Do Not Trust

By aaaurooraaaa

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Amber ha ventidue anni, è ossessionata dai libri, la moda e i casi true crime. La sua vita è ordinaria, nient... More

Cast
Dedica
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Prologo
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By aaaurooraaaa


sei bella come San Lorenzo, a tratti stupenda come San Basilio
~Stanotte, Psicologi

<<Sei nella lista.>>
Per poco il telefono non mi cade di mano. Lo stringo forte perché le mani tremano.
<< Sei la seconda classificata! È pazzesco! >> I pensieri mi si affollano in testa. Io... sono nella lista? Come fa Olivia ad esserne così felice? Per questo prima mi sentivo così fissata?
Non dico nulla. Mi posiziono davanti al cartoncino rosa confetto rivestito in uno strato di pellicola trasparente per renderlo lucido.

Al centro del foglio si trova una grande scritta fucsia in stile Vogue, al di sotto di essa vengono elencati in ordine ognuno dei nomi delle dieci ragazze scelte.
Sembra una rivista di moda!

1) Charlotte Flores
2) Amber Smith
3) Katy Ellis
4) Mya Richardson
5) Violet Farrington
6) Gloria Thompson
7) Emma Harris
8) Jasmin Patel
9) Megan Ward
10) Grace Martin

Dalla decima ragazza scritta in nero si passa al viola, per poi arrivare ad un rosa intenso per la scritta del nome della prima classificata. Accanto ad ogni nome è riportata una piccola fotografia di ogni ragazza... O mio Dio! Non so dire se in questa situazione è peggiore far parte della lista o se è peggio l'immagine che hanno scelto di mettere accanto al mio nome.
In questa foto avevo il volto ricoperto di brufoli e indossavo uno splendido abito rosa, me l'aveva regalato mia zia e aveva insistito perché lo indossassi al mio ventesimo compleanno, nessuno però mi aveva detto che sarebbe stato l'ultimo in presenza di Fred.

<<Non sei felice? >> Rachel mi sorride, deve aver notato la mia espressione spaesata.
<<Non mi interessa, fare parte della lista o meno non mi importa... Per quest'anno, preferisco dedicarmi interamente allo studio.>> ribatto << Nessuna distrazione.>>
<<Non farai sul serio.>> mi risponde.
<< Qualunque ragazza pagherebbe per essere al tuo posto Ambe.>> continua l'altra sistemando il fiocco bianco tra i capelli.
Non rispondo, avvicino il bicchiere di tè caldo alle labbra e ne bevo un sorso. Guardo l'ora sull'orologio, fra non meno di dieci minuti avrebbe avuto inizio la mia prima lezione di criminologia, non potevo fare ritardo.
<< Ho lezione, io vado>> sorrido ad entrambe che mi fanno un cenno di saluto.
Quando poi mi volto per dirigermi verso all'aula vado a sbattere contro qualcosa, o meglio, qualcuno. Il bicchiere di plastica mi scivola dalle mani ed il tè ancora bollente esce dal bicchiere andando a schizzare lo striminzito top grigio scuro, accuratamente abbinato ad una minigonna rosa di una ragazza dai lunghi capelli biondo platino. Charlotte Flores. Merda.
<<Scusami davvero.>> i suoi occhi azzurri, però, emanano una rabbia indescrivibile <<Cazzo ma non ci vedi?>> chiede retoricamente << Il mio top in Re-Nylon dell'ultima collezione di Prada è rovinato, io sono rovinata, oggi era il mio giorno.>> piagnucola molto probabilmente riferendosi ai risultati della lista.

Intanto ti calmi

<<Scusa davvero... Aspetta, ci penso io>> tento di giustificarmi mentre frugo all'intero della borsa, prendo un fazzoletto e cerco di asciugarle la maglia, inutilmente.
<< Stupenda la borsa di MK>> aggiunge l'amica dai capelli neri al suo fianco, non ho il tempo di ringraziarla che la sua fantastica amica la trucida con lo sguardo e poi mi prende il fazzoletto di mano gettandolo nella spazzatura.
<<Tu devi essere Amber, la seconda, molto piacere>> allunga la mano sfoggiando il più falso dei sorrisi, titubante gliela stringo, per poi allungarsi e posare le sue labbra ricoperte di lucidalabbra alla fragola sulla mia guancia.

Pure a Giuda farebbe invidia questo bacio.

Le sue amiche sono sbalordite, mentre le mie, dietro di me, anche se non posso vederle, sono certa trattengano le risate, soprattutto Rachel.
<<Che anno frequenti? >> chiede sorridendo, un sorriso... sincero?
<< Sei una matricola?>>
<<No, frequento l'ultimo anno.>> rispondo offesa per l'insinuazione.
<<Sembra più piccola di noi>> constata l'amica alla sua destra, la stessa che si è complimentata della borsa poco fa <<Molto piacere, Katy Ellis.>> aggiunge spostando i lunghi capelli neri di lato.

<<Ci si vede >> mi saluta la bionda senza nemmeno calcolare le due ragazze alle mie spalle, si allontana seguita dalle due sue cagnoline alle calcagna, parlottando insulti a bassa voce. Sarà ancora arrabbiata perché le ho rovinato il top. Faccio un respiro profondo, non ne vale la pena.

Si sono appena allontanate ed ecco Rachel che per tutte questo tempo si era trattenuta, scoppiare in una fragorosa risata, seguita a ruota dalla mora accanto.

<< Io ora devo andare altrimenti faccio tardi.>> quando però cerco di andarmene, resto interedda dalle esili braccia di Olivia che mi stringono delicatamente, inizialmente non ricambio ma poi mi abbandono a quel dolce abbraccio.
Quando mi ritraggo Rachel mi saluta con un cenno del capo ed io ricambio sorridente. Non è tipa da abbracci, questo l'ho capito, però, per quel poco che la conosco sembra una brava persona.

Sono una delle prime ad entrare in aula.
Lasciò correre lo sguardo lungo tutte le file ed opto per la prima. Sarò una secchiona, ma odio essere disturbata, ascoltando la lezione assumo gran parte delle informazioni, in modo da non essere costretta a passare l'intera giornata con lo sguardo puntato sullo studio.

Nel giro di pochi minuti la classe si riempie ed un ragazzo fa il suo ingresso, appena mi vede sorride. E indovina un po', si siede proprio dietro di me, ma non è un ragazzo qualunque, è Andrews Walker.

Decido di ignorarlo concentrandomi sulla lezione, non appena il professore entra in classe apro il mio quaderno ad anelli, prendo un foglio ed una penna dall'astuccio azzurro costeggiato da paillettes.

Ma quando il professore mi si avvicina resto interdetta.
<< Tu devi essere la signorina Smith.>> deduce con un sorriso tirato posando le mani callose ai lati del mio banco. Annuisco deglutendo.
<<Rispondi quando ti faccio una domanda.>> afferma severamente.

Sto per farlo, ma il suo sguardo viene catturato da un'altro ragazzo che fa il suo ingresso in aula. È in ritardo. Ha i capelli rossi in un ciuffo scompigliato ed un paio di occhiali rotondi che lo fanno sembrare ancora più goffo.
<<Signorino Farrington, mi chiedo cosa l'abbia costretta a fare ritardo per la sua prima lezione di criminologia dell'anno.>> lo richiama con voce pacata.
<<M-mi scusi>> balbetta il ragazzo interrotto dalle risate sparse nella classe, poverino.
Il professore gli intima di sedersi e lui corre distrattamente, rischiando quasi di cadere addosso a Andrews il quale non perde tempo a rispondergli <<Guarda dove cammini Farrington.>>
Il professore sbatte le mani sul tavolo, il ragazzo corre e si siede nel banco accanto al mio.

