The Night Society

By stone_ice97

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Da quando la pandemia si era diffusa, il mondo era cambiato. Un virus sconosciuto aveva reso le persone ipers... More

Cap 2: La scuola della notte
Cap 3: La Luminaris Revolt
Cap 4: Sopravvivenza
CAP 5: Prima missione
Capitolo 6: La Rivelazione

Cap 1: Il giorno che l'umanità si spense

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By stone_ice97

Era una notte come tante altre, ma per Sebastian era speciale. Stava tornando da una partita di hockey, nella nazionale, con i suoi amici Kenn e John. Si sentiva felice e soddisfatto, aveva segnato il gol decisivo, e la sua squadra aveva vinto. Ma c'era anche un'altra ragione per cui era contento: poteva godere della luce della luna, che illuminava il cielo stellato. Era una sensazione che pochi potevano provare, ormai. Da due anni, infatti, la maggior parte delle persone era diventata immune alla luce, a causa di una pandemia mondiale che aveva modificato il loro DNA. Chiunque si esponesse al sole o a una fonte luminosa artificiale, soffriva di un dolore atroce, come se la pelle gli si squagliasse. La società si era adattata a vivere di notte, trasformandosi in una night society.

Sebastian, però, era diverso. Lui non aveva subito quella mutazione, e poteva ancora sopportare la luce. Era un segreto che condivideva solo con la sua migliore amica, Lizzie, che lo aveva scoperto per caso. Lizzie era una ragazza dolce e intelligente, con i capelli rossi e gli occhi verdi. Era l'unica che capiva Sebastian, e lo aiutava a nascondere la sua anomalia. Gli altri, infatti, lo avrebbero considerato un mostro, o peggio, un pericolo. Sebastian non sapeva perché era rimasto immune, ma sospettava che avesse a che fare con il suo passato. Un passato che non ricordava più.

Mentre guidava la sua auto lungo la strada deserta, Sebastian ripensava a quel giorno, due anni prima, quando tutto era cambiato. Era stato un giorno normale, fino a quando i televisori erano impazziti, e i governi avevano annunciato che una malattia sconosciuta si stava diffondendo, e che tutti dovevano rifugiarsi nelle loro case. Sebastian era stato con Lizzie, a casa sua, e avevano seguito le istruzioni. Si erano chiusi in camera, e avevano aspettato che la situazione si calmasse. Ma non si era calmata. Al contrario, era peggiorata. La malattia si era rivelata una mutazione genetica, che rendeva le persone immuni alla luce. E non c'era cura, né vaccino. Era una condanna a vivere nell'oscurità.

Sebastian e Lizzie si erano accorti di essere diversi, quando avevano provato ad accendere una lampada, e Lizzie aveva urlato dal dolore. Sebastian, invece, non aveva sentito nulla. Si erano guardati negli occhi, e avevano capito che erano soli. Da quel momento, erano diventati inseparabili, e si erano promessi di proteggersi a vicenda. Ma c'era stato un altro evento, quella notte, che aveva segnato la vita di Sebastian. Un evento che lui non ricordava, ma che lo perseguitava nei suoi sogni.

Sebastian era uscito di casa, per cercare aiuto. Aveva visto una sfera di luce cadere dal cielo, e si era avvicinato, incuriosito. Era sembrata una stella cadente, ma poi si era fermata a mezz'aria, e da essa era emersa una creatura enorme, alta tre metri, con l'aspetto di un dinosauro, le ali da drago, e uno strano accento britannico. La creatura si era rivolta a Sebastian, chiamandolo per nome, e dicendogli che era ora che il grande esperimento iniziasse. Poi, aveva sparato un raggio di luce verso di lui, e Sebastian aveva perso i sensi.

Quando si era risvegliato, era in ospedale, e non ricordava nulla di sé. Non sapeva chi fosse, da dove venisse, cosa gli fosse successo. Gli avevano detto che aveva avuto un incidente, e che aveva subito un trauma cranico. L'unica cosa che gli era rimasta era una collana con una pietra blu, che portava al collo. Era l'unico indizio sul suo passato, ma non sapeva cosa significasse.

