𝐀𝐫𝐜𝐡𝐢𝐯𝐢𝐨 » 𝑀𝑢𝑙𝑡𝑖...

Av Nishymoon

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Raccolta di one-shot richieste e di quelle che ho semplicemente voglia di scrivere, di qualsiasi genere, non... Mer

₊˚⋆ 𝐑𝐞𝐠𝐨𝐥𝐞/𝐑𝐢𝐜𝐡𝐢𝐞𝐬𝐭𝐞 ₊˚⋆
𝐒𝐚𝐲 𝐭𝐡𝐚𝐭 𝐲𝐨𝐮 𝐚𝐫𝐞 𝐦𝐢𝐧𝐞 | 𝐵𝑎𝑗𝑖 (𝑇𝑜𝑘𝑦𝑜 𝑅𝑒𝑣𝑒𝑛𝑔𝑒𝑟𝑠)
𝐌𝐞𝐥𝐨𝐝𝐢𝐞𝐬 𝐨𝐟 𝐥𝐢𝐟𝐞 | 𝑀𝑖𝑘𝑒𝑦 (𝑇𝑜𝑘𝑦𝑜 𝑅𝑒𝑣𝑒𝑛𝑔𝑒𝑟𝑠)
𝐍𝐨𝐭 𝐨𝐧𝐥𝐲 𝐭𝐨𝐧𝐢𝐠𝐡𝐭 | 𝑇𝑜𝑗𝑖 (𝐽𝑢𝑗𝑢𝑡𝑠𝑢 𝐾𝑎𝑖𝑠𝑒𝑛)
𝐋𝐨𝐨𝐤 𝐚𝐭 𝐭𝐡𝐞 𝐬𝐭𝐚𝐫𝐬 | 𝑀𝑒𝑔𝑢𝑚𝑖 (𝐽𝑢𝑗𝑢𝑡𝑠𝑢 𝐾𝑎𝑖𝑠𝑒𝑛)
𝐃𝐨 𝐰𝐞 𝐡𝐚𝐯𝐞 𝐚 𝐝𝐞𝐚𝐥? | 𝑀𝑎𝑘𝑖𝑚𝑎 (𝐶ℎ𝑎𝑖𝑛𝑠𝑎𝑤 𝑀𝑎𝑛)

𝐀𝐬𝐤𝐞𝐝 𝐚𝐛𝐨𝐮𝐭 𝐦𝐞 | 𝐷𝑟𝑎𝑘𝑒𝑛 (𝑇𝑜𝑘𝑦𝑜 𝑅𝑒𝑣𝑒𝑛𝑔𝑒𝑟𝑠)

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Av Nishymoon

―――

❛𝐅𝐫𝐚 𝐭𝐞 𝐞 𝐃𝐫𝐚𝐤𝐞𝐧 𝐜'𝐞̀ 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐨𝐫𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐧𝐚 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐬𝐚, 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐢𝐜𝐚𝐭𝐚 𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐡𝐚𝐢 𝐢𝐝𝐞𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐠𝐞𝐬𝐭𝐢𝐫𝐥𝐚... 𝐞 𝐧𝐞𝐦𝐦𝐞𝐧𝐨 𝐥𝐮𝐢.
𝐌𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐯𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚 𝐟𝐨𝐫𝐭𝐮𝐧𝐚, 𝐌𝐢𝐤𝐞𝐲 𝐜𝐞𝐫𝐜𝐚 𝐝𝐢 𝐟𝐚𝐫𝐯𝐢 𝐫𝐢𝐚𝐯𝐯𝐢𝐜𝐢𝐧𝐚𝐫𝐞, 𝐚 𝐦𝐨𝐝𝐨 𝐬𝐮𝐨.❜

