THE ONE THAT GOT AWAY ─ tddk

By -ilikestrawberriies

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❝ Izuku Midoriya è il migliore. O almeno, lui pensa di esserlo. Ne ha la assoluta certezza, ha passato la sua... More

Introduzione
1. La strada del successo
2. Maledettamente bello
3. Un altro punto di vista
4. Il giorno del provino
5. Cose di famiglia

6. Riprese e litigi

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By -ilikestrawberriies

Midoriya

La giornata è decisamente iniziata nel peggiore dei modi.

E se c'è una cosa che odio di più al mondo è svegliarmi male.

Ovviamente, dopo il sudore, le persone che camminano lentamente, le zanzare, chi vuole avere sempre ragione e il thé.

Ma è comunque una cosa che odio.

Circa una settimana fa, la Toho Company ha chiamato per dire che hanno scelto me per la parte di Hiro.

Non c'è da stupirsi.

E sarei stato felice se non avessero scelto Shoto Todoroki per il ruolo di Koji.

Ma, di nuovo, c'era da aspettarselo, quindi ho deciso di non fare discussioni.

Inutile dire le prese in giro infinite avute da Bakugo, Jirou e Shinso dopo il provino e quando abbiamo scoperto che avremo recitato insieme.

Però, lasciamo perdere.

Ora, passata una settimana, iniziano le riprese. Ed io mi sono svegliato male.

Malissimo.

Quando la mia ragazza, ieri sera, è venuta a sapere che avevo avuto la parte, si è presentata a casa mia.

E di solito, le fidanzate dovrebbero essere felici per il successo del proprio ragazzo.

Ma questo, non è certo il caso di Asami.

Ha iniziato a dare di matto.

«Sei serio Izuku? Hai accettato il ruolo pur sapendo che a me non andava bene?»

Respiro piano. Devo resistere.

«Asami, questo è il mio lavoro. È il mio futuro, è così che mi guadagno da vivere. Non posso certo rifiutare un'offerta enorme come questa solo per i tuoi capricci»

Il mio tono è sprezzante. Acido. Abbastanza chiaro da farle capire come stanno le cose.

Non mi è mai piaciuto che qualcuno mi dicesse cosa fare, o decidesse per me.

Tantomeno se si tratta del mio lavoro.

E questo, lei lo dovrebbe sapere bene.

«Ma come può non darti fastidio il dover interpretare un personaggio gay?»

La nota di disprezzo sulla parola gay mi fa quasi rabbrividire.

«Non mi da fastidio Asami, basta. È il mio lavoro. Senti, parliamone domani, ora è tardi. Domani ho la sveglia presto»

Stringe gli occhi e storce le labbra, formando un'espressione che non riesco a decifrare.

Oppure, onestamente, non mi interessa.

«D'accordo. Buonanotte»

Le faccio un cenno perché non mi va nemmeno di darle la buonanotte, al momento.

Scende le scale, sbatte la porta e se ne va.

E quando mi sveglio, il ricordo delle sue parole mi fa quasi ribollire il sangue.

La chiamerò dopo le riprese.

Ora non è uno dei miei problemi principali.

Comunque, il litigio con Asami e il fatto di essere caduto dal letto perché ero ancora mezzo addormentato, aumentano il mio malumore.

E anche il fatto che mi sono svegliato alle sette del mattino.

E ora mi trovo in macchina, con Kacchan alla guida e Kyouka dietro, mentre andiamo nel luogo dove faremo le riprese.

Sarà una lunga giornata.

════ ⋆★⋆ ════

Arrivati sul set, mi basta una tazza gigante di caffè con troppo zucchero per far calmare un po' la mia rabbia mattutina.

Il caffè, che benedizione divina.

Kacchan si guarda intorno per cercarmi, mi vede e viene verso di me, sedendosi sulla sedia affianco.

«Sei sicuro di ricordarti tutte le tue battute? Avrai letto il copione tre o quattro volte»

Alzo gli occhi dall'immagine di me stesso che si riflette nel mio caffè, mi giro verso di lui e lo guardo come se avesse appena detto una sciocchezza.

«Okay, ricevuto. Andrai benissimo»

«Lo so»

È quando do un ultimo sguardo al copione, giusto per sicurezza, che quel poco di calma che avevo acquisito si sgretola lentamente.

Quando vedo una certa persona avvicinarsi verso di noi, con un certo profumo riconoscibile anche a dieci kilometri, con una certa voce che più irritante non esiste.

«Ecco il miglior attore di Tokyo degli ultimi tempi. Non ti scotterai con quel caffè? Sembra bollente»

Signore, dammi la pazienza.

