Beyond Pride - Mattheo Riddle

Da callmecarrieriddle

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[IN CORSO] La storia parla di Nora Nott, sorella di Theodore Nott, che appartiene alla casata di Serpeverde... Altro

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Da callmecarrieriddle

"Un giorno la paura bussò alla porta.
Il coraggio andò ad aprire
e non trovò nessuno."
(Martin Luther King)

NORA MERYL NOTT

Mi ero svegliata prima di tutti, tranne di Narcissa che era già sveglia ad annaffiare i fiori. La vedevo dalla finestra perché stavo ammirando il giardino di Villa Malfoy. È sempre stato un posto magico ai miei occhi, era l'unico luogo della casa non tetro.

Nel giardino immenso c'era una sorta di labirinto che conduceva ad una piccola veranda in cui si trovava un piccolo tavolino rotondo e due sedie, dove solitamente Cissy prendeva il tè.

Avevo dormito si e no quattro ore, non riuscivo a smettere di pensare alle mani di Mattheo su tutto il mio corpo, e questo mi aveva fatta dormire poco e niente.

Distolsi lo sguardo dal giardino e uscì dalla stanza.
Scesi le enormi scalinate e arrivai fino alla cucina dove con mia sorpresa trovai lui. Ero sicura che non ci fosse nessuno sveglio, eppure a quanto pare non era così.

« Ti sei appena svegliata biondina? »

« Già da un po' a dir la verità, credevo che tu stessi dormendo » affermai sedendomi a tavola e sorseggiando il caffè caldo che qualche elfo, probabilmente, aveva portato da poco.

« Ti sbagliavi »

« Non riuscivi a dormire? » chiedemmo entrambi nello stesso momento e scoppiammo in una fragorosa risata.

Mi beai del suono della sua, così bella da sentire.

« No » risposi per prima alla domanda,
finendo di ridere.

« Neanch'io » disse anche lui.

« Come mai? » azzardai a chiedere.

« Ti pensavo » non potei fare a meno di sorridere quando udì queste parole.

Due parole, nove lettere. Soltanto due parole erano riuscite a far battere il mio cuore all'impazzata.

Ci pensavamo entrambi.

« Anch'io, ti pensavo anch'io »

Un sorriso a trentadue denti si formò sul suo viso angelico e sentì le farfalle nello stomaco soltanto guardandolo.

Questo ragazzo mi farà impazzire.

Vidi Narcissa entrare in quel momento in casa e notai che ci osservava con un sorriso.

Quella donna era una seconda madre per me, c'è sempre stata per me e non potrò mai ringraziarla abbastanza per questo. Mi ha accolta in casa sua come una figlia quando i miei genitori erano morti, e per un po' di tempo io e Theodore abbiamo vissuto con lei, Draco e purtroppo anche Lucius. Ma poi nostro "zio" ha comprato una casa nuova - proprio vicina a quella di Lord Voldemort - in cui ho solo brutti ricordi, e ci ha portati a vivere con lui, dato che è il nostro tutore e l'unico membro della famiglia che si trova a Londra.

Kol Mikaelson. Una persona che a detta di mio padre, era buona, ma che adesso, di buono non ha proprio niente.

È una delle persone che più mi ha fatto del male, mentalmente e fisicamente. È una persona che non si può definire uomo. Una persona che non vale niente e che non ritengo tantomeno uno zio.

« A che pensi? » Mattheo mi risveglia dalle mie riflessioni. « Alla mia famiglia » gli confesso.

« Vorrei sapere di più su di loro.. io so solo che ci sono altri membri della mia famiglia vivi, e vorrei conoscerli. Vorrei sapere di più su mio padre e sulla sua storia, mi sembra ancora così surreale ciò che tuo padre mi ha raccontato .. » gli spiego e sospiro afflitta.

« Se ne avrai bisogno ti aiuterò a farlo » disse e la sua voce mi tranquillizzò.

Mattheo riusciva a calmare ogni cosa dentro di me.

« Grazie Theo » gli sorrisi e lui fece lo stesso, e in quell'attimo il mondo attorno a noi sembrò sparire, esistevamo soltanto noi due.

