Come la luna sull'acqua chiar...

Por MaliaInk

7.4K 714 222

Andrea era partito, lasciando Serena sola con le macerie del loro passato e i fantasmi di un futuro mai reali... Más

ALERT
PROLOGO
1.TRA TE E IL MARE
2.SOPRAVVIVERE
4.RIAVVOLGERE
5.RIMORSI & RIMPIANTI
6.HERE WE GO AGAIN
7.(RE)START
8.LITTLE FREAK
9. ARMISTIZIO BIANCO
10.GEOCHRISTMAS PARTY
11.L'EQUAZIONE DI DIRAC
12.EQUILIBRIO TRA DOLORE E GIOIE I
13. EQUILIBRIO TRA DOLORE E GIOIE II
14. RIFLESSI E RITORNI I
15.RIFLESSI E RITORNI II
16.CATARSI
17. SE É QUELLO CHE VUOI
18.LASCIAR ANDARE
19. FIORI ROSA, FIORI DI PESCO
20.CHE RUMORE FA LA FELICITÀ?
EPILOGO
RINGRAZIAMENTI

3. RIVEDERSI

411 32 8
Por MaliaInk

La meccanica della vita è estremamente semplice: se il cuore batte, sei vivo. Altrimenti sei morto.

È una meccanica abbastanza elementare, e ancora mi stupisce prendere coscienza di quanto questa meccanica così banale sia alla base della vita di ogni essere umano.

Mi sconvolge ancora pensare a quanto la vita umana sia fortemente dipendente da un organo così piccolo.

Quindi anche la mia.

Eppure perché continuavo a respirare se il mio cuore non batteva più?!

Almeno fino a quel momento.

                                                                                    

«Serena?»

La sua voce cristallizzò in aria e poi si disperse in mille scaglie d'acciaio che mi trafissero da parte a parte.

La sua voce. Era come la ricordavo: vibrante e roca.

Quanto mi era mancata la sua voce!

Lo guardai, gli occhi vitrei e spalancati: Andrea era ritornato.

Andrea era davanti a me in tutta la sua possente presenza.

Può crescere dal nulla, e sbocciare in un secondo.
Può bastare un solo sguardo, per capirti fino in fondo.

L'ultimo briciolo di lucidità andò in frantumi. Feci un passo indietro, stringendo Milo tra le braccia così forte che lo sentii lamentarsi, ma nel farlo urtai la sua ciotola.

Il mio gatto, spaventato dal forte rumore metallico, saltò sul bancone della cucina, arpionandomi con gli artigli il braccio.

Il dolore fu tantissimo e il sangue cominciò a fluire, disegnando sul mio braccio e sulla mia mano dei segni astratti che ricordavano molto quelli fatti con l'hennè.

Un hennè di sangue.

Lui provò ad avvicinarsi, ma fu a quel punto che gli argini del cuore esplosero.

«Non toccarmi!» urlai, arretrando, ma inciampai nei miei passi e caddi a terra, sul grande tappeto «Non ti avvicinare!»

Forti tremori mi scuotevano il corpo, non avevo più il comando di niente e la vista cominciò a mancarmi.

La stanza cominciò a girare, mentre il pavimento e il soffitto mi venivano addosso, schiacciandomi.

Può invadere i pensieri, andare dritto al cuore,
sederti sulle scale, lasciarti senza parole.
L'amore ha mille steli, l'amore ha solo un fiore.

                                                                                             💠

La guardavo, la guardavo senza nemmeno riconoscerla. Chi era?

Non era Serena. Non poteva essere Serena. Non doveva assolutamente essere lei.

Lei era bellissima, vitale. Era un raggio di sole in una mattina di nebbia.

Può crescere da solo, e svanire come niente.
Perché nulla lo trattiene, o lo lega a te per sempre.

Lei era una stella.

Come poteva quella stella aver smesso di brillare in un modo così sconcertante?

Era colpa mia? Le avevo fatto così tanto male?

                                                                                                    💠

Non respiravo. Mi sforzavo ma non respiravo. Stavo morendo.

«Che cosa succede qui?» la voce di Elia mi arrivò distorta.

«Maledizione! Che cosa ci fai qui?!»

Due braccia mi strinsero e mi tirarono su. Non potetti far altro che accasciarmi in quell'abbraccio al profumo di muschio e fresco. Il profumo di Victor.

Lasciando alle mie spalle tutto ciò che di sano era rimasto in me.

