I Hunger For Your Beautiful E...

By tenerifelouis

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••completa•• Legatus Harry è il governatore di Capua e il Dominus della sua tenuta. Governa con regole dure e... More

Filius Veneris
Le Regole della Casa
I Segreti del Commercio
L'Incantesimo di Cupido
Gli Dei e i loro Giochi
Famiglia e Perdono Prima Parte
Famiglia e Perdono Seconda Parte
Gladatorium
Una Rivolta in Arrivo
Le Spoglie della Guerra
Sangue e Corpi
Il Cavallo e la Colomba
Ricucire i legami
Il Festival della Lupa
Epilogo

Riuniti

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By tenerifelouis

Erano passati molti anni da quando Harry aveva messo piede a Venzia. Era andato nella città per un allenamento, circa dieci anni prima, vi era un Governatore diverso, uno migliore, e la città era pulita e fiorente. Ora, Harry si guardava attorno: il luogo era marcio e decrepito come il cuore di Ottavio. Non era evidentemente capace a gestirla e probabilmente si era tenuto i soldi tutti per sé.

Quella povera gente puntò gli occhi su Harry e i suoi uomini, i loro occhi si illuminarono improvvisamente speranzosi. Sapevano chiaramente chi fosse e probabilmente conoscevano anche le sue intenzioni. La città era già stata occupata dall'esercito romano, anche se non riuscivano a trovare Ottavio.

Il luogo principale dei Romani era il mercato centrale della città ed era lì che Harry e gli uomini di Capua si erano raccolti. I consiglieri e gli altri ufficiali li stavano aspettando.

"È bello vederla, Legatus Harry," disse uno dei consiglieri, dando la mano a Harry. "Ma sono sicuro che persino lei non riuscirà a trovarlo. La città è piena di passaggi segreti e punti nascosti. Ottavio ha un enorme vantaggio."

"Così sembra," rispose Harry, guardando le varie mappe riscritte di Venezia. "Che cosa dite di sua moglie, Lucrezia? È sempre stata una puttana scaltra, deve sapere qualcosa."

"Gliel'abbiamo chiesto molte volte, ma dice di non sapere nulla," disse.

"Certo che lo dice!" Si lamentò Harry. "È sua moglie, è una feccia quanto lui."

"Se riesce ad arrivare alla sua villa, è libero di interrogarla, ma le sto dicendo che non si arrenderà," affermò il consigliere. "Lucrezia ha delle guardie ovunque nella villa e si rifiuta di farci avvicinare di nuovo."

"Le sue guardie non possono competere contro me e i miei uomini, posso garantirglielo," lo derise Harry. "Aspetti, canterà come un uccellino nel momento che avrò finito con lei."

+

La villa principale di Venezia non era grande quanto quella di Capua. Proprio come il resto della città, la villa era sporca e trascurata, ma Ottavio era andato in guerra e poi si era nascosto per mesi. A Lucrezia probabilmente non importava della loro reputazione, ciò servì solamente a provare a Harry che fossero immondizia. Lui e Liam ordinarono ai loro uomini di andare sulla rampa di scala, nel punto in cui le guardie stavano facendo la guardia alla porta principale.

"Non potete passare qui finché la Padrona della casa non ve lo permetterà." Disse una guardia con la voce profonda a Harry, stava tremando leggermente. Aveva paura.

Questo non dissuase Harry. "Allora manda qualcuno a dire alla Padrona che voglio solamente farle delle domande."

"La Padrona ha già risposto a tutte le vostre domande," rispose la guardia.

Si poteva notare come Harry non fosse divertito e completamente infastidito. In un secondo, prese il suo pugnale e lo premette contro il collo della guardia impotente. "Andrai dentro e dirai a Lucrezia che Legatus Harry è qui e sa che quel bastardo di suo marito ha qualcosa che gli appartiene."

La guardia barcollò fuori dalla presa di Harry, annuendo velocemente. Le altre guardie si scambiarono uno sguardo nervoso. Bene, pensò Harry, devono avere paura di me. Non passò molto prima che la guardia tornò correndo con un nanerottolo, brutto come l'uomo vicino a lui.

