Beyond Pride - Mattheo Riddle

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[IN CORSO] La storia parla di Nora Nott, sorella di Theodore Nott, che appartiene alla casata di Serpeverde... More

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By callmecarrieriddle

Nella vita ci sono cose che ti cerchi
e altre che ti vengono a cercare.
Il dolore è una di queste.
(Giorgio Faletti)
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NORA MERYL NOTT

Camminai verso la Capanna di Hagrid, avevo soltanto bisogno di qualcuno che mi facesse distrarre da quello che era appena successo.

Sapevo che se fossi stata da sola avrei fatto cose di cui mi sarei pentita per cui preferivo evitare.

Una volta arrivata bussai alla porta e poco dopo Hagrid venne ad aprirmi con il suo solito sorriso accogliente.

« Ciao Nora, è un piacere vederti, accomodati! »

« Ti ho portato un regalo » ridacchiai e lui rimase a bocca aperta.

« Sei un angelo »
affermò dandomi un bacio sulla testa.

« Avevo proprio bisogno di una sciarpa pulita, le più nuove che ho probabilmente risalgono alla nascita di Harry Potter » rise accendendo il fuoco sul camino.

Risi anch'io e mi sedetti sulla poltrona affianco a lui.

« Tieni » disse porgendomi una tazza con un po' di cioccolata calda, sorrisi e iniziai a sorseggiarla.

Hagrid era un po' come il mio psicologo personale, dato che quando mi trovavo ad Hogwarts non potevo andare dalla mia psicologa, da cui andavo sin dall'età di dieci anni, inizialmente costretta da mio zio, in seguito perché ne sentivo il bisogno.

« Ti vedo pensierosa » iniziò a dire e poi improvvisamente qualcuno bussò alla porta.

« E chi sarà mai » si domandò andando ad aprire.

Dalla porta sbucarono Ron Weasley, Harry Potter, Hermione Granger e persino Ginny.

Mi diressi verso di lei e la strinsi in un caloroso abbraccio.

« Che aspettate lì davanti alla porta? Ha iniziato a piovere! Entrate » li invitò Hagrid.

Con un cenno con la testa e un sorriso tutti mi salutarono e io ricambiai.

Mentre Harry, Ron e Hagrid iniziarono a borbottare di chissà cosa io rivolsi l'attenzione verso Hermione e Ginny.

« Ti ho portato un regalo » dissimo in coro io e la rossa cosa che fece scoppiare a ridere noi e Hermione.

Le passai i libri che le avevo comprato per Natale e mi guardò felicissima con un sorriso enorme.

Mi abbracciò e mi passò il suo regalo.

Era un diario, dove potevo scrivere. Le ero grata, nel mio avevo scritto talmente tante cose che i fogli stavano finendo e avevo proprio bisogno di uno nuovo.

« So che non è niente in confronto a- »

« Sta zitta è bellissimo »
dissi non facendola finire di parlare.

Mi porse poi un'altra cosa.

« Questo è da parte di mia madre »

Una volta che aprì la busta mi ritrovai uno dei miei dolci preferiti: il tiramisù.

Andavo pazza per quel dolce e Molly Weasley era la cuoca migliore che conoscessi, insieme agli elfi.

« Non potevo ricevere regalo migliore » dissi iniziando già a mangiare e le due ragazze ridacchiarono.

« Voi due.. come va con Harry e.. con Draco? »
sussurrai e le vidi diventare in imbarazzo.

« Spero che non ti dia fastidio davvero tra me e Draco non c'è niente.. » parlò Hermione con le guance rosse.

« Ma no, sta tranquilla, anzi mi fa piacere, Draco ha bisogno di una ragazza come te, io sono più stupida di lui delle volte, non saremo andati da nessuna parte insieme » risi e riuscì a smorzare la sua vergogna.