<<Psss>> sento mormorare alla mia destra, quando mi volto vedo il rosso guardarmi <<Scusa s-se ti disturbo, sai dirmi qual'è la pagina? >> chiede incerto.
<<394, il secondo paragrafo. >>rispondo << Metodica Criminologia >> cito il paragrafo, mentre lui mi ringrazia con un sorriso timido.
<<Comunque piacere, Amber>> sussurro per non farmi sentire.
<<Piacere Christian>> mi risponde bisbigliando.

Mi volto per dare la mia attenzione al professore nel tentativo di ascoltare la lezione ma vengo distratta da una strana sensazione, mi sento osservata; volto di poco lo sguardo verso destra e trovo gli occhi azzurri del biondo a scrutarmi. Ma cosa diavolo ha da guardare?

<< In criminologia la metodica criminologica si fonda su un insieme di metodi differenti, tecniche, mezzi specifici utilizzati per cogliere e valutare le informazioni su un determinato crimine, quali sono state le sue cause e le condizioni che lo hanno favorito, l'identità del soggetto che ha causato il reato...>>

<<Chi sa dirmi cos'è la Sociometria?>>

<<È un metodo che viene utilizzato per riuscire a tracciare le caratteristiche criminologiche delle relazioni in un gruppo per poi essere sottoposte a una valutazione, successivamente per identificare...>> arriva di soppiatto Megan, me l'aveva fatta conoscere Scarlett durante la prima lezione di matematica, quella ragazza è un genio. Dannazione, esiste al mondo qualcosa che ella non conosca? Mi ricorda molto Hermione Granger in questo aspetto.

Mio Dio ma, quando è arrivata?

A quanto pare non sono l'unica a domandarmelo dato che una ragazza da i lunghi capelli biondi ricci alla mia sinistra pone a voce bassa la mia stessa domanda mentre mastica un chewing gum, tuttavia veniamo interrotti nuovamente dal professor Hillman.

<<...La natura delle relazioni psicologiche e la presenza di situazioni di conflitto, esattamente signorina Ward.>> terminando la frase della studentessa.

<<Chi sa dirmi cos'è il metodo documentario? >> domanda sistemando le maniche arrotolate della camicia. La mano di Megan scatto in aria.
<<Magari, lei... Smith>> continua puntandomi con sguardo di sfida ignorando totalmente la ragazza mora che teneva la mano più in alto possibile.

Un brusio si diffonde per tutta la classe, solo poche parola riesco a capire "ma non abbiamo mai fatto questo argomento" credo di riconoscere la voce, è Megan.

Se lo dice la Granger è vero

Perché proprio a me!

Faccio un respiro profondo e decido di rispondere <<Il "metodo documentario" riguarda lo studio di documenti che contengono alcune informazioni fondamentali per la ricerca criminologica.>> incerta intreccio tra le dita una ciocca dei miei lunghi capelli neri <<Questo metodo viene utilizzato per analizzare una grande varietà di documentazione che può essere ufficiale e non ufficiale>> concludo sorridendo, perché anche se non lo da a vedere, i suoi occhi mostrano stupore. E il fatto che molti miei compagni di classe stiano trattenendo le risate, lo fa arrabbiare ancora di più.

<<Potete andare.>> conclude la lezione quest'ultimo nel sentire la campanella suonare. Ma non appena mi alzo dal banco e sistemo gli appunti dentro la borsa, mi sento chiamare.
<<Tranne lei signorina Smith>> afferma distrattamente sistemando i fogli del registro, lo guardo dubbiosa e lo raggiungo.
<<Crede che essendo nella lista può permettersi tutto? >> domanda retorico alzando lo sguardo dai fogli.
<<Non capisco a cosa si riferisca>>rispondo schietta, di certo non mi faccio mettere i piedi in testa da un pallone gonfiato come lui.
Mi allontano da lui, mentre prendo la borsa che avevo appoggiato al banco lo sento ridere, decido di ignorarlo e con tutto l'autocontrollo che ho in corpo mi dirigo a passo spedito verso l'uscita. Sbatto la porta. Fanculo l'autocontrollo. Prendo il telefono e scrivo a mio padre se è possibile capire qual'è la causa dell'incidente e poi lo inserisco all'interno della borsa. Prendo il lucidalabbra e lo stendo sulle labbra riprendendo a camminare e poi lo rimetto via.