"Devo davvero insistere, Legatus, signore, la Padrona ha ordinato che nessun altro deve avere il permesso di farle delle domande," disse, giocherellando con le dita.

Harry gli rise in faccia. "Chi sei tu per negare la Legge Romana? Mmh? Fatti da parte, fatevi da parte e lasciate lavorare la giustizia. E se non lo farete, il vostro destino sarà lo stesso dei vostri padroni traditori."

Nessun'altra obiezione fu fatta dalle guardie di Ottavio che si fecero da parte e il bisbetico li accompagnò dentro. La villa era buia, come se ci fossero a poche finestre senza tende o torce accese, e sembrava sicuramente una casa piena di segreti. Harry si scambiò uno sguardo con Liam quando passarono vicino a un grande affresco di Ottavio raffigurato come Nettuno, circondato da onde e creature del mare. In circostanze migliori avrebbero riso. Come se Ottavio fosse benedetto da un Dio.

L'uomo li portò nella sala da pranzo, dove Lucrezia era seduta a capo di un lungo tavolo. Vicino a lei c'era una magra ancella africana, che aveva dei lividi sulle braccia e tremava mentre si alzava. Lucrezia stava bevendo da una coppa con del vino economico e sussurrò arrabbiata qualcosa alla schiava, prima di spingerla a lato. La spinta fece cadere a terra la ragazza che tremava impaurita sul pavimento. Harry dovette fermare Liam dall'aiutarla.

Lucrezia sbatté la coppa sul tavolo dopo averla svuotata e camminò verso Harry e i soldati. "Mi hanno detto che non sarei più stata disturbata da voi! Non so nulla della posizione di mio marito, ora lasciate la mia casa!"

"Andiamo Lucrezia, sappiamo entrambi non sia vero," le disse Harry in modo schiov. Si lanciarono delle occhiatacce per un momento, ma lei alzò gli occhi al cielo. Harry scoccò la lingua. "Starei mentendo se dicessi che non volevo fare questo in modo doloroso, ma mi farebbe molto piacere far del male al tuo bel faccino."

"Sei come un bambino sciocco, proprio come ha detto Ottavio." Cercò di spingerlo via, ma lui era più forte e non si spostò.

"Hai un'altra possibilità per dirci dove sia Ottavio prima che io diventi indecente," ringhiò Harry. Lei rise per poi sputargil in faccia, ma lui fu più veloce e l'afferrò per la gola, spingendola contro al muro più vicino. "Non sto scherzando! Liam! Vai ad aiutare quella schiava, portala qui con prudenza."

Lucrezia si stava strozzando e cercava di graffiare le mani di Harry, ma la sua forza stava scomparendo. Liam corse dalla ragazza e gentilmente la sollevò dal pavimento, con un braccio sotto le ginocchia e l'altro che le teneva la schiena. Le sussurrò parole confortanti, mentre Harry allentò la presa sulla gola di Lucrezia. Tuttavia la teneva ancora contro il muro.

"Dimmi tutto quello che sai o continuerò a strozzarti e questa volta finirò il mio lavoro," disse Harry con tono cupo. Quando lei si rifiutò di parlare, le diede uno strattone alla testa per farle vedere Liam e la sua schiava. "Vedi quei lividi sulle braccia? Vedi quei tagli sulle mani e sul collo? So che cose disgustose fate alle persone. Probabilmente sei invidiosa della sua bellezza che certamente supera la tua. Ma ho tagliato teste a uomini in guerra e posso fare lo stesso conte te senza che mi faccia male alla coscienza. Tuo marito ha fatto cose indicibili e tu sei malvagia quanto lui."

Lei provò a mordere le dita di Harry, ma lui la sbatté contro il muro un'altra volta. Questa volta più forte facendola urlare per il dolore. "Va bene! V-va bene. Circa un anno fa, i Celti erano venuti da Ottavio per la ribellione. Hanno detto che se lui avesse circondato il campo di battaglia, avremmo avuto un'immensa fortuna dopo la vittoria."

"Era con loro per tutto questo tempo?"Chiese Liam incredulo. "È un traditore peggiore di quello che pensavamo."

"Così sembra," Harry diede ragione a Liam. "Quindi sai dov'è?"