Può renderti migliore, e cambiarti lentamente,
ti da tutto ciò che vuole, e in cambio non ti chiede niente.
Può nascere da un gesto, dall'accenno di un sorriso, da un saluto, 
da uno sbaglio,  da un percorso condiviso.

                                                                                💠

«Cosa cazzo sei ritornato a fare?!»

Mi scrollai di dosso Diafa, non cambiava mai quella pazza.

«Non capisco...» farfugliai confuso.

Nel frattempo erano accorsi tutti in quella grande stanza, ma nessuno di loro si decideva di parlare. Mi guardavano come se fossi un alieno.

Notai una figura tra quei visi conosciuti. Era un ragazzo poco più grande di vent'anni, gli occhi chiari brillavano d'innocenza, incorniciati da riccioli del colore della castagna. Il viso era delicato e in quel momento si stava tingendo di sorpresa e timore.

Chi era?

«Cugino?» gli occhi azzurri di Daniele sbucarono da sopra quelle spalle «Cugino! Sei tornato!»

Il suo abbraccio caloroso durò terribilmente poco.

«Sì. Perché Serena era in quello stato?»

«Perché?!» Diafa scattò di nuovo verso di me «Maledetto bastardo!»

Elisa la placcò, trascinandola fuori, biascicando un «Ci penso io.» tra i denti.

Daniele si girò verso di me. «In un anno sono successe tante cose, cugino.»

                                                                                            💠

Camminavo avanti e indietro nella mia stanza.

«È tornato. Lui è tornato!»

Mi accasciai sul pavimento, le mie mani si incastrarono tra i miei capelli corti e tirai forte.

«No, no...» Camilla mi bloccò, togliendosi le mie ciocche brune dalle dita «..no, Serena.»

Scoppiai a piangere ancora più forte, mentre lo squarcio nel petto aumentava a dismisura.

«Non lo voglio qui! Non lo voglio!»

                                                                                          💠

«..ora sai tutto quello che è successo in questo anno.»

Avevo ascoltato il racconto di Daniele senza battere ciglio, provando profondo ribrezzo per la persona che ero.

Avevo ucciso il mio amore. Le avevo fatto talmente tanto male da costringerla a ricoverarsi.

Ero incazzato e profondamente disgustato da me stesso.

«Perché non mi avete avvertito?» obbiettai debolmente.

«E secondo te, che cosa abbiamo fatto in quest' anno, pezzo di imbecille?!» protestò Sofia.

Mio cugino si passò una mano tra i capelli e chiuse gli occhi, stanco. «Non sapevamo come avvisarti. Sei sparito senza lasciare nessun indirizzo.»

Questo era vero. Ero partito senza lasciare nulla di scritto dove poter rintracciarmi.

Che bestia ero.

Un rumore di passi ci fece voltare verso le scale: Camilla stava scendendo insieme a Victor e ad un uomo che non avevo mai visto.

«Si è addormentata.» l'uomo parlò «Abbiamo dovuto somministrarle il Roipnol

«Ma lo psichiatra aveva detto solo in situazioni di forte stress.» mormorò Elisa.

«Beh...» Victor fece spallucce.

«Fai un favore a tutti noi..» Diafa mi avvelenò con lo sguardo «Ucciditi!»

                                                                                 💠

Quando mi svegliai dal mio coma indotto, doveva essere passata la mezzanotte.

Ero intontita e mi sentivo la testa pesante, un grande senso di vuoto nel petto.

«Ciao.»

Mi voltai verso Elia. «Ciao. Ho fatto un sogno strano.»

«Fammi indovinare.» si sedette sul mio letto, sfiorandomi il ginocchio «Andrea era nella nostra cucina.»

Mi massaggiai le tempie. «Sì. Ed era così...aspetta!» mi bloccai «Non era un sogno?!»

Elia scosse la testa.

Non so se era dovuto alla dose massiccia di sedativo oppure agli strascichi del sonno, ma non battei ciglio. «Quindi è ritornato?»

«Credo di sì. Ascolta...» il suo tono era apprensivo «..ci organizzeremo il prima possibile per risolvere la situazione. Purtroppo non sapeva del cambio data del matrimonio.» sospirò «Faremo il possibile per non farvi incontrare fino a quel giorno.»

Un lampo di lucidità mi svegliò di colpo. «Non è necessario.»

Il mio amico aggrottò le sopracciglia.

«Prima o poi avrei dovuto rivederlo. È inutile rimandare il momento.» cercai in me la forza necessaria «Prima o poi, doveva succedere.»

