Demons inside

By japanika

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LUCAS Mi sveglio ansimando e completamente sudato. Mi porto una mano sul viso e cerco di regolarizzare il re... More

PRIMA DI COMINCIARE
CAPITOLO 2
CAPITOLO 3
CAPITOLO 4
CAPITOLO 5
CAPITOLO 6
CAPITOLO 7
CAPITOLO 8
CAPITOLO 9
CAPITOLO 10
CAPITOLO 11
CAPITOLO 12

CAPITOLO 1

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By japanika

LUCAS

Braccia forti che mi bloccano e mi impediscono di scappare... una risata sadica... i miei vestiti che vengono strappati... graffi profondi... dolore... la mia faccia premuta contro il terreno freddo... terrore... le sue parole di scherno... i suoi gemiti... le mie urla... i suoi denti che affondano nella mia spalla... altro dolore... troppo dolore... infine il buio.

Mi sveglio ansimando e completamente sudato. 

Mi porto una mano sul viso e cerco di regolarizzare il respiro. Ancora quel maledetto sogno, è passato più di un anno e ancora mi tormenta, continuo a rivivere la sua aggressione anche dopo la sua morte... un ringhio esce dalla mia gola.

Mi alzo e vado a farmi una doccia, l'acqua riesce sempre a calmarmi. 

Oggi sarà una giornata di merda, la prima di tante altre e non poteva iniziare in modo peggiore.

Quest'anno avrei dovuto frequentare l'università e invece inizierò l'ennesimo ultimo anno, per giunta in una nuova scuola, una scuola per sfigati figli di papà con tanto di dormitorio.

Dopo essere stato bocciato a causa dei miei problemi comportamentali, i miei genitori hanno pensato fosse meglio farmi cambiare aria, ascoltando il consiglio dei diversi "esperti" consultati.

E pensare che fino ad un anno fa ero uno studente modello, il primo della classe con una splendida fidanzata ed un brillante futuro davanti, tutti pensavano che non avrei avuto alcun problema a superare l'esame d'ammissione alla facoltà di medicina per seguire le orme dei miei genitori e invece da quella notte tutto è cambiato. 

La mia vita è andata completamente fuori controllo. 

Ora sono solo uno schizzato con seri problemi a gestire la rabbia. 

Mio padre, un importante psichiatra, e mia madre, un neurochirurgo affermato, non sono riusciti ad impedire che quell'evento traumatico mi segnasse in modo così profondo.

Tutte le volte che incontro il loro sguardo vedo dolore e tristezza per non essere riusciti ad aiutarmi... se solo sapessero la verità.

Mi butto sotto il getto freddo della doccia lasciando che l'acqua porti via tutti i miei ricordi. 

Quando ritorno in camera controllo il mio cellulare, c'è un messaggio di Julian: "Io e Astra ti aspettiamo all'ingresso. Felix arriverà nel pomeriggio"

L'unica cosa positiva di questa scuola è la loro presenza. 

Sono riuscito ad avere una piccola possibilità di scelta fra le diverse consigliate. 

Julian ed Astra frequentavano già questa specie di collegio, mentre Felix mi ha voluto seguire. 

Mi vesto e scendo in cucina. Trovo mia madre intenta a prepararmi la colazione. La mia sorpresa deve essere evidente perché lei mi sorride "Ho cambiato turno in ospedale per poterti salutare. Non ci vedremo per diversi giorni"

Io faccio una smorfia "Non per scelta mia"

Lei si fa triste "Tesoro, ne abbiamo parlato. È per il tuo bene. Cambiare ambiente non può che farti bene"

Io rido, ma senza nessuna allegria "Non potrà certo risolvere i miei problemi. Niente potrà farlo. Il vostro figlio perfetto non esiste più!"

Lei mi abbraccia "Amore non dire così. Hai subito un trauma e hai bisogno di tempo per superarlo" i suoi occhi diventano lucidi.

Sento la rabbia accendere ogni fibra del mio corpo e vorrei urlargli che quell'uomo non mi ha solo violentato e massacrato, ma mi ha trasformato in un mostro... in un fottuto licantropo!

Stringo le mani conficcandomi le unghie nei palmi per cercare di ritrovare la calma, lei non ha nessuna colpa, anche per lei deve essere stato uno shock vedere il suo unico figlio in ospedale in quelle condizioni in bilico fra la vita e la morte. A volte mi domando se non sarebbe stato meglio non sopravvivere a quella notte.

Mi stacco dal suo abbraccio e mi siedo a fare colazione anche se non ne ho nessuna voglia.

Lei mi comunica che mio padre ha già provveduto a mandare le mie cose al dormitorio questa mattina presto. Ho cercato di ritardare il più possibile il mio arrivo in quella prigione, ma domani iniziano le lezioni e oggi devo andare a sistemare le ultime cose. 

Un dubbio importante mi assale "Hai saputo se hanno accettato la mia richiesta per una stanza singola?"

Mia madre scuote la testa "Mi dispiace, ma mi hanno detto che nessuno può stare da solo. Regola del dormitorio"

Batto il pugno sul tavolo "Cazzo! Mi faranno almeno scegliere?" Se il mio compagno sarà Julian o Felix non ci saranno problemi.

Lei scuote di nuovo la testa "No, sono stati categorici"

Mi alzo di scatto e mi metto a camminare avanti e indietro cercando di trattenere la rabbia "No, no, no! Non posso avere un compagno di stanza!"

Mia madre mi si avvicina "Vedrai che andra tutto bene. Non sarà così male conoscere persone nuove"

"Se arriva vivo alla fine del trimestre" 

Lei mi guarda seria, poi scoppia a ridere pensando sia una battuta, ma la mia non è una battuta.

Io sbuffo "Non capisco la necessità di restare in dormitorio, quando abitiamo a solo mezz'ora di auto"

Lei mi guarda sconsolata "Ne abbiamo già parlato un'infinità di volte. Il dottor Sallivan ritiene che un ambiente diverso possa aiutarti a superare ciò che ti è successo"

Mi aiuterebbe smettere di andare alle sue inutili sedute.

Non ho più voglia di fare colazione. 

Saluto mia madre, prendo le ultime cose e salgo in auto diretto alla mia nuova scuola.

Come arrivo parcheggio e mi avvio a piedi verso l'edificio principale.

Come promesso trovo Julian e Astra seduti sui gradini dell'ingresso. Appena mi vede il mio amico mi viene incontro "Ciao Lucas" e mi abbraccia "Sono felicissimo che quest'anno andremo nella stessa scuola. Peccato per il dormitorio, avrei voluto essere il tuo compagno di stanza"

Poi si guarda attorno e sorride "Hai già attirato l'attenzione. Quelle ragazze ti stanno mangiando con gli occhi"

Mi giro e le becco a fissarmi. 

Una volta il mio aspetto fisico era per me motivo di vanto e non facevo altro che metterlo in evidenza, ora invece lo odio, se non fossi stato così quel maiale non mi avrebbe mai scelto per sfogare le sue perversioni... e il mio futuro non sarebbe andato a rotoli.

Avverto la rabbia assalirmi prepotente, se ne rende conto anche Julian perchè sento la sua voce allarmata "Lucas?! Qualcosa non va?"

Scuoto la testa per cercare di calmarmi "No, tutto ok"

"Hai bisogno..."

"Ho detto che va tutto bene!"

Astra si alza con calma e si avvicina a noi "Benvenuto mio Al..."

La blocco subito "Non provare a chiamarmi così se non vuoi vedermi incazzato"

La mia voce esce dura e perentoria, lei trattiene il respiro e abbassa la testa "Scusa"

La giornata non è iniziata nel modo migliore.

Mi fanno strada verso la segreteria, poi gli chiedo di restare ad aspettarmi fuori. Spesso si comportano come due guardie del corpo e la cosa mi irrita non poco.

Sbuffo, devo ammettere che sono tante le cose che mi danno sui nervi.

