Beyond Pride - Mattheo Riddle

By callmecarrieriddle

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[IN CORSO] La storia parla di Nora Nott, sorella di Theodore Nott, che appartiene alla casata di Serpeverde... More

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By callmecarrieriddle

"Quando ero bambino
credevo in un angelo
custode accanto a me.
Ora credo di avercelo dentro"
(Erri De Luca)

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Mentre mi trovavo nella serra di mia madre un pensiero arrivò nella mia mente: E se trovasse la lettera che le ho scritto e ricordasse tutto?

Non lo potevo permettere, non potevo permettere che lei si ricordasse di quello che le avevo scritto.

Dovevo tornare ad Hogwarts e bruciare quella lettera.

Non potevo rischiare che le riaffiorasse in mente ogni cosa, non potevo rischiare che si innamorasse di me, soprattutto perché quello che ha scritto la lettera non ero io, ero ubriaco fradicio, avevo appena litigato con mio padre ed ero strafatto. Non ero lucido.

In men che non si dice mi smaterializzai ad Hogwarts e mi diressi velocemente verso la sala comune serpeverde. Nessuno mi avrebbe visto entrare in camera di Nora perché erano tutti a quel ballo.

Il che era perfetto per non farmi scoprire.

Il corridoio del dormitorio femminile era vuoto.
Mi diressi a passo svelto verso la sua camera.

"Alohomora" pronunciai l'incantesimo ed entrai.

Iniziai a cercare dai cassetti della scrivania, credo sia il posto più logico dove qualcuno possa conservare una lettera. Aprì tutti i cassetti e li frugai da cima a fondo senza trovare però ciò che cercavo. Solo un diario.

Lo apri e sfogliai tutte le pagine sperando che la lettera fosse lì dentro ma non la trovai purtroppo.

Mi diressi allora verso il bagno.
Anche se ambiguo mettere lì un pezzo di carta.

Trovai un cofanetto e sperai che si trovasse lì.

Ma niente c'erano solo dei trucchi e .. o dio mio quei specie di pannolini che si mettono le ragazze.

Chiusi quella scatola disgustato e controllai nei cassetti sotto il lavandino ma niente, c'erano solo cose inutili.

Andai verso l'armadio, buttai tutti i vestiti a terra, sia di Pansy che di Nora, non che li riconoscessi ma erano troppi per essere solo di una persona, anche se per il tipo di ragazza che è Nora non mi stupirei affatto.

Neanche in quel cazzo di armadio c'era nulla.

Avevo guardato ogni centimetro della stanza, ogni angolo, ogni spigolo, tranne il letto.

Controllai sotto i cuscini anche se mi sembrò troppo scontato tenerla lì, a quest'ora l'avrebbe già vista.

Per sicurezza mi accertai che non ci fosse nulla sotto il materasso. Vidi però qualcosa, qualcosa di bianco.

Era la lettera. Ma chi cazzo mette una lettera sotto un materasso fatemi capire? Solo una pazza come lei.

Dopo averla presa riportai la mia attenzione su quel diario. Mi incuriosiva parecchio perciò iniziai a leggere dalla prima pagina che risaliva a.. al giorno della morte dei suoi genitori. Passai avanti con le pagine.

Non volevo leggere cose così private e non volevo tornare al passato. Gli incubi che facevo mi bastavano.

Attirò la mia attenzione una pagina. C'era il mio nome.

