Noi siamo perfetti perché pieni di difetti
Esmeralda
Mi alzo dal letto fresco con il suono della sveglia che indica le 8.00 precise, devo farmi una doccia e poi prepararmi per andare all'hotel con i ragazzi dove si terrà il ritiro.
Sento bussare alla porta.
E: avanti!
C: Esme buongiorno, passiamo una notte in hotel porta un borsone con i cambi
E: va bene pa
Chiuse la porta e io sgattaiolai in doccia lavando bene i miei capelli e il corpo dalla testa ai piedi.
Preparai un borsone e dentro misi due cambi e un pigiama, solo una notte dovrei sopravvivere. Mi concentro di nuovo ad asciugare i miei lunghi capelli e a mettere creme per il corpo notando di essere in ritardo. Metto una gonna nera in cargo e una maglia del medesimo colore a maniche lunghe con ai piedi degli stivali in pelle per non rischiare il freddo.
Lego i capelli in uno chignon ordinato e prendo il borsone scendendo e andando a metterlo nella macchina di mio padre dove lui era già dentro.
C: Esmeralda siamo in ritardo
Alzo gli occhi al cielo e salgo in macchina velocemente allacciando la cintura di sicurezza mentre lui premette il piede sull'acceleratore.
C: allora pranzi con i ragazzi e poi puoi andare in camera a riposarti prima della partita..
Annuii leggermente mentre mantenevo lo sguardo fuori dal finestrino concentrata su un punto indefinito. La strada passava in fretta, quando sono in macchina il tempo vola e mi concentro sempre sul paesaggio esterno.
In mezz'ora o più eravamo arrivati all'hotel stupendo dove si terrà il ritiro. Da fuori una scalinata lo esalta e i fiori messi ai lati dei balconcini piano terra colorano il bianco pallido. I ragazzi sono tutti mischiati in un punto e sono così felice di vederli dato che anche nel mio ultimo periodo a Milano non li ho visti proprio per niente.
Terza persona pov's
Quando Esmeralda scese dalla macchina molti sguardi ricaddero su di lei e anche sulla sua gonna che attirava abbastanza l'attenzione dei ragazzi sparpagliati nel piazzale. Jude, si girò verso di lei convinto che quel grande sorriso fosse per rivederlo o per magari passare del tempo insieme.
È fermo a chiaccherare con Eduardo, Pulisic, Vinicius, Leão e Theo i ragazzi che conosce meglio del Milan.
Appena vide Esmeralda venire verso di lui il suo battito aumentò come un bambino quando vede la sua crush avvicinarsi, e si incantò guardando come si era fatta i capelli in modo davvero ordinato rispetto al solito.
In poco tempo la sua espressione cambiò come se avesse appena visto la morte in persona.
Esmeralda era tra le braccia di Hernandez e Leão mentre le accarezzavano la schiena e lei non si toglieva, anzi.
Sorsero subito un sacco di domande e dubbi al ragazzo.. perché non si è tirata indietro? Perché non ha avuto paura quando le hanno toccato la schiena? Perché è così felice con loro? Cos'ho sbagliato io?
Scattò in avanti infastidito come non mai ma una mano sul suo petto lo bloccò facendolo ragionare un attimo
Cam: fermo Jude, dovrai mettere da parte la tua gelosia
Gli disse il suo compagno Eduard guardandolo attentamente e provando a farlo ragionare subito.
J: si.. scusa
Jude distolse lo sguardo e si allontanò andandosene da un suo amico che ora era al Milan e finalmente poteva rivederlo.
Th: ci sei mancata Esm!
Disse il terzino del Milan alla ragazza staccandosi insieme al portoghese e sorridendo.
E: anche voi ragazzi, state bene??
R: si, però non abbiamo più la spettatrice agli allenamenti..
Disse il portoghese mettendo il broncio e facendo ridere la ragazza dagli occhi smeraldo. È vero, sin dall'inizio è sempre andata a vedere i loro allenamenti con attenzione e curiosità.
La ragazza si guardò un attimo attorno in cerca di Jude ma non lo vide e, con il pensiero che fosse andato in bagno, andò a salutare gli altri ragazzi del Milan compreso l'allenatore.