« Ginny poi voglio sapere tutti i dettagli comunque eh, ti risparmio solo perché lui è qui » mormorai l'ultima frase a bassa voce.

« E se ci vedessimo domani tutte insieme? »
propose quest'ultima.

« Mi farebbe piacere » sorrise Hermione.

« Va benissimo, dove ci vediamo? » chiesi.

« Se volete potremmo andare in camera mia, non la condivido con nessuno » pensò Hermione.

« Perfetto! » esclamò Ginny felice.

« Merda, è tardi, devo andare »
dissi controllando l'orologio e mettendo il cappotto.

« Dove vai così di fretta? » chiese la rossa.

« Devo vedermi con amico, nulla di che » dissi abbracciando le due ragazze perché ero in ritardo.

« Contaci. Ciao Hagrid, ciao Ron, Harry tratta bene Ginny o verrò a ucciderti con le mie mani! » urlai uscendo dalla porta e sentì tutti ridere.

Messo il cappuccio, con la pioggia che mi stava completamente bagnando, corsi verso il Lago Nero.

Il rumore delle goccie d'acqua batteva forte sul prato e i tuoni iniziavano a farsi sentire.

Una volta arrivata vidi Regulus sotto un albero seduto per terra che mi aspettava.

« Scusa il ritardo! » esclamai con il fiatone.

« Sta tranquilla, Torre di Astronomia? » mi propose dato che fuori non si poteva proprio stare.

« Va bene » dissi e ci incamminammo.

Mentre ci incamminavamo proprio sulla torre vidi Mattheo. Ci fissava con uno sguardo truce.

Decisi di non darci troppo peso e prendendo d'istinto Regulus per mano ci dirigemmo da un'altra parte.

Alla fine decisimo di prendere soltanto un ombrello e uscire nuovamente per stare più in tranquillità.

« Qual'è il tuo posto preferito di Hogwarts? » gli chiesi ad un certo punto mentre camminavamo.

« La stanza delle necessità o la sala comune Serpeverde, per fare le feste, e il tuo? »

« La biblioteca, la Torre di Astronomia, il Lago Nero, le cucine.. un po' tutto » ridacchiai e lui fece lo stesso.

« E cosa fai solitamente quando ti trovi in quei posti? » chiese guardandomi.

« Leggo, scrivo, mangio.. » ridemmo entrambi.

« Scrivi? » chiese incuriosito.

« Si, principalmente storie d'amore o soltanto scrivo di me e di ciò che vedo e provo durante la giornata »

« Anch'io scrivo, penso sia una sorta di liberazione »
rispose, la penso ugualmente.

« Si, lo è » sorrisi.

« Comunque davvero mi dispiace per il mio comportamento, non avrei dovuto darti della troia, ti conosco da tempo, anche se non benissimo e non mi sarei dovuto permettere, volevo soltanto il bene di mio cugino, volevo soltanto che Draco fosse felice, spero che tu possa capirlo » continuò a scusarsi.

« Lo capisco, sta tranquillo sul serio, è acqua passata per me. Anch'io se fossi stata in te mi sarei data della puttana » ci scherzai un po' su.

« Prima sto con Draco, poi provo interesse per Mattheo e lascio Draco, poi devo stare con Tom.. sento dei forti sentimenti per Mattheo e devo comunque stare con Tom.. capisco il tuo punto di vista » continuai a parlare.

« Se posso chiedere.. tra te e Mattheo? .. »
lasciò la frase in sospeso.

« Lui ha detto che il fatto che io lo ami non basta, dice che stando con lui mi farei solo del male e rischierei grosso. Ha detto che devo lasciarlo andare.. » ero sul punto di piangere, erano passate solo poche ore da quello che era successo ed ero troppo scossa.

Stretta nel suo abbraccio scoppiai in lacrime.

Non ne potevo più di tutto questo, la mia vita non era nelle mie mani e ormai era piena di sofferenze.

Ero stanca e non avevo le forze di andare avanti.

