SUL FILO DI LANA

By OrnellaStocco3

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Il sipario si alza su un piccolo paese della pianura veneta. L'anno 1911 apre il primo capitolo. L'immaginar... More

Trailer e piccole soddisfazioni
Premessa dell'autrice
Le origini
Decisioni
Lettera dal Canada
Come perle di un rosario
Un mondo semplice
La notizia
La calma prima della tempesta
Autunno 1911
Merica! Merica!
Port Arthur
I battiti del cuore
Ponzano Veneto
L'ultimo saluto
Un piccolo pettirosso
La Grande Guerra
Per amore, solo per amore
Le sorprese della vita
Un amore impossibile
Si torna a casa
Il dolore di Agnese
Una sposa bellissima
La paura della guerra
Mandati alla morte
L'inizio di una nuova vita
Villa Minelli
Una piccola donna
Giovanna
Ostacoli
Grande Amore
I ricordi del cuore
Non è un addio
Si riparte!
1923
Rosa
Lo amo!
Ah, l'amore!
L'era del fascismo
L'inizio di una nuova vita
Una sposa infelice
Prima notte di nozze
La notte più nera
La speranza è nell'aria
Un destino già segnato
Marzo 1925
Sant'Artemio
Non ti lascio marcire in manicomio
L'era del fascismo parte seconda
29 aprile 1929
Un prete di campagna
Leone e Rosa
Momenti importanti
La sofferenza che ritorna
Le cose non dette
Ladro di anime
Lasciami andare da lei
La guerra d'Africa
Evviva gli sposi!
Nuove emozioni
Un momento perfetto
Un nuovo capitolo di vita
L'ultima notte

La vita continua.

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By OrnellaStocco3

Passano settimane, mesi. È un'alba autunnale con un vento sferzante che spazza via le foglie cadute dagli ippocastani. Il cielo è una trapunta grigia e sbiadita, una pioggia insistente batte sui tetti delle case.

Tutto precipita in pochi istanti.

E nulla sarà più come prima.

Mario non ha riposato bene. Ha passato una notte terribile. Da alcuni giorni accusa una stanchezza strana accompagnata da problemi di digestione. Apre lentamente gli occhi, la stanza è avvolta nel buio. Si puntella sul materasso, ma un capogiro lo coglie impreparato. Ricade sul cuscino con un gemito. Avverte un formicolio al braccio sinistro.

Dormo sempre da questo lato, è normale che il braccio sia indolenzito, si dice mentre cerca di mantenere la calma. Rimane immobile, in attesa che la vertigine passi.

Non ha coscienza del tempo, la mente è confusa, si sente stanco e privo di forze. Mette giù i piedi lentamente, si siede sul bordo del letto, si aggrappa alla spalliera con una mano, l'altra mano cerca la peretta della luce, soffoca un colpo di tosse. Il rumore della pioggia sui battenti si fa sempre più intenso. Vorrebbe arrivare alla finestra e aprire le imposte.

L'uomo si rende conto che la spossatezza che lo affligge da tempo non è normale. Ha la sensazione che qualche cosa di grave stia per accadergli.

Non può stare male, ha un matrimonio da organizzare. Tra due settimane Giovanna si sposa. Alla fine hanno vinto loro. Ha vinto l'amore. 

Quel pensiero lo fa sorridere, un sorriso che si trasforma in una smorfia di dolore. Si massaggia il petto, sente lo stomaco contrarsi fino allo spasmo. Un conato di vomito lo inchioda a quel letto dal quale non riesce a staccarsi.

Inspira profondamente. Si aggrappa alla pediera, sto bene, si dice mentre cerca di mettersi in piedi per raggiungere la finestra. Ha bisogno di prendere aria, di respirare. Un altro colpo di tosse lo fa barcollare.

Il vomito è giallo e schiumoso. L'uomo si sente male.