<<Signorina Smith>>mi sento chiamare, fingo di non sentire, non ho voglia di parlare in questo momento. <<Signorina Smith si fermi! >> mi sento chiamare con insistenza. Mi mordo la lingua prima di voltarmi per non rispondere male. È una ragazza in minigonna a quadri bianchi e neri e una camicetta rosso carminio le delimita a perfezione il fisico magro.
<<Buongiorno, mi scusi non l'avevo sentita>> rispondo dispiaciuta mostrando la mia miglior faccia da poker. Lei mi sorride tendendomi la mano destra illuminata da un bellissimo anello. È argento ed in centro ha uno smisurato diamante. La affero e sorrido <<Molto piacere Gloria Thompson, figlia del preside nonché vicepresidente d'istituto>> lascia la presa della mia mano e le sorrido in risposta <Seguitemi, il preside vorrebbe parlarvi.>> Sistema una ciocca dei capelli neri a caschetto tirati in dietro da un cerchietto bianco.
Ci mancava solo questa, spero niente di grave.
È molto più bassa di me ma nonostante questo cammina molto velocemente, mi domando come faccia a sgambettare con quei tacchi a spillo. Il ticchettio dei tacchi sbattuti nel marmo bianco rimbomba tra le pareti del corridoio. La fanno sembrare più alta di quel che è, supera la sua reale altezza di circa dieci centimetri. Dopo essere andate al piano superiore ed aver percorso decine di corridoi, cercando di ricordarmi come ritornare in dietro, arriviamo all'ufficio del preside. È nel punto più alto della scuola, poco egocentrico da parte sua.

<<Signorina Smith, prego si accomodi. >> La porta si spalanca e la grande stanza dalle pareti bianche è illuminata dai raggi di luce che fuoriescono dalla grande finestra posta sulla parete. Il preside Thompson ha la schiena appoggiata allo schienale della poltrona in pelle nera, con un espressione seriosa mi fa segno di sedermi. La ragazza di prima, Gloria, raggiunge la caraffa d'acqua riposta su un tavolino in fondo alla stanza e riempie due bicchieri di vetro. Poi torna da noi, li posa sulla scrivania ed esce dall'ufficio in silenzio. Titubante mi siedo sulla poltrona difronte al preside che sta sistemando alcuni documenti. Dopo una manciata di minuti il preside mi rivolge uno sguardo di scuse e mi fa cenno di pazientare. Mi guardo intorno tamburellando le dita sulle gambe rivestite solamente dalle calze che mi coprono metà coscia e soffermo la mia attenzione sui quadri appesi alla parete: lauree, attestati di ogni genere, fotografie varie, una delle quali lo rappresenta con sua figlia e quella che deve essere sua moglie. Deve essere una belle famiglia.
<<Signorina Smith>> il suo tono squillante mi fa trasalire. Raddrizzo le spalle e gli concedo la mia intera attenzione. <<Le chiedo scusa per l'attesa, un piccolo inconveniente, nulla di cui preoccuparsi>>. Un sorriso di circostanza si forma sulle mie labbra. <<È un piacere averla nella nostra Accademia, non capita spesso avere tra gli allievi la figlia di una delle più importanti stiliste del nostro paese>>. Sorride, alla fine è a questo che pensano, ovviamente. Pubblicità. Crede che essendo la figlia di Maree Bennett la sua Accademia verrà pubblicizzata. Ridicolo.

Ricorda Amber, ogni volta che potranno sfruttarti lo faranno. Dipende solo da te, se glielo lasci fare o meno.

Me lo dice sempre mia madre, credo sia il suo motto, e ha estremamente ragione.

