Capitolo 16

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Il mattino seguente mi svegliai decisamente più serena, mi cambiai e scesi al piano inferiore, di Bryan nemmeno l'ombra così mi diressi verso il suo laboratorio , la porta era chiusa bussai ma non ebbi risposta così aprì ma non era nemmeno li, ma fui attratta dal dipinto sulla tela...ero io!

Era il ritratto più bello che avessi mai visto.

I tratti del viso erano perfetti, anche la cicatrice era identica, ero persa in quegli occhi che erano miei, era come guardarsi in uno specchio.

Non sentì subito la presenza di Bryan al mio fianco ma sentì uno strano brivido salirmi su per la schiena, mi voltai e lo vidi, era sempre più bello, indossava dei jeans sbiaditi a vita bassa e camicia bianca che gli aderiva sul corpo muscoloso, si tolse la sciarpa e sorrise -Allora, ti piace?- i suoi occhi avevano un espressione dolce, emozionato come quelli di un bambino quando soddisfatto mostra il suo lavoro.

Contraccambiai il sorriso e risposi -Si è molto bello è come guardarsi in uno specchio. Anche se devo ammettere che non sono così bella- allungò la mano e cominciò ad accarezzare la mia cicatrice -Sei più bella di quel che pensi- detto questo mi baciò, un bacio dolce, intenso e allo stesso tempo passionale questa volta non lo respinsi, risposi a quel bacio con la stessa intensità e brividi di desiderio percorsero la mia schiena, era come se il mio corpo si fosse svegliato d'improvviso volevo che continuasse ma lui si scostò e disse -Vado a preparare la colazione- si affrettò ad uscire mentre io davo un ultima occhiata alla tela.

Durante la colazione restammo in silenzio, lui aveva gli occhi bassi ed era perso nei suoi pensieri, nessuno dei due accennò a quel bacio l'unico a ricordarlo era il mio corpo. Ogni volta che ci pensavo, il desiderio prendeva il sopravvento su di me.

La giornata andò avanti così in silenzio, se non qualche consiglio o domanda futile, sembrava quasi volessimo evitarci, lui passò parte del tempo in laboratorio ed io feci altrettanto nello studio


Deserto

Soffia il vento tra le dune

e una luce fioca di un tramonto sbiadito

cambia il colore del cielo.

Il deserto assume una nuova forma.

La palla di fuoco ora si è spenta

e una gran distesa bianca mi permette

di godere la completezza del creato.

Un tutt'uno terra e cielo.

E più non so dove sia l'orizzonte

sulla sabbia lascio la mia impronta

che il vento tra un pò cancellerà

Terra arida di tanti misteri

Il deserto mi avvolge con la sua immensità


Nel ventre della terra vi era un seme

avrebbe pian piano germogliato

e dato i suoi frutti.

Ma una tempesta lo ha portato via

lasciando vuoto e desolazione

La madre terra piange

per quel seme che non ha partorito



Ero persa nel mio lavoro quando Bryan entrò nello studio dicendo -Posso chiederti un favore Alex - lo guardavo attendendo che proseguisse

-Devo cominciare a scrivere gli auguri di Natale- lo guardai sorridendo e feci cenno di si con la testa ma la mia lingua sarcastica e scherzosa disse

La mia vita... un altra voltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora