IDOL: Sasaeng

By ElaineAnneMarley

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*Sequel di "IDOL: Nightmare Bloom". La trama contiene spoiler sul primo libro della saga* I Nightmare Bloom h... More

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E ora?

Pausa (V)

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By ElaineAnneMarley

Kim Yongsun immaginava che frequentare l'università sarebbe stato difficile, con decine di fan sempre intorno. Pensava però che sarebbe stato come a scuola, dove era sempre attorniato da ragazze e ragazzi che cercavano di attirare la sua attenzione; e invece, quanto aveva sperimentato da trainee non era niente in confronto a quello che si trovava a fronteggiare ogni mattina dal momento in cui metteva piede fuori casa fino a quando non entrava in classe. C'erano Stem appostati fuori dal dormitorio a ogni ora del giorno e della notte, tanto che prese in considerazione di trasferirsi da un amico per qualche giorno. Anche frequentare Salt era più difficile del solito, perché l'agenzia era off limits e Yongsun non voleva rischiare che qualcuno lo seguisse fino all'appartamento di lei.

Ci vollero due settimane intere per escogitare un modo per entrare di nascosto nel condominio di lusso dove la ragazza viveva. Una sera che si trovava con degli amici in un ristorante, con la scusa di andare in bagno sparì nel retro e, indossata una tuta con il logo del locale e un casco, sgattaiolò all'esterno fingendosi uno dei fattorini che effettuava le consegne a domicilio.

«Grazie» disse allungando al proprietario una banconota. «Ti riporto il motorino domani mattina all'apertura.»

«Mi raccomando, fai attenzione» si limitò a raccomandargli l'altro prima di rientrare.

Yongsun non andava su un mezzo a due ruote da una vita, ma prese ben presto dimestichezza e sgusciò senza problemi tra le auto bloccate nel traffico. L'aria era particolarmente pesante quella sera, un anticipo di primavera gravato dalle polveri sottili nell'aria. Si pentì di non aver indossato una mascherina sotto il casco, ma al tempo stesso non era sicuro che sarebbe riuscito a respirare, dato che persino così boccheggiava. Non voleva però rischiare di essere riconosciuto, dunque si liberò del casco solo una volta che fu all'interno dell'appartamento di Salt e si fu richiuso la porta alle spalle.

La ragazza lo fissava divertita. «Potevi portarmi del pollo fritto, visto che c'eri!» esclamò guardando il gallo fucsia cucito sulla tuta gialla.

«Ma se da quando ci frequentiamo non ti ho mai visto mangiare qualcosa di fritto! Sei sempre a dieta... come tutti noi, d'altra parte» disse gettandosi a peso morto sul divano.

«Non mi saluti neanche? Non ci vediamo da giorni» aggrottò le sopracciglia l'altra.

Imbarazzato Yongsun scattò in piedi e le depose un bacio sulle labbra. «Perdonami, Salt-ssi. Sono davvero a pezzi. Penso di avere una carenza di ossigeno...» aggiunse sforzandosi di respirare a pieni polmoni.

Lei non sembrò per niente convinta da quella scusa. Il fatto che l'altro l'avesse salutata con così poco entusiasmo doveva averla ferita, perché invece che rimanere con lui disse che doveva fare una telefonata importante. «Fai come se fossi a casa tua, ci sono delle birre nel frigo» mugugnò senza neanche voltarsi.

Kim Yongsun prese un tè freddo perché non amava bere da solo e non sapeva se avrebbe dovuto guidare ancora quella sera. Si ricordò di non aver avvertito gli amici che se ne era andato, e mortificato registrò un messaggio vocale per scusarsi. Era sdraiato sul divano da una decina di minuti quando la sua attenzione fu attirata dalla vibrazione di un cellulare, che proveniva da un punto imprecisato della stanza. Se si fosse trattato di qualche squillo l'avrebbe ignorato, ma data l'insistenza pensò che dovesse trattarsi di una chiamata urgente e si alzò per avvertire Salt. La ragazza era ancora al telefono, così prese a rovistare alla ricerca dell'oggetto che continuava a vibrare incessantemente. Dopo un po' si rese conto che proveniva da uno zaino argentato e senza pensarci due volte lo aprì. Aveva appena estratto una felpa dall'aspetto familiare che Salt rientrò nel salone. «Cerchi qualcosa?» chiese la ragazza con un'espressione glaciale.