⋅⊰ 𓆩♡𓆪 ⊱⋅

⁝ 𝐏𝐑𝐄𝐌𝐄𝐒𝐒𝐀: 𝐼 𝑝𝑟𝑜𝑡𝑎𝑔𝑜𝑛𝑖𝑠𝑡𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑚𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜𝑟𝑒𝑛𝑛𝑖 𝑒 𝐷𝑟𝑎𝑘𝑒𝑛 𝑒 𝑀𝑖𝑘𝑒𝑦 𝑣𝑖𝑣𝑜𝑛𝑜 𝑖𝑛 𝑢𝑛 𝑎𝑝𝑝𝑎𝑟𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑐𝑜𝑛𝑑𝑖𝑣𝑖𝑠𝑜, 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑜 𝑠𝑒 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑎 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑖𝑑𝑒𝑟𝑎𝑡𝑜 𝑢𝑛 "𝑾𝒉𝒂𝒕 𝒊𝒇" 𝑚𝑎 𝑙𝑜 𝑚𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑞𝑢𝑒.
𝑄𝑢𝑒𝑠𝑡𝑎 è 𝑙𝑎 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑖𝑠𝑠𝑖𝑚𝑎 𝑣𝑜𝑙𝑡𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑐𝑟𝑖𝑣𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝐓𝐨𝐤𝐲𝐨 𝐑𝐞𝐯𝐞𝐧𝐠𝐞𝐫𝐬, 𝑎𝑣𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑓𝑖𝑛𝑖𝑡𝑜 𝑑𝑎 𝑝𝑜𝑐ℎ𝑖𝑠𝑠𝑖𝑚𝑜 𝑙'𝑎𝑛𝑖𝑚𝑒, 𝑠𝑝𝑒𝑟𝑜 𝑑𝑖 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑎 𝑏𝑟𝑎𝑣𝑎! ⁝

―――


⊱⋅ ─────── ⋅⊰ 𓆩♡𓆪 ⊱⋅ ─────── ⋅⊰

― 𝐴𝑆𝐾𝐸𝐷 𝐴𝐵𝑂𝑈𝑇 𝑀𝐸 ―

⊱⋅ ─────── ⋅⊰ 𓆩♡𓆪 ⊱⋅ ─────── ⋅⊰


Finisci di spazzare il vialetto d'ingresso e sospiri grattandoti la guancia nervosa, indecisa se scrivere un messaggio a Draken o meno.
Insomma, tu e lui siete rimasti soli un paio di volte con la tua timidezza che ti ha inglobata viva, sei riuscita solo a dirgli forse mezza frase.
Eppure, sei convinta che ci sia qualcosa, perché hai notato una sorta di atteggiamento diverso, come se avesse un occhio di riguardo per te.
Ma magari sono solo pensieri o hai percepito male tu.
Ma non hai tempo di abbeverare questi tuoi ragionamenti che vedi Mikey passare proprio in quella via, le mani in tasca ed uno sguardo fin troppo tranquillo in volto.

«Mikey?»
«Ehy, T/N!»

Hai imparato a conoscere il biondo ancora prima di conoscere Draken, andavi nella stessa classe di Baji e ti è capitato spesso di vederlo fuori dalla scuola con il biondino in questione che, avendoti presa in simpatia, è sempre stato molto tranquillo nei tuoi riguardi.
Non è di certo la prima volta che vi parlare, eppure avverti come un senso di vertigine, ma il tuo cervello inizia a pensare che, magari, potrebbe essere una buona idea chiedergli qualcosa.

«Senti... potrei.. farti una domanda? Se non ti scoccia...»
«Tutt'orecchi.»

Replica lui incuriosito, avvicinandosi ancora di qualche passo per esserti più vicino.
Ti aggiusti nervosa il bordo della maglietta e prendi un bel respiro profondo, mormorando: «Per caso sai come... come sta...»

Manjiro ti fissa sorpreso ed in silenzio mentre tu ti mordi il labbro appena finito di parlare: «Vuoi sapere come sta Draken?»

Ti ha ripetuto piano e tu hai annuito, goffa mentre Mikey ti dedica uno strano sorriso: «E come mai questa curiosità?»

Incassi la testa nelle spalle supplicando, per una volta, il tuo corpo di darti retta e di non arrossire; ti ha dato ascolto, miracolosamente, e sei riuscita a limitarti ad un'impacciata scrollata di spalle: «Così... per sapere...»

Il sorriso di Manjiro si allarga mentre ti mormora divertito un "𝒂𝒉 𝒔ì?" mentre tu speri che lui non noti lo strano tremolio che ti ha pervasa così fastidiosamente le gambe: «Volevi dirgli qualcosa in particolare?»

A quella domanda non puoi di certo trattenerti dall'arrossire appena colpevole, mentre menti spudoratamente fra un borbottio agitato e l'altro: «No io, no... sono... ero... curiosa. Di sapere come stesse. Non c'è una ragione particolare.»