"Suo padre ha praticamente costruito questa città, sappiamo tutti i suoi segreti," spiegò. "Ci sono dei passaggi sotto il terreno di Venezia. È nascosto nella parte a nord. V-vi porterò lì."

"Non è necessario," disse Harry per poi guardare la schiava. "Come ti chiami?"

"L-Leigh," sussurrò.

"Non avere paura di me, Leigh, conosci i passaggi di cui parla?" La ragazza esitò e poi annuì leggermente. "Bene, brava ragazza. Ci porterà lei là. Tu, Lucrezia, come il resto degli uomini di questa casa siete sotto arresto dall'Esercito Romano per i crimini contro l'Impero." Premette un'altra volta il suo collo, mentre alcuni degli uomini sequestrarono le guardie. "Ho un'ultima domanda. Una visione era stata mandata dagli Dei a uno dei miei soldati, dice che tuo marito ha qualcosa che è mio. Un giovane schiavo, più bello di qualunque anima viva o morta in questo mondo."

Gli occhi di Lucrezia s'inscurirono alla menzione di Louis. Sapeva molto bene che quella visione era giusta. "Quella piccola troia."

"Non parlarle di lui in questa maniera!" Urlò Harry, spingendola a terra. Due soldati la presero dalle braccia e le sollevarono la testa per guardare Harry. "Dov'è?"

"Nel nascondiglio con Ottavio." Iniziò a ridacchiare con una risata stridula e acuta. "Chi sa che cosa gli avrà fatto!"

Prima che Harry potesse ucciderla, Agron andò verso di loro e lo spinse via. "No signore! Non ascolti le parole di questa stronza. Dobbiamo trovare Louis e Ottavio, possiamo occuparci di lei più tardi."

Harry la guardò con disgusto, ma fece un profondo respiro per calmarsi. "Hai ragione, metà di voi resta qui, arresta le guardie e tiene un occhio su di lei. L'altra metà viene con me."

"Puoi camminare, Leigh?" Chiese Liam alla ragazza tra le sue braccia. Lei annuì e mise con attenzione i piedi sul pavimento. "Bene, che ne dici di portarci al passaggio ora?"

"S-sì signore," rispose, sorridendo leggermente alla voce gentile di Liam. "M-ma ci sono altri, altri come me che sono stati feriti e che sono innocenti. Altri schiavi."

"Risparmieremo la vostra vita, non preoccuparti," Harry l'assicurò. Fece un sorrisino a Liam per un momento. "Ho dei piani per questa città."

Leigh annuì di nuovo, sorridendo grata a Harry, prima di prendere la sua mano tesa e accompagnarli nel retro della villa.

+

Il passaggio dove Leigh li aveva portati era localizzato in un vicolo dietro a un vigneto abbandonato. Spostò molte casse via dalla strada e tolse un complicato sistema di chiusura prima che il muro di pietra diventasse una porta. Harry fermò Leigh a entrare per prima, in caso ci fossero delle guardie e con attenzione aprì la porta con la spada pronta.

Una luce offuscata illuminava la porta, Harry guardò in basso e notò una scala a chiocciola. Spostò per sicurezza Leigh così era tra lui e Liam per poi alzare una mano in modo da dar segnalare agli altri soldati di tenere le loro armi alzate. Non aveva incontrato nessun tipo di resistenza ai primi scalini perciò continuò a scendere le scale cautamente.

Per raggiungere la fine delle scale, Harry fermò tutti di nuovo per guardarsi in giro ed essere sicuro che ci fosse via libera. Le torce erano appese al vasto passaggio a ogni metro e c'erano voci che provenivamo nella curva a sinistra. Harry non vide nessuno arrivare.

"Leigh, alla fine di questo corridoio, bisogna andare a destra o a sinistra?" Chiese Harry in un sussurro.

Ci mise un momento per pensare, poi si ricordò dove bisognasse andare. "A sinistra è dove sono Ottavio e molti dei suoi uomini, ma se vai a destra, troverai il tuo schiavo."