Mi lasciò un bacio casto sulla fronte, strinsi le braccia attorno alla sua vita e lo abbracciai più forte che potessi, come se potessi perderlo da un momento all'altro, come per non lasciarlo scappare e farlo restare al mio fianco, perché Mattheo per me è l'unica cura a tutto.

Restammo in quella posizione per minuti che sembrarono eterni ma come sempre quel momento fu interrotto. Interrotto dal colpo di tosse di qualcuno.

Ci staccammo dall'abbraccio e ci voltammo a guardare chi fosse, e indovinate chi era? Quel furetto platinato.

« Ciao Draco » gli rivolsi un sorriso ironico.

« Prossima volta invita Hermione, così rompi meno i coglioni » continuai.

« Fottiti » mi mandò a fanculo.

« Draco modera i termini » lo ammonì sua madre.

« Ma- » provò a controbattere.

Anch'io avevo detto una parolaccia, ma Narcissa non mi aveva rimproverata.

« Niente ma » lei lo zittì e io feci la linguaccia a Draco.

Mi scappò una risata notando la sua espressione altamente infastidita.

« Pansy sta ancora dormendo? » chiesi poco dopo.

« Che ne so. Si starà scopando tuo fratello »
disse con noncuranza ancora troppo addormentato.

« Invece ti sbagli furetto, perché io sono qui e Pansy sta ancora dormendo ma non volevo svegliarla » in quel momento Theodore scese dalle scale.

« Beata lei » borbottò Mattheo.

« Vado a svegliarla io. Anzi la butto giù dal letto, come fa lei con me ogni mattina » mi alzai dallo sgabello e corsi al piano di sopra mentre sentì tutti ridere.

Entrai nella camera e spalancai la finestra che era stata chiusa, probabilmente da lei perché io l'avevo lasciata aperta. La luce del sole ricoprì la stanza.

« Svegliati bella addormentata. Tra un po' dobbiamo partire per Hogwarts »

« No, questo letto è così comodo.. no, non mi voglio alzare » brontolò.

« Invece lo farai » la presi contro la sua volontà in braccio a sacco di patate.

« Stronza! » strillò e io ridacchiai.

Peggio per te che tutte le mattine non mi lasci in pace.

« Scendi a fare colazione e muoviti » le dissi e controvoglia lo fece mentre io andai a fare una doccia.

...

Finalmente eravamo tutti arrivati alla Stazione di King's Cross. Stavamo correndo il più veloce possibile perché a causa di Draco, che è stato un ora a farsi la doccia e a spruzzarsi il profumo, e per colpa di Pansy, che si è addormentata con la testa sopra il tavolo, siamo in ritardo e il treno sta per partire.

Corremmo il più velocemente possibile. Draco era rimasto indietro, perché era peggio di un anziano con le stampelle.

« Muoviti cretino » gli urlò Blaise.

« Cazzo Draco sei più lento di una lumaca »
ghignò Mattheo.

Il biondo ignorò totalmente i loro commenti sbuffando, cercando di andare più veloce.

« Aspetti! Fermi il treno! » strillai al macchinista che stava partendo.

« Idiota non ci sente?! Fermi il cazzo di treno! » Pansy urlò più forte e scoppiai a ridere.

« Imbecille! È più sordo di Draco. Si fermi! » urlai ancora e finalmente il vecchio signore mi rivolse attenzione e si fermò.

Per un pelo riuscimmo ad entrare, tutti con il fiatone.

Il treno era praticamente vuoto. Solo dopo mi accorsi del professor Piton che era stranamente a bordo.

Beh probabilmente era stato assieme a Voldemort in questi giorni, e per questo si trovava qui.

Lo salutammo cordialmente e poi proseguimmo entrando nel nostro scompartimento.

« Prossima volta vi lasciamo a villa Malfoy. »
sbottò Theodore.

« È colpa di Draco! » si difese Pansy.

« Anche tua » il biondo le andò contro.

« Mi chiedo che cosa ci faccio con voi deficienti » mormorò Mattheo.

« Sta parlando l'intelligente del gruppo » Draco rise.

« Sicuramente più di te e Pansy messi insieme »

« Stronzo » le fece il dito medio la mia migliore amica.