"Caro diario, oggi sono stata insieme a Mattheo, si Mattheo Riddle, è strano lo so, non dovrei passare del tempo con un tipo come lui, con il figlio di chi mi ha rovinato la vita ma Mattheo è diverso, è completamente diverso dal padre. Oggi ci stavamo allenando per la mia prima partita di quidditch, devo dire che sono abbastanza in ansia, ma la sua presenza mi ha tranquillizzata. Lui mi rende le giornate più leggere, più spensierate, mi fa scacciare via i brutti pensieri. Oggi rimasi scioccata sentendo tutte quelle cose che sapeva su di me, aveva detto che era così informato solo su persone che gli interessano.
Questo cosa significa? Che lui prova qualcosa per me?
O sono semplicemente una delle tante ragazze? Io non so cosa sente lui ma io, io quando sto con lui mi sento bene, i miei polmoni tornano a respirare, il mio cuore torna a battere e i miei occhi smettono di piangere.
Potrà sembrare affrettato, potrò sembrare una stupida ma io sento il bisogno di stare con lui ogni secondo della mia giornata. Sento il bisogno di averlo vicino, di abbracciarlo e forse.. anche di baciarlo.
Io credo di provare qualcosa per lui ma so che questo è fottutamente sbagliato. Io non dovrei provare queste cose ma quando lui mi si avvicina, quando eravamo sotto la pioggia a ridere come due cretini, quando siamo arrivati in Sala Grande correndo, tutti bagnati, io ero felice, felice di averlo con me.
Lui è come la mia cura, il mio cerotto alle ferite ancora aperte e se perdessi lui credo che perderei me stessa. Posso sembrare esagerata, patetica o ancora peggio innamorata ma io con lui mi sento a casa, mi sento come non mi sentivo dopo tanto tempo"

Leggendo queste parole i brividi mi percossero la schiena. Lei mi amava. È meglio che non se lo ricorda.

Perché quel Mattheo che lei vedeva non esiste più o meglio non è mai esistito. Era solo una come tante.

Sei un bugiardo hai detto che odi la pioggia perché ti rovina i capelli. Menti pure a te stesso.

E sta zitta vocina del cazzo. Ora ho capito che non voglio più bagnarmeli, che problema c'è?

Strappai quella pagina dal diario e lo riposai al suo posto. Insieme alla lettera misi anche il foglio in tasca.

Sistemai velocemente i vestiti dentro l'armadio per non destare sospetto e rimisi in ordine i cassetti.

Uscì dalla stanza e mi diressi verso la sala comune.

Non c'era nessuno, per fortuna.

Mi avvicinai al camino. Mi sedetti davanti ad esso e uscì fuori quei due pezzi di carta. Li guardai un ultima volta e poi senza pensarci li buttai nel fuoco.

Finalmente mi ero sbarazzato di ogni ricordo che Nora potesse avere. O almeno credo e spero.

Li lasciai bruciare, lentamente. Come la mia anima.

nora's pov
(tre settimane dopo)

In quelle tre settimane dopo il mio compleanno ero stata nella pace più assoluta. Nessuna riunione, nessuno che mi disturbava, niente di niente.

Pura tranquillità che però oggi sarebbe nuovamente finita perché iniziano le vacanze di Natale e io sarò costretta a stare a casa Riddle. Sarà un inferno.

Andai verso il bagno e mi guardai per un ultima volta allo specchio. Toccai la collana che mio fratello mi aveva regalato per il compleanno e sorrisi.

Era un ciondolo in oro, a forma di cuore. Si poteva aprire e all'interno c'era la foto di mamma e papà.

Lui ne aveva preso una uguale, solo in argento e a forma di cerchio. Il regalo più bello. Noi quattro.

Io, mamma, papà e Theo.

Nessuno poi mi aveva fatto un regalo oltre lui e Ginny.

Lei mi aveva regalato un bracciale con la lettera G e lei ne aveva uno con la lettera N. Fatti da sua madre.

Non so quante volte si sia scusata per aver portato a detta sua "un regalo da niente" ma per me invece era tantissimo. Era davvero speciale per me.

Sapevo bene le condizioni della sua famiglia e in ogni caso non pretendevo regali chissà quanto grandi o costosi. A dir la verità non mi importava dei regali.

Mi bastava la presenza di queste persone.
Delle persone che mi fanno stare bene.

Pansy mi fa due regali ogni anno, uno per il mio compleanno e uno per natale e li da sempre solo il venticinque di dicembre, lo fa da sempre.

Da quando siamo piccole è la sua "punizione" per farmi aspettare in ansia senza sapere i regali che mi ha fatto. Non che ora io abbia ansia, eravamo piccole.

Certe cose non cambiano mai.

Una volta "pronta" per passare le vacanze a casa Riddle esco dalla mia stanza abbracciando la mia migliore amica che vedrò in realtà tra solo tre giorni ma so che mi mancherà molto.

