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By _SarahJey_

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โ˜… Sherly Adams e Blake Parker sono due semplici liceali americani, sono l'uno il passatempo dell'altro e la f... More

Cast
Capitolo 1
capitolo 2
capitolo 3
Capitolo 4
capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
capitolo 9
capitolo 10
capitolo 11
capitolo 12
Capitolo 13
capitolo 14
capitolo 15
capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34 pt.1
Capitolo 34 pt.2
Capitolo 35
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Epilogo
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Capitolo 36

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By _SarahJey_

                              
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"You bring me back to life."

è tutt'un altro tipo di tormento quello che provoca la consapevolezza di non avere più ricordi delle persone care che se ne sono andate.

è un'altro tipo di peso al petto quello di sforzarsi di rammentare il suono della voce di qualcuno che non è più al nostro fianco, senza risultati.

ed è a quel punto che tutto ciò che ti tiene legata a quel sottile filo della nostalgia diventa il dolore;
e dopo anni passati ad inglobarlo dentro di me come se fosse un alleato, lo sapevo bene cosa significasse.

tutto ciò che mi restava di papà era quella casa e le memorie che ci vivevano all'interno.
quando posavo lo sguardo sul divano piccolo e leggermente scolorito potevo ancora vedere mio padre con indosso le sue solite camicie a scacchi rossi, che mi prendeva sulle ginocchia e mi faceva dondolare.

oppure quando passavo nella cucina, mi sembrava che il suo profumo di pino marittimo e dopobarba sia ancora lì.
e davanti ai miei occhi appariva la figura sfocata di Tom con un cappellino infantile da compleanno in testa, che mi cantava la canzoncina, con la sua voce da uomo maturo ma dolce da farmi stringere il cuore.

-Non posso lasciare questa casa.-
mormorai tra i singhiozzi del pianto, con il cellulare tra le mani tremanti.
-Non...Non ce la farei.-

percepivo le lacrime velare le mie guance una dopo l'altra, la vista confusa e il corpo spossato e intorpidito.
ormai concentrata solo sui miei pensieri mi lasciai cadere a terra. Non seppi dire se l'avevo fatto di proposito oppure ero crollata, ma portai le braccia attorno alle ginocchia d'istinto, chiudendomi su me stessa.

Blake fece lo stesso, sedendosi al mio fianco. Non disse una parola, ma sentivo i suoi occhi addosso come una calamita,
mi attrassero inevitabilmente e mi voltai verso di lui.

appoggiai il capo contro la sua spalla e chiusi gli occhi come se mi sentissi al sicuro all'improvviso.
lo sentii accarezzarmi la nuca in modo delicato, e forse fu proprio il suo tocco a darmi vita, il suo tocco che mi fece veramente sentire a casa.

Durante quei tre anni in cui eravamo in tutt'altri continenti, dopo che mi aveva lasciato nel momento in cui più avevo bisogno di lui, avevo perso ogni ragione per continuare. Non sapevo più come farlo.

In quei periodi ero alla continua ricerca della felicità. Ogni giorno era una caccia al tesoro per trovarla.
Solo in quel momento ho capito che mi ero sempre, sempre sbagliata.
io non cercavo la felicità, cercavo lui.
Cercavo Blake o qualcosa che potesse riempire il vuoto che aveva lasciato dentro di me.

Lui si alzò e lo seguii con lo sguardo.
si piegò incombendo su di me con la sua altezza, allungò le braccia dietro la mia schiena e mi sollevò con una facilità disarmante.

pensai volesse mettermi in piedi, ma quando continuò ad alzarmi fece in modo di allacciarsi le mie gambe ai suoi fianchi.
mi prese in braccio, le mie labbra sfiorarono il suo collo e dai brividi che si estesero su di esso capii di aver colpito un lembo sensibile della sua pelle.

-Dove mi porti?- domandai cercando un contatto visivo che mi concesse subito.

-Ti fidi di me, vero?- chiese a sua volta accennando un sorriso.

