Destroyed Angels || Larry Sty...

-Withoutdreamss

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Louis crede di vivere perrenemente nelle bugie delle persone che lo circondano. Sono ormai anni che si è chi... Еще

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
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Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
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Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
SEQUEL

Capitolo 4

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-Withoutdreamss

Era passato un mese dall'arrivo di Louis. E contro ogni aspettative, e ogni avvertimento da parte del padre di quest'ultimo. Louis era stato tranquillo. Indifferente certo, ma era tranquillo. Non aveva creato problemi, non si era mai opposto ogni qual volta i ragazzi lo coinvolgevano in qualcosa. Aveva legato tantissimo con Zayn, passava quasi tutte le giornate con lui. Aveva anche legato un po' con Harry, quando nessuno dei due aveva le lezioni andavano in giro. Ed ora erano tutti stravaccati sul divano della casa della confraternita a riposarsi. Louis era accoccolato sulla poltrona con le gambe penzolanti dal bracciolo, un libro sulle gambe e leggeva in tutta tranquillità. Liam era seduto a gambe incrociate sul tappeto a smanettare con il PC, Zayn fumava una sigaretta aspettando l'ora per andare a lavoro, Harry era in cucina e Niall sonnecchiava sul divano. La porta della casa si aprì, un rumore di passi farsi sempre più vicino accompagnati da delle risatine da civette. Quando le ragazze più Taylor fecero il loro ingresso,l'intero salotto cadde in un silenzio assordante. L'aria era tesa. Louis alzò lo sguardo dal libro e fissò le tre ragazze. Le prime due sapeva chi erano ma quella bionda no. Fu proprio la bionda a rompere il silenzio.

«Chi è quel bambino?» disse Taylor acida.

«Non iniziare. Non è un bambino», alzò gli occhi al cielo Zayn . «Harry è in cucina và!»

Ma Taylor ignorò totalmente Zayn e si concentrò su Louis. Quando ad un tratto sembrò capire chi era parlò di nuovo;

«Ah, tu sei il muto. Harry mi ha parlato di te, ha detto che sei un peso» disse sorridendo soddisfatta di aver appena detto le parole del riccio.

Ma Louis era indifferente a quelle parole, nonostante avesse legato con Harry. Per tutta risposta scrollo le spalle e si riconcentro sul libro. Niall era soddisfatto della reazione che aveva avuto suo cugino. Quindi si girò verso Taylor con ghigno divertito e con la mano gli fece segno di andare a raggiungere Harry in cucina. Di sicuro, dopo il riccio avrebbe avuto una bella ramanzina da parte sua, se le parole di Taylor erano vere.

Ma la bionda non era soddisfatta ancora abbastanza perché si appoggiò alla porta e parlo di nuovo;

«So anche che sei un piccolo bastardino e che tuo padre si è liberato di te spedendot...»

Non riuscì neanche a finire la sua frase che Louis saltò dalla poltrona, e con una mossa veloce gli diede un pugno in pieno viso. La stanza si era riempita di un coro di ''Oohh''. Taylor cadde a terra, il suo naso prese a sanguinare ma Louis non sembrò soddisfatto perchè si avvicinò di nuovo alla bionda. I ragazzi non ebbero il tempo di afferrarlo che lui pianto un calcio nel petto della ragazza. Liam che era quello più forte prese Louis di peso e lo spostò. Dalla cucina un Harry confuso uscì con un bicchiere in mano, che cadde a terra in mille pezzi nel minuto seguente.

«Che cazz....» riuscì a dire Harry, prima che un Liam con un Louis furioso tra le braccia gli passarono accanto entrando in cucina.

Harry non badò a Taylor che piagnucolava a terra con i vestiti sporchi di sangue. Non badò all'occhiataccia di Zayn e Niall. Si girò semplicemente e andò in cucina da Liam e Louis.

«Louis calmati,non ne vale la pena».

Liam cercava di calmare il ragazzo, che nonostante fosse piccolo, molto più piccolo di lui , aveva una forza inaudita. Ma tutti sapevano che se c'era qualcuno che potesse calmare Louis in quel momento era solo lui. Così mise le mani sulle spalle del ragazzo e lo fece sedere, gli riempi un bicchiere d'acqua e glielo diede. Louis era con i gomiti sul tavolo, le mani nei capelli e faceva avanti e indietro con la schiena. Era come se stesse cercando di calmarsi. Harry era spiazzato e non aveva capito un cazzo di tutto quello che era successo. Sentì la porta dietro di lui aprirsi e un Niall infuriato entrare.

«Ma sei impazzito?» gli urlò contro.

Harry continuava a non capire nulla. «Cosa?»

«Cosa un cazzo Har. Hai detto a Taylor quello che io vi avevo detto riguardo Louis. Sul serio?» replicò Niall.

Harry sbarrò gli occhi e subito dopo abbasso il capo colpevole. Sapeva che aveva sbagliato a dire alcune cose.

«Poi, potevi dirlo che era ''un peso'' per te» disse Niall avvicinandosi a Louis che continuava ad andare avanti è indietro.

