Passo dopo passo|| Kumo Amici...

athaliaross által

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Nella scuola di Amici 23 è sempre primavera, questo si sa, ma non per Ginevra che non ha di certo intenzione... Több

00. Facciamo le presentazioni!
01. Un banco in più
02. Discussioni
03. Lontano
04. Il primo compito
05. Insicurezze
06. Scintilla
07. Magnetica
08. Psicoanalisi
09. Fiori di ciliegio
10. Distratta
11. Cattiveria
12. Caldo
13. Passo a due
14. Dimenticanze
15. Capodanno
16. Non piangere
17. Accogliente
18. Vigliacco
19. Tempo
20. Bolla perfetta
21. Confident
22. Dobbiamo parlare
23. Amore
24. Non funziona così
25. Mi perdoni?
26. Irrimediabilmente
27. Delicato
28. Rabbia
29. Il tarlo
30. Freddo come il ghiaccio
31. Illusa
32. Presente
33. Lei
34. Quello che voleva
35. Apnea
36. Hello
37. Maledetta empatia
38. Sono tutta orecchie
39. Compleanno
41.Il mio bene
42. Penserò a te
43. Ditemi che è uno scherzo
44. Distrutta
45. Dolore
46. Le coincidenze
47. Luce
Epilogo
🌷Un pensiero per voi🌷

40. Se non è amore questo

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athaliaross által

"Quindi resto qui con te anche se la terra trema
A me non fanno paura i guai
E ogni voce che hai sentito su di me non era vera
Spero solo non ci crederai"

Ginevra

-"Gi, non ci credo!" Dice Tiziano continuando a osservarsi allo specchio con la maglia del serale addosso.

Io lo guardo ipnotizzata e orgogliosa. "Ti sta benissimo." Mormoro senza distogliere lo sguardo dal suo sorriso che va da orecchio a orecchio.
Era da giorni, forse settimane, che non lo vedevo sorridere così.

Oggi è riuscito a ottenere la maglia del serale durante la puntata ed è scoppiato a piangere ed io con lui.

-"Ce l' ho fatta." Continua a mormorare e io mi alzo e lo raggiungo.

-"Ora sei proprio un golden boy." Rido abbracciandolo.

-"Grazie per avermi sempre sostenuto." Mi sussurra sul collo ricambiando l' abbraccio.

-"Non mi devi ringraziare." Gli lascio un bacio dolce sulle labbra e mi stacco da lui di poco. "Ora però dobbiamo andare o il taxi ci lascia a piedi."

Oggi usciamo tutti per tre giorni dalla casetta per fare una breve pausa prima del serale e tornare più carichi di prima.
E noi siamo già in ritardo.
Per ora io e Kumo torneremo ognuno a casa propria e domani sera andremo al concerto insieme e io non vedo l'ora di passare un po' di tempo da sola con lui, senza nessuno.

Una volta esserci catapultati fuori ed essere saliti nel taxi che ci è stato offerto dalla produzione, in cui troviamo anche Martina e Holden, partiamo e veniamo lasciati alla stazione Roma Termini dato che ognuno di noi deve andare in direzioni diverse.

-"Quindi, ci vediamo domani?" Mi chiede Tiziano una volta che gli altri ci hanno salutato.

-"Assolutamente si." Ci salutiamo con un bacio che dura più del dovuto e poi andiamo ai binari che ci hanno assegnato.

Il ritorno a Terracina prosegue tranquillo. Guardo il paesaggio che scorre veloce fuori dal finestrino, leggo un libro, guardo un po' i social e in un baleno sono di nuovo nella mia città.
L'unica nota negativa è che sono da sola.

In realtà ho mentito a Tiziano. Non mi sto preparando e sono in pieno ritardo.
O meglio, a causa delle mie manie di perfezionismo sono in ritardo.
Ho passato quasi mezz'ora a ritoccare le sopracciglia e un'altra mezz'ora a fissare l'armadio senza sapere cosa mettermi.

Dopo aver urlato "No, basta, non ci vado." mia mamma è venuta in mio soccorso e alla fine ho trovato qualcosa che faceva al caso mio. Insomma, si ritorna in fretta alle vecchie abitudini.

Alla fine ho messo un vestito nero e degli stivali alti e larghi per essere comoda ma allo stesso elegante.
Non so perché, ma sono veramente in ansia per questo concerto, ma soprattutto perché non vedo Tiziano fuori dalla casetta da Capodanno.

Prima di uscire mi guardo allo specchio per controllare che capelli e trucco siano a posto e poi quando mi arriva il suo messaggio, mi metto la giacca di pelle e scappo fuori.

-"Buonasera signorina." Mi saluta con aria allegra seduto al lato del guidatore ed è veramente da infarto. Indossa anche lui la giacca di pelle e una semplice felpa bianca, ma è così bello quando è rilassato e sorridente.

-"Buonasera. È pronto a riscuotere il suo regalo?" Gli domando mentre salgo al lato passeggero.

-"Quale dei due?" Mi domanda allusivo con un sorrisetto.

-"Tiziano!" Lo rimprovero bonariamente.

-"Okay okay, la smetto." Ride insieme a me. "Andiamo?"

-"Sì."


Il concerto è stato a dir poco perfetto.
Ci siamo divertiti talmente tanto che le guance ci facevano male.
Mi ha anche dato la sua felpa perché avevo freddo e io non potevo chiedere di meglio che essere inondata dal suo profumo.

Quando la sera mi ha riportato a casa e mi sono chiusa la porta alle spalle, mi sono resa conto di quanto mi mancasse la sua presenza.

Sto per vomitare con queste smancerie.