Ti sei affrettata ad aggiungere agitata e Mikey ha annuito ed allargato il suo ghignetto consapevole.

«Sta bene e non vede l'ora di rivederti, tranquilla.»


⊱ ⋅〰・♡・〰 ⋅⊰


C'è un silenzio totale in quell'appartamento e dopo nemmeno un'ora Draken inizia trovarlo fastidioso.
Mikey probabilmente starà ancora dormendo nella sua stanza, lasciando l'amico solo con i pensieri che si aggrovigliano fra di loro come un gomito di lana fra le zampe di un gatto.
Sono giorni che non riesce a fare altro se non ripensare agli ultimi avvenimenti insieme a te, trovandosi per la prima volta in balia dei suoi dubbi.
Entra in camera già esausto dalla giornata e, con tempismo millimetrico, non riesce nemmeno a pensare di rilassarsi che la sua porta si spalanca, mostrando per intero la figura di un ragazzo scarmigliato e dallo sguardo ancora ubriaco di sonno.
Draken si siede sulla sedia della sua scrivania, sospirando ed alzando gli occhi al cielo, preparando le orecchie stanche al fracasso della voce che, sa ormai, che gliele perforerà.

«Mikey?»
«Buongiorno, Ken-chin!»
«Sono le tre del pomeriggio... credo che sia un po' troppo tardi per darmi il buongiorno.»

Il biondo sorride sornione alla sua risposta, stiracchiandosi appena e sbadigliando, sedendosi poi sul letto ancora disfatto, quasi sobbalzando su di esso.
Appoggia i palmi delle mani contro al morbido materasso per sostenere il suo peso, gli occhi incollati a quelli di Draken, bofonchiando appena: «Come vuoi, Capo.»

«Non sono il tuo capo, sono il vice leader della Toman.» - Lo corregge puntiglioso, troppo stanco per stare dietro a qualsiasi discorso di Mikey: «Come mai ti sei preso la briga di alzarti dal letto, è successo qualcosa ad Emma?»

Il ghigno sul volto del biondo diventa un sorriso più convinto mentre i suoi occhi saettano lungo tutta la stanza di Draken, notando delle nuove foto appese sul muro, una in cui lo vede sorridente insieme a te, seduti sui gradini di un luogo che però non riesce a riconoscere bene, ancora leggermente assonato: «Nah, lei sta bene, sì

Butta lì con semplicità, nel corso degli anni, fra lui ed Emma si è instaurato un bel rapporto di amicizia che però non è mai sfociato in un rapporto amoroso vero e proprio.
Nonostante questo sa che si vogliono bene e sporadicamente, gli chiede come sta.
Ren rotea gli occhi quando vede Mikey fin troppo concentrato su quella foto, capendo dove voglia arrivare: «C'è qualcosa di davvero pregnante a cui vorresti arrivare?»

«Ti stai struggendo per T/N, non è così?»

Draken percepisce un piccolo tremolio all'occhio sinistro, contraendo in modo impercettibile la mascella: «Non mi struggo per nessuna, io.»

Mikey pare non essere intenzionato a mollare l'osso, qualunque esso sia e qualunque sia la ragione.
Sposta lo sguardo su di lui, continuando a sorridergli come se avesse già compreso ogni cosa, annuendo appena con un cenno del capo che però non sembra convincente.
Segue un altro silenzio e Draken è quasi intenzionato a voltargli le spalle, stufo dello sguardo scuro che avverte su di lui.
Fa appena in tempo ad aprire le labbra senza darvi fiato che le parole di Mikey lo bloccano, spezzandogli il respiro ancora in gola.

«Mi ha chiesto come stai.»

Draken pare essere diventato una statua di sale, fermo e stoico, a momenti nemmeno sbatte le palpebre, cosa che quasi preoccupa Mikey.
Alza lentamente gli occhi sforzando tutto il proprio autocontrollo per rimanere impassibile mentre osservava interrogativo Manjiro, un sorriso sornione e tranquillo.

«...Chi?»
«Eh, l'imperatore del Giappone.»

Ghigna sarcastico il biondo e Ren contrae la mandibola consapevolissimo di quanto sia stata idiota la sua stessa domanda.
Insomma, una domanda del genere potrebbe benissimo farla Takemichi, non di certo lui.
Vorrebbe quasi prendersi a sberle da solo.