«Sì, volevo portarti il cellulare che vibra interrottamente da cinque minu-» Yongsun si interruppe rigirandosi la felpa tra le mani. «Questa non è mia?» chiese perplesso.

«Sì, l'ho trovata abbandonata in una saletta dell'agenzia e l'ho presa per restituirtela» disse lei raggiungendolo e togliendogli delicatamente lo zaino dalle mani per cercare l'oggetto che vibrava. «Mi prenderesti una birra ghiacciata, per cortesia, oppa?» aggiunse. «Tu non bevi?»

«No, non ne ho voglia...»

«Peccato... sei un amante adorabile quando sei un po' brillo» gli strizzò l'occhio la ragazza.

Salt sembrava essere tornata se stessa. Dopo averlo incenerito per due volte nel giro di mezz'ora, prima perché non l'aveva salutata nel modo appropriato e poi perché aveva frugato nel suo zaino, ora lo fissava con fare accattivante mentre si slacciava i primi bottoni della camicetta.

«Che si dice di noi all'agenzia?» chiese Yongsun.

«Che Song PD sta cercando di coprire qualche scandalo. Il che non è del tutto sbagliato, considerata la vicenda di Wonbin...»

«Ma a chi vuoi che interessi se un rookie sconosciuto frequenta una fan. Tuttora non mi spiego perché un paparazzo seguisse il nostro maknae...»

Salt si accomodò sul divano accanto al ragazzo, stringendosi a lui con sempre più insistenza, finché Yongsun non si decise a baciarla. Nel sentire il sapore amore della birra, il ragazzo si ritrovò a pensare che i momenti di intimità con Salt lo coinvolgevano sempre di meno e che lei gli era mancata meno di quanto si sarebbe aspettato, e di certo non quanto gli mancava esibirsi con i suoi compagni. Fin dall'inizio non era mai stato pienamente convinto di quella relazione, e ritrovarsi nelle ultime settimane insieme a ragazze di tutti i tipi, ragazze con cui poteva parlare anche di altri argomenti, non solo di diete e di pettegolezzi, lo aveva messo ancora di più in crisi. Aveva deciso di vederla proprio perché sperava che trovarsi faccia a faccia con lei lo avrebbe aiutato a fare chiarezza su quanto provava.

«Come va all'università? Tutte le volte che vedo qualche video sui social sei sempre insieme a una ragazza con il caschetto ramato. Devo preoccuparmi?»

Yongsun si voltò verso Salt, che in quel momento si era allungata per raggiungere la bottiglia di birra sul tavolino. Linlin, quello era il nome della ragazza cinese a cui l'altra aveva fatto riferimento, frequentava con lui un paio di corsi ed era nel gruppo di compagni con cui era entrato più in confidenza. Si stupì che Salt se ne fosse resa conto guardando dei video su TikTok.

«Direi proprio di no» replicò alquanto infastidito dall'insinuazione.

Salt si rese conto che era stata una stupidaggine nominare quella ragazza e così si affrettò a cambiare discorso. «Gli altri come stanno? Lee Hajoon è ancora a riposo?» disse mordicchiando una fetta di limone.

«Ha ancora il gesso e il medico gli ha suggerito di non muoversi da casa per accelerare la guarigione...»

«Spero che qualcuno gli stia dietro anche dal punto di vista psicologico, non deve essere facile essere di nuovo la persona che crea problemi al gruppo...»