Vorrei dire che sto ingigantendo la cosa, ma purtroppo è vero. Tanto vero che adesso sto guidando verso casa sua con dei tacchi a spillo e non lo vedo da nemmeno 24 ore.
Se non è amore questo.

Quando mi fermo davanti a casa sua, lui è già lì fermo ad aspettarmi, con una camicia bianca e un paio di pantaloni neri.

Mi sto sentendo incinta.

Smettila di pensare queste cose, Ginevra.
Quando sale in macchina al posto del passeggero non sembra accorgersi del mio rossore.

-"Ti avverto che ho un difetto quando guido." Lo informo inserendo la prima e guardando gli specchietti.

-"Ovvero?" Mi domanda spaventato.

-"Non sono delicata né con i pedali né con il cambio. Quindi non giudicarmi." Gli dico sorridendo.

-"Beh dai, poteva andare peggio."

-"Cioè?"

-"Potevi non togliere il freno a mano prima di partire." Mi dice ridendo e togliendolo lui per me.

Ah. Ecco perché faceva questo rumore strano.

Scoppiamo a ridere entrambi e poi mi fa strada per un ristorante qui vicino che mi ha consigliato.
In pochi minuti arriviamo e parcheggio nel primo posto disponibile che non sia a "s" e poi scendiamo dalla macchina.

-"Cazzo quanto sei bella stasera." Mi sussurra all' orecchio abbracciandomi da dietro.

-"Ti..." Dico con il fiato corto.
È una cosa incredibile quella che mi capita con lui: mi basta un braccio che mi circonda la vita, una mano possessiva che stringe il fiato e un respiro sul lobo e mi sciolgo, divento una sostanza liquefatta e malleabile a suo piacimento.

Mi gira con un gesto secco e poi mi afferra per i capelli baciandomi con trasporto e passione, come se non fossimo in mezzo alla strada.

La sua lingua è calda e scivola sulla mia con facilità, mentre le mie mani gli afferrano i capelli e li strattonano appena.

Un flash ci fa spaventare e staccare subito. Dall'altra parte del marciapiede ci sono dei gruppi di ragazzini con il telefono che ci scattano delle foto.

-"Andiamo." Mi sorride Tiziano facendomi strada con una mano appoggiata alla base della mia schiena.

Due ore dopo le nostre foto sono ovunque sui social e non possiamo farci assolutamente nulla.

Per questo non abbiamo potuto fare altro che pubblicare anche noi i nostri contenuti come se niente fosse.

Ad ogni modo, è stato tutto perfetto. Il ristorante, lui, il cibo. Era da tanto che non mangiavamo in un ristorante e ci siamo veramente divertiti anche molto insieme.

Ogni giorno potrebbe essere così, fuori da Amici.

Ho quasi paura a formulare questo pensiero, anche perché è vero che ci stiamo comportando come una coppia, ci siamo detti che ci amiamo e tutto, ma ancora non abbiamo ufficializzato nulla tra di noi.

-"A che pensi?" Mi chiede mentre ci incamminiamo verso una sala giochi qui vicino per proseguire la serata.

Che vorrei tanto essere ufficialmente la tua ragazza.

-"Questi tacchi sono un inferno." Dico di getto per mascherare ciò che davvero provo. La mia psicologa si metterebbe le mani nei capelli.

-"Ho capito." Dice lui e io mi prendo un colpo. Come ha fatto a capire?

In realtà non ha capito niente, perché mi prende in braccio a mo' di sposa per non farmi sentire il male ai piedi.

-"Grazie." Sussurro imbarazzata e all' improvviso non mi ricordo più cosa stavo pensando fino a un attimo fa.

-"Ma tu ci pensi mai a cosa succederebbe se al serale uno dei due uscisse prima dell' altro?" Mi domanda a un certo punto mentre camminiamo.

-"A volte sì, ma cerco sempre di non pensarci." Ammetto.

-"Se dovessi uscire prima io, ti aspetterei." Risponde lui serio ma allo stesso tempo dolce.

-"Anche io ti aspetterei. Ma perché mi stai dicendo questo?"

-"Non ho delle coreografie fortissime e nemmeno un buon presentimento."

-"Non ci pensare nemmeno, Ti. Tu sei fortissimo e se uscissi alla prima puntata sarebbe un'ingiustizia pazzesca."

-"Hai visto le altre edizioni e..."

-"No, Ti. Non lo accetto che tu pensi questo. Pensa solo a ballare e a me, okay?" Ribatto circondando il suo collo con le mie braccia e appoggiando la testa sul suo petto.

-"Io ti penso sempre, Gi." Mi sussurra tra i capelli.

-"Allora pensa a noi, adesso, insieme. Quando ci dovremmo separare ne riparliamo." Mai avrei pensato di fare un discorso del genere a qualcuno dato che io mi faccio sempre mille paranoie per il futuro, ma sentirlo parlare così mi fa uscire di testa.

-"Siamo arrivati." Sorride lui posandomi per terra.

-"Bene. Per stasera basta drammi." Lo trascino dentro ridendo.

Forse.

Spazio autrice 🌷💖💓💞
Ho pensato se pubblicare il capitolo interamente come me lo ero immaginato in testa, ma sarebbe venuto troppo troppo lungo quindi ho deciso di dividerlo in due.

Io non voglio commentare la situazione di Kumo nella realtà perché mi rendo conto che avrei solo parolacce e cattiverie. Comunque sono indignata, questo sì, lo posso dire senza essere bannata.

Ora ho raccolto le idee nella mia testa e mi mette molta tristezza dirvi che questa storia sta giungendo al termine purtroppo.

Ci vediamo al prossimo capitolo 💖

Olvasás folytatása

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