IDOL: Sasaeng

By ElaineAnneMarley

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*Sequel di "IDOL: Nightmare Bloom". La trama contiene spoiler sul primo libro della saga* I Nightmare Bloom h... More

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E ora?

Pausa (I)

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By ElaineAnneMarley

I cinque ragazzi non provavano da settimane, perché dopo la stagione degli award show non avevano dovuto preparare altre esibizioni. Senza preavviso l'agenzia era però riuscita a firmare un contratto per uno spot pubblicitario, dove sarebbero comparsi per qualche secondo con la coreografia di Feed on Fears. Era la prima volta che si ritrovarono tutti insieme dopo che Yongsun aveva rivelato loro che da un paio di mesi stava lavorando su un album personale. Quando aveva dato l'annuncio, scusandosi per non averlo fatto prima, nessuno era sembrato sorpreso della notizia in sé. Wonbin aveva espresso il pensiero di tutti quando aveva commentato che era naturale che sarebbe stato il primo, se non l'unico, a lanciare una carriera da solista, ma che era dispiaciuto che non l'avesse condiviso con loro.

«Cinque, sei, sette, otto» contava il coreografo per dare loro il ritmo.

Avevano iniziato a provare da appena mezzora quando un gruppo di persone si riversò rumorosamente nella sala.

«Ah, è ancora occupata!» esclamò Elle dei Rubin Crow facendo un passo indietro.

«Che fai, Key-ia?» aggiunse Uwe vedendo che Key, invece di uscire, aveva raggiunto il fondo della sala e si era seduto a terra.

«Do un'occhiata alle prove dei nostri hubae preferiti...» rispose l'altro divaricando le gambe.

Nessuno disse nulla, nemmeno il coreografo, che come tutti rispettava l'idol più famoso dell'agenzia quasi quanto Song PD stesso.

Nel momento in cui aveva intravisto Key sulla soglia, Hajoon si era calato il berretto sulle orecchie perché le aveva sentite infuocarsi. Non vedeva e non sentiva il leader dei Rubin Crow da quasi due mesi e la lontananza lo aveva aiutato a non pensare costantemente a quello che era diventato uno degli argomenti di conversazione più ricorrenti con la sua psicologa. Vederlo lì, a pochi passi da lui, con una semplice t-shirt bianca, il volto impeccabile sebbene fosse struccato, i capelli tirati indietro da un cerchietto elastico e la sua solita aurea da super star, lo mandò nel pallone.

Gli altri Rubin Crow se ne erano invece andati, con il risultato che le attenzioni di Key erano equamente divise tra il suo smartphone e le prove dei Nightmare Bloom. Per Hajoon mantenere la concentrazione con lo sguardo del ragazzo su di lui era talmente difficile che neanche si rese conto che il coreografo aveva fermato la musica. Gli sembrava incredibile che nel giro di poche settimane la sua vita fosse stata stravolta da una consapevolezza nuova, un mondo in cui le emozioni che provava erano lontane da ciò di cui era sempre stato convinto. L'attrazione che provava per Key era innegabile. Se, quando era da solo, Hajoon riusciva a convincersi che si trattava semplicemente di ammirazione, di un'infatuazione professionale, quando se lo trovava di fronte il suo corpo gli diceva tutt'altro. Dovette fermarsi per prendere fiato, perché il suo cuore batteva all'impazzata sia per colpa della coreografia intensa che per la presenza di Key. I due battiti si rincorrevano mozzandogli il respiro. Il leader dei Rubin Crow guardava soprattutto lui, lo aveva salutato con entusiasmo appena entrato e anche in quel momento lo stava fissando con un'intensità che rendeva impossibile per Hajoon mantenere la calma.

«Tutto bene, Hajoon-a?» gli chiese Chanwook che come al solito aveva un occhio di riguardo nei suoi confronti. Se da un lato Hajoon apprezzava le attenzioni di Chanwook, dall'altro nell'ultimo periodo si sentiva quasi oppresso dalla preoccupazione costante che leggeva nel suo sguardo. Chanwook aveva visto il lato peggiore di lui, e a volte Hajoon si pentiva di avere messo a nudo le proprie debolezze con l'amico.

Hajoon rivolse a Chanwook un'occhiata distratta e bevve un sorso d'acqua, spiando nello specchio Key che in quel momento stava messaggiando con qualcuno. Il leader dei Rubin Crow era alquanto riservato, perché sapeva di non potersi permettere uno scandalo. Se aveva o aveva avuto in passato una relazione era riuscito a non lasciare alcuna traccia; neanche nei privet delle discoteche Hajoon lo aveva mai visto in atteggiamenti fraintendibili con qualcuno. Aveva sempre dato per scontato che Key fosse etero, a dire il vero, ma come poteva leggere un'altra persona, lui che aveva così tanti dubbi persino su se stesso. Key era bello da mozzare il fiato, più di qualsiasi altro uomo o donna che avesse mai incontrato; su quello non aveva alcun dubbio.