« E se domani organizziamo una festa in sala comune Serpeverde? Ti farebbe bene distrarti » propose.

« Non lo so, sarebbe una buona idea ma lui verrà sicuramente e non ho voglia di vederlo »

« Non potrai evitarlo per sempre. Se dovesse venire fai finta che non esiste, pensa a divertirti, fagli capire che non ti importa, anche se magari non è la verità devi farglielo credere » proseguì Regulus.

« Ci penserò » risposi sinceramente.

Parlammo del più e del meno per un altro po' di tempo, scoprimmo di avere molte cose in comune, come la fotografia, entrambi adoravamo fare foto.

Mi piaceva farle perché così avrei potuto ricordare ogni momento più bello e conservarlo per sempre, è solo grazie alla macchina fotografica se ho ancora qualche foto con i miei genitori, perché le videocassette le ha buttate tutte mio zio.

...

Si era fatta l'ora di cena e io non avevo voglia di vedere nessuno per il momento, per cui mi diressi direttamente in camera mia e presa dalla stanchezza mi rannicchiai subito nel letto, sentì gli occhi pesanti e improvvisamente buio.

NOVE ANNI FA

Era la sera prima del compleanno di papà e facevo i capricci per andare a dormire, volevo aspettare la mezzanotte con lui, mamma e Theo per fargli gli auguri ma mi era stato negato.

« Papi ma io non voglio andare a letto adesso! Perfavore! Voglio farti gli auguri! » feci gli occhi dolci.

« Stellina sai che la mamma non è d'accordo, se vai a dormire tardi domani non riuscirai a svegliarti e non potremo passare una splendida giornata assieme. Che ne dici se ti racconto una fiaba prima di addormentarti? » mi abbindolò.

« Si! Ti prego papà! »

« C'era una volta un re che combatteva una guerra per il più prezioso dei tesori nel suo regno: la sua meravigliosa piccola principessa. Purtroppo il re aveva tanti nemici che volevano farlo diventare cattivo, lui però non si fece condizionare. Il re voleva soltanto il bene della sua principessina e stava organizzando un piano per sconfiggere il Signore Oscuro, il mago più cattivo sulla terra. La piccola principessa aveva dei poteri speciali che alla sua giovane età era raro avere. Il mago cattivo voleva rubarglieli per diventare sempre più potente ma il re aveva un forte esercito al suo fianco che gli impediva di arrivare alla principessa. Il Signore Oscuro era però ancora in circolazione e da un momento ad un altro poteva attaccare, il re era però sicuro di vincere la battaglia. Non ci fu un lieto fine, perché la certezza del re non può essere confermata »

« E se il re non vincesse cosa succederebbe? »
chiesi curiosa.

« Potrebbe morire o potrebbe dover essere costretto a diventare cattivo ma ricorda che anche i finali peggiori non sono davvero il finale dopotutto. E tu devi sapere, piccola mia. che anche quando tutto sembra essere perduto per sempre, nella nostra storia c'è sempre un altro capitolo da raccontare »

« E alla principessa cosa succede? » domandai.

« La principessa sopravvive perché l'amore del suo padre re vince su tutto. Lui la proteggerà sempre, dovunque il re sia, costi quel che costi » rispose.

« E tu mi ami come il re ama la principessa? »

« Certo stellina, tu sei la mia principessa »
disse e lo abbracciai forte.

« Tu non mi abbandonerai mai vero papà? »

« Mai, è una promessa. In qualsiasi luogo mi trovi. Papà sarà sempre con te » mi guardò negli occhi.

Sorrisi felice e mi appoggiai al suo petto,
iniziando ad avere abbastanza sonno.

PRESENTE

Mi svegliai di botto con le prime luci del giorno. Era la prima volta che sognavo papà da un po' di tempo. Ma questo non era solo un sogno, era un ricordo.