Harry scattò leggermente alle parole che aveva usato per Louis, ma comprendeva. Tuttavia si trovò in crisi perché tutti i suoi uomini tranne due pensavano di essere lì per arrestare Ottavio. Poi c'era Harry che voleva solo andare via con Louis. Alla fine, sapeva che sarebbe stato un terribile comandante a essere così egoista. Sentì la mano di Liam sulla spalla.

"Fratello, vedo che sei in conflitto, vai con Leigh a prendere Louis. Io porto gli uomini a prendere Ottavio," sussurrò Liam. "Ci troverai quando Louis sarà salvo."

"Grazie Liam," disse Harry, sollevato dal peso. "Agron, anche tu vieni con me per una copertura maggiore."

"Sì signore."

Harry prese la mano di Leigh di nuovo e i tre corsero alla fine del corridoio. Si fermarono e videro quando Liam portò in attacco i soldati sulle guardie. Liam fece l'urlo da battaglia, come gli altri, e iniziarono a combattere contro ogni persona che era sulla loro strada. Quando abbastanza uomini di Ottavio erano distratti dalla battaglia, Harry e gli altri corsero dall'altra parte.

"Alla fine del corridoio, c'è una curva a sinistra e poi un paio di guardie di fronte alla cella!" Leigh informò i soldati.

"Rimani dietro di noi e fai la guardia Leigh," Harry le disse. Lui e Agron girarono l'angolo e trovarono tre guardie di fronte a una porta sbarrata. Fece aspettare Agron un momento, volendo ascoltare cosa stessero dicendo.

"'I'hai portato il cibo al Legatus?"

"Vuoi dire il pane? Seh l'ho fatto. Ho provato a giocarci un po', ma q'lla troia m'ha morso."

"'Omunque non devi giocare con lui lo st'sso! Il Legatus ha detto ch' solo lui può averlo."

"Ottavio è avido! Quella piccola cosa è troppo carina per non essere condivisa."

"Hai passato tutto questo tempo senza, starai bene."

Il cuore di Harry bolliva al pensiero di qualcuno che toccava Louis, specialmente Ottavio. Avrebbero tutti pagato per tutto quello che avevano fatto per ferire Louis. Alzò la spada e fece un passo fuori dal nascondiglio. Le guardie boccheggiarono, riconoscendo Harry e tennero le armi verso di lui, ma stavano tremando.

Harry si schiarì la gola. "Fatevi da parte, non mostrerò nessuna compassione a riprendere quello che è mio."

Le guardie si guardarono, ma si rifiutarono di tornare indietro. "N-non ci fai paura."

"Davvero?" Harry sogghignò. "Le vostre mani tremanti mi dicono altro." Iniziò ad avvicinarsi, e Agron lo seguì dietro. "Normalmente vi avrei dato un'altra opportunità per arrendervi, ma non oggi."

Harry andò verso quello più vicino, facendo correre la spada dritta nel suo collo e uccidendolo all'istante. Agron s'impegnò con quello alla sua destra, lasciando solamente quello nel mezzo. Aveva un bendaggio attorno alla mano, così Harry ebbe il presentimento che fosse lui quello che Louis aveva morso. Le loro spade s'incontrarono e Harry usò il piede per fare inciampare l'uomo, facendolo cadere addosso al muro.

"Ti piace giocare con le persone, vero? Come ferire le persone che non ti appartengono?" Harry urlò, tirandogli dei pugni addosso alla mascella. "Leigh! Vieni a prendere le chiavi dalla sua cintura."

La ragazza timidamente andò dietro di loro, avvicinandosi al corpo dell'uomo che Agron aveva appena ucciso. La guardia ancora viva stava per dire qualcosa ma Harry lo zittì velocemente con la spada nella gola. Leigh prese le chiavi dalla cintura e andò ad aprire la porta. Senza secondi pensieri, Harry tagliò la gola della guardia, il sangue spruzzò addosso alla sua armatura. Non poteva importargli di meno in quel momento. Non quando finalmente poteva raggiungere Louis.

Agron spostò Leigh quando Harry entrò nella piccola cella. Era buio pesto e freddo, la polvera si sollevava ad ogni passo di Harry. E poi, appallottolato in una minuscola palla nell'angolo più lontano, c'era Louis.