In quella casa chissà quanto mi annoierò.

Purtroppo mio fratello ci sarà solo dal ventiquattro perché quel maledetto di mio zio l'ha obbligato a restare con lui o andare a casa di Draco.

Come per lasciarmi sola con Tom qualche giorno.

Anche se soli in verità non siamo. Ci sarà Mattheo.

Per fortuna Voldemort e il serpente che si porta dietro non ci saranno in casa. Lui odia il natale e preferisce passarlo chissà dove a pensare a come uccidere
Harry Potter, si vede che è solo come un cane e non ha un cazzo che fare. Perché prendersela con un ragazzino? Solo perché è più potente e non è morto quando hai cercato di ucciderlo senza un motivo?

Fattene una ragione, il mondo non gira attorno a te.

Feci per scendere le scale e arrivare in Sala Grande.

Tutti si trovavano lì a ridere e scherzare in attesa che fosse l'ora di dirigersi verso il treno per tornare a casa.

Molti facevano colazione, altri giocavano a scacchi o a carte e invece altri erano seduti a parlare.

Si vedeva che era quasi Natale. Che era dicembre.

Tutto era decorato a tema e un elfo stava sistemando gli ultimi addobbi per l'albero.

Nel frattempo Hagrid portava un altro albero da mettere a scuola e io mi diressi verso di lui.

<< Buon natale Hagrid!
Ci vediamo al ballo del Ceppo giusto? >>

<< Buon natale a te Nora! Certamente, passa buone vacanze >> mi disse stringendomi in un caloroso abbraccio che quasi mi stritolava.

Gli sorrisi e poi tornai in sala. Tutti stavano invitando delle ragazze al ballo e altre già erano state invitate.

Ho sempre amato il Ballo del Ceppo. Ci andavo ogni anno con Draco ovviamente ma questo sarà diverso.

Ci andrò tanto per non rimanere in quella casa.

Ma non andrò con nessuno. Chi dovrebbe invitarmi dopo che tutti sanno che mi sto per sposare? Nessuno.

E forse è meglio così.

Si sentiva il profumo delle torte appena sfornate, della cioccolata calda e delle candele profumate presenti in tutta la sala. Si sentiva l'aria natalizia.

Ma lo spirito era svanito ormai da tempo.

Natale non era più lo stesso senza i miei genitori.

Sentì qualcuno toccarmi la spalla, mi voltai e vidi mio fratello con un'espressione dispiaciuta sul volto.

<< Passeranno in fretta questi giorni, te lo prometto, poi staremo insieme, se ti senti sola, scrivimi senza esitare e io correrò da te, o almeno proverò a scappare da nostro zio>> provò a rassicurarmi lui

<< Sta tranquillo, non devi rischiare per me, io starò bene, alla fine sono solo pochi giorni, troverò qualcosa da fare, leggerò sicuramente >> gli sorrisi.

<< Ne sei sicura? >> domandò preoccupato

No, per niente, ma non ho intenzione di vedere un altro livido sotto il tuo occhio o un' altra cicatrice sul tuo braccio, non sopporterei che quel mostro di nostro zio ti tocchi un'altra volta solo per colpa mia.

<< Sii, sono sicura theo, sta tranquillo >>

<< Va bene, però sta attenta >> mi diede un bacio sulla fronte e io lo strinsi in un abbraccio.

Gli feci cenno con la testa di andare e gli sorrisi.

Io al contrario di tutti purtroppo sarei andata in carrozza, sarai stata da sola, per un paio di ore, assieme a Mattheo Riddle. Bello vero? No.

<< Ciao Ginny! Ciao Harry! >> li salutai da lontano vedendoli mano per la mano e li vidi arrossire entrambi, quanto sono carini insieme.

<< Fa attenzione, scrivimi ogni tanto, voglio sapere come stai, giuro se ti fanno qualcosa- >> bloccai Draco che si era piombato davanti a me tenendomi il viso per le mani preoccupato di lasciarmi con quei due.