Da piccola non avevo dato peso alle parole che aveva detto ma dietro ad esse c'era un significato, il Signore Oscuro era Voldemort, ma da piccola non potevo saperlo. Mi chiedevo se dietro a questo sogno mio padre volesse mandarmi un messaggio.

Mi alzai da letto e mi sedetti sulla scrivania, prendendo una pergamena iniziai a scrivere le parole chiave della fiaba.

Re
Principessa
Signore Oscuro
Battaglia
Poteri.

Nella fiaba il re era mio padre, io ero la principessa, questo era sicuro. Il Signore Oscuro era proprio Voldemort, la battaglia era quella che doveva esserci ma dove in realtà morì papà. La fiaba menzionava i poteri della principessa che in teoria sarebbero i miei, probabilmente papà intendeva il potere dell'amore perché io di certo non avevo alcun potere raro.

Credo che con questo ricordo papà voleva farmi capire che lui era sempre con me a sorvegliarmi. Suppongo non ci siano altri significati dietro. Questa cosa mi fece sorridere e nello stesso tempo mi fece scendere una lacrima che però asciugai subito sentendo qualcuno aprire la porta.

« Nora che fai ancora in pigiama?! Vatti a preparare o faremo tardi a lezione! » mi ammonì lei.

Corsi in bagno a prepararmi. Misi la divisa Serpeverde con tanto di gonna e una volta pronta, con i capelli legati in una coda alta mi avviai verso la classe con Pansy stuzzicando qualche spuntino che avevo in camera, dato che non avevo avuto il tempo di fare colazione in Sala Grande.

Arrivai in classe e vidi un gatto sopra la cattedra e capì subito che era la professoressa, lei era un animagus ed era suo solito trasformarsi, segno che eravamo in ritardo ma ormai credo che anche i professori avevano fatto abitudine al mio ritardo quotidiano.

« Signorine credo che dobbiate rivedere la vostra sveglia, perché questo ritardo continuo non va bene, adesso accomodatevi, stavo per parlarvi di un progetto che volevo fare insieme a tutti voi » disse.

« Ci scusi » parlai per entrambe.

Ci sedemmo nella penutilma fila, l'una affianco all'altra. Ringraziavo che esistessero quelli più secchioni di me che volevano sedersi al primo banco e che quindi lascivano gli ultimi posti ad altri.

Mi piaceva studiare la maggior parte delle materie, erano molto interessanti e mi piaceva ascoltare ma certe volte non riuscivo proprio a concentrarmi ed ero totalmente distratta, questo era uno di quei periodi.

La professoressa di Trasfigurazione iniziò a parlare:
« Ho visto che nella vostra classe ci sono molte tensioni e tra di voi dovreste aiutarvi quindi credo che sia necessario allentare un po' questi problemi cercando di chiarirli. Quello che farete oggi è quindi scrivere su un foglio tutte le cose che non vi piacciono di questa classe e dei vostri compagni, successivamente leggeremo quello che avrete scritto e cercheremo di risolvere la situazione. »

Non hai idea di quante cose ho voglia di dire su quelle due puttane delle sorelle Greengrass.

« Cominciate » disse la professoressa.

...

Dopo circa una mezz'ora tutti finimmo di scrivere e la professoressa iniziò a chiamare qualcuno per farlo parlare.

« Signor Nott vorrebbe dire qualcosa lei? »
si rivolse a mio fratello.

« La principale cosa che mi da fastidio di questa classe sono le bugie. Tutti dicono molte cazzate » disse.

« Il linguaggio Nott, continui » lo rimproverò.

« Nascondono tutti anche la più evidente verità e la prima è Pansy Parkinson » continuò lui.

Tutti guardarono Pansy interrogativi e la faccia di Blaise era molto confusa.

« Cos'è che vorrebbe chiarire con la signorina Parkinson? » chiese la professoressa.