Anche da dove Harry era fermo, si potevano vedere i graffi sulla schiena di Louis, insieme a dei lividi viola. Stava piagnucolando silenziosamente, i singhiozzi facevano vibrare il suo corpo. Harry non poteva neanche immaginare cosa gli fosse successo in quei cinque mesi. Tuttavia Ottavio doveva avergli fatto patire la fama poiché dove Louis aveva del grasso, c'erano ora delle ossa sporgenti. Louis era a mala pena vestito, solo un piccolo straccio strappato lo copriva dalla vita in giù.

"Oh Louis."

Il ragazzo scattò e si appallottolò ancora di più su se stesso alla voce profonda. Quasi ogni giorno aveva delle allucinazioni su Harry che veniva a salvarlo; non poteva gestire che succedesse di nuovo. Ma... questa volta suonava più chiaro, quasi reale. Harry non poteva essere lì.

"Louis, per favore." La voce sussurrò di nuovo, e questa volta fu seguito da una mano callosa sul fianco di Louis.

Louis sussultò, strisciando addosso al muro e piangendo. "Per favore! N-no, vattene. Per favore non di nuovo!"

"Filius Veneris, no." Ed ecco. Era definitivamente la voce profonda e rassicurante di Harry che si prendeva cura di Louis. Harry lentamente risalì con la mano sul fianco danneggiato di Louis, attentamente poiché poteva avere delle ossa rotte, poi girò Louis sulla schiena. "Oh mio Louis. Che cosa ti hanno fatto?"

Gli occhi di Louis si spalancarono con lacrime mentre guardò Harry, e iniziò a piangere di più. Ma ora era un pianto di sollievo. "Sei reale. Grazie agli Dei, sei vero."

Iniziò a singhiozzare sul petto di Harry, mentre Harry strinse la sua testa più vicino. Entrambi potevano finalmente respirare di nuovo. Ma Louis era così ferito. La sua faccia era incavata, gli occhi scuri e lividi. Aveva del sangue che colava sulla fronte, e potevi contare ogni costola sul fianco. Anche quando piangeva, aveva con una voce ruvida e grezza, e Harry poteva vedere le orme delle dita dov'era stato strozzato.

"Mio dolce Louis." Harry disse, baciandogli la fronte. "Piccolo devo dirti qualcosa, ma ho bisogno che tu mi risponda a delle cose prima."

"Okay Harry, qualunque cosa." Louis gemette, prendendo un respiro.

"Chi ti ha fatto questo?"

Gli occhi di Louis si spostarono alla porta aperta. "Ottavio, e-e le sue guardie. Ve-vengono qui e poi mi picchiano per divertimento."

"Disgustoso." Harry sputò. "Cos'altro? Ti hanno solo picchiato? O ti... ti hanno fatto male in altri modi?"

"N-no." Louis sussurrò. Strinse gli occhi al ricordo. "Ottavio mi ha rapito la mattina che ho provato ad andarmene. Ha ordinato che nessuno poteva toccarmi, e-e quando siamo arrivati qua mi ha messo in questa cella. Ottavio è entrato e-e ha provato... ha provato a forzarmi... mi dispiace." Louis si fermò e prese un bel respiro di nuovo. "M-ma poi ha detto che sarebbe stato onorato a prendere la mia innocenza ed io ho riso. Ho riso di lui! E gli ho detto che tu l'avevi già fatto. P-poi si è arrabbiato, dicendo che non voleva nessuno che era stato usato da te. C-così mi ha strozzato e colpito. Ma ecco tutto, g-giuro!"

"Shh, shh Louis va bene." Harry sussurrò, cullando i loro corpi per calmare Louis. "Non importa. Sono qui ora, e tutto va bene ora. Riceverà quello che gli spetta."

"Grazie, Harry." Louis disse, baciando gentilmente la mascella di Harry. "Co-cosa vuoi dirmi?"

"Louis," Harry sussurrò. Fissò triste lo sguardo speranzoso negli occhi blu di Louis. Una delle mani accarezzò la pancia piatta di Louis, arrivando alla coscia dove rimaneva il panno della toga di Harry. La conferma che le mani sudicie di Ottavio non avevano violentato Louis, togliendo un peso dalle spalle di Harry. "Mio bellissimo Louis. Non importa cosa ti hanno fatto, cosa mi hanno detto, ti amo. Ti amo se gli Dei lo desiderano o meno."