La fitta allo sterno scoppia all'improvviso, gli toglie il respiro, la vista si annebbia. I battiti sono a mille, come se il suo cuore stesse per esplodere.

Invoca il nome di Giovanna, ma è un suono muto quello che esce dalle labbra schiumose. Avverte il peso del corpo piombare sul pavimento, la mente spegnersi. Tutto sprofonda in un buio letale.

Giovanna si sveglia di soprassalto. Il tonfo è un suono sordo e improvviso, ha fatto vibrare i vecchi listoni di legno.

Rimane per qualche istante in ascolto.

Probabilmente è stato il vento, mormora, mentre si raggomitola sotto le coperte. Ma il sonno non ritorna. Pensa a suo padre. Sono giorni che lo vede diverso dal solito; lui che è sempre il primo a scendere nella cucina del suo ristorante per controllare che tutto proceda nel migliore dei modi. E sempre lui, si reca tutti i giorni dal suo amico Sandro, el bechér, per acquistare la carne migliore, ultimamente manda la cuoca o qualche inserviente.

 Suo padre non sta bene. Giovanna ha un presentimento, balza fuori dal letto. La stanza di Mario è proprio di fronte alla sua. Bussa alla porta.

- Papà, tutto bene?
Appoggia l'orecchio sul legno ruvido, ma non avverte nessun suono. Lentamente apre la porta, accende la luce. E lo vede a terra. La ragazza si porta le mani sul volto. Soffoca un grido.
- Papà! Mio Dio...

Si avvicina al corpo esanime, subito viene avvolta dall'odore acidulo del vomito. Crolla sulle ginocchia, accanto al padre. Non sa esattamente cosa fare. Deglutisce un grumo di saliva e paura. Con mani tremanti sbottona la camicia da notte. Mario è cereo, il respiro un rantolo, apre gli occhi e incrocia quelli della figlia china su di lui. Con le ultime forze le sfiora una guancia.

Giovanna è paralizzata dalla paura.  Allunga una mano, gli accarezza il volto. Se lo stringe al petto.

– Ti prego, non te ne andare, stai per diventare nonno. Sono incinta, papà. Aspetto un bambino, il tuo primo nipotino. Non lasciarmi anche tu...

Mario ha sentito, trova la forza di un ultimo sorriso, mentre il suo cuore si ferma.

Giovanna resta a fissarlo, senza fiato. Non riesce nemmeno a versare una lacrima. Poi, lentamente, si alza in piedi. Si accarezza la pancia.

– Non ti lascerò mai, papà – sussurra – ti prometto che il mio bambino crescerà con la tua memoria.

︵‿︵‿︵‿︵

È successo tutto in fretta. La morte improvvisa di Mario, il bambino in arrivo, i preparativi per le nozze, la casa da sistemare.

Anselmo è frastornato.

È consapevole che il matrimonio avrebbe portato delle difficoltà, soprattutto con i suoi figli, ma, adesso più che mai, è determinato a far funzionare le cose. 

Vestito con un completo scuro, un po' impacciato, è fermo davanti all'altare. Accanto a lui il parroco e due chierichetti. La maturità gli ha donato uno sguardo pacato. Ha tagliato anche i baffi, i capelli sono lisci e impomatati. Ha gli occhi fissi sul portone ancora chiuso. 

È un matrimonio semplice, celebrato senza clamore, molto diverso da quello che Giovanna aveva immaginato nei suoi sogni di bambina: un cielo cupo, un vento gelido, pochi invitati.

Giovanna è bella, tanto. Ora che le sue forme si sono precocemente arrotondate lo è ancora di più. È pallidissima e ha un gran freddo addosso ma poco importa, sta per sposare l'uomo che ama. Le mani tremano e il cuore pompa il sangue nelle vene così velocemente da sentire il rombo nelle orecchie.