Li guardai ridere, mi soffermai a osservarli uno per uno, e mi resi conto che non potevo desiderare amici migliori. Ero con le mie persone preferite e non c'era niente meglio di questo. Ero felice e non lo sapevo.

Passammo ore a parlare, mangiare, dormire, prenderci in giro a vicenda e il tempo sembrò volare.

Senza che me ne fossi resa conto erano già passate sette lunghe ore, e tra poco avremmo raggiunto Hogwarts. Guardai il cielo dal vetro della locomotiva, era di un blu cobalto, privo di nuvole, limpido, sereno e la luna spiccava luminosa al centro di esso.

Gli alti alberi erano come immobili, ciò significava che non c'era vento, era una serata tranquilla.

Una vista mozzafiato ai miei occhi.

Non vedevo l'ora di arrivare a scuola, volevo recarmi in biblioteca a cercare qualcosa che mi riportasse alla mia famiglia, e avevo pensato anche di parlare con Silente, di certo sapeva più cose di quante ne sapessi io, lui sapeva tutto. Inoltre sarebbe stata l'unica occasione di parlargli, dato che di lì a poco sarebbe morto..

Ero ancora incredula di ciò che avrei dovuto fare, non credevo di essere pronta a qualcosa di simile, a commettere un atto così perfido contro una persona così buona come Albus Silente.

Sapevo di doverlo fare, per mio fratello, per salvare la sua vita, ed ero sicura che un uomo intelligente com'era il preside, avrebbe capito. Ma credevo di non riuscire a farcela, come potevo compiere un gesto così crudele?

Era meglio non pensarci ora, perciò mi concentrai sul pensiero della mia famiglia. Avrei cercato ovunque per sapere di più, in ogni angolo del castello, in ogni reparto della biblioteca, compreso quello proibito.

Pensai che avrei potuto chiedere anche al professor Lumacorno, probabilmente era a conoscenza di qualche informazione anche lui.

Volevo mettermi in contatto con i restanti membri dei Mikaelson. Ne avevo già parlato con Theodore ed era pronto ad aiutarmi a cercare i nostri parenti.

« Nora siamo arrivati » mi fece notare quest'ultimo, così distolsi l'attenzione dal cielo e uscì dalla cabina assieme agli altri.

Scendemmo dal treno e ci incamminammo verso la scuola.

Arrivammo davanti al cancello in ferro battuto, affiancato a due colonne con sulla cima statue di cinghiali alati, ed esso ci venne aperto dal professor Piton che assieme a noi era arrivato ad Hogwarts.

Entrammo nella Sala Grande, dato che a breve la cena sarebbe iniziata, e tutti gli studenti ci guardarono con aria sospetta, perfino i professori. Harry Potter, Ron Weasley, Hermione e persino Ginny ci fissarono diffidenti.

Mi voltai verso Draco e lo vidi guardare Hermione sconfortato. Non potevo immaginare quanto fosse terribile per lui non poterle raccontare nulla.

Ci sedemmo al nostro tavolo e in silenzio ascoltammo il solito discorso che Silente faceva ogni giorno.

« Nora, dove siete stati per tutto questo tempo » Ginny si avvicinò a me.

Mi dispiace doverti mentire, vorrei dirti ogni cosa, ma non posso proprio.

« Soltanto una lunga punizione assegnata da Piton, quest'anno abbiamo fatto un po' di guai, sai » inventai sul momento.

« Oh va bene, buona cena » disse un po' titubante.

« Anche a te Gin » le sorrisi sforzatamente.

Tornò dai suoi amici e iniziammo a mangiare.

Appena finito di cenare Draco si alzò subito e uscì dalla sala a passo svelto senza dire niente, prima ancora che uscissimo tutti.

Tra la folla noi altri andammo nei sotterranei, nella nostra sala comune. Non lo trovammo, Blaise voleva andarlo a cercare ma lo fermai, sicuramente Draco voleva stare da solo adesso.

Ci sedemmo sui divani in pelle nera, tutt'intorno al camino, in cui scoppiettava un fuoco che riuscì a riscaldare quella fredda giornata di febbraio.

Mi voltai verso le finestre, che si affacciano sulle profondità del Lago Nero. Intravidi il calamaro gigante scivolare tra le acque, insieme ad altre creature acquatiche ancora più fantastiche.