«Hai detto bene. E poi, no. Mi piace bollente il caffè»

«Interessante»

Continua a fissarmi, come la settimana scorsa. Quel suo stupido sguardo impertinente, giuro che...

«Shoto, dovresti ripetere le tue battute. Che ci fai qui?»

Un ragazzo, estremamente alto e...massiccio, si avvicina a noi tre.

Cazzo, è legale avere tutti quei muscoli?

Ha i capelli rossi legati in un piccolo codino basso, gli occhi del medesimo colore e un sorriso talmente raggiante che riuscirebbe a spaccare pure le pietre.

Carino.

«Oh, ciao Kat...Bakugo, sì»

Alterno lo sguardo tra il mio migliore amico e il ragazzo affianco a Todoroki.

Il rosso sulle guance di Kacchan fa invidia al suo colore di capelli.

«Oh, emh. Ciao»

«Vi conoscete?» chiedo, perché ora sono incuriosito.

Kacchan in imbarazzo? Mai visto in quindici anni di amicizia.

«Oh sì, scusami. Io sono Kirishima Eijiro, agente e amico di Shoto. Piacere di conoscerti, Midoriya» mi tende la mano, sorridendo.

Gli tendo la mia e me la stringe.

Minchia. Anche la sua stretta fa paura.

Ma cosa mangiano queste persone per essere così?

«Piacere mio»

«Allora, voi due come vi cono-»

Lo stronzo viene interrotto dalla voce del regista che risuona nella stanza.

Per una volta che stava per dire qualcosa di buono.

«Allora, siamo tutti pronti? Shoto, Izuku?»

Il coglione con i capelli bicolore si gira e, dopo avermi dato un ultimo sguardo, va verso il set, mentre Kirishima ci fa un cenno e va via anche lui.

Prima che vada anch'io, prendo il braccio di Kacchan per dirgli qualcosa da far sentire solo a lui.

«Prima o poi mi racconterai. Non mi interessa se non vuoi, ora sono curioso»

E prima ancora di sentire la sua risposta, raggiungo Hizashi e Shoto.

«Bene, eccovi qui. Siete pronti per girare la scena?»

E quando entrambi diciamo contemporaneamente «Sono pronto», non ci facciamo caso.

O forse facciamo finta.

«Benissimo! Allora, Shota puoi dirci che scena gireremo adesso?»

Affianco al regista, solare e pimpante, arriva una figura silenziosa e misteriosa direi, che, se non mi sbaglio, dovrebbe essere Shota Aizawa, lo sceneggiatore.

Insomma, colui che ha ideato il copione.

Ha dei lunghi capelli neri legati e gli occhi affilati, come se fosse un gatto.

Accanto a Hizashi sembra completamente il suo opposto.

«Bene. Allora, da come avrete letto, questa è la parte in cui i due ragazzi, rendendosi conto dei loro sentimenti, decidono di mettersi insieme. Anche se con qualche dubbio...»

Giro lo sguardo verso Shoto, che mi sta già osservando, ridendo.

«Se tu fossi il mio fidanzato, metterei del veleno nel tuo caffè»

Ma tu guarda questo stronzo.

«Se tu fossi il mio fidanzato, lo berrei»

Riesco a sentire Kyouka che non trattiene una risata, mormorando uno 'scusate' e Kacchan che si copre la bocca con una mano per non ridere a sua volta.

Guardo Shoto negli occhi, sembra quasi compiaciuto della mia risposta.

Ma chi ti capisce.

«Va bene, calmate i bollenti spiriti miei giovani attori e cominciamo a registrare, sì?»

Entrambi annuiamo.

«D'accordo, allora tre, due...»

Tutte le telecamere e le luci sono puntate su di noi.

«...uno, motore...azione!»

Ciak.

Durante questa scena siamo entrambi seduti sul letto di quella che dovrebbe essere la stanza del principe, uno di fronte all'altro.

«Hiro, so che dopo quello che è successo non vuoi parlarmi e ti capisco se ti allontanerai da me. Ma c'è una cosa che ho assolutamente bisogno di dirti»

Mi guarda.

Mi calo nel personaggio, lo fisso a mia volta.

«Anche io ho qualcosa da dirti»

«Sì, però, voglio dirtela prima io. È davvero importante per me»

Annuisco.

«Non mi va di fare giri di parole, quindi andrò dritto al punto. Io sono perdutamente innamorato di te»

Deglutisco.

Stiamo solo recitando, è tutta finzione.

Ogni tanto devo ricordarlo a me stesso.

Dio, come fa ad essere così bravo.

«E capisco se tu non...»

Mi prende le mani.

«AHIO!»

Prendo la scossa.

Letteralmente, la scossa.

«Stop!»

Hizashi scende dalla sedia del regista, incrocia le mani e ci guarda.

