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By la_pazza_di_fantasy

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Dante e Izac sono gemelli e frequentano la Royal Academy, accademia di formazione per figli di famiglie ricc... More

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Epilogo

Capitolo 5

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By la_pazza_di_fantasy

-oh che bella struttura- borbottò Dante osservando intimorito l'enorme edificio con la facciata imponente che gli si parava davanti e che sarebbe stata la sua casa per un bel po' di anni.

-non fare il sarcastico piromane- disse suo padre mentre scendeva dalla macchina e faceva fare lo stesso a Dante mentre toglieva le valigie dal bagagliaio della macchina. Ormai i suoi genitori avevano preso a chiamarlo piromane cosa che lo infastidiva e anche molto.

-per quanto tempo dovrò stare qui?-

-fino a quando non completi i tuoi studi- rispose sinceramente suo padre senza però dargli un quantitativo d'anni cosa che mandò completamente in bestia Dante che però decise di non rispondere a tono perché non aveva minimamente voglia di trovarsi con altre punizioni.

-oh signor Monstant è un piacere averla qui- ad accoglierli con quelle parole fu un uomo di mezz'età che stava sorridendo nonostante dalla divisa che indossava Dante avesse pensato di non vederlo con quel sorriso sincero sul volto.

-William, ne è passato di tempo- rispose Julian sorridendo a sua volta all'uomo -lui è Dante uno dei miei due figli- aggiunse poi indicando il moro al suo fianco -ti ho già spiegato tutta la situazione per telefono-

-si, è un piacere Dante-

-piacere mio- rispose il più educatamente possibile Dante che aveva paura di cosa potesse aver detto suo padre a quell'uomo.

-William è il preside della scuola quindi vedi di comportarti bene piromane- gli sussurrò suo padre e Dante annuì, infondo lo aveva capito da solo che l'uomo che aveva difronte era qualcuno di importate in quell'istituto.

-signorino Monstant non servono così tante valigie, basta solo il ricambio della biancheria al resto ci pensa la struttura- disse William dopo aver notato le due enormi valigie del ragazzo.

-oh certo, io non ho disfatto le valigie e mi sono portato dietro le altre quindi non sapevo. Provvedo subito- e Dante realmente prese le valigie e le aprì per cercare le cose indispensabili al lo interno come prodotti per l'igiene personale e la sua biancheria da mettere dentro lo zaino che aveva portato dietro sotto lo sguardo attento del padre e del preside.

-se hai un computer puoi portare anche quello oltre al telefono-

-va bene- e dopo la risposta di Dante William fece cenno a Julian di avvicinarsi per potergli parlare senza farsi sentire dal ragazzino.

-non sembra capace di fare quello che hai detto che ha fatto. Forse non gli serve un posto come questo Julian-

-si sta comportando bene per paura- disse invece Julian osservando il figlio mentre richiudeva le valigie e le portava in macchina per rimetterle nel bagagliaio visto che li non gli sarebbero servite -poche ore e ti mostrerà la sua vera natura-

-spero solo che...spero che gli possa realmente servire- disse infine William senza esprimere le sue vere preoccupazioni a quello che era da sempre stato il migliore amico del suo fratellino.

-fatto- disse Dante raggiungendo i due dopo aver fatto un respiro profondo.

-ottimo, vieni con me così ti mostro la struttura-

-ciao papà- salutò Dante al padre che lo salutò solo con una mano prima di andare verso la sua auto facendo sospirare Dante.

-hai davvero fatto esplodere il laboratorio di chimica?- domandò schiettamente William e Dante sospirò.

-no, quando è successo stavo facendo un esame. Mi hanno incolpato della cosa solo perché qualcuno aveva visto o me o il mio gemello li vicino e il mio gemello ha deciso senza pensarci un secondo che era meglio espellere me. Non sono riuscito a far valere le miei parole e adesso i miei genitori mi odiano per qualcosa che non ho fatto- rispose sinceramente Dante che ipotizzava che nemmeno William gli avrebbe creduto.

-capisco devo avvisarti di una cosa Dante- disse l'uomo e Dante lo osservò attentamente aspettando che continuasse -la tua vita qui non sarà facile per più fattori. Sei arrivato in ritardo e senza fare il test quindi molti potrebbero guardati male, sei il figlio di una persona benestante e qui la maggior parte dei ragazzi vengono da famiglie abbastanza povere per via dello stipendio che si riceve nel periodo che si frequenta la scuola. Ti prederanno di mira-

-c'è davvero uno stipendio se si studia qui?-

-si, ovviamente varia in base alle prestazioni ma si c'è-

-io non ne ho bisogno- disse prontamente Dante -l'ha detto lei sono di una famiglia benestante e sono qui per punizione quindi non mi sembra corretto prendere dei soldi che potrebbero servire a qualcun altro-

-non posso non darti uno stipendio Dante- rispose sospirando l'uomo -ma se davvero non lo vuoi ti farò dare il minimo possibile-

-ma io...-

-protestare qui è inutile, è meglio che lo impari subito e anche a finire una frase con Signore non appena rispondi a qualcuno sopra di te-

-come vuole Signore- rispose Dante e William gli sorrise: imparava in fretta almeno.

-adesso andiamo dritti nella tua camera che condividerai con altri due ragazzi, fatti spiegare tutto da loro io ho una riunione imminente che non posso assolutamente saltare- spiegò l'uomo guardando il suo orologio.

-si, Signore- e dopo quelle parole ci fu il silenzio più assoluto e Dante seguì William fuori dalla struttura principale di facciata per entrare in un giardino dal quale raggiunsero velocemente un'altra struttura rettangolare molto grande e a più piani nella quale entrarono. Una volta essere entrati raggiunsero quello che era il terzo piano e William si fermò davanti la stanza numero 329 prima di bussare con molta forza.

-buongiorno Signore- disse il ragazzo dai capelli castani e la carnagione olivastra che aveva appena aperto la porta.

-Felip il ragazzo al mio fianco sarà il vostro nuovo compagno di camera- disse William e fu allora che il castano si accorse anche della presenza di Dante -lo lascio nelle vostre mani, mostrategli tutto- e così dicendo l'uomo lasciò da soli i due ragazzi che si osservarono per un po' prima che Felip aprisse maggiormente la porta per permettere a Dante di entrare in quella che sarebbe stata la sua nuova camera.


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