In poco entrarono all'albergo e le stanze erano tutte diverse a coppie a parte Esmeralda e i mister con stanze singole.
Pov's Esmeralda
Entro nella mia stanza abbastanza spaziosa e butto il borsone sul letto sbadigliando, che stanchezza solo il viaggio di mezz'ora e due chiacchere fuori dall'albergo.
Mi sistemo lo chignon e riscendo velocemente dato che ben presto iniziava il pranzo. Scendo alla sala e noto solo un posto libero, accanto a Jude e Vinicius con di fronte Fikayo mentre tutti gli altri erano sparsi.
Vi: si saluta eh
Disse Vinicius dopo che mi ero seduta facendomi ridacchiare e guadagnandosi un bacio sulla guancia.
E: ohh su via, vi vedo tutti i giorni a voi
Dissi facendo sorgere delle lamentele dalla lunga tavolata. Quando iniziarono ad arrivare i primi piatti, mi girai verso Jude che fissava il vuoto e ancora non mi aveva rivolto mezzo sguardo.
E: Jude, tutto bene?
J: si sì tranquilla
Disse scuotendo la testa e iniziando a mangiare mentre non mi rivolse neanche uno sguardo decente.
Alzai le spalle e mi concentrai anche io sul mio piatto prima che si raffreddi o peggio, Vini me lo mangi.
Ore 16:00
Inizio a prepararmi cambiando solo la maglia e mettendone una del Real Madrid senza nome dietro, meglio non far sorgere gelosia da parte dei ragazzi ma durante l'anno metterò tutte le loro maglie.
Appena scendo le scale sento delle polemiche da parte dei ragazzi e scoppio subito a ridere.
Fik: eddai Esme, almeno fa il tifo per noi
Luka: non tifi per noi?
Mik: da che parte stai??
E: quando verrò a vedervi a Milano metterò la vostra maglia promesso
Dav: perdonata per questa volta
E: e se lo dice il capitano!
Dissi indicandolo facendo sbuffare gli altri mentre andammo tutti insieme nel piazzale di fuori dove c'erano i due bus delle squadre.
I mister erano già saliti e mio padre è da un po' che non si fa vedere, quell'uomo è sospetto..
Salgo sul bus e mi siedo vicino a Jude che stava guardando il telefono con le cuffie alle orecchie e alzò un attimo lo sguardo sul mio corpo.
E: Jude ho fatto qualcosa?..
Gli chiedo togliendoli le cuffie mentre il suo sguardo indemoniato mi fa ancora più innamorare. Fa un cenno come per dire "no" e mi arrendo lasciandolo stare e spero che il suo nervosismo sia dovuto alla partita che in realtà è un amichevole..
Il viaggio durò a malapena 10 minuti e scesi prima dei ragazzi in modo che potessero scendere con calma. Andai con mio padre dentro il piccolo stadio e mi fece sedere alle panchine mentre i ragazzi erano andati agli spogliatoi.
La partita è finalmente finita e io sono davvero più stanca di loro a stare seduta qui e guardarmi le unghie.
È finita 3-2 per il Real Madrid che ha rimontato e sono felice per entrambe le squadre e dato che è un amichevole spero che non daranno importanza al risultato.
Si sta così bene, solo il rumore di sottofondo dei tifosi alleggerisce l'atmosfera fino a poco fa tesa fra di loro. I bambini che chiedono maglie o semplicemente un saluto dai genitori mi fanno così tanta tenerezza che li abbraccerei fino all'indomani, peccato che sono davvero tanti e i ragazzi quando possono danno sia maglie che pantaloncini.
Mi alzo stiracchiandomi e andando da mio padre che è a bordo campo a parlare con Stefano mentre ridevano e si abbracciavano come se fossero migliori amici d'infanzia.
Stef: Esme! Ti sarai annoiata
Annuii con il broncio e mio padre mi avvolse le spalle con un braccio delicatamente.
Come faccio a non annoiarmi? Non sono una che se ne intende chissà quanto di calcio, conosco il Milan e il Real Madrid poi per il resto non so neanche i nomi.
