La mia vita... un altra volta

By gandhinus20

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Un amore inaspettato, travagliato ma sincero... Tutti a Natale corrono a destra e manca per gli acquisti, per... More

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Ringraziementi

Capitolo 15

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By gandhinus20

Mi svegliai circa un ora dopo, ero distesa sul divano e al mio fianco con aria preoccupata c'era Bryan e il dottore, la prima parola che pronunciai fu -Davide-

subito dopo mi ridestai del tutto e vidi Bryan, mi parve un pò irrequieto mentre il medico mi poneva delle domande -Alex..Alex..m sente- mi ridestai del tutto voltandomi verso di lui -Come si sente? sa dirci cosa è successo? - respirai a fondo e dissi -Veramente vorrei sapere io cosa è successo!-

In quel momento si avvicinò Bryan dicendo -Siamo rientrati dall'ospedale, eri arrabbiata con me e dopo sei scoppiata dicendo "basta sta zitto" poco dopo sei entrata in trans e sei svenuta- feci un cenno di assenso con la testa e dissi - Si ora ricordo- vidi che entrambi tiravano un sospiro di sollievo -Ero arrabbiata con te, per l'ennesima volta mi sono sentita dire che "andrà tutto bene" e questo mi ha irritato perchè non va tutto bene....ho avuto un flash- back...litigavo con un uomo non so chi sia..forse mio marito non so per quale motivo ma anche a lui dicevo le stesse cose- mi vergognavo come una ladra per quanto era accaduto, non dovevo scoppiare a quel modo, in fin dei conti c'era gente che mi stava aiutando sopratutto Bryan, abbassai lo sguardo e dissi

-Scusami non avrei dovuto- Bryan si avvicinò e mi prese la mano tra le sue, nei suoi occhi c'era un infinita dolcezza come nella sua voce - Stai scherzando, non deve essere facile per te tutto questo- accennai appena un sorriso.

Gianni andò via rassicurandoci che in ogni momento potevamo chiamarlo.

Ero in piedi ora, Bryan mi fu vicino e disse -Vuoi andare di sopra, ti accompagno?- feci cenno di no con la testa - Vado nello studio se non ti spiace- mi guardò con un espressione addolorata - Vuoi andare di la perchè speri di ricordare altro? non credi di aver avuto già troppe emozioni per oggi?-

-Non so, ho solo voglia di stare di la- fu l'unica risposta che diedi avviandomi nello studio .

Mi sedetti alla scrivania come al solito accesi il computer, stavo cercando il programma e nel frattempo pensavo a quel che era accaduto e a quel che avevo ricordato quando d'improvviso fermai l'immagine su un delicato volto di un bambino, ebbi un altro flash- back.

"Mi sono sentita frustrata quando lei mi diceva, è un uomo ambizioso che può fare molto. Ed io volevo solo l'uomo privo di tutta questa ambizione, privo della sua corsa verso il potere. Mi sono sentita frustrata quando ogni mese mi sono sentita fallita come donna"

Mi ridestai, non riuscivo a ricordare altro e non capivo il motivo di quella discussione..ma ricordavo con furente dolore quanto avevo desiderato avere un bambino.

Scoppiai in lacrime, un pianto che solo una madre può provare per la perdita di un figlio, ricordavo la sensazione che provavo ogni mese quando mi rendevo conto di non essere madre...ricordavo le mie preghiere affinchè arrivasse ed ora non c'era più e non capivo e non sapevo e non ricordavo il perchè.

In quel momento provavo così tanto dolore per la perdita di mio figlio che non mi accorsi che Bryan mi aveva raggiunto, era al mio fianco -Cosa c'è? ti prego dimmi- mi sollevò il viso , i miei occhi arrossati e singhiozzando dissi -Ho desiderato quel bambino...ed ora non c'è più...e non so cosa è successo..non lo ricordo. Ma il mio bambino non c'è più e forse è tutta colpa mia- continuai a piangere mentre lui restava in silenzio, mi sollevò prendendomi in braccio e mi accompagnò in camera, mi adagiò sul letto e rimase disteso con me, permettendomi di sfogare il mio dolore finchè non mi addormentai.



Il dolore di una madre non si può trascrivere su un foglio o cercare di raccontarlo.

E' un dolore immane quello che si prova, ancor di pi se hai desiderato con tuta te stessa quello che crudelmente il destino ti ha strappato.

Il tuo cuore va via con lui, la gioia di vivere e la speranza vanno via con le prime lacrime che scendono pungenti e prepotenti per dar sfogo, in parte, al dolore di madre.

Questa volta il destino era stato davvero crudele, giocando una carta che ha portato solo mele...ma non tutti i mali vengono per nuocere.



