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By _SarahJey_

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โ˜… Sherly Adams e Blake Parker sono due semplici liceali americani, sono l'uno il passatempo dell'altro e la f... More

Cast
Capitolo 1
capitolo 2
capitolo 3
Capitolo 4
capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
capitolo 9
capitolo 10
capitolo 11
capitolo 12
Capitolo 13
capitolo 14
capitolo 15
capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34 pt.1
Capitolo 34 pt.2
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Epilogo
๐‹๐ž๐ญ๐ญ๐จ๐ซ๐ข...โค๏ธ

Capitolo 30

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By _SarahJey_




BLAKE

mi svegliai, una luce potente mi abbagliò le palpebre pesanti, come se avessi una torcia puntata dritta negli occhi.

con fatica li aprii, e i raggi di sole di primo giorno che filtravano dalla finestra mi accecarono.
il collo era dolorante e tutto il corpo lo sentivo indolenzito.
ci vollero minuti prima di riuscire a muovere anche solo la mano.

in un momento il mio braccio si scontrò contro qualcosa.
percorsi quella figura con le dita rendendomi troppo tardi che era un corpo femminile.

continuai a vagare lentamente su quelle curve che avrei potuto riconoscere tra mille, in una sorta di carezza.
quando voltai il collo verso di lei, i miei occhi  si addolcirono quando incontrai i capelli rosso fuoco di Sherly Adams.

aveva dormito con me?

mi accigliai però, a constatare che il suo viso limpido era sporco di trucco sciolto.
il mascara era colato macchiando la pelle bianca.

-Ti prego...dimmi che non hai pianto per colpa mia.-
sussurrai parlando quasi a me stesso, assicurandomi di non svegliarla.

sussultai quando le sue palpebre si sollevarono arrivando subito ai miei occhi.
il mio cuore perse un battito perché le sue iridi verdi mi donarono una scarica di adrenalina come nient'altro poteva fare.

-Blake...- mi fece un sorriso stanco, poi si sollevò sui gomiti e prese a ispezionare il mio viso.

lo prese tra le mani e con una smorfia preoccupata controllò anche il collo.
-Sherly... che cosa... è successo?-

non mi guardò, continuando anche alzando le coperte che scoprivano il mio petto nudo.
mi spaventai quando vidi lividi e piccoli tagli cuciti coprire quasi tutto il mio corpo.

-Ti sei ubriacato troppo e hai avuto una rissa con un gruppo di ragazzi.-
mi confessò lei poggiando la testa sulle mie spalle. fece un sospiro rotto come per scoppiare a piangere di nuovo.

-Non piangere. Io sono qua. Va tutto bene ok?-
le dissi poggiando una mano sui suoi capelli.

-Poteva andarti molto peggio, lo vedi come sei ridotto?-

mi strinse a sé facendomi male, ma non lo dissi perché avrei sopportato questo ed altro pur di farmi abbracciare da lei in questo modo così puro e sincero.
in questo modo che mi diede la sensazione di avere il cuore leggero e lo stomaco in subbuglio.

ridacchiai quando si staccò da me con gli occhi lucidi e un sorriso debole sul viso
-Oggi siamo sentimentali, carotina?-

-Riesci a muoverti?-

le rivolsi una smorfia maliziosa e le presi il mento tra le dita.
-Mh...non lo so... ma forse tu puoi farlo al posto mio-

-Sempre il solito...-

si alzò dal letto e raggiunse il mio lato, aiutandomi a mettermi a sedere.
l'addome era dolente ma feci meno peso possibile su Sherly.

scendemmo al piano di sotto e lei mi fece mettere seduto al tavolo della cucina.
restammo in silenzio per alcuni minuti mentre mi preparava qualcosa dandomi la schiena.

-Dove sono tutti?- le chiesi lasciando occhiate al suo culo su cui avevo la piena visuale.

-Te lo dico appena smetti di guardarmi come un maniaco.-
sorrise e si girò incrociando le braccia al petto.

mi alzai e a grandi falcate la raggiunsi, bloccandola tra me e la penisola.
-Facciamo una cosa.- dissi.
-Io continuo a guardarti come un maniaco pazzo e tu me lo dici.-

alzò il mento con la sua e allineò i suoi occhi verdi ai miei.
-Andata.-
sorrisi avvicinando il viso al suo.

-Conan è dovuto andare via per non perdere le lezioni-

solo a sentire nominare l'inglese serrai la mascella, su cui Sherly poggiò le dita con delicatezza.

-i nostri genitori e la bionda sono andati in città a prendere un antinfiammatorio per te che ha prescritto il dottore.-

le poggiai le mani sui fianchi.
-Uh... quindi abbiamo casa libera?-

lei fece l'ultima cosa che mi potessi aspettare.
mi spinse via e mi guardò con il viso rosso.
-Non farti strane idee... con quelle ferite non riesci nemmeno a muoverti-

-Certo che ci riesco.Vuoi testare carotina?-

alzò il dito medio in modo scherzoso e uscì dalla cucina andando nel salone.
io la seguii un po' zoppo e mi buttai sul divano.
sogghignai quando Sherly si sedette all'angolo apposto e accese la tv senza guardarmi.