-Certo.- risposi senza esitazione.

prese il casco della moto e me lo infilò.
si abbassò leggermente per allacciarmelo mentre i suoi occhi lapislazzuli schizzarono involontariamente sul mio petto, scoperto dallo scollo del vestito.
La premura che usò per allacciarmi il suo giubbotto mi fece sentire le farfalle ballare nello stomaco.

era possibile che con lui ogni tristezza spariva nel nulla?

-Mi dai un indizio?- 
ridacchiai e lui si voltò verso di me dopo essere uscito di casa.
mi sondò il viso per qualche secondo.

-I tuoi occhi.- Affermò lasciandomi di pietra, con le guance rosse come un'adolescente innamorata.

Quella frase accese la mia curiosità, ma prima che potessi ribattere accese la moto, il cui suono rimbombò nel quartiere deserto.

-Sali-  disse, e io ubbidii subito sorridendo da sotto la visiera.

passò una mezz'ora di viaggio e dovetti lottare duro per non addormentarmi accoccolata alla sua schiena, a cui mi stringevo saldamente.
era irrealizzabile per me riuscire a resistere al magnetismo del suo corpo.

Blake si fermò proprio davanti ad un cancello di legno, molto distante dalla città, nel bel mezzo di un isolato chiuso da una fitta foresta e poco illuminato.

Scesi con un saltello e mi infilati il casco sotto il braccio.
-Ma mi hai portato a casa della famiglia Addams?- ridacchiai.

lui mi rivolse un'occhiata divertita e si portò una mano al petto, da bravissimo attore qual'era.
-Oh, Sherly, così mi offendi.-

superando la cancellata ci incamminammo in una viottola in salita.
Il terreno era ghiaioso e seguiva una rotta dritta, proprio nel centro di un bosco, i cui pini altissimi bloccavano ogni visuale.

-Sai Aki, quando sei con me non sento niente.-
mormorai dopo minuti di silenzio.
Tutto ciò che si sentiva erano solo melodie indistinte di gufi e cicale.

dopo aver pronunciato quelle parole, nonostante l'aria fredda mi sentii bollire, come se avessi detto qualcosa di sbagliato a cui dover rimediare.

-Cioè?- domando lui.

-Non lo so, è come se il mio corpo percepisse la tua presenza e sopprimesse tutto il dolore-

quando pensai che stesse per ribattere, uscimmo su un altopiano interamente aperto e a quel punto entrambi ammutolimmo per la maestosa bellezza del cielo notturno interamente pieno stelle.
si potevano riconoscere le costellazioni, la luna era piena e grande e sfumature violacee lo attraversavano.

-Ma è bellissimo.-  Esclamai con il naso rivolto verso l'alto.

-Ne ero sicuro che ti sarebbe piaciuto .- accennò un sorriso.

-Ma... i miei occhi...?-  domandai con cipiglio confuso, ricordando le sue parole di prima.

-Già. Questo cielo mi ricorda i tuoi occhi.-  Ammise sorridendo.

mi stesi sul prato morbido incantata da quella visione quasi magica e le farfalle agitatemi dentro.
sentii che Blake si posizionò al mio fianco.

-Hai freddo?- mi chiese sporgendosi verso di me.
Forse esagerò di proposito, tanto da sovrastarmi interamente.

sorrisi.
-Cosa c'è? vuoi riscaldarmi con il tuo corpo?-

sussultai quando sembrò pensarci davvero; le iridi cristalline vennero attraversate da una scarica di adrenalina.
-Carpe diem.- Disse.

restai a bocca aperta quando facendo pressione sulle mie ginocchia me le spalancò, mettendosi in mezzo.
i suoi gomiti poggiarono ai lati della mia testa e le nostre labbra ad un soffio di distanza.