Mi svegliai diversissime ore dopo, ero al buoi e non sapevo che ora fosse, mi alzai come al solito barcollando sulle stampelle e mi diressi in bagno, il mio viso sembrava tumefatto, li occhi erano ridotti ad una fessura e avevo un tremendo mal di testa, mi rinfrescai il viso ma il risultato non cambiò di molto, stavo uscendo dal bagno quando arrivò Bryan con un vassoio -Ciao come stai?-

chiese dolcemente

-Ho un gran mal di testa...ma va meglio...che ora sono? - chiesi mentre tornavo a sedermi sul letto, Bryan appoggiò il vassoio e disse - L'ora di cena è passata da un pò ma ho pensato che forse volevi restare qui- lo guardai con occhi privi di espressione e di qualsiasi emozione -Non ho fame...puoi portarlo via-

Bryan si sedette al mio fianco mi abbracciò dicendo - Ti prego, devi nutrirti- mi stringeva forte e in quel momento mi ricordai di quello che mi aveva raccontato del padre, mi scostai lievemente da lui e dissi -Ok - il suo viso e i suoi occhi si illuminarono, mi passò il vassoio e cominciai a mangiare accorgendomi che avevo fame.

Mi osservava e mi accarezzava la cicatrice sull'occhio dopo un pò mi chiese - Ti va di parlare?- gli passai il vassoio, mi alzai avviandomi alla finestra, fuori pioveva...si dice che quando piove è Dio che piange...forse si univa al mio dolore, mi tornò un nodo alla gola ma riuscì a parlare -Non ricordo nulla della mia vita se non qualche squarcio che la memoria fa riaffiorare ma una cosa la ricordo con chiarezza ora...io...io ho desiderato quel bambino- le lacrime scendevano senza tregua Bryan mi fu vicino, mi abbracciò e rimase in silenzio permettendomi di continuare -Io non ricordo perchè litigavo con quest'uomo ...con ..con mio marito, forse, ma so che ogni mese ho tentato e fallito puntualmente, mi sentivo una donna a metà, mi sentivo enormemente frustrata... il dolore che provavo e quello che provo. Non ricordo altro ma quello che ho ricordato fa molto male- Bryan mi strinse dicendo - Con il tempo ricorderai anche le cose belle- mi scostai da lui come se mi fossi appena bruciata e dissi - Non so se ho ancora voglia di ricordare, non credo che la mia vita fosse quella che ho immaginato-

-Perchè dici questo?-

-Forse mio marito non mi amava- fu la mia risposta

-Come puoi saperlo-

Mi sedetti e continuai -Ho ricordato parte della discussione, gli rinfacciavo la sua ambizione la sua corsa verso il potere mentre io volevo un uomo privo di tutto questo. Era una persona ambiziosa e probabilmente vivevo male e magari lui non voleva un figlio, forse cercavo di rimanere incinta per legarlo a me-

Bryan scosse energicamente la vita e disse -Non credo tu abbia fatto una cosa simile- lo guardai dicendo - Cosa ti fa pensare il contrario?- adesso era lui a guardare fuori dalla finestra -Ti conosco da poco ma sono più che sicuro che hai un cuore puro e questa cosa così spregevole non l'avresti mai fatta. Non si può tenere qualcuno legato a se per egoismo per di più con un ricatto morale con la nascita di un figlio, sarebbe il primo a risentirne di tutto ciò.

Quando si ama la miglior cosa è lasciar andare via chi si ama e se non torna da te vuol dire che non eravate fatti per stare insieme. Nel tuo puzzle mancano ancora molti tasselli, ma sta pur certa che questo non è quello giusto- continuava a guardare fuori dalla finestra.

Senza riflettere chiesi -Tu lasceresti andar via chi ami?- voltò lo sguardo verso di me e con molta sicurezza disse -Si, se è vero amore torna-

-Come è possibile questo?- si avvicinò e si inginocchio ai miei piedi

-Alex...tu sai bene che ho girato il mondo e non ho visto solo cose belle, ma anche, anzi sopratutto la sofferenza che c'è. Ho visto l'amore negli occhi di un uomo mentre sua moglie moriva di malaria o una madre alla ricerca di suo figlio nei campi ospedalieri, una giovane donna morire di aids , gente povera priva di tutto il superfluo di cui noi siamo in possesso ma ricchi di un amore che nessuno può eguagliare. Questa giovane donna africana moriva ma aveva negli occhi una gran serenità e un grande amore per il suo compagno e gli diceva "vivi, vivi anche per me". Mi dirai cosa centra con il lasciar andare via chi si ama, centra....perchè se davvero ami non puoi permettere che qualcuno soffra per il tuo egoismo, allora accetti che la morte te lo porti via pur di saperla serena e accetti che apra la porta e ti dica "sto andando via perchè qui non è il mio posto", lo accetti, perchè sai che è felice così se torna sarai felice insieme a lei-

-E se non torna?-

-L'avrai comunque amata regalandole e regalandoti felicità-

-Ma soffre chi rimane- dissi tristemente, lui mi sorrise accarezzandomi

-Si soffre mene sapendo l'altro felice-

-A te è mai capitato?- mi guardò con un espressione triste poi abbassando lo sguardo disse - No...ma suppongo accadrà prima o poi- si sollevò mi baciò sulla fronte, prese il vassoio e uscendo dalla stanza disse - Buona notte piccola-



Come mi sembravano assurde le sue parole in quel momento, non le comprendevo.

Può sembrare assurdo tutto questo e fu esattamente quello che pensai, "lasciar andare chi si ama". Ma in fin dei conti l'amore vero quello con la A maiuscola è questo rendere felici chi si ama, e se non si è capaci, perchè impedire di esserlo con qualcun altro?




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