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By LUCA-G2003

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Little Star

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By LUCA-G2003

Titolo –> "Little Star", di Golden_Dragon22

Genere –> fantasy 

Copertina e descrizione

La copertina non mi dispiace, solo sono leggermente perplesso riguardo l'immagine: è stata scelta perché il titolo ("piccola stella") fa riferimento alla luna, o sto interpretando male io? Per il resto, non ho altro da criticare, se non che la parte "un libro di" prima del nome utente potrebbe essere non necessaria.

La descrizione va bene, forse eviterei il "salvarci" nella quinta riga perché non è ben chiaro a chi sia riferito. Generalmente, in una descrizione eviterei il "noi" perché non è una parte narrata della storia, bensì un riassunto della trama. 

A livello grammaticale ti segnalo alcune imprecisioni:

– Prima della citazione, dopo "Tratto dalla storia", inserirei i due punti.

– La virgola prima di "avrebbe" è in più: in questa frase "chiunque tra le ombre create dalla luce del fuoco" funge da soggetto, quindi non può essere separato dal verbo con un segno di interpunzione. 

– La seconda virgoletta alta (quella alla fine del testo) andrebbe attaccata al punto finale.

Per il resto, tutto a posto! 

Trama 

La trama, per il momento, non mi ha né entusiasmato né annoiato: non è sviluppata male, però non spicca neanche per originalità, almeno in base a quello che ho letto fino ad ora.

La storia principale segue le avventure di tre sorelle (Sole, Luna e Vy), che una notte vedono una stella (magica, presumo) che precipita al suolo e dà lì scoprono di essere le prescelte per sconfiggere un sovrano malvagio che si vuole appropriate del "Grimorio Perduto", con cui potrà conquistare l'intero universo. La stella che cade sulla presumo sia quella menzionata nella storia secondaria di Altair, cacciatore di stelle.

Per come la storia è strutturata ricorda molto una fiaba, il che è lecito, tuttavia ammetto di aver fatto un po' di fatica a capire quale fosse il target della storia: è pensata per ragazzi o per adulti? Perché la trama mi fa propendere verso la prima e lo stile verso la seconda opzione.

Stile

Lo stile, nel complesso, non è male, ma ritengo che venga penalizzato dalla formattazione del testo: dato che la maggior parte dei lettori legge da un dispositivo mobile, un unico blocco di testo che funge da capitolo risulta abbastanza pesante. Il mio consiglio è di dividerlo in brevi paragrafi separati da spazio (più o meno in modo simile a come sto facendo io in questa recensione).

Inoltre, ti consiglio di usare un lessico più specifico: nei dialoghi, essendo che i personaggi che parlano sono molto giovani, è comprensibile che i termini siano semplici, ma nelle descrizioni sarebbe preferibile (nel caso di un narratore onnisciente esterno alla storia, come in questo caso) evitare termini troppo colloquiali, quindi, nel momento in cui si deve scegliere tra più termini, quello più preciso (senza esagerare con termini arcaici) è quello che dà più "serietà" al racconto.

Infine, i blocchi di testo compatti li sconsiglio anche nei dialoghi: l'origine del pianeta dei maghi viene raccontata in un dialogo tutta d'un fiato, consiglio o di spezzare questo blocco con verbi dichiarativi e/o battute di altri personaggi o di utilizzare direttamente un flashback.

Grammatica

A livello grammaticale, consiglierei una revisione della storia, sia per gli errori di battitura sia per gli errori grammaticali. 

Inizierei dalla punteggiatura: innanzitutto sconsiglio di mettere troppo spesso la virgola prima della congiunzione "e", è opportuno solo nei casi in cui si percepisce una pausa o uno stacco rispetto alla frase precedente.

Tra l'altro, ogni segno di punteggiatura (punto, punto e virgole, tre punti, etc.) va attaccato alla parola precedente e staccato dalla successiva con uno spazio. Questo vale anche per le virgolette alte. 

