Cieli di Sangue - La nuova di...

By Chiarasaccuta_writer

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{Libro Secondo della trilogia Cieli di Sangue} I regni di Kaewang e Sunju sono in pace, ma i sovrani si trova... More

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By Chiarasaccuta_writer

Sebbene la veste reale fosse pesante, Yong non se ne lamentava. Scivolava addosso come un caldo abbraccio, agognato tanto a lungo da non volersene più distaccare. I capelli neri, pettinati con olio di camelia, si stendevano lungo la schiena e presto sulla sommità della testa avrebbe potuto esibire la corona di Kaewang.

Percorse la veranda reale insieme ad alcuni eunuchi che si affrettavano a stare al suo passo e si fermò poco distante dalle porte che celavano la sala del trono. Shu Lien si stava avvicinando dalla parte opposta, stringeva le gonne blu e rosse in una mano, mentre con l'altra si sosteneva al braccio di Sheng.

La presenza della guardia ricordò a Yong gli assassini che avevano attaccato Shu Lien e di cui ancora non si conosceva la provenienza.

La donna, tuttavia, si fermò prima di salire le scale e finì per rimettere in un vaso trasportato da una delle dame. Solo dopo, con debolezza, superò la gradinata gettandosi fra le braccia del marito.

«Yong, non penso di esser mai stata così male in vita mia.»

Non appena il principe la accolse tra le braccia indicò a una dama di aiutarla a ripulirsi, per evitare che potesse intaccare il suo abito regale. «Dunque, sei certa di poter proseguire?»

Delusa da quella freddezza, la futura regina indietreggiò verso Sheng che le passò una tazza di tè con cui sciacquarsi. «Ne sono certa, poterò a termine i miei doveri» disse, sputando il liquido in un altro vaso. I lunghi capelli sollevati solo in parte sulla nuca finirono per coprirle le guance pallide.

Yong provò un senso di amarezza nel vedere come Sheng l'avesse aiutata e gli scoccò uno sguardo adirato, geloso.

Non capiva il motivo per cui quei due sembrassero comprendersi senza bisogno di parlare.

Inspirò a fondo e portò un braccio dietro la schiena. «Mi dispiace, non volevo essere brusco. Sono solo colto da molte preoccupazioni, tra cui la partenza di Areum.»

Ed era vero. In fondo, il modo in cui la sorella lo aveva fissato al funerale del padre, il modo sprezzante in cui gli aveva parlato. Yong si era dovuto trattenere pur di non ucciderla con le sue stesse mani. 

Shu Lien drizzò la schiena, dalla sua espressione sembrava che non credesse a quella preoccupazione, ma fece finta di niente per non turbare i servi. «Non temere, ti capisco» mormorò, prima di piegarsi di nuovo sul vaso per liberarsi per l'ennesima volta.

«Volete aiutare la vostra regina?» sibilò Yong, ormai infastidito, alle dame che corsero a prendersi cura di lei. Non poteva credere che proprio in un giorno simile vi fossero tali ripercussioni, perciò si fece avanti. «Shu Lien, non sei obbligata a seguirmi.»

«No... Lì dentro c'è mio padre, e lui vuole vedermi ascendere al trono come regina» mormorò la ragazza, raddrizzando la schiena e asciugando le labbra. «Non posso deluderlo, ma tu devi aiutarmi.»

Il principe al solo pensiero che avrebbe dovuto rivedere quell'uomo, la persona che lo aveva sempre trattato come se non valesse nulla, lo faceva ribollire. Ora che sarebbe stato re non voleva chinare la testa. «Andremo insieme, non voglio allontanarti, temo solo per la tua salute.» Le offrì un braccio per aiutarla.

«Sto così male perché sono incinta» gli ricordò Shu Lien, in un mormorio. Si distaccò da Sheng e raggiunse Yong per sostenersi al suo braccio, mentre la guardia si spostava dietro di loro. «Dell'erede che volevamo.»