Come entro trovo una signora sulla cinquantina che mi sorride "Buongiorno ragazzo, come posso esserti utile?"

"Buongiorno sono Lucas Thorne. Dovrei ritirare la chiave della mia stanza nel dormitorio"

"Un attimo" digita sulla tastiera del PC e dopo poco si rivolge nuovamente a me "Perfetto. I documenti sono tutti a posto. Questa mattina le tue cose sono state già portate nella tua camera, che è la numero 4 al piano terra" e  mi allunga una chiave.

Io sorrido "Grazie". 

Perfetto il piano terra, così nessuno si accorgerà se esco ed entro dalla finestra. Anche il primo piano sarebbe andato bene, ma avrei dovuto spiegare troppe cose al mio compagno di camera.

Sempre se sopravvive alla nostra convivenza.

Quando esco trovo ancora Julian e Astra ad attendermi.

"Vado al dormitorio a sistemare alcune cose. Ci vediamo dopo"

Astra mi si incolla addosso e mi accarezza piano il torace "Sicuro che non vuoi la mia compagnia?"

"No, grazie. Dà la tua compagnia al tuo ragazzo" e guardo Julian per fargli capire di togliermela di dosso.

Lui mi sorride "Preferisci la mia"

"Voglio stare da solo!" nuovamente la mia voce esce come un ringhio ed entrambi sobbalzano.

Poi abbassano lo sguardo e dopo avermi salutano si allontanano.

Apro la porta della camera e noto con sollievo che è vuota. 

È un ambiente semplice e pulito. Ci sono due letti (accostati alle due pareti opposte), una scrivania grande sotto la finestra e un armadio con le ante a specchio.

La finestra da su un bosco che si estende per parecchi ettari, questo è forse il motivo principale che mi ha fatto scegliere proprio questa scuola. Ho una gran voglia di andare a fare una corsa per scaricare tutta la tensione che mi sento addosso.

Decido di svuotare prima la valigia e qualche scatola.

Dopo circa un'ora ho finito e la voglia di correre si è fatta ancora più forte.

Mi spoglio e mi guardo allo specchio. 

I miei numerosi tatuaggi mi ricordano quanto quel maiale si sia divertito a ferirmi e quanto i dottori abbiano dovuto lavorare per ricucirmi. Ogni tatuaggio serve a coprire una cicatrice: avambraccio destro, bicipite destro, collo, spalla sinistra, bicipite sinistro, fianco sinistro, schiena, addome basso, polpaccio destro e caviglia sinistra, alcuni piccoli altri più grandi... cicatrici che ora non ci sono più. Senza questi tatuaggi avrei avuto più difficoltà a spiegare a mia madre perché la mia pelle è tornata liscia.

Mi infilo dei pantaloncini e esco dalla finestra.  È giorno quindi è meglio non dare nell'occhio.

Quando rientro sono sudato e sfinito, ma la maggior parte della tensione e della rabbia sono scomparse.

E ora una doccia. Fortunatamente ogni stanza ha un bagno privato.

Dopo essermi lavato, rientro in camera completamente nudo strofinandomi i capelli con un asciugamano. Mi blocco notando che non sono solo.

Un bel ragazzo dai lineamenti delicati e una cascata di treccine bionde disteso su uno dei letti mi sta guardando a bocca aperta.

Io non dico niente, mi avvicino all'armadio prendo un paio di boxer e dei pantaloncini e li indosso con estrema lentezza. Poi mi giro verso di lui "Adesso puoi smettere di sbavare"

Lui si riscuote, si toglie le cuffie e dice "Non stavo sbavando, solo non mi aspettavo di trovarti qui... così."

"Ti conviene farci l'abitudine. Adoro girare nudo"

"Me lo ricorderò" 

Mi avvicino a lui e noto con piacere che continua ad osservarmi mordendosi il piercing che ha sul labbro. Potrei scommetterci che a questo ragazzo i maschi non fanno per niente schifo...

Appena gli sono vicino dico "Io sono Lucas". 