La virgola è spesso assente quando ci sono dei vocativi: si parla di "vocativo" quando un personaggio, in una battuta di un dialogo, pronuncia il nome della persona o dell'entità a cui si rivolge. Questo nome, e gli aggettivi che lo accompagnano, vanno "circondati da virgola" in ogni caso.

Es. «Ciao, Laura. Come stai?»

Es. «Caro amico mio, non so come aiutarti.»

Es. «Anche tu, Bruto, figlio mio!»

Parlando dei dialoghi, la punteggiatura in essi è spesso sbagliata: ti riassumo le regole che valgono per i trattini lungi (–) che usi tu, ma in chat privata ti invierò un paio di articoli nel caso volessi approfondire. Tra l'altro, per "contenere" la battuta di un dialogo è possibile usare solo caporali, virgolette alte e trattini lungi, i trattini corti (-) non possono avere questa funzione.

Generalmente, consiglio o l'uso delle caporali o quello delle virgolette alte, essendo che per i trattini lunghi le regole in merito sono più variegate e contrastanti. In ogni caso, queste sono le regole principali per i trattini lunghi:

1) Dopo il trattini, prima di inserire la battuta, va uno spazio. Se non è presente nulla dopo la battuta, essa si conclude con un segno di interpunzione. 

Es. – Ciao a tutti. 

Es. – Ciao a tutti! 

Es. – Come state? 

2) Come per caporali e virgolette alte, se dopo la battuta c'è un verbo dichiarativo (verbo sinonimo di dire o con un significato simile) non va il punto e il verbo va in maiuscolo; se non c'è un verbo dichiarativo, bensì un'altra porzione di testo, si mette il punto e maiuscola a seguire. Alcune case editrici indicano di riportare il punto nel dialogo, se il testo prosegue dopo di esso, altre no, quindi io riporto entrambe le varianti (graficamente, credo sia preferibile la prima).

Es. – Non avvicinarti! – urlò in preda al panico. 

Es. (1) – Non avvicinarti. – Corse via, in preda al panico. 

Es.  (2) – Non avvicinarti –. Corse via, in preda al panico.

3) Se la battuta è spezzata da un inciso, la battuta può essere gestita in vari modi: durante le ricerche ho trovato regole contrastanti, delle quali te ne propongo comunque una.

Es. – Me ne vado – disse, – a fare la spesa. – Prese la borsa e uscì.  

Per concludere con la punteggiatura, si sconsiglia in genere di usare più di un punto esclamativo per enfatizzare: è preferibile accentuare il significato di una battuta con un verbo o una frase a seguire (ad esempio, con un verbo come "urlare").

Prima di concludere faccio un'altra serie di osservazioni:

– Ti consiglio di evitare di usare troppo il "ma", di tanto in tanto andrebbe sostituito con sinonimi (come "però", "tuttavia" o "invece"). Tra l'altro, ricordo che prima del "ma" va sempre una virgola a meno che non sia tra due aggettivi.

– "Mah" e "beh" (le interiezioni) non vanno scritti "mà" e "bè", bensì senza l'accento e con l'acca.

– Il "che" non va con l'accento, a me che non sia l'abbreviazione di "perché".

Es. Vado a letto, ché sono molto stanco.

– In un libro generalmente i numeri vanno scritti in lettere, fanno eccezione le date e gli orari.

Conclusione

Riassumo brevemente la recensione: la presentazione della storia è curata, a parte vari errori di forma nella descrizione; la trama è buona, anche se non sono riuscito a inquadrarla bene a livello di target; lo stile è accettabile, penalizzato soprattutto dall'impostazione grafica del testo; e la grammatica necessita di una revisione. 

In base a quanto appena elencato, assegno un punteggio di 6/10, perché al di là di errori di battitura e punteggiatura la grammatica non è un disastro e a livello di stile la storia è già sulla buona strada. Consiglio una revisione in ogni caso e, soprattutto, di formattare il testo in modo che sia più facilmente leggibile. 

Detto questo, spero che la recensione ti sia stata utile, per dubbi o perplessità sono disponibile in chat. A presto!

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