Quando scesi al piano di sotto a prendere un bicchiere d'acqua, la casa era immersa nel silenzio. Le grandi porte a vetro che davano sul giardino erano aperte e la tiepida serata primaverile accarezzava i nervi, distendendoli.

Sospirai a fondo e presi un sorso d'acqua. Mi sentivo stranamente tranquilla, forse Victor nel panico mi aveva somministrato qualche goccia in più.

Un fruscìo mi portò a girarmi, trovandomi per due volte in un giorno di fronte ad Andrea.

Lo stomaco si mosse, ma mi ripromisi di mantenere la calma. Tuttavia non potetti impedire al mio cuore di tremare e al mio corpo di riempirsi di brividi.

Sembra sempre inverno, oggi è un mese che non so non riconosco,
ci ringhiamo da lontano come i cani, e ci pensiamo ancora più vicini.

Era sempre bellissimo.

Ci guardavamo in silenzio, avvolti dai ricordi della nostra storia.

Tu sei quello che proteggo dentro me,
ancora adesso che ti leggo senza scrivere.

Io la guardavo e vedevo quanto soffriva.

Sei in ogni volta che non penso e penso a te,
sei l'unica stanza che mi salva dal disordine, ooh.

                                                                                       💠

Ci guardavamo in silenzio, avvolti dal nostro dolore.

Io lo guardavo e vedevo quanto soffriva.

Questo cielo che fa buio troppo presto, questo senso di buttarci troppo sale,
questa voglia, voglia di sapore.

Immersi nella penombra, avvolti dai pezzi di noi stessi, cercavamo di decifrare l'incomunicabilità che da sempre aveva caratterizzato la nostra tormentata storia.

Se questo era l'inferno, entrambi ci eravamo finiti dentro.

Oh, è così, è così
tu sei quello che proteggo dentro me. Ancora adesso che ti leggo senza scrivere.
Sei in ogni volta che non penso e penso a te, sei l'unica stanza che mi salva dal disordine, ooh.

Baciami, baciami, baciami adesso, ooh, baciami, baciami, baciami adesso, ooh,
baciami, baciami, baciami adesso, ooh, baciami, baciami, baciami adesso, ooh.

                                                                                     💠

«Sei tornato in anticipo.» la mia voce mi arrivava lontana.

«Non sapevo che Daniele e Camilla avessero spostato la data delle nozze.»

Un fiotto di bile mi salì in gola. «Altrimenti non saresti tornato.» mi avvicinai di un passo «Neanche se fossi morta.»

Ooh, baciami, baciami, baciami adesso, ooh
Baciami, baciami, baciami adesso, ooh, baciami, baciami, baciami adesso, ooh
Baciami, baciami, baciami adesso, ooh.


Che poi fa buio presto, eh.


________________________________

Salve a tutti!

Lo so, è passato un tempo immane da quando ho aggiornato l'ultima volta.

Alcune di voi le ho perse, e mi dispiace tanto. Purtroppo ho una vita piena, frenetica, ho dato priorità ad altre cose (esami, laurea, lavoro a Praga) che mi hanno letteralmente assorbita e, lo ammetto, spesso penso di aggiornare ma il cervello si annoda e non riesco.

Ho difficoltà a trovare le parole, non so se si tratti di blocco dello scrittore o cosa, ma ho paura di non riuscire a riportare su carta quello che ho in testa e, automaticamente, mi blocco.

Però vi ho promesso che avrei terminato il sequel, e vi ribadisco che sono fermamente convinta a mantenere la mia promessa. A prescindere da tutto.

E vi garantisco che tutto quello che scrivo in queste note lo scrivo con il cuore.

Grazie per la vostra pazienza e, come sempre, per il vostro affetto.

Spero di sentirvi presto,

M.

Seguir leyendo

También te gustarán

44.4K 5.1K 65
Perché è così che funziona l'amore: arriva all'improvviso e stravolge tutto. Pensi di stare bene, sei in equilibrio con te stessa e poi tutto cambia...
35.1K 2.4K 56
Dopo un anno e mezzo trascorso a Londra, Serena Monteforti decide di fare ritorno al paese universitario dove tutto è cominciato. Determinata ad affr...
54.5K 5.3K 51
Jan un uomo che non crede più nell 'amore perché ha paura di amare, incontrerà Esperanza una giovane donna che crede nell amore eterno, lei è identic...
15.5K 1.4K 24
"Ho finalmente capito che se la mente si ostina a dimenticare, a cancellare i ricordi, il sorriso di quella persona che ti ha fatto tremare il cuore...