<< Biondino, sta tranquillo, non credo mi faranno qualcosa, molto probabilmente non mi rivolgeranno neanche la parola non preoccuparti davvero >>
gli presi le calde mani e le intrecciai con le mie.

<< Si ma scrivimi, ti prego, ho bisogno di sapere che stai bene ed è tutto apposto, ok? >> mi supplicò

<< Lo farò, ora vai, non oso immaginare la faccia di Lucius se perdi il treno ed è costretto a venirti a prendere, cerca di non farlo incazzare >> dissi ridendo e provocando una risata anche a lui.

<< Ti voglio bene, principessa >> mi diede un leggero bacio sulla guancia prima di allontanarsi.

<< Anch'io furetto! >> dissi più ad alta voce e lui alzò il dito medio che io ricambiai con una pernacchia.

Improvvisamente scomparve dalla mia vista e rimasi da sola in quella sala insieme a qualcun' altro che era rimasto a scuola non avendo dove altro andare.

<< Avete finito di fare gli sdolcinati voi due? >>
mi sussurrò qualcuno da dietro e capì subito chi fosse.

Mattheo Marvolo Maledetto Riddle.

<< Io non faccio la sdolcinata con nessuno, Riddle, io e Draco ci vogliamo bene e basta >>

<< "Ti voglio bene principessa" ma come puoi essere così stupida? Gli piaci ancora palesemente >>
rise divertito, ma cosa cazzo ha da ridere?

<< E anche se fosse? Dove sta il problema? Ah giusto scusa sono obbligata a sposarmi con uno che neanche conosco! >> gli sputai acidamente

<< Ti sei svegliata nervosa oggi? Per il tuo compleanno sembrava che mi volessi scopare >>
un ghigno gli comparve sul viso.

<< Ma sta zitto Riddle! Ti dai troppe arie >>
lo spintonai guardandolo male.

<< Che cos'hai da ridere tutto il tempo! >> lo guardai innervosita dal suo atteggiamento infantile.

<< È divertente farti incazzare >> rise ancora di più lui ricevendo una gomitata da parte mia.

<< Ti strapperei tutti quei ricci se potessi >>

<< Sisi, ora usciamo di qui, la carrozza è arrivata >>
cambiò discorso lui camminando verso l'uscita.

La carrozza era tutta nera, senza un minimo di colore, con delle tende rigorosamente nere, sembrava di stare andando ad un funerale sinceramente.

Era molto piccola, infatti aveva soltanto due posti a sedere, è tanto se c'era una luce lì dentro.

Da un baule che si trovava sotto il sedile fece uscire una bottiglia di.. Vodka? Suppongo.

Iniziò a scolarsela tutta in un secondo e lo guardai con le orbite degli occhi di fuori, è proprio un coglione.

<< Ma perché andate in giro con questo carro funebre? >> domandai mettendo fine al silenzio.

<< Per non farci notare troppo, biondina >>

<< Secondo me così è l'effetto contrario, chi è che ha una carrozza così cupa? Solo voi pazzi Riddle, soltanto voi >> dissi indicandolo per poi alzare gli occhi al cielo e girarmi a guardare fuori dal finestrino.

Di colpo mi fa girare la testa verso di lui prendendomi il mento con due dita e ci ritroviamo a pochi centimetri di distanza l'uno dall'altro. Appoggia le mani sul vetro del finestrino bloccandomi il passaggio totalmente.

<< Come mi hai chiamato? >>

<< Ho detto che siete pazzi, Riddle >> gli sussurrai all'orecchio finendo per poggiare la mia bocca su di esso e lasciare un leggero bacio, solo per infastidirlo.

<< Non provocarmi Nora, non ti conviene >>
mi avverte avvicinandosi al mio orecchio.

<< Sennò che fai? >> lo stuzzico divertita

Bruscamente mi prende il collo con una mano e si fionda sulle mie labbra passandomi la punta della lingua lungo il contorno della bocca con un movimento circolare, facendomi impazzire.

Mi bacia poi con la bocca aperta e le labbra arricciate e mi morde leggermente il labbro inferiore facendomi eccitare sempre di più e diventando impaziente di divorargli le labbra e non staccarmi più.