-Paura che morda?- la presi in giro avvicinandomi.

-Il problema è che tu lo fai davvero.-

-Non ti starai mica riferendo a quando alla baita avevo la testa ficcata tra le tue gambe?-

-BLAKE!-
gridò lanciandomi uno schiaffo sulla guancia che per me equivalse a una carezza.
scoppiai a ridere e lei si innervosì ancora di più.
ridemmo insieme come non facevamo da tempo, e farlo mi era mancato come l'aria.

-Posso farti una domanda?- chiese girandosi completamente verso di me, e abbassò il volume della televisione.

-Mh?-

-Perché questa notte sei andato così tanto al limite con l'alcol? di solito tu sei il primo a non esagerare.-

sospirai,perché nemmeno io sapevo darmi una risposta. della sera prima ricordavo solo un senso di colpa, forse rimorso.
Non sapevo bene per che cosa.

-Non lo so... ho perso il controllo e basta.-
ammisi.
-E invece io posso fartela una domanda?-
le chiesi proiettando il discorso su di lei.
fece un cenno con la testa e sorrise.

-Stanotte alla fine hai dormito davvero con Conan?-

il suono della sua risata mi riempì le orecchie facendomi sorridere a mia volta.
la guardai con un cipiglio confuso.

-Ma se mi hai ritrovato nel tuo letto, secondo te mi sono sdoppiata?!-

scossi la testa divertito.
allungai il braccio prendendole il viso tra le mani, abbassai gli occhi sulle sue labbra lucide.

Preso dall'istinto mi buttai nella sua bocca prendendo tra i denti il suo labbro inferiore impaziente. Lei ricambiò il mio bacio con passione.

senza convenevoli le afferrai le spalle facendola ricadere di schiena sul divano, le sue mani vagavano sul mio corpo.
Sfiorò una ferita e gemetti dal dolore.

la vidi abbassarsi per lambire di baci dolci i miei tagli sul petto, poi mi sorrise sulla labbra.
in poche mosse le tolsi i vestiti facendola restare in intimo sotto di me, poi inclinò il collo per permettermi di baciarla.

il salotto si riempì dei nostri ansiti mentre
penetrai in lei con una spinta secca, le sue cosce allacciate alla mia schiena.
scesi sul suo seno e cominciai a torturarle i capezzoli turgidi di slittate e morsi.

ammirai le sue curve continuando a spingermi sempre più a fondo, creando della frizione piacevole tra le nostre pelli sensibili e una serie di melodie indecenti.
azzittivo i suoi gemiti attaccando di morsi le sue labbra socchiuse che annaspavano aria.

-Ti è mancato sentirmi dentro di te? Mh?-

Sherly serrò gli occhi quando portai una mano alla sua intimità e con il pollice le eccitai il clitoride.
dalla sua bocca uscì un lamento, il mio ritmo era aumentato e sentivo i fianchi sbattere contro il suo interno coscia.

Scariche di brividi mi raggiungevano il collo e le mie braccia tremavano.
raggiunsi l'orgasmo insieme a lei, appoggiai la fronte alla sua e la guardai dritto nei suoi occhi pieni di vita, Le sue pupille dilatate e le iridi verdi elettrico mi fecero sorridere sulle sue labbra.

al limite, cascai sul suo petto e ci rimasi per minuti, forse ore.
quando ero con lei non si poteva mai sapere quanto tempo passava, le ore mi apparivano come secondi.

le sue dita si posarono sulla mia testa e presero ad accarezzarmi i capelli.
Un'improvviso bisogno di nicotina mi attanagliò la bocca.

lasciandole un bacio sulla guancia mi alzai e mi vestii, la rossa fece lo stesso.
salii in camera a prendere il pacchetto delle mie Lucky Strike e andai sul balcone di camera mia.

feci schioccare la fiamma dell'accendino, ma prima di accendere la sigaretta che stringevo tra i denti, mi bloccai.
mi sporsi di poco oltre la ringhiera, e di sotto, oltre il portico della casa c'erano tre persone che parlavano a voce bassa.

Quando Sherly si unì a me con un'espressione confusa alzai la mano in segno di non parlare.
mi portai l'indice davanti alle labbra e lei fece un cenno con la testa.
quando venne al mio fianco, ascoltammo insieme le parole di quelle tre figure familiari.

-Come immaginavamo...-

-Sembrano così felici...Perché non li lasciamo stare e mettiamo un punto a questa faccenda?-

-No, te l'abbiamo già detto. Devi alzare l'asticella.-

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