E: però mi siete mancati
Abbracciai Stefano di nuovo e poi andammo tutti e tre, verso il bus che era nei parcheggi dello stadio.
Mi rimisi al mio posto e poco dopo arrivò anche Jude che fece un ghigno vedendomi.
Appena salirono tutti, finalmente partimmo e parlavamo molto della partita. Jude era così strano, avvolte guardava fuori dal finestrino e invece avvolte appoggiava il suo sguardo sul mio corpo come se per lui fosse una calamita.
Appena arrivammo a destinazione, mi alzai velocemente e scesi dal bus. Non so perché ma Jude mi fa una sensazione così strana e a vederlo così non mi aiuta.
Skip Time
Terza persona pov's
Nonostante tutto sembrava essersi appacificato, gli sguardi tra i due non smettevano di rendere tesa l'aria circostante. Jude si rendeva conto di starti comportando in questa maniera così strana ma non poteva fare l'indifferente vedendo lei parlare e ridere con l'altra squadra e addirittura rimanere così aperta. Non capiva, il problema è lui? Magari non riesce proprio a parlargli come dovrebbe o magari Esmeralda non si fida affatto di lui.
Ma perché tutto ciò? Anche se avevano passato pochi momenti insieme, quei pochi momenti erano davvero importanti e intimi per lui. Non sarà facile riuscire a stabilire un rapporto, anzi sarà quasi impossibile conoscendola e sapendo che non si fida neanche della sua ombra.
Esmeralda era così serena, i capelli ora slegati e puliti si muovevano sulle sue spalle e i suoi occhi ogni tanto si immergevano in quelli di Jude.
pov's Esmeralda
ore 02:00
Salgo le scale dopo aver passato la serata nel giardino dell'hotel a pensare e a farmi invadere da qualsiasi pensiero potesse passarmi per la mente.
Appena passo nel corridoio, un corpo alto che continua a bussare alla porta della sua stanza attira la mia attenzione..
E: Jude?
Si girò verso di me e i suoi occhi scuri erano così arrabbiati. Evidentemente qualcuno l'aveva chiuso fuori e non riusciva più ad entrare nella stanza.
J: Em.. mi hanno chiuso fuori
Disse esausto di bussare mentre fece cadere le braccia ai lati del suo busto pesantemente. Mi avvicinai a lui e lo guardai fisso negli occhi anche se distolse lo sguardo.
E: vieni da me
Una scintilla illumino i suoi occhi e fece un ghigno annuendo. Sbuffai e aprii la porta della mia stanza mentre lui si fiondò sul letto esausto e non toglieva lo sguardo da me.
E: non fare lo scemo con quello sguardo
Rise e io intanto andai a prendere una maglia larga che mi arrivava un po' al di sopra del ginocchio, e andai in bagno a cambiarmi.
Appena uscii mi ritrovai Jude subito dietro alla porta che mi prese i fianchi sbattendomi al muro.
E: ju..
Dissi aggrottando la fronte e facendoli leccare il labbro delicatamente.
Mi morsi l'interno della guancia sentendo le sue mani sui miei fianchi saldamente.
E: prima.. che avevi..
J: dio Esmeralda, io sono geloso
Schiusi le labbra e lo abbracciai subito stringendolo al mio corpo. Lui è protettivo con me e lo è sempre sempre stato sin da bambino.
Mi staccai e lui mi prese da dietro le mie cosce facendomi alzare e mettendomi sulla scrivania.
E: Jude.. mi spiace ma tranquillo sei insostituibile
Sorrise e mi lasciò un bacio sul collo provocandomi una scarica di brividi lungo la schiena. Le mie mani andarono dietro al suo collo e lo strinsi di più a me mettendo le gambe attorno al suo bacino.
J: dai Em, dobbiamo dormire se non vuoi che io impazzisca..
E come promesso, ecco il nuovo capitolo che è arrivato a 1800 parole! Preferireste se io pubblicassi un giorno fisso?? Fatemi sapere anche come vi è sembrato il capitolo!
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