La nostra sala comune era davvero meravigliosa, mi persi a fissarla. Era molto tranquilla. Aveva un soffitto basso su cui erano appese lampade rotonde e verdastre, che diffondevano una luce verde che richiamava l'effetto irreale di questo luogo. Le pareti erano di pietra grezza e l'unica fonte di calore era il colossale camino in marmo, abbellito da statuette, teschi e l'immancabile effige di un serpente. L'atmosfera era avvolta da un'aura di mistero e la luce smeraldina che penetra dalle finestre si irradia ovunque, si ha l'impressione di essere in un relitto in fondo al mare.

La bellezza e la maestosità della sala mi fece perdere di vista l'obiettivo di questa sera: scoprire di più sulla mia famiglia.

« Io vado a parlare con Silente » bisbigliai ai miei amici per non farmi sentire dagli altri studenti.

« Io inizio a cercare qualcosa in biblioteca »
rispose Theodore.

« Ti aiuto » aggiunse Mattheo.

Lo ringraziai mentalmente e ci scambiammo un sorriso.

Camminai in fretta e salì molte rampe di scale fino ad arrivare davanti ai due gargoyles di pietra che portavano all'ufficio di Silente.

« Sorbetto al limone » pronunciai la parola d'ordine e così salì le scale ed entrai.

Osservai lo studio una volta arrivata, era molto ampio e accogliente. Alle pareti erano appesi i ritratti di tutti i vecchi presidi di Hogwarts. Era pieno di oggetti magici di ogni genere, disposti in ordine su tavoli e mensole.

Lì si trovava anche la fenice di Silente, e tra gli oggetti principali c'era il pensatoio e il Cappello Parlante.

« Signorina Nott, cosa la porta qui a quest'ora? » chiese squadrandomi attento dai suoi occhiali a mezzaluna.

« Buonasera professore, volevo parlarle, è importante »

« Prego, accomodati » fece segno con la mano di sedermi.

« Sono venuta a scoprire della storia di mio padre e della sua famiglia, i Mikaelson. Ho scoperto che era un tribrido e com'è stato ucciso da Lord Voldemort, grazie a Narcissa Malfoy » mentii sull'ultima parte, cercando di dirlo con la più totale convinzione.

Di certo non potevo dirgli che era stato Voldemort in persona a raccontarmelo.

Mi ascoltò attentamente e mi fece segno di continuare.

« Beh mi chiedevo se lei sapeva qualcosa sui restanti membri della mia famiglia.. »

« Mi dispiace deluderti ma tutto ciò che vuoi sapere può dirtelo soltanto tuo zio e nessun altro, e ti assicuro che non lo troverai in nessun libro »

« Lei come.. come fa a sapere che.. »

« Come faccio a sapere che cercherà in qualsiasi libro presente nella biblioteca? Intuito. » rispose prima ancora che potessi concludere la domanda.

« Io non parlo con Kol Mikaelson, è soltanto un traditore e di certo non lo ritengo uno zio » sbottai.

« Se vuoi delle informazioni però è l'unico e solo modo, per trovare tutto ciò che cerchi dovrai soltanto chiedere a lui. »

« Conosco la storia della tua famiglia, certo che la conosco, ma la conosci anche tu.. però non sono a conoscenza di chi è rimasto dei Mikaelson, l'unica cosa che so per certo è che non si trovano in Inghilterra ma bensì in qualche altra parte del mondo a condurre la loro vita.. e se non ti hanno mai cercata forse non vale la pena che tu li cerchi. Tuttavia questa decisione spetta a te. Inoltre non li conoscevo bene, perciò non saprei dirti molto più di quello che già sai.. dunque se questo è tutto puoi andare » concluse.

Restai delusa, mi aspettavo che potesse
dirmi qualcosa in più.

« Forse ha ragione.. buonanotte professore. »

« Buonanotte anche a te » mi congedò.

Lasciai l'ufficio e mi diressi verso la biblioteca ma prima ancora di poterci entrare vidi Theodore, Mattheo, Blaise e Pansy camminare rapidi per il corridoio.

« Dove state andando? » li fermai.

« Draco è infermeria, Potter l'ha colpito con l'incantesimo Sectumsempra, per fortuna che c'era Piton ad aiutarlo » disse velocemente allarmata e mi prese per il braccio continuando a camminare.