« Onestamente con lei non vorrei averci niente a che fare, ma dato che sono costretto a dire qualcosa, ciò che voglio riferirle è che la verità viene sempre a galla e che non può reprimere i suoi sentimenti soltanto per non ferire quelli di qualcun altro »

Pansy sbiancò in viso e io la guardai confusa.

Avevo capito a che si riferiva Theodore ma era l'ultima parte del discorso non capivo, sembrava che avessero avuto una discussione di cui io non sapevo nulla, perché mio fratello non si sarebbe comportato in questo modo altrimenti, le avrebbe dato del tempo per parlare con Blaise.

« Theodore ti prego non così »
lo supplicò lei a bassa voce.

« Avresti dovuto dirgli che ci siamo baciati, non hai avuto le palle per farlo ma Blaise doveva saperlo »

Blaise con uno sguardo misto tra delusione e rabbia si alzò dal suo banco e tirò uno schiaffo a mio fratello:
« Bell'amico » sussurrò « e bella bugiarda » si riferì alla mia migliore amica.

Mio fratello e Blaise iniziarono a urlarsi contro e quindi mi alzai e cercai si separarli.

« Sedetevi! » urlò straziata la McGranitt, aveva la faccia di chi si era pentita di aver dato questo compito.

I due non la ascoltarono e provai ancora a dividerli.

« Visto che ci siamo volevo aggiungere che in questa classe ci sono troppe puttane fastidiose, a partire dalla sorella di Nott » si intromise Mattheo.

La McGranitt diventò rossa per la rabbia.

Provò ad avvicinarsi per calmare la situazione ma venne spinta involontariamente da Theodore e Draco che si fiondarono su Mattheo come due razzi.

« Cosa cazzo hai detto su mia sorella »
sbraitò mio fratello.

Tutti loro, compreso Blaise iniziarono a sferrarsi pugni, Blaise su Theodore, Theodore su Blaise e Mattheo, Draco su Mattheo e Mattheo su Draco e Theodore. La McGranitt inutilmente cercava di dividerli ma la situazione diventava ingestibile.

« Fermatevi! » urlammo io e Pansy.

Non ci ascoltarono e mi misi tra di loro.

« Smettetela! » con l'aiuto di Regulus e Pansy riuscì a separare Draco e Theodore da Mattheo e quindi di conseguenza anche da Blaise.

Lorenzo se la rideva divertito. Da quel giorno di Natale era cambiato. Non capivo il suo atteggiamento.

« Pansy dovrebbe risolvere le cose con Blaise in privato e stessa cosa dovremmo fare io e Mattheo »
mi rivolsi a Theodore e Draco.

« La sua è una bella idea signorina ma prima questi quattro devono essere portati immediatamente dal preside » indicò Theodore, Draco, Blaise e Mattheo con un espressione infuriata sul volto.

Mentre li portava da Silente lì seguì insieme a Pansy.

« Voi due non potete entrare signorine »
ci avvisò la professoressa.

« La prego devo parlare con il preside, è necessario »
la scongiurai.

« Solo lei » disse e io annuì.

Entrammo nel suo ufficio e Pansy rimase davanti alla porta ad aspettarci.

« Salve professoressa, cosa vi porta qui? »
chiese Silente.

« I quattro ragazzi hanno iniziato una rissa mentre la signorina Nott dice di avere necessità di rimanere e parlarle » affermò la Mcgranitt.

Silente, con i suoi occhiali a mezzaluna, ci squadrò e fece segno all'insegnante di poter uscire.

« Sono molto deluso da voi, ragazzi. Ho saputo dal professor Piton che due di voi sono già stati puniti, non includendo la signorina Nott. Voi due rischiate molto di questo passo » si riferì a Mattheo e Theo.