«T/N, mi ha chiesto di te.»
«...E quando l'avresti incontrata?»

Risponde soltanto, tornando a guardare quella foto appesa.
Draken percepisce il rumore del rombo che ha nelle orecchie intanto che tenta di deglutire e fingere che quella frase non gli abbia fatto né caldo né freddo.

«Ci siamo incontrati per caso lungo il viale, era curiosa di sapere come stessi.»

Aggiunge Sano scrollando le spalle con noncuranza e Draken rimane in silenzio, avvertendo uno strano senso di vuoto allo stomaco, i pensieri che si fanno sempre più fitti, sempre più ispidi.
Non vuol dire niente.
Sei solo una persona molto cortese, sei solo premurosa, hai la sindrome da crocerossina da quando sei uscita dall'utero di tua madre, l'hai congenita.
Non significa niente.

«Comunque dovresti chiamarla e chiederle di uscire, mi ha sempre fatto una buona impressione, e poi, lo so che lo vuoi anche tu.»

Draken sgrana completamente gli occhi per lo stupore prima di ritornare alla normalità, incrociando le braccia al petto: «Chi vuole fare cosa, scusami?»

Lo guarda come se volesse vederlo morto stecchito sul posto ma Mikey non fa una piega ed inclina la testa, studiandolo: «Perché, non vuoi?»

«Il cambio di clima ti ha dato alla testa.»
«Come ti pare.» – Taglia corto Manjiro, sbuffando ironico: «So che sei tu quello che solitamente elargisce consigli sulla vita ma... perché non la porti sulla salitella di Dogenzaka?»

Draken se possibile diventa ancor più pallido del normale e Mikey potrebbe giurare di aver visto un lampo nei suoi occhi.
Probabilmente sta per alzarsi da quella sedia per dedicargli qualche epiteto di tipo volgare, ma ormai c'è abituato.
Invece, Ken semplicemente ammorbidisce la presa sulle sua braccia, cercando di abbandonare la posa rigida che lo stava costringendo sulla sedia.

«Non penso che tu sia uno in grado di dare consigli saggi.»
«E perché mai?»
«Vorrei ricordarti che sei stato tu quello a consigliare a Baji di comprare degli occhiali, sostenendo che così sarebbe diventato più intelligente.»

Mikey sbuffa dal naso in modo sarcastico, ricordando perfettamente la storia di quella giornata, conclusa con un Baji che, alla fine, si dimentica anche di comprare i suddetti occhiali.
Il biondo, passandosi una mano fra i capelli come se solo questo possa bastare a sistemare il casino che ha in testa, si alza ed apre la porta della sua stanza: «Ti ho solo dato delle informazioni, vedi tu cosa farne, Ken-chin.»

Manjiro esce dalla stanza e lo lascia solo, convinto che sia questo ciò di cui l'amico abbia bisogno ora.
Draken rimane chiuso in stanza per diverse ore per poi uscire direttamente di casa sbattendo la porta e cammina, cammina fino a farsi venire male alle gambe, ringraziando ogni divinità a lui nota per il buio che ha inglobato il mondo e i suoi colori, dandogli almeno la pace degli occhi, e continua a camminare finché un brivido non gli gela il sudore sul collo ed alla parte rasata del cuoio capelluto.
Rientra nella dimora condivisa stanco e per nulla rilassato, i muscoli tesi per lo sforzo prolungato e l'adrenalina che non è calata un attimo, minacciando di farlo esplodere.
Mikey si sarà sicuramente addormentato di nuovo dopo aver mangiato e la cosa non lo sorprende affatto.
Apre la porta della sua stanza lentamente, quasi che all'interno dormisse una bestia feroce da non far svegliare.
Si sdraia sul letto esausto, continuare a fingere che effettivamente non gli importi nulla di te, non lo porterà di certo ad una conclusione.

𝑴𝒊 𝒉𝒂 𝒄𝒉𝒊𝒆𝒔𝒕𝒐 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝒔𝒕𝒂𝒊.

Non può essere così, lo hai fatto per gentilezza.
Perché dovresti immischiarti negli affari di una persona così complessa come lui?

𝑴𝒊 𝒉