-Ma io in realtà stavo...-

mentirei se dicessi che non me lo aspettavo, Blake mi zittì passando la lingua sul mio labbro inferiore.
Invase la mia bocca e io di riflesso gli lasciai un morso sullo stesso punto.

mi portò una mano al collo afferrandolo possessivamente, dettando il ritmo del nostro bacio bramoso.
quel contatto mi concesse davvero del calore.Bollente ardore invase il petto e il ventre, fino al mio centro.

mugolai spingendomi verso il suo petto affamata di quella sensazione che avrei per sempre voluto provare.
Blake sembrò capire il mio bisogno e si abbassò permettendomi di sentire tra le gambe tutta la sua eccitazione.

mi lambì la pelle del collo, del petto e arrivò poi al profondo scollo che lasciava coperto solo lo stretto necessario. Spostò anche quel sottile pezzo di stoffa sollevandola, picchiettando con le dita sempre più verso il basso.
senza rimorsi mi scoprì il seno buttandosi sui miei capezzoli inturgiditi dal freddo.

Si lasciò in un sospiro roco,
ritornando a guardarmi con gli occhi soffusi dalla frenesia di avermi li, sul prato di un luogo pubblico, nel bel mezzo della notte.
Tuttavia avrebbe avuto anche i suoi lati positivi.

afferrato il mio fianco mi si portò le cosce attorno alla vita. I nostri respiri erano accelerati e ci toccavamo in modo frenetico.

allungai le braccia per giungere alla sua cintura e gli abbassai là zip dei jeans. i nostri occhi si scontrarono e mi diede ancora più sicurezza nei miei movimenti.

per un momento nella mia testa passò un idea folle, ma Blake non me lo avrebbe impedito.
Il modo in cui lui capì cosa volevo fare mi mandò a fuoco le guance, già arrossite dalle condizioni climatiche.

sollevò un angolo delle labbra sorridendo maliziosamente, e con estrema lentezza arrotolò nel pugno della mano destra tutta la lunghezza dei miei capelli rossi.
quel gesto sfrontato accese le mie fantasie più indecenti.

sentii il battito del cuore pulsarmi proprio sull'intimità, poi sul ventre e infine si trasformò in un brivido scossante.

-Sorprendimi, Sherly.-  proferì lui senza un minimo di insicurezza.

con due movenze secche gli liberai l'erezione tumida anche svettò sui suoi addominali, oltre la V scolpita.

mi portò verso di lui, sollecitandomi il capo ed invitarmi ad accoglierlo senza troppi convenienti.

socchiusi la bocca includendo la punta della protuberanza.
non mi lasciai scoraggiare dalla sensazione di soffocare, che avvertii subito dopo che Blake ebbe affondato ancora un po' in me.
Sentii un pizzicore lungo la gola e gli occhi umidi, ma continuai giocandoci attorno.

sollevando gli occhi lo potei scorgere con la testa rivolta verso l'alto e la bocca semiaperta che inspirava ed espirava rumorosamente.

-Continua- mormorò spingendomi di poco la testa tirando i capelli, che teneva stretti in pugno.

quella poca aria che annaspavo dal naso non bastò, quindi ritirai la testa.
Non andò secondo i piani, perché riuscii a malapena a prendere un respiro che invece mi ritrovai con le sue labbra sulle mie. Mi rubò quel poco fiato che avevo, baciandomi lussuriosamente.
Mi ritrovai a continuare il mio lavoro con la mano, sentivo il mascara colato sul viso
e i capelli in disordine.

si staccò da me con il fiato rotto, sotto le mie dita lo sentivo sempre più ingombrante e dei fiotti caldi mi si sparsero sul braccio.
lo sentii venire sotto il mio tocco, con un irruenza tale da provocarmi scossa.

-Cazzo, questo mi è piaciuto.- commentò
Blake dopo aver regolarizzato il suo battito.
si rivestì e con un fazzoletto mi pulì il braccio, mentre mi guardava sorridendo.

-Cosa c'è?- chiesi, ridacchiando.
lanciai un ultima occhiata al cielo sopra di noi.

si sollevò e mi porse la mano.
-Andiamo, hai bisogno di stare al caldo ora.-

Ciao Lettrici 🫶🏻😁

scusate il ritardo dell'aggiornamento, per il prossimo capitolo cercherò di fare prima.
Entro Venerdì probabilmente pubblicherò. 

Spero che la nuova copertina vi piaccia!

AH, COSA IMPORTANTE🤭
Quando t.c.d.s sarà completo, probabilmente comunicherò qualcos'altro... ma non spoilero..😁

💋

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