La confessione che Louis aveva paura non sarebbe mai uscita da Harry, lo distrusse felicemente. Sorrise a Harry e portò una mano gentile sulla guancia. "Non ho mai pensato che mi avresti detto quelle parole."

Harry rise senza fiato, e baciò Louis velocemente sulla bocca. "Mai nella mia vita c'era stato qualcuno a cui avrei potuto dirlo. Sono stato creato per essere tuo Louis. E tu mio, allo stesso modo. È per questo che quando ti porterò a casa, non sarai più il mio schiavo. Sei il mio amore, il mio consorte."

"Ti amo," sussurrò Louis con gli occhi che stavano iniziando a chiudersi. "Sono così stanco. Non dormo bene da mesi."

"Shh, dormirai presto, Filius Veneris. Prima bisogna occuparsi di Ottavio, poi dormirai nelle mie braccia al sicuro," gli disse Harry. Sollevò Louis con attenzione e uscirono dalla cella, dove Leigh e Agron stavano aspettando. Agron boccheggiò alla vista di Louis, era distrutto e sporco, non come lo aveva visto l'ultima volta. "Come pensi se la stiano cavando Liam e gli altri?"

"Uh?" Agron esitò, distogliendo lo sguardo da Louis. "Oh, Liam è molto intelligente, molto forte, ma forse dovremmo aiutarli."

"Certo, Leigh?" Harry fece un segno verso la fine del corridoio e lei li riportò al luogo della battaglia. Harry teneva vicino a sé Louis mentre camminavano, non l'avrebbe lasciato andare presto. Agron si mise di fronte a Leigh per proteggerla.

Sembrava già una vittoria per gli uomini di Harry. Mentre si avvicinarono, i soldati di Capua stavano tenendo la schiena di quel delinquente di Ottavio. I nemici guardarono con terrore Harry superarli con Louis tra le braccia, dai suoi occhi si leggeva che volesse vendetta. Molti fecero cadere le loro spade arrendendosi, sottomettendosi ai soldati di Harry perché sapevano di non avere nessuna possibilità ora. Dovevano capire che sarebbe stato un piano fallimentare prima, ma ora Harry aveva sete di sangue. Non ci sarebbe stata pietà.

Più continuavano la battaglia e più passaggi segreti percorrevano, più sangue vedevano. Però nessuno degli uomini di Harry aveva un graffio. Un'altra curva ed ecco, Liam e Ottavio combattevano in un cerchio formato da uomini caduti in battaglia. Liam si stava tenendo indietro, voleva che Harry avesse la vittoria finale.

Harry si schiarì la gola. "Bene, bene, bene, Ottavio, maiale traditore, sono sorpreso che tu non abbia ancora rinunciato."

"Tu!" Ottavio spinse di lato Liam e si lanciò su Harry, fermandosi però quando vide chi era tra le sue braccia. "Ah! Sembra che tu abbia trovato il mio piccolo tesoro."

Harry arricciò le labbra disgustato. "Il tuo tesoro? Per gli Dei, sei il peggiore essere umano. Louis è sempre stato mio anche quando l'hai preso."

"Quello che n'è rimasto," mormorò Ottavio con un ghigno crudele. Dietro di lui Liam corse per colpirlo di nuovo, ma Harry scosse la testa per fermarlo. Ottavio iniziò a ridere, irritante quanto sua moglie. "Cosa? Non vuoi che il tuo cagnolino finisca il lavoro?"

Liam gli sputò sul retro del collo. "Il Legatus sarebbe arrivato qua per primo se non avesse dovuto salvare la vita di Louis. Dovresti essere grato di avere avuto del tempo in più per vivere."

"Accolgo la morte!" Ottavio urlò. "Ma prima farò la battaglia che volevamo da molti anni!"