"Io Kira... e prima che me lo chiedi non è un nome femminile. È un nome maschile giapponese"

Poi sorride e si mette seduto; un sentore forte mi investe. Cazzo! Si è eccitato guardandomi e il suo odore è inebriante. Prima fra il bagnoschiuma e la finestra aperta non me ne ero accorto. Sento tutto il mio corpo fremere e l'istinto di saltargli addosso diventare incontenibile. Mi allontano con un balzo e lo guardo malissimo. 

Non è la prima volta che sento l'odore di eccitazione delle altre persone, ma questa volta è diverso, è come se mi urlasse "Fottimi! Fammi male"

Un ringhio sale dalla mia gola e un alone rosso circonda ogni cosa. Devo andarmene subito, sto perdendo il controllo.

Mi giro ed esco dalla finestra senza dire una parola.


KIRA

"Collin te l'ho detto: non voglio mettermi con te. Ieri ci ho provato... ma quel bacio non mi ha trasmesso niente... "

"Vedrai quanto ti trasmetterà il mio grosso cazzo"

Sbuffo esasperato "No... non scoperò con te..."

"Eddai non fare il difficile, me lo hai detto tu che ti piace scopare con tutti" 

"No, ti ho detto che mi attraggono le persone a prescindere dal sesso, non che scopo con chiunque"

"È la stessa cosa, scopi con le donne e con gli uomini. E io sono un uomo"

"No, coglione! C'è una bella differenza!"

"Eddai vedrai quanto saprò farti godere"

"No... fattene una ragione" chiudo la chiamata senza neanche salutarlo.

Che palle, non avrei mai dovuto dargli corda. Sono mesi che mi assilla per uscire con lui, perché gli ho raccontato che in passato ho avuto un ragazzo. Ieri sera ho accettato di dargli un bacio, ma non mi ha trasmesso niente, non mi ha nemmeno fatto eccitare. Lui non vuole capire che non scoperò con lui solo "tanto per farlo". 

Non ho mai fatto sesso e non lo farò per noia o per non essere più vergine,

Entro nella mia camera e la prima cosa che noto sono gli oggetti non miei sulla scrivania e dei vestiti abbandonati sull'altro letto.

Sorrido, è arrivato il mio nuovo compagno di stanza. Il rumore dell'acqua che scorre proveniente dal bagno, mi fa capire dove si trova.

Mi stendo sul letto e metto le cuffie. 

Non è ancora terminata la prima canzone che la porta del bagno si apre ed esce il ragazzo più bello che io abbia mai visto, capelli neri, occhi chiari, un fisico da urlo coperto di tatuaggi e... completamente nudo! Cazzo anche sotto è messo decisamente bene! 

È una visione talmente eccitante che sento il mio sesso reagire immediatamente, neanche nei miei sogni erotici sarei riuscito ad immaginarmi tanto! 

Mi metto a sedere per cercare di nascondere il mio stato, prendo a torturarmi il piercing che ho sul labbro inferiore senza riuscire a distogliere lo sguardo, mentre lui si veste lentamente per darmi una panoramica completa del suo corpo.

Questo ragazzo è un esibizionista!

"Adesso puoi smettere di sbavare"

Le sue parole mi fanno avvampare, non poteva non accorgersi del mio sguardo decisamente interessato. Cerco di deglutire e riprendere a respirare.

Lui si avvicina sorridendo e si presenta. 

Tutto sembra andare bene finché ad un tratto lui si blocca, lo vedo stringere i denti e serrare i pugni. Poi si gira e scappa dalla finestra. 

Che accidenti è successo? Me lo sono immaginato il lampo rosso che ha attraversato le sue iridi?

Un dubbio mi assale: si è accorto che mi sono eccitato guardarlo e gli ho fatto talmente schifo che ha preferito scappare.

Quando torna devo chiedergli scusa o fare finta di niente?

Forse ha già sentito le voci che girano sul mio conto. Per colpa del mio ex compagno di stanza e della sua idiozia tutti mi chiamano "frocetto".

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