«Sono andate via. Harry dovresti farlo anche tu», disse Zayn entrando in cucina con le mani sporche di sangue.
Harry era spiazzato ora, si sentiva una merda per quello che era successo, era colpa sua e della sua boccaccia. Ma per lui Louis non era un peso, l'aveva detto solo per far scena con Taylor. Ma sarebbe stato inutile dirlo ora, dire qualsiasi cosa era inutile. Così si girò e andò via dalla casa. Niall si avvicinò a Louis che tremava ancora dal nervoso.

«Ehi Lou, va tutto bene» allungò una mano verso il ragazzo.

Ma Louis non voleva quel contatto, non voleva essere toccato, consolato, non voleva sentire più quel ''tutto bene'' niente andava bene, niente. Ed è per questo che corse fuori da quella casa. Corse lontano da quei ragazzi che negli ultimi giorni erano stati fin troppo gentili con lui. Corse finchè le gambe non iniziarono a fargli male. Si fermò vicino ad un albero, lontano dal campus, lontano da Niall, lontano da Harry...Harry.. Sembrava davvero interessato ad essere suo amico, ma le parole della bionda facevano intendere tutt'altro. Si accascio ai piedi del albero con le mani nei capelli. Voleva piangere ,sfogare quella rabbia che ora lo stava uccidendo, voleva urlare, voleva tornare a casa. A casa sua nella sua stanza. Chiudere il mondo fuori come faceva sempre. Ma ora si trovava a chilometri di distanza da quella casa, in un posto dove tutti lo guardavano con gli occhi della pietà. E Louis era stanco di quegli sguardi, ormai erano anni che era diventato il piccolo e povero Louis agli occhi di tutti. Credeva che qui sarebbe stato diverso, ma no, anche i ragazzi lo guardavano così, tutti, tranne Harry.

Niall voleva correre dietro a suo cugino, ma Liam disse che era meglio lasciarlo un po'solo. Ma il biondo continuava a guardare fuori dalla finestra per vedere se suo cugino facesse ritorno, anche se sapeva che non avrebbe messo piede di nuovo in quella casa molto facilmente. Dire che era preoccupato forse era poco. Era fottutamente terrorizzato al pensiero che Louis potesse fare qualcosa. Lui sapeva che suo cugino non era bravo a gestire la rabbia, e ne aveva avuto l'ennesima dimostrazione oggi. Louis aveva picchiato una donna, donna forse è eccesivo, ma Taylor era pur sempre quello.

Quando dopo due ore la porta si aprì stupidamente Niall pensò che fosse Louis. Ma invece varcò la soglia un Harry con la coda tra le gambe.

«Ah, sei tu» biascicò Niall.

«Possiamo parlare?» chiese Harry intimidito dal ragazzo. Perché lui sapeva che il biondo era il ragazzo più pacifico e tranquillo tra loro. Ma sapeva anche che se si arrabbiava erano cazzi per tutti.

«Cosa hai da dire?» chiese Niall con un sopracciglio alzato. «Ah certo. Non è come sembra? Giusto?» chiese ancora alzando il tono.

«Glielo avevo detto solo per scena che Louis era un peso, lo sai che non è così» rispose Harry con le mani tremanti e il labbro tra i denti.

«Hai spifferato anche tutti i cazzi i suoi a quella troia!» urlò ancora Niall.

«No!» disse subito Harry mettendosi sulla difensiva. «Non sono stato io a dirgli quelle cose. Cosa cazzo credi? Che sono un idiota?»

«Si! Lo sei!» disse Niall dandogli una spallata e uscendo di casa.

«Fanculo!» urlò Harry tirando un calcio al vaso vicino a lui.

Dalla cucina uscirono Liam e Zayn, spettatori del piccolo batti becco tra i due ragazzi. Harry li guardò aspettandosi anche da loro qualche strigliata, ma nessuno dei due proferì parola.

«Non sono stato io» sussurrò Harry con un filo di voce.

Liam annuì perché credeva in Harry. E anche Zayn. Aveva visto in quel mese un Harry diverso da quello che conoscevano. Sapeva che ci teneva a Louis, anche se lo conosceva da poco , il piccoletto si era fatto voler bene da subito.

Louis passò le ultime quattro ore nella stessa posizione. Seduto ai piedi di un albero la testa tra le ginocchia le mani sporche di sangue tra i capelli. Aveva sfogato tutta la sua rabbia contro l'albero. Lo aveva tempestato di pugni fin quando le sue nocche non iniziarono a sanguinare e quando aveva dato un pugno storto che gli aveva procurato un dolore atroce. Ora era lì con i muscoli contratti per la stessa posizione e si chiedeva perché era lì. Voleva tornare a casa. Non voleva stare in questo posto. Non voleva essere un peso per nessuno.

Niall rientrò in casa alle due del mattino senza Louis. Nel salotto lo aspettavano Zayn,Luke ed Harry preoccupati per il castano. Liam era tornato nel dormitorio solo per accettarsi di un rientro di Louis, che ancora non era tornato.

«Non è tornato vero?» domandò speranzoso Niall.

Harry scosse la testa ed unì le mani. Non sapeva cosa fare. Un po' si sentiva in colpa per quella storia. Ed era preoccupato per Louis, se gli fosse successo qualcosa non se lo sarebbe perdonato. Per questo di alzò, indossò la giacca e prese le chiavi della macchina uscì di casa senza dire dove andava. Il suo unico obbiettivo era trovare Louis.

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