L'erede era importante, certo, ma al momento ciò che premurava a Yong era di prendere il posto che gli spettava. «Lo so bene» la guardò con severità, conducendola davanti alle porte. «Non sta bene discutere di simili questioni, proprio poco prima della nostra incoronazione. Abbiamo fatto tanto per essere qui, è il nostro giorno e dovremmo esserne felici.»

Shu Lien non rispose, si limitò a borbottare qualcosa ma troncò il discorso e quando le porte si aprirono, cominciò a camminare con lentezza e con la sua solita eleganza. Stava cercando lo sguardo del padre.

Yong, preso dal momento, si mosse lungo la sala ai cui lati si inchinavano man mano i ministri. Finalmente era arrivato il suo momento e poteva goderne. Poco prima di salire sul trono, due eunuchi si avvicinarono e fecero chinare entrambi per poter mettere sulle loro teste pesanti corone, copricapi blu e rossi da cui pendevano fili di perle tintinnanti.

Shu Lien si mise in piedi mascherando le proprie difficoltà e sedette sul trono più piccolo, posto vicino quello del sovrano. Le sue labbra si sollevarono solo quando trovarono gli occhi paterni, in prima fila.

Yan Kai, il padre della regina, guardò la figlia soddisfatto, come se quel momento per lui avesse rappresentato una vera e propria rivincita, non solo per la contea di Qiong, ma anche per se stesso. A Yong ribollì lo stomaco quando incontrò quello sguardo freddo, capace di gelare persino il fuoco.

Non doveva badarvi, perché adesso era il re.

Si sedette sul trono lasciando che il tintinnio delle perle della corona parlassero al suo posto.

Kaewang era il suo regno, lui lo avrebbe fatto prosperare.

***


Areum era stata preparata in quelle che sarebbero state le sue nuove stanze, da quel giorno in avanti. Un abito rosso le era stato sistemato addosso, ricamato d'oro sugli orli delle maniche larghe e sulle stoffe della gonna. I capelli erano stati lasciati sciolti, e più di tre sottili trecce le circondavano la nuca, priva di gioielli. Solo gli orecchini che portavano erano pesanti, e il trucco che le avevano messo sul viso le dava fastidio.

Nulla, però, era più fastidioso della consapevolezza di dover sposare un uomo che nemmeno conosceva.

A passo pesante, Areum uscì dal palazzo della regina e con le mani congiunte al ventre cominciò ad attraversare gli scalini coperti da un tappeto soffice. L'intera strada che avrebbe dovuto percorrere era stata pervasa da quei tappeti color dell'oro e dell'amaranto. I colori del sole, lo stesso che simboleggiava Sunju. 

Areum non ebbe bisogno di guardarsi indietro per accertarsi della presenza di Dier, eppure lo fece ugualmente. Quando si voltò lo vide camminare fuori dai tappeti, con una spada in mano e lo sguardo perso in un vuoto fatto di dolore.

Areum non riuscì a proferire parola, preferì piuttosto drizzare lo sguardo e posare i piedi su quel corridoio di tappeti, seguita da uno stuolo di dame ed eunuchi. La principessa camminò finché non attraversò un'apertura circolare sul muro rosso, entrando in un grande piazzale decorato con festoni e lanterne dalle forme più disparate pronte a solcare il cielo notturno.

La principessa di Kaewang si soffermò a osservare fiori di loto e farfalle prendere il volo, sospinti da un vento placido, pur sapendo che non avrebbe potuto rimandare il suo dovere ancora per molto.

Più velocemente, la giovane si diresse verso una seconda scalinata, che precedeva la sala del trono. Disposti ai lati dei gradini, vi erano tutti i funzionari della corte, i ministri e i magistrati di Haruna persino. Sulla veranda del palazzo, invece, i principi di Sunju la attendevano per inchinarsi.

Tra di loro, Areum riconobbe anche Mi-sun e un dubbio prese forma nel suo cuore. Che cosa ci faceva a Sunju? E perché accanto a lei vi era un bambino che somigliava terribilmente a Junoh?