« Da lei signor Malfoy non me l'aspettavo proprio, un prefetto che partecipa ad una rissa, non è un esempio e per questo la mia unica punizione per lei sarà esonerarla da questo compito. »

« Lui non se lo merita, stava soltanto cercando di difendermi dal signor Riddle. Non è colpa sua » giustificai Draco, suo padre non sarebbe stato affatto contento e non potevo permettere che gli facesse male.

« Ora capisco, è lei l'oggetto di questa lite »
si rivolse a me Silente.

« Non del tutto in verità » affermai.

« Allora immagino che l'altra soggetta che ha scatenato la lite sia la signorina Parkinson, non è così? » disse e io annuì senza aggiungere altro.

Come faceva a capire tutto quell'uomo?

« Visto che ha deciso di restare qui per difendere suo fratello come immagino, voglio sapere secondo lei chi è il colpevole di questa lite » mi domandò.

« Riddle » deglutì.

Mattheo mi guardò in cagnesco.

« E mi sa dire il perché? »

« Perché mi ha dato della poco di buono » evitai di ripetere puttana davanti al preside.

« E la signorina Parkinson cosa c'entra in tutto ciò? »

Rimasi in silenzio. Se avessi detto quello che era accaduto mio fratello ci sarebbe andato di mezzo.

« Signorina mi dica cosa è successo »

« È successa una cosa che Pansy ha fatto insieme a Theodore e Blaise.. essendo il suo ragazzo ha perso la pazienza e.. » Silente mi interruppe.

« Ho sentito abbastanza.. per quanto riguarda Malfoy credo che mi limiterò soltanto a fargli pulire il bagno dei Prefetti da cima a fondo senza l'uso della magia.
Zabini rimarrà nel mio ufficio a scrivere tre pergamene  dove ripete di dover controllare la rabbia.. per voi due invece non so proprio cosa fare.. siete a rischio, sapete che non tollero risse. Ci vediamo domani mattina qui nel mio ufficio e vi dirò cosa ho deciso di fare »

« Professore le prometto che Theodore non farà mai più una cosa del genere e se dovesse anche solo pensarci lo punirò io stessa però la prego di non prendere decisioni affrettate » lo scongiurai.

« E con il signor Riddle? Cosa dovrei farci? » chiese.

« Non credo che questa sia una decisione che spetti a me, ma per quanto mi riguarda Riddle può anche tornare a casa da paparino Voldemort »

« E allora suppongo che anche tu debba tornare a casa ad eseguire i suoi ordini » mi rispose a tono Mattheo e io lo fulminai con lo sguardo.

« Neanche quello che farò con suo fratello è una decisione che le spetta signorina Nott, domani mattina sarà deciso quello che farò con loro due, adesso voi tre potete andare » ci interruppe Silente riferendosi a noi due e mio fratello Theodore.

« Credo che ci sia qualcosa che voi dobbiate raccontarmi » dissi una volta uscita dalla porta a Pansy e Theodore.

« Ho detto a Theodore che non possiamo stare insieme perché non volevo ferire Blaise e perché provavo ancora dei sentimenti per lui » sputò il rospo Pansy.

« Avresti dovuto dirmelo. Comunque credo che quando Blaise finirà la punizione gli dovrete dare delle spiegazioni » dissi e feci per andarmene.

« Non si saluta? » disse al mio orecchio Mattheo.

Un brivido percorse tutto il mio corpo, la sua voce così vicina mi fece rabbrividire.

« Perché dovrei salutarti? Ora spostati, devo andare da tuo fratello » lo zittii fredda.

Senza rivolgergli uno sguardo me ne andai diretta da Tom che come ogni mattina voleva vedermi.

____________________________________
Spazio Autrice: Capitolo più lungo del solito. Non è un granché però giuro che il prossimo sarà più interessante. Inoltre volevo avvisarvi di fare attenzione a quello che scrivo perché certe cose non le scrivo a caso, ma hanno un significato. Comunque fatemi sapere cosa ne pensate e se avete domande scrivetele e io sono pronta a rispondervi <3

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