Solo Irma è al corrente della gravidanza. Da abile sarta ha confezionato un abito da sposa sobrio, cercando di camuffare le rotondità della futura mamma. La stagione fredda è stata provvidenziale per nascondere la pancia, pensa la donna mentre, all'esterno della chiesa sistema il lungo velo. Il vestito è in raso di seta color avorio, ha il corpetto arricciato sotto il seno e lunghe maniche che terminano con una fila di bottoncini. Alla semplicità dell'abito Giovanna ha voluto un velo sontuoso, lunghissimo, trattenuto sul capo da una coroncina di perline. 

Irma le stringe una mano, la incoraggia con un sorriso. 

– Tesoro, sei splendida! 

Poi le sussurra all'orecchio.

– Non ascoltare le malelingue. Cammina a testa alta e non voltarti. Fai finta di nulla, cara. La gente è cattiva. 

La donna trattiene la mano della ragazza tra le sue. Ne avverte il tremore. 

Giovanna ricambia la stretta con gratitudine e affetto.

L'ansia è una morsa che toglie il respiro. Scruta il portone, mentre una folata di vento le sposta il velo.

 Il pesante portale della chiesa si spalanca. È una giornata fredda, un vento rabbioso invita le persone a infilarsi frettolosamente all'interno della chiesa di Sant'Agnese.

 La navata è semivuota, con solo pochi fedeli accorsi per la messa domenicale. La maggior parte dei presenti non sa nemmeno che in quella giornata sta per convolare a nozze Giovanna Tesser, la figlia del ristoratore più noto della città.

 Antonio porge il braccio alla sposa. Le sorride.

– Sei pronta? – le dice con un tono che calma il cuore in tumulto di Giovanna. Lei poggia una mano sul braccio di Antonio, lo stringe con forza. Gli occhi svelano la sua tristezza. Al suo fianco dovrebbe esserci suo padre. Abbassa lo sguardo per un istante, poi, si gira verso il ragazzo. Un sorriso le illumina il volto

– Sì, sono pronta. 

Al loro ingresso, si alza un brusio di curiosità. Tutti conoscono quella ragazza che ha frequentato la parrocchia della borgata sin da quando era bambina.

Il borbottio si fa sempre più insistente. Giovanna, nonostante gli sforzi di Irma, appare in tutta la floridezza di una donna in dolce attesa. La parola "gravida" rimbalza tra le alte pareti della chiesa come un'eco. La marcia nuziale riesce a smorzare ogni commento soffocato tra sorrisini e gomitate.

I primi passi sono incerti. Giovanna rallenta, ha un cedimento. Un capogiro la coglie. Antonio la sorregge.

– Stai bene? – le chiede con il volto serio, preoccupato.

Lei fa un profondo respiro per calmarsi, poi alza il mento, raddrizza la schiena, porta il bouquette davanti al petto come un trofeo.

– Andiamo, non facciamo attendere tuo padre.

Avanza lungo la navata a testa alta. Scorge Anselmo dinanzi all'altare, in questo momento non teme le critiche e le malelingue, tutto ciò che vuole, ora, è davanti a lei. L'abito da sposa le dona un'aria eterea, quasi angelica. Il velo le fluttua intorno, come ali di farfalla.

Nell'aria, l'aroma dell'incenso si mescola con il profumo dei fiori e della cera delle candele che adornano l'altare.
Sono vicini ad Anselmo.
Antonio, ora, è visibilmente commosso. Prende la mano di Giovanna e la mette tra quelle di suo padre. Anselmo accoglie la sua sposa con un sorriso orgoglioso. Le prende il viso tra le mani.
– Sei bellissima!
Riesce a dire baciandola sulla fronte.

È il momento di Anselmo e Giovanna. Il loro momento di felicità.

Rosa ha lo sguardo fisso sullo sposo, come se volesse capire cosa sta succedendo. Nonostante suo padre le avesse spiegato che sposava Giovanna "anche per il suo bene", non ha coscienza di quello che veramente sta accadendo. 
Riesce solo a capire che avrà una matrigna e che la sua vita non sarà più la stessa.

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