<<Approposito come sta Mar...voglio dire, la Signora Bennett>> mi chiede cordiale <<Molto bene, gli affari vanno a gonfie vele Signor Preside>>.
Lui annuisce e poi continua <<Ti ho convocata qui non solo per darti il benvenuto ma anche per dirti che mia figlia, Gloria, è disposta a farle fare un tour dell' istituto>> si sistema la cravatta beige, posa le mani ai lati della scrivania << Ci vorrà poco più di mezz'ora per fare il tour completo della scuola, le mostrerà tutte le classi, a partire dai laboratorio per fine con i dormitori. Come sa ci sono ben quattro piani all'intero della nostra prestigiosa Accademia, le verrà mostrato tutto. >> Si alza dalla sedia e mi congeda con un cenno della mano mostrando il migliore dei sorrisi <<Può andare Signorina Smith, spero di rivederla presto>>. Mi chiedo per quale motivo Scarlet dica che non è una brava persona. Certo, il giorno del ricevimento nella palestra si è comportato in modo al quanto strano ma non sembra cattivo. <<È stato un piacere Signor Preside, grazie ancora.>> lo saluto cordialmente uscendo dall'ufficio e chiudendo la porta.

Ad attendermi fuori c'è sua figlia con una borsa di Chanel stretta tra le mani smaltate di rosso. <<Seguitemi, vi farò fare il tour della scuola>>.
<<Non darmi del lei>> scherzo e lei mi segue a ruota sorridendo.
<<Che anno frequenti?>> chiedo cercando di iniziare una conversazione.
<< Il penultimo, e dato che non ti ho mai vista prima direi che sei all'ultimo anno>> constata prendendomi sotto braccio, annuisco sorridendo.

Dopo avermi mostrato le varie aule al primo piano, andiamo a quello superiore con i vari laboratori: di criminologia, legge, moda, design, meccanica, musica e medicina.

<<Il laboratorio di criminologia è stupendo, per non parlare di quello di moda.>> sono incantata dalla bellezza dell'Istituto.
<<Cosa studi? >> le chiedo interessata <<Medicina>>.
<<Interessante, come mai questa scelta? >> il suo volto si incupisce << Quando mia nonna è morta avevo solo otto anni, mi sono ripromessa di impedire che altre persone soffrano come ha sofferto lei >>.
<<Mi dispiace... non volevo essere invadente>> al sentire queste parole mi sorride rassicurante e decide di cambiare argomento << Aspetta di vedere il piano superiore... vieni su >> mi trascina dal braccio salendo velocemente gli scalini.
<<Nel terzo piano c'è la spa, aperta il sabato e la domenica, dal quarto anno in su è permesso andare. Mi piace passarci la domenica pomeriggio a leggere>> apre la porta con una chiave all'interno della sua borsa e mi fa entrare << Li ci sono gli spogliatoi, li invece puoi prendere i lettini e i materassini>>. Mi indica a destra in cui ci sono tre porte bianche. Le luci sono  soffuse, e il pavimento è in marmo bianco,comprese tre grandi vasche incassate al centro del pavimento, una delle quali idromassaggio, candeline accese ai lati delle grandi finestre su cui prendevano lunghe tende di lino bianco. Una grossa pila di soffici asciugamani candidi si erge in un angolo, immagino quanto possa essere bello stare qui dentro ad ammirare il tramontare del sole. Usciamo dalla spa, Gloria chiude la porta a chiave, dopo aver visto la palestra e l'immensa biblioteca andiamo al quarto e ultimo piano. Ha detto che il giardino dietro la scuola è talmente grande che ci vorrebbe troppo tempo per vederlo tutto, secondo lei avrò l'intero anno a disposizione per poterlo visitare.

<<Vieni scendiamo l'ascensore>> posa lo sguardo sul mio Cartier e spalanca gli occhi << Fra non meno di mezz'ora finiranno le lezioni! Approposito, non so se ne sei a conoscenza... Domani mattina dopo il funerale, verranno consegnate le chiavi della camerata e la divisa. È un po' scomoda ma bella>>.
Ci fermiamo al bar della scuola, parliamo un po' e mi sembra davvero un brava ragazza, è così carina e gentile. Come la maggior parte delle ragazze di questa scuola.

In che Accademia sono finita?

Il paradiso.

✧༺♡༻✧
xoxo

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