"Liam, qui." Non aveva neanche del tempo per pensare, Harry era pronto a combattere Ottavio. Aveva sognato questo momento da così tanto. Harry diede gentilmente Louis a Liam poi brandì la spada dal fodero. Con un ultimo bacio sulla fronte di Louis e strofinò i loro nasi, Harry guardò Ottavio. "Ho aspettato per questo."

"Come me." Ottavio fece oscillare la spada in un cerchio nella sua mano, poi si accovacciò leggermente in posizione.

Harry fece lo stesso, alzando la lama vicino alla guancia e serrò la mascella. Era una situazione di stallo ora. Entrambi gli uomini aspettavano che l'altro facesse il primo passo. Ottavio fece un passo a sinistra con il tallone, per far muovere Harry. Non lo fece. Harry, invece, seguì i movimenti di Ottavio con gli occhi.

Poi un'idea arrivò nella testa di Harry per fare andare quella situazione. Era una strategia che lui e Liam usavano in battaglia molto tempo prima, prima che entrambi furono aumentati di grado. Sperando che Liam si ricordasse il segnale. Assicurandosi di tenere Ottavio nella vista periferica, Harry alzò un sopracciglio a Liam e scocco la lingua. Passò un momento ma capì, e presto lanciò l'elmo di Harry oltre le spalle di Ottavio.

Il soldato più vecchio sussultò e si abbassò, e Harry prese l'opportunità per attaccarlo. Ottavio se ne accorse in tempo e bloccò il primo colpo di Harry, ma barcollò un po'.

"Ora usi altri uomini e distrazioni? Giochi da bambini." Ottavio sputò mentre oscillava verso Harry, mancandolo a mala pena.

"I comandanti intelligenti sanno quando usare i loro alleati." Harry disse, saltando e agitandosi verso lui. "Se tu ne avessi qualcuno, lo sapresti."

Ottavio ringhiò mentre diede colpo dopo colpo a Harry, solo per incontrare la sua spada ogni volta. Era una guerra di quasi pari forze, Ottavio aveva dieci anni di esperienza in più di Harry, ma Harry era più giovane e più veloce. Combatterono per un paio di minuti, finché Harry afferrò e tagliò il braccio di Ottavio, il sangue si diffuse. L'uomo urlò, si afferrò la ferita e Harry fu veloce ad affrontarlo addosso al muro. Ottavio cadde a terra in tempo per non essere toccato dalla spada di Harry che mirava alla sua testa.

"Arrenditi!" Harry urlò, calciandolo nelle costole.

Ottavio rotolò e tagliò la caviglia di Harry per vendetta. Harry saltò verso di lui, dando a Ottavio tempo per alzarsi. "Mai!"

Con il braccio indebolito, Ottavio era ancora più lento, e Harry lo usò come vantaggio. Fu capace di togliere la spada dell'uomo dalla sua mano con un calcio, e facendogli un taglio superficiale sopra lo stomaco. Il taglio era abbastanza da indebolire Ottavio, e urlò di dolore appena cadde in ginocchio sul pavimento. Harry sputò e spostò la sua spada attorno, usando l'elsa per colpire Ottavio nella mascella. Harry poi fece cadere la spada e afferrò Ottavio per il collo, tirandogli ripetutamente dei pugni finché non gli mancarono dei denti e il sangue non si versava dalla sua bocca.

Nessuno provò a fermare Harry, che finì per torturarsi. Spinse il debole Ottavio per terra così era di fronte a Liam e Louis, che era svenuto minuti prima. "Guardalo! Guarda il ragazzo il cui sangue è misto con la grande Dea della Bellezza. Guarda cosa gli hai fatto! Questa è la tua punizione da Venere e Marte. Aspettati la stessa sorte nell'aldilà."

Gli occhi di Ottavio erano pieni da lacrime di frustrazione. Sputò sangue ai piedi di Liam e iniziò a ridere maniacalmente, "Che cosa farai? Mi manderai a morire in un Ludus con i Gladiatori?"

"No." Harry batté con forza la schiena di Ottavio. "Il Senato e il Tribunale di Roma saranno il tuo giudice e giuria. Per i crimini contro l'Impero Romano e il suo Esercito, anche come un collega Legatus e Fratello, i tuoi uomini sanno sentenziati alla vita da schiavi in un Ludus. Possono morire nell'arena. Comunque tu e tua moglie sarete sentenziati in un'esecuzione pubblica. Che sarà eseguita stanotte di fronte alla tua preziosa Venezia."