L'acidità di Salt, che all'inizio Yongsun aveva trovato intrigante, ultimamene lo indisponeva. Si riferiva spesso con sufficienza ai suoi compagni, e Yongsun aveva iniziato a pensare che non fosse semplicemente il suo modo fare: possibile che quello che percepiva nella sua voce fosse vero e proprio astio?

«Probabilmente avrei fatto la stessa identica cosa che ha fatto Hajoon, se mi fossi ritrovato con manager Gu. Sarebbe potuto capitare a chiunque di noi...»

«Non ti ho mai visto bere all'agenzia, oppa. Hajoon si è fatto male perché aveva una bottiglia di vetro nascosta nella tasca della felpa» ribatté l'altra dura.

«Cosa c'entra. Se ci fossi stato io lì, avrei provocato quel pezzo di merda ancora di più e magari mi avrebbe aggredito con più violenza, magari mi avrebbe fatto sbattere la testa da qualche parte...»

«Non lo possiamo sapere» lo interruppe lei scettica.

«Appunto, non lo possiamo sapere, quindi non me la sento di biasimare Hajoon. È successo a lui, ma sarebbe potuto succedere anche a me o a un altro dei membri.»

I due si fissavano in silenzio, la tensione era palpabile e Yongsun era tentato di prendere le sue cose e non tornare mai più in quell'appartamento. Non era più infatuato di Salt da un pezzo e i sentimenti non si era evoluti in qualcosa di più profondo, anzi il modo di fare della ragazza era ormai a malapena tollerabile. Salt non era il tipo di persona che il ragazzo voleva accanto, e forse se ne sarebbe dovuto rendere conto tempo prima, quando lei si era rifiutata di farsi chiamare da lui con il suo vero nome o quando gli aveva detto che non voleva avere niente a che fare con gli altri Nightmare Bloom.

«Mi dispiace per Hajoon, davvero» fece marcia indietro lei. «Forse sto solo proiettando su di voi i nostri problemi.»

«Cioè?»

«Andiamo sempre meno d'accordo, è un continuo accusarsi a vicenda di essere una zavorra per il gruppo. Chili non riesce a mediare nei conflitti perché la sua antipatia nei confronti di alcune di noi è palese...»

«Mi dispiace, non pensavo foste ai ferri corti.»

«Sì, e il supporto psicologico del dottor Hong è pari a zero. Mi chiedo se quell'uomo abbia mai risolto i problemi di qualcuno. Non chiedo tanto: di una persona sola!»

«Sì, so che sia Chanwook che Hajoon frequentano un altro terapista, infatti. Sono entrambi molto soddisfatti...»

«Lo stesso terapista?»

«A dire il vero non ne sono sicuro... mi pare di sì...»

«Non è che potresti recuperare il contatto? Mi farebbe davvero bene parlare con qualcuno di capace. Ho questo nervosismo costantemente imbottigliato dentro...» Sembrava che Salt stesse provando a giustificarsi del suo comportamento di quella sera e Yongsun si rabbonì, accettandola tra le sue braccia quando lei gli fece capire che aveva bisogno di contatto fisico. Decise comunque di non rimanere a dormire da lei. Dopo avere trascorso un paio d'ore insieme tra le lenzuola il ragazzo si fece al volo una doccia e poi, con la scusa di dover restituire il motorino al ristorante, se ne andò.

Mentre sfrecciava tra le auto, con il vento della notte che gli gonfiava i vestiti, Kim Yongsun decise che era arrivato il momento di condividere con la ragazza i dubbi che aveva sulla loro relazione e suggerirle di prendersi una pausa.


*Messaggio dell'autrice*

Ieri stavo poco bene e così ho saltato l'aggiornamento, per questo ho pubblicato oggi.
Eccoci qui con i dubbi di Yongsun...
Che ne pensate? Dovrebbe lasciare Salt o dare un'altra chance a questa relazione?

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