Che cosa? Harry l'ha colpito?

Rimasi in silenzio senza trovare le parole e ci affrettammo ad arrivare in infermeria.

Arrivati lì vidimo Madama Chips che ci fermò dall'entrare.

« Non si può entrare più di sei alla volta » ci avvertì.

« Noi siamo cinque » risposi sbrigativa.

« C'è già un altra ragazza »

« Beh questo significa che siamo sei precisi,
ci lasci entrare » dissi irritata.

« Siete sette » affermò convinta.

« Siamo sei cazzo se non sa contare non è un problema mio! Lì dentro c'è il nostro amico, ci faccia entrare! » le urlai contro già abbastanza stufa.

Impaurita ci lasciò andare dentro senza dire nulla.

Lo vidi subito sdraiato sul letto e accanto a lui c'era Hermione seduta.

« Draco » mi piombai verso di lui e lo abbracciai.

« Come stai? »

« Diciamo bene adesso » rispose sorridendomi e lo strinsi più forte tra le mie braccia.

« Perché Harry gli ha lanciato l'incantesimo » mi rivolsi alla ragazza arrabbiata, mentre gli altri andarono a salutare Draco.

Come poteva Potter aver fatto una cosa simile?

« Io.. non lo so, è tutta colpa di quello stupido Principe Mezzosangue! Gli avevo detto di buttarlo via ma non mi ha dato ascolto. »

« Principe Mezzosangue? Di che stai parlando? »
le chiesi confusa.

« È un libro, un libro di pozioni che apparteneva ad un certo 'Principe Mezzosangue', ma non è un qualunque libro di pozioni, all'interno di esso ci sono altri incantesimi scritti dal proprietario come l'incantesimo Sectumsempra.. ma comunque non è stata solo colpa di Harry, Draco gli stava per tirare la maledizione Cruciatus »

« Mi stavo difendendo Hermione » gli fece presente con tono infastidito.

« Va bene basta. Il signor Malfoy ha bisogno di riposo, uscite tutti! » Madama Chips ci cacciò fuori.

« Ci vediamo domani. Non preoccuparti per me Nora, sto bene, veramente » Draco mi rassicurò, eppure gli si vedeva in faccia che non stava affatto bene.

Gli lasciai un ultimo abbraccio e poi c'è ne andammo tutti quanti.

Nessuno di noi aveva voglia di cenare perciò tornammo nella nostra sala comune, che era fortunatamente vuota, e così restammo a chiacchierare per un po'.

Spiegai tutto a Theodore e Mattheo sulla conversazione fatta con Silente.

« Parlerò io con Kol, dovrà dirci qualcosa, che lo voglia o no abbiamo diritto di sapere che ne resta della nostra famiglia. » disse sicuro Theodore.

« Speriamo bene. Adesso sono stanca, vado a dormire, scusatemi » li avvisai.

« Andrà tutto bene, si sistemerà tutto. Dormi bene, non pensare a niente, riposati, ok? » Mattheo prese il mio viso tra le mani e mi lasciò un bacio sulla tempia.

« Va bene. Buonanotte Theo. »

« Buonanotte biondina » sussurrò e mi diede un dolce bacio che mi fece sorridere.

« Buonanotte a tutti » sorrisi debolmente.

« Buonanotte » mi salutarono.

Mi diressi verso il mio dormitorio e mi chiusi dentro la mia stanza sfinita. Troppe cose stavano succedendo, tutto troppo in fretta, volevo soltanto che le cose andassero bene.

Esausta mi gettai sul letto.

Restai a osservare la camera. I dormitori della casata Serpeverde erano molto eleganti e accoglienti con antichi letti a baldacchino, tende in seta verde e copriletti ricamati con filo argentato.

Sicuramente questo era uno dei dormitori in cui si dormiva meglio, di notte era molto rilassante perché si sentiva il rumore dell'acqua del lago sbattere dolcemente contro le finestre. Infatti mi addormentai subito, senza nemmeno mettermi il pigiama.

...