Da allora, Sebastian aveva cercato di ricostruire la sua vita, con l'aiuto di Lizzie, e dei suoi amici, che erano stati i suoi compagni di squadra. Aveva imparato a conoscere il mondo in cui viveva, e a nascondere la sua diversità. Ma dentro di sé, sentiva che c'era qualcosa che non andava, che c'era un mistero da svelare, una verità da scoprire. E quella creatura, che gli era apparsa in quel giorno fatidico, era la chiave di tutto. Chi era? Cosa voleva da lui? Che cosa era il grande esperimento? E perché lui era l'unico che poteva vedere la luce?

Sebastian si sdraiò sul divano, e accese la TV. Era una delle poche cose che lo distraevano dalla realtà in cui viveva. Una realtà in cui la luce era diventata il nemico, e la notte la norma. Una realtà in cui le persone erano cambiate, non solo fisicamente, ma anche psicologicamente. Sebastian si guardò allo specchio, e vide il suo volto abbronzato e i suoi capelli biondi. Era uno dei pochi che aveva ancora un aspetto normale, mentre gli altri erano diventati pallidi come fantasmi, con gli occhi rossi e i capelli grigi. Era uno dei pochi che poteva ancora vedere la luce, senza soffrire.

Ma non era sempre stato così. C'era stato un tempo in cui il mondo era diverso, in cui il sole splendeva e le persone sorridevano. Un tempo in cui Sebastian era felice, e aveva una famiglia. Un tempo che lui non ricordava più. L'unico ricordo che gli era rimasto era una collana con una pietra blu, che portava al collo. Era l'unico indizio sul suo passato, ma non sapeva cosa significasse.

Sebastian si alzò dal divano, e prese le chiavi della sua auto. Decise di andare a trovare la sua migliore amica, Lizzie. Era l'unica persona che lo capiva, e che condivideva il suo segreto. Lizzie non era immune alla luce, al contrario di lui, e lo aveva aiutato a nascondere la sua anomalia dagli altri. Gli altri, infatti, lo avrebbero considerato un mostro, o peggio, un pericolo. Sebastian non sapeva perché era rimasto immune, ma sospettava che avesse a che fare con il suo passato.

Sebastian guidò fino alla casa di Lizzie, e suonò il campanello. Lizzie aprì la porta, e lo accolse con un sorriso. Era una ragazza dolce e intelligente, con i capelli rossi e gli occhi verdi. Era l'unica che faceva battere il cuore di Sebastian, ma lui non glielo aveva mai detto.

"Ciao, Seb. Come stai?" gli chiese Lizzie.

"Bene, grazie. E tu?" rispose Sebastian.

"Stanco. Sai, è quasi giorno, e io devo andare a letto."

"Posso entrare? Vorrei parlarti di una cosa."

"Certo, entra. Ma sbrigati, non ho molto tempo."

Sebastian entrò in casa di Lizzie, e la seguì nella sua camera. Si sedettero sul letto, e accesero la TV. C'era un programma che parlava della night society, la società che si era formata dopo la pandemia. Mostrava le immagini di una città oscura e silenziosa, dove le persone si muovevano con cautela, evitando ogni fonte di luce. Mostrava anche le immagini di alcuni ribelli, che cercavano di sabotare il sistema, e di riportare la luce nel mondo. Ma erano pochi, e spesso venivano catturati e puniti.

"Guarda che schifo. Questo è il mondo in cui viviamo?" disse Sebastian, con disgusto.

"Non è così male, Seb. Dobbiamo solo adattarci. Non possiamo cambiare le cose." disse Lizzie, con rassegnazione.

"Non è vero, Lizzie. Possiamo cambiare le cose. Dobbiamo cambiare le cose. Non possiamo accettare questa situazione, non possiamo rinunciare alla luce. La luce è vita, Lizzie. La luce è speranza."