Nessuno dei Nightmare Bloom si era avvicinato al sunbae, si erano limitati a inchinarsi a distanza ma lui aveva a malapena rivolto loro un cenno. Tutta la sua attenzione era su Hajoon, i due continuavano a incrociare lo sguardo nello specchio e alla fine Hajoon si distrasse a tal punto che inciampò nel gamba tesa di Jisang. Jisang era nella posizione giusta, per una volta, ma non aveva abbastanza esperienza da adattare tempestivamente i propri passi all'errore di un altro ballerino, e così non ebbe la prontezza di scansare Hajoon. Colto di sorpresa dallo sgambetto involontario di Jisang, Hajoon inciampò a sbatté per terra con i gomiti. Sentì un dolore lancinante al braccio destro e non poté fare a meno di lanciare un urlo.

«Mi dispiace, mi dispiace, Hajoon-a!» si giustificò subito Jisang.

«Non è colpa tua, è lui che era a quasi due metri da dove sarebbe dovuto essere» disse il coreografo mentre si lanciava sul ragazzo disteso a terra per controllare se stesse bene. «Qualcuno vada a prendere del ghiaccio!» aggiunse.

Mentre Seon Wonbin si catapultava fuori dalla sala, diretto al distributore automatico, gli altri ragazzi si raccolsero attorno a Hajoon, incluso Key, che però rimase a qualche metro di distanza.Lee Hajoon fece del suo meglio per trattenere le lacrime, ma alla fine si lasciò andare perché il dolore era troppo forte. Sentiva pulsare ogni parte del braccio e non riusciva neanche a stenderlo, o a trovare la forza per tirarsi su. I suoi compagni erano sbiancati, l'unico a non aver perso la calma era fortunatamente il coreografo, che doveva aver sperimentato infortuni ben peggiori di quello.

«Dobbiamo chiamare un'ambulanza?» azzardò Jisang in un sussurro.

«No, lo porto io all'ospedale non appena il dolore si sarà attenuato. Deve aver colpito un nervo, ma non mi sembra si sia rotto nulla» tentò di rassicurarli l'uomo.

Era però impossibile per i ragazzi rasserenarsi finché Hajoon continuava a rotolarsi per terra in preda alle fitte. Chanwook era alquanto scosso e Jisang continuava a scusarsi, sebbene l'insegnante avesse chiarito subito che non era stata colpa sua.

Key, invece, rimaneva inchiodato lì, incapace di avvicinarsi né di lasciare la sala, anche lui preoccupato dalle lacrime di Hajoon. Un attimo prima della caduta aveva incrociato il suo sguardo e gli aveva fatto un occhiolino complice, ma non gli passò neanche per la mente che un ballerino esperto come Hajoon si fosse distratto per una cosa simile; lui che di solito non sbagliava un passo neanche mentre conversava con i compagni e il coreografo.

«Vado a vedere se il maknae ha trovato il ghiaccio» disse infine il leader dei Rubin Crow. Fu come parlare al vento, ma almeno ebbe una scusa per uscire da lì. Una volta fuori non andò a cercare Wonbin, né si diede da fare per aiutare in qualche modo Hajoon. Sapeva che l'amico era in buone mani: il coreografo lo avrebbe accompagnato al pronto soccorso e il resto dei ragazzi sarebbe rimasto al suo fianco. Cosa avrebbe potuto fare lui di più? Con un'alzata di spalle chiamò Uwe per sapere dove fossero gli altri membri del suo gruppo.

Una volta superato il picco di dolore Hajoon si vergognò di aver pianto e urlato come se fosse in punto di morte, dato che l'infortunio non era poi tanto grave. Si lasciò portare al pronto soccorso dal coreografo e accettò che Chanwook e Jisang lo accompagnassero dato che entrambi avevano insistito.

«Una piccola frattura c'è» disse il medico guardando la radiografia.

Dopo ore di attesa Hajoon era talmente stanco che gli ci volle un po' per recepire il messaggio. Con gli occhi sbarrati spostava lo sguardo dalle lastre al volto del dottore, in attesa di sapere se sarebbe stato obbligato a restare a riposo.

«Niente di grave» riprese la donna. «Ma meglio se lo ingessiamo per un mesetto...»

Il silenzio calò nella stanza. Nessuno aveva la forza di commentare perché un altro mese di fermo per Hajoon significava problemi grossi per il gruppo, dato che solo lui e Yongsun erano ballerini professionisti. Avevano faticato molto l'estate precedente, quando il ragazzo si era dovuto rimettere in sesto dopo l'operazione, e l'idea di ritrovarsi di nuovo nella stessa situazione era talmente sconfortante che Jisang e Chanwook evitarono lo sguardo dell'altro ragazzo per evitare di farlo sentire ulteriormente in colpa. Hajoon era sul punto di scoppiare di nuovo in lacrime, si sentiva uno sciocco per essersi infortunato per un motivo così banale, solo perché era stato distratto dalla presenza di Key durante le prove. Se fosse accaduto durante uno spettacolo, per colpa di un palco scivoloso o di un problema con la scenografia sarebbe stato più facile perdonarsi, ma con che coraggio poteva guardare in faccia i compagni dopo essersi comportato in modo tanto poco professionale.

«Song PD ci ha convocati per domani mattina» ruppe il silenzio dopo un po' Chanwook.

***

NOTA dell'AUTRICE

Ho saltato un paio di settimane perché sono stata un po' presa dalla vita vera, ma cercherò di essere più costante da qui alla fine della pubblicazione.

Niente, continuano le disgrazie per i nostri ragazzi, soprattutto per il povero Hajoon. Niente va per il verso giusto da quando a  debuttato... T_T Tieni duro Hajoon-a!

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