Era già mattina, la sveglia delle sette era appena suonata e non avevo la minima voglia di alzarmi dal letto. Purtroppo era lunedì, solitamente mi piaceva andare alle lezioni, le trovavo interessanti, ma oggi mi sentivo ancora stanca e volevo soltanto dormire.

Svogliatamente mi alzai e seguita da Pansy andai in bagno a prepararmi.

Lavate e vestite andammo in Sala Grande a fare colazione.

« Che abbiamo a prima ora? » chiese la mora.

« Pozioni » risposi ancora assonnata.

« E chi c'ha voglia » sbuffò e prendemmo posto al tavolo.

Mattheo, Theodore, Blaise e persino Draco, che era uscito dall'infermeria, erano già seduti.

Il primo mi diede il buongiorno mentalmente, Tom era tornato a scuola questa mattina, era seduto qualche posto più in là, e non potevamo stare vicini in sua presenza.

"Buongiorno Theo" pensai in modo da farglielo sentire.

"Vorrei poterti baciare in questo esatto momento" disse nella mia mente e mi trattenni dal sorridere.

"Anch'io" pensai.

Distolsi lo sguardo e presi a mangiare.

Poco più tardi la colazione finì e ci avviammo verso l'aula di pozioni.

Qualcuno mi afferrò i fianchi e mi portò in un corridoio vuoto: Mattheo.

« Non potevo aspettare un altro minuto senza baciarti » sussurrò e si fiondò sulle mie labbra.

« Mi sei mancato »

« Anche tu »

« Cristo diventi ogni giorno più bella » continuò.

« E questa camicetta, te la toglierei adesso se potessi » mi stava mangiando con gli occhi e lo desideravo da morire, ma non potevamo fare niente ora..

« Stasera ci vediamo in camera tua? » chiesi.

« Quando vuoi tu biondina » sorrise.

« Copriti, o non riuscirò a staccarti gli occhi di dosso per tutte le lezioni » abbottonò un po' di più la mia camicia e lo guardai senza fiato.

« E questa gonna è troppo corta, ti si vede tutto »
disse e la abbassò un po'.

Ridacchiai e gli lasciai un bacio veloce.

« Vado, ci vediamo in classe » gli dissi e poi uscì da quel corridoio per prima, nessuno doveva vederci uscire insieme.

Arrivai nell'aula e presi posto vicino Pansy.

Mattheo entrò poco dopo e mi sentì mancare il respiro, ripensando alla scena di qualche minuto prima.

« Buongiorno ragazzi, oggi parleremo della Pozione Polisucco, chi sa dirmi cos'è? » alzai subito la mano.

« Riddle, vuoi rispondere tu? » Lumacorno mi ignorò completamente e chiamò Mattheo che non lo stava minimamente ascoltando.

« Cosa? »

« Le ho chiesto cos'è la pozione Polisucco » ripeté.

« Non lo so » sputò sincero.

« Signorina Nott, ci spieghi lei cos'è »
mi diede la parola.

« La pozione Polisucco serve per assumere le sembianze di un'altra persona e i suoi effetti hanno la durata di un'ora » spiegai in breve.

« È esatto » sorrise « Adesso vi spiegherò come va usata » continuò.

La lezione finì in fretta e la classe si era completamente svuotata. Prima che anche io e Mattheo potessimo uscire il professore ci fermò.

« Riddle i tuoi voti nella mia materia sono deludenti.. perciò se non vuoi essere bocciato io ti consiglio di metterti a studiare, la signorina Nott potrebbe aiutarti, è una delle migliori studentesse in Pozioni »

« Grazie professore, se per Mattheo va bene per me è un piacere aiutarlo » risposi.

« Con piacere » sorrise il ricciolino.

« Sei un angelo Nora.. beh ci vediamo domani ragazzi, buon proseguimento! » ci salutò Lumacorno.

« Arrivederci professore » dissimo entrambi.

« Ha ragione, sei proprio un angelo biondina » lui sussurrò al mio orecchio e poi si allontanò.

...

Tutte le lezioni si erano concluse e adesso mi trovavo in Sala Grande a pranzare.

« Mattheo puoi passarmi le patate? »

Lui annuì e lo vidi scrivere qualcosa, poi me le passò e sul piatto trovai un bigliettino.