Agron e gli altri soldati corsero da loro e legarono Ottavio, che stava urlando, bendandolo così sarebbe stato zitto. Lo portarono fuori dal passaggio segreto, gli altri soldati esultavano mentre passavano. Harry sorrise trionfante e sussurrò delle parole confortanti a Leigh, che stava singhiozzando dalla gioia. Poi camminò verso Liam e passò una mano sulla fronte di Louis.

"È svenuto quando stavi combattendo. Penso che stia solo dormendo." Liam disse.

"Se lo merita." Harry disse, guardando con affetto e fottutamente sollevato Louis. "Hai combattuto bene oggi, e durante tutta l'intera guerra. Gli uomini ascoltano te quanto ascoltano me."

"Grazie, Fratello, ma non ti darò ragione." Liam disse timidamente. "Ti seguirebbero fino alla morte."

Harry ridacchiò. "Forse un giorno avrai dei soldati che faranno lo stesso."

Harry ripulì la spada e la rimise dentro il fodero, poi guardò di nuovo Louis nelle sue braccia. Seguì Liam e Leigh mentre lasciarono il passaggio segreto per completare finalmente gli affari con Ottavio.

+

L'esecuzione ebbe luogo nel centro della città per tutti i veneziani. Nessuno di loro sembrava troppo arrabbiato. Infatti, molti stavano acclamando e implorando che accadesse velocemente.

Barca e Oenomaus portarono fuori Lucrezia e Ottavio e li spinsero sulle ginocchia, successivamente aspettarono che Harry facesse il suo discorso.

Iniziò un monologo in cui ammonì chiunque fosse dalla loro parte o che avesse commesso gli stessi crimini. La folla acclamava ogni volta che insultava i traditori e parlava della Gloria dell'Impero. Le donne si sciolsero e lanciarono fiori quando menzionò Louis, che era seduto comodamente su una sedia con un cuscino vicino a Liam. Ammirava il modo in cui Harry riusciva a catturare la folla di stranieri solo con la sua voce e parole ipnotiche. Dopo così tanti mesi tenuto imprigionato, Louis si sentiva fortunato a essere di nuovo in presenza di Harry.

"Prima di liberare il mondo da questa feccia. Ho un annuncio finale," disse Harry, concludendo il discorso. "Venezia era in passato una città nobile, governata da persone nobili. Roma vorrebbe ripristinare questa reputazione. E dovrebbe iniziare proclamando un nuovo Governatore di questa città. Mio amico e alleato, e nuovo proclamato Legatus, Liam."

La folla iniziò ad acclamare mentre un Liam molto scioccato era bloccato davanti a loro che salutava i suoi nuovi cittadini. Harry sorrise fiero e fece un gesto a Liam dicendogli di avvicinarsi. Liam lo fece e strinse la mano a Harry. "Non pensavi di avvertirmi prima?" Sussurrò.

Harry rise e l'abbracciò. "E perdermi quello sguardo sul tuo viso? Sembra che tu non mi conosca per niente." Si divisero dall'abbraccio e Harry tenne una mano sulla schiena di Liam, rivolgendosi di nuovo alla città. "Starà nella mia villa per un po' così potrò fargli da guida, voi tutti sarete alle cure di un amico fidato. Ora, penso che abbiamo aspettato abbastanza per l'esecuzione! Barca, Oenomaus, al mio segnale."

Il suono di tamburi iniziò a risuonare attorno a loro, abbastanza forte e profondo da fare tremare terra, i soldati alzarono le loro asce. Non era successo niente, ma la folla aveva già iniziato ad acclamare. Harry guardò Louis, anche in quel momento poteva a malapena guardare Ottavio, e alzò la mano. Un altro battito e poi il rumore rapido di metallo tra pelle e ossa.

Le teste di Ottavio e Lucrezia rotolarono e tutto finì. Tutto finalmente finì.

Volevo ringraziarvi per i 95 voti  e 54 commenti, siete meravigliosi/e!

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