Chiede poi finalmente l'accesso con la lingua e senza esitare accetto facendomi trasportare dalle sue labbra.

La sua lingua entra nella mia bocca succhiandola con dolcezza e teniamo le nostre lingue intrecciate per un paio di minuti. Lo colgo di sorpresa premendo con le labbra aperte sulle sue, con decisione, come se volessi divorarlo. O meglio era quella la mia intenzione. Continuiamo con i baci con la lingua e di tanto intanto, apro le labbra e passo la mia lingua attorno alla sua, con movimenti circolari come se stessi leccando un gelato e effettivamente sembrava quella la sensazione.

Ci stacchiamo e ansimiamo entrambi. Io sento già il bisogno di continuare a baciarlo ma lui mi guarda,
si sposta e comincia a rollare una canna.

La lecca e poi mi guarda nuovamente.

Non so per quale motivo io lo abbia lasciato fare, non so perché non l'ho fermato, non ne ho idea e questa cosa mi spaventa parecchio. Non avrei dovuto.

Eppure ho così tanta voglia di rifarlo.

Non sapendo cosa fare provo ad addormentarmi.

Non ho neanche un libro, o in realtà c'è l'ho, anche più di uno ma la mia valigia si trova nel retro della carrozza. Maledetta Nora, come pensavi di passare tutte queste ore? A guardare il panorama?

Continuavo a pensare al bacio tra me e Mattheo.

So che non si ripeterà più però perché lui nemmeno lo ricorderà essendo ubriaco e per lui non sarà contato nulla ovviamente. Ma io, io avevo sentito una scintilla.

Ma in ogni caso non ci potrà mai essere nulla, perché io e lui siamo troppo differenti, siamo troppo complicati e soprattutto dovendomi sposare con suo fratello non ho altra scelta. Perché ormai non posso più nemmeno decidere io cosa fare nella mia vita vero?

Non dovrei neanche pensarci più. È meglio così.

Non desiderare quello che non puoi avere, arriva fin dove puoi arrivare, non illuderti.

Mi diceva sempre mio padre. Non voleva vedermi soffrire e in parte ha anche ragione ma io sono come la mamma. Una sognatrice. Una che vuole tutto.

Una che non si accontenta, una che punta il più in alto possibile perché non si ferma alla prima cosa che trova. E forse sarà sbagliato ma io sono fatta così.

Sogno un amore come nei libri. Sogno tanto ma alla fine la mia storia non avrà un lieto fine. Starò con Tom per il resto della vita fino a quando non diventerà uguale a suo padre e mi toglierà la vita privandomi di ogni cosa e di ogni tipo di libertà.

Avrei fatto meglio a restare con Draco.

Lui mi ha sempre amata davvero. E io amavo lui, lo amavo veramente. Stavamo bene ma poi ho sentito che qualcosa si era rotto. Che non eravamo più fatti l'uno per l'altra. Io c'è l'avevo una storia come nei libri ma l'ho mandata a puttane. Come faccio con ogni cosa che tocco, con ogni persona che mi sta accanto.

Ogni persona che mi sta accanto soffre.

Per questo è meglio starmi lontano, starmi alla larga.

Inutile dire che i pensieri mi divoravano e fu insensato provare a dormire per cui rimasi a guardare un punto impreciso per svariati minuti fino a quando l'odore di fumo mi arrivò fino alle narici infastidendomi.

<< La puoi smettere di fumarmi in faccia? Non lo sopporto e non sopporto che fumi in mia presenza irritando il mio olfatto >> sbottai innervosita.

<< Abituati, anche la mamma si è arresa >> mi rispose continuando a far uscire il fumo dalla bocca.

Cosa voleva dire? In che senso anche la mamma si era arresa? Perché non può essere più esplicito? Non sono capace di leggere le menti come lui.

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spazio autrice: Che ne pensate di questo capitolo? Ho deciso di farli baciare per rendere un po' più interessante il corso della storia e per accontentare la mia migliore amica ma non dateci molto peso perché non succederà più per un bel po' . Ciao ciao baci.

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@lamineyamal ha risposto alla tua storia