«Ragazzi. Cosa è successo esattamente?»

Sbuffo.

«Mi ha fatto prendere la scossa»

«Ma come sei delicato. Io non ho sentito proprio niente»

«Huh? Magari lo avrai fatto anche apposta, stronzo»

«Mi spieghi come potrei darti la scossa di proposito?»

«Che ne so. Magari con la forza del pensiero, per darmi fastidio»

«Ma che stai dic-»

Poi, un suono prolungato che mi fa coprire le orecchie con le mani.

Un fischietto. Un fottuto fischietto.

«Ma chi diavolo si è portato un fischietto?»

«Io»

Ci giriamo entrambi solo per vedere la faccia soddisfatta di Kyouka con un fischietto in mano.

Genio del male.

«Pensavo sarebbe servito. E infatti...»

Eijiro sembra quasi commosso.

«Cazzo, che forte. Ti sposerei»

Kyouka gli manda un bacio al volo - nonostante siano perfetti sconosciuti - e lo ringrazia.

Intanto potrei giurare di vedere Kacchan che cerca di nascondere il suo dissenso.

Ma a questo, ci penserò dopo.

«D'accordo, ehm. Direi di passare a un'altra scena, allora»

════ ⋆★⋆ ════

«Metti giù le mani, diavolo»

«E perché dovrei? È letteralmente scritto nel copione»

«Vorrei che nel copione ci fosse scritto anche di darti un pugno»

«Beh, fallo. Magari ti licenziano, Izuku»

«La volete smettere? O devo usare di nuovo il fischietto?»

Dio, no.

Non voglio mica rischiare di perdere l'udito.

Scuotiamo entrambi la testa, consapevoli che tutti ci stanno guardando.

«Bene. Allora continuate la scena»

Strega. Kyouka è una strega.

Dopo la prima scena fallita, siamo passati a un'altra, che abbiamo già ripetuto tre volte.

Tutte e tre le volte perché discutevamo.

Io mi chiedo come faremo a finire il film.

In questa scena, ci dovremmo trovare affacciati al balcone della camera del principe, e Shoto si trova dietro di me.

Con le mani sui miei fianchi.

Le sue mani grandi, grandissime, giganti che stringono i miei fianchi.

E sarebbe eccitante se solo non fosse anche estremamente fastidioso.

«Gradirei che le tue stupide mani non stringessero così forte i miei fianchi»

«Perché? Ti faccio male? Che drammatico»

Oh no che non mi fai male, tutto il contrario. Mi piace fin troppo.

Lo dico solo per infastidirlo.

«Stupido scemo»

«Imbecille»

«Basta, vi prego, proviamo questa scena e smettiamola»

La voce del regista quasi ci prega.

«D'accordo» annuisco.

«Bene. Allora, in posizione. Tre, due, uno, azione»

Shoto stringe la presa, quasi come se volesse lasciare dei segni nei miei poveri fianchi.

Poi, appoggia la testa sulla mia spalla.

Riesco a sentire la sua stramaledetta colonia e l'odore dei suoi capelli senza neanche fare uno sforzo.

Entriamo in scena.

«Che bella la luna stasera, Hiro»

Sospiro.

Guardo il finto cielo che sostituiranno con immagini delle stelle e la luna una volta finito di registrare.

«Già. È proprio bella»

«Quella invece, la vedi? È Venere. L'unico pianeta visibile a occhio nudo dalla Terra»

Alza il braccio per indicare un punto, e nel farlo il suo dito sfiora i miei capelli.

«Da quando sai queste cose, Koji?»

«Guarda che io studio, eh. Oltre ad essere il maggiordomo di sua altezza reale, ovviamente»

«Ti piace studiare il cielo?»

«A volte, sì. È molto interessante»

Sento il suo respiro sul mio orecchio, le dita che continuano a stringermi, come a non farmi scappare.

Dove vuoi che vada, se mi tieni così forte.

Stronzo.

E poi, succede ciò che non doveva succedere.

Gli calpesto un piede.

Si ritrae immediatamente, e io mi giro.

Giuro che, non l'ho fatto apposta. Giuro che...

«Porca puttana, ma lo hai fatto apposta?»

«Stop! Per l'ennesima volta, anche»

«No che non l'ho fatto apposta, Todoscemo. Ti avrei fatto molto più male se lo avessi voluto fare di proposito»

«Oh, ma certo...»

«Okay, basta. Direi che oggi non è giornata. Ricominciamo tutto domani e sarà meglio per voi due che siate preparati»

Se gli sguardi potessero uccidere, ora io e Todoroki saremmo morti, uccisi da Hizashi.

Non voglio perdere la parte.

E mi sa che dovrò sistemare questa cosa.

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