolo!
Nel mentre se vi va lasciate una stellina ⭐️🌟 e un commento e seguitemi su ig (errych.goya) e tik Tok (errych.goya) !
🩷🩷

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