Anche Dier doveva aver notato quella spaventosa somiglianza, infatti, Areum lo sentì irrigidirsi al suo fianco, ma non gli fece domande. Non poteva permettersi di interrompere il ritmo dei grossi tamburi posti nel piazzale che aveva appena superato.

«Accogliamo la nuova regina di Sunju e del feudo di Haruno» si inchinarono i principi, vestiti di blu e dorato. I membri della corte disposti sulle gradinate li imitarono, mentre dei fuochi d'artificio esplosero nel cielo. «Che la buona salute e la prosperità vi accompagnino. »

Areum avrebbe voluto tappare le proprie orecchie, ma sarebbe stato irrispettoso. Quando le porte rosse della Sala del Trono si aprirono, invece, stentò a incontrare gli occhi di Song.

Il re di Sunju era più freddo del ghiaccio, nonostante anche lui indossasse un abito dalle tonalità calde. Areum si sforzò comunque di inchinarsi al suo cospetto, prima di affiancarlo e posare per la seconda volta la mano sulla sua.

Dier rimase sulla soglia della porta, mentre lei si premurava di attraversare la larga sala del trono con una certa riverenza. Se quella di Kaewang era stata scolpita nella roccia, quella di Sunju era stata rivestita di marmo bianco, salvo le pareti blu, attraversate da nastri gialli.

Quando Areum arrivò di fronte ai due troni, fu costretta a inginocchiarsi sulla pavimentazione lucida. Song le strinse con forza la mano, mentre un sacerdote posava la corona sulla sua testa. Una corona fatta di perle che ricadevano fino a sfiorare gli occhi.

«Che il re possa governa con saggezza» sorrise bonario l'uomo, con un forte accento di Haruna.

Lo stesso sacerdote, poi, afferrò una tiara di perle bianche che posò sulla testa di Areum. La principessa sembrò sentirne il peso all'istante. «Che la regina possa generare eredi maschi.»

Eredi maschi

Areum chiuse gli occhi al solo pensiero di doversi unire a Song. Il cuore cominciò a battere forte e le mani tremarono dalla paura. Sapeva che quello era il suo dovere, eppure non voleva portarlo al termine. Il solo pensiero di doversi sentire violata era capace di distruggerla.

Il Sacerdote fece loro cenno di alzarsi e sedere sul trono, e così fecero. Song prese posto sul suo seggio dorato con un sorriso orgoglioso sul viso e le dita ancora intrecciate a quelle di Areum, che sedette a sua volta, sentendo i cori degli uomini fuori dalla struttura imperversare nel palazzo.

«Alla nuova dinastia!» urlavano i membri del consiglio, con una gioia dilagante, che sembrava non appartenere a tutti.

Men che meno ad Areum.

FINE SECONDO LIBRO

**

ECCOCI, la festa è finita? No, è appena iniziata. Alla fine la nuova dinastia si è compiuta, i vecchi sovrani hanno lasciato il posto ai nuovi, peccato che i nuovi siano proprio i peggiori. Song e Yong non sembrano essere i migliori partiti di tutti, e che dire delle loro mogli. Areum già schifata all'idea di doversi unire a Song, Shu-Lien che sta cominciando a dare segni di insofferenza nei confronti di Yong.

Comunque, in fin dei conti anche questo libro è stato un bel viaggio, e io sono grata di poterlo portare avanti con tutti voi. Vi conosco tutti per nome (o almeno il nickname che avete qui su wattpad, anche se molti li conosco davvero) e fidatevi se vi dico che a volte siete quella luce che mi rischiara i momenti bui. So che sto scrivendo per qualcuno e quelle persone sono curiose di sapere come andrà a finire la storia, è la sensazione più bella di tutti. (I ringraziamenti ufficiali li farò alla fine di tutto non temete <3<3)

Detto ciò, io mi prendo un po' di pausa. Torno a pubblicare giorno 18 settembre, anche per dare tempo a chi è rimasto indietro di rimettersi in pari. Tenete d'occhio il mio profilo perché ci aspetta il terzo e ultimo libro della trilogia. E io vi spoilero il titolo, per mettere un po' di hype:

Cieli di sangue - La battaglia dei due regni

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