Ci vediamo in biblioteca alle quattro questo pomeriggio? Così mi aiuti a studiare Pozioni.
- M.R

"E Tom? Potrebbe vederci" pensai facendogli capire che doveva leggermi nella mente, dato che io ancora non avevo imparato a comunicare mentalmente.

"Fanculo Tom, se ci vedrà gli spiegheremo che siamo insieme soltanto per ordine di Lumacorno" rispose.

Lo guardai e non potei fare a meno di sorridergli.

"Questo è un si?" chiese.

"Si" pensai e Mattheo sorrise.

Il pranzo terminò in fretta e subito corsi in biblioteca, e rimasi lì ad aspettarlo, anche se mancava ancora qualche ora.

Presi un libro e iniziai a leggere.

Le ore sembravano non passare mai e l'attesa era troppa. Non vedevo l'ora di vederlo anche se ci eravamo visti poco fa. Sta diventando un ossessione.

Mi concentrai sulla lettura. Sfogliai le pagine polverose e annusai il buon odore che esse emanavano.

Dopo un po' all'improvviso il libro venne chiuso da due mani alle mie spalle e capì immediatamente di chi fossero.

« Ciao biondina »

« Ciao Theo, prendi il libro e iniziamo »

Sbuffò e lo aprì svogliatamente.

« Che devo studiare? » chiese annoiato.

Mi alzai dalla sedia e mi misi dietro di lui, indicandogli con il dito la pagina.


« Così non riesco a concentrarmi » sussurrò e mi allontani tornando a sedermi con un brivido che percorreva tutto il mio corpo.

« Lascia stare il libro, chiudilo e parlami di cos'ha spiegato oggi il professore sulla Pozione Polisucco » cambiai idea.

« Non ho ascoltato cos'ha spiegato » ammise.

« Sei pessimo » ridacchiai « Va bene.. però adesso ascolta me, attentamente, concentrati su ciò che dico e non su altro » dissi.

« Ci provo » rise.

« La Pozione Polisucco permette di trasformarsi in un'altra persona per la durata di un'ora, durante la trasformazione le interiora sembrano contorcersi, si avverte un bruciore che va dallo stomaco fino alle estremità del corpo e la pelle si modifica come se fosse fatta di cera calda. Prima di bere occorre aggiungere il frammento della persona in cui ci si vuole tramutare. »

« Non serve sapere come si prepara, o almeno non serve per Pozioni, quindi questo è quello che principalmente devi sapere. » aggiunsi.

« Va bene, ho capito »

« Sapresti spiegarmi cos'è il Veritaserum? »

« È una pozione della verità, con essa qualsiasi persona sarà costretta a risponderti in modo veritiero a qualsiasi domanda » rispose.

« Bene, questo credo che basti, ad Hogwarts viene affrontato come argomento molto superficiale, e non viene fatta la pratica, viene spiegato solo da un punto di vista teorico »

Continuammo a parlare di pozioni per qualche altra ora fino a quando ci salutammo ed entrambi lasciammo la biblioteca.

Il nostro saluto si limitò ad un "ciao" perché era il massimo che potevamo fare in pubblico, ma stasera ci saremmo visti di nuovo, e sta volta in camera sua, così che potevamo stare assieme senza doverci nascondere.

Camminai verso il mio dormitorio e nel tragitto mi ritrovai in un corridoio così vuoto e silenzioso che quasi mi venne paura.

Di colpo qualcuno mi afferrò da dietro violentemente e mi ficcò un sacco nero in testa e vidi tutto buio. Mi sentì subito stordita e non ebbi le forze di urlare, improvvisamente i miei occhi si chiusero. Buio.

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Spazio Autrice:
Ciao a tutti, questo è il primo capitolo del 2024 e spero tanto che vi piaccia, a me personalmente è piaciuto molto scriverlo e c'ho messo molto impegno quindi spero che lo apprezziate, tra l'altro credo sia il più lungo che abbia mai scritto. Nei prossimi capitoli ci saranno eventi molto turbolenti e accadranno tante cose, vi avverto. Secondo voi cos'è successo a Nora? E cosa accadrà? Fatemi sapere le vostre ipotesi, lasciate una stellina e un commento se vi va. Comunque c'è da dire che Nora e Mattheo nella foto che ho messo sono proprio belli eh.

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