"Seb, cosa stai dicendo? Sei impazzito? Sai bene che la luce è pericolosa, che fa male. Sai bene che se qualcuno scopre che noi siamo immuni, ci uccideranno. Dobbiamo stare attenti, Seb. Dobbiamo nasconderci."

"No, Lizzie. Non dobbiamo nasconderci. Dobbiamo agire. Dobbiamo scoprire la verità. Dobbiamo scoprire cosa ci è successo, perché siamo diversi. Dobbiamo scoprire chi è quella creatura, che mi ha parlato di un grande esperimento. Dobbiamo scoprire cosa significa questa collana, che porto al collo. Dobbiamo scoprire il nostro passato, Lizzie. E dobbiamo farlo insieme."

"Seb, ti prego, smettila. Non sai di cosa parli. Non sai cosa stai facendo. Stai rischiando la tua vita, e la mia. Stai sognando, Seb. Svegliati."

"Non sto sognando, Lizzie. Sto pensando. Sto pensando a un piano. Un piano per costruire una società segreta, sperduta, dove potremo vivere alla luce del sole. Un piano per scoprire i misteri che ci circondano, e per far ritornare il mondo alla normalità. Un piano per essere liberi, Lizzie. Liberi di essere noi stessi."

"Seb, sei pazzo. Questo piano è impossibile. È folle. È suicida. Non puoi farlo. Non puoi coinvolgermi. Non puoi coinvolgere nessuno. Devi lasciar perdere, Seb. Devi lasciar perdere."

"Non posso, Lizzie. Non posso lasciar perdere. Non posso arrendermi. Non posso vivere così. Ho bisogno di sapere, Lizzie. Ho bisogno di sapere chi sono. Ho bisogno di sapere perché sono qui. Ho bisogno di sapere qual è il mio destino."

Sebastian guardò Lizzie negli occhi, e le prese la mano. Lizzie sentì il calore della sua pelle, e il battito del suo cuore. Lo guardò a sua volta, e vide la determinazione nei suoi occhi. Vide la passione, e la follia. Vide l'amore, e la paura. Vide l'ombra del passato, e la luce del futuro.

"Seb, ti voglio bene. Ma non posso seguirti in questo piano. È troppo pericoloso. È troppo assurdo. È troppo bello. Non funzionerà, Seb. Non funzionerà."

"Funzionerà, Lizzie. Funzionerà. Basta che tu mi creda. Basta che tu mi aiuti."

"Seb, ti voglio bene. Ma non posso aiutarti. Non posso crederti. Non posso fare nulla."

Lizzie si alzò dal letto, e si avvicinò alla finestra. Tirò le tende, e chiuse gli occhi. Era quasi giorno, e il sole stava per sorgere. Era il momento di andare a dormire. Era il momento di dimenticare.

"Seb, vai a letto. Domani sarà un altro giorno. Domani sarà un altro incubo. Domani sarà un altro nulla."

"Non è vero, Lizzie. Domani sarà un altro giorno. Domani sarà un altro sogno. Domani sarà un altro tutto."

Sebastian si alzò dal letto, e si avvicinò a Lizzie. Le mise una mano sulla spalla, e le sussurrò all'orecchio.

"Lizzie, fidati di me. Seguimi. E vedrai la luce."

Lizzie scosse la testa, e si liberò dalla sua presa. Lo guardò con tristezza, e gli disse.

"Seb, lasciami stare. Lasciami dormire. Lasciami morire."

Poi, si voltò, e si coricò sul letto. Si coprì con le coperte, e chiuse gli occhi. Si addormentò, e sognò nel buio.

Sebastian rimase in piedi, e guardò la finestra. Vide il sole che sorgeva, e illuminava il cielo. Sentì il calore sulla sua pelle, e il sorriso sul suo viso. Si mise la collana al collo, e aprì la porta. Uscì dalla casa, e salì sulla sua auto. Accese il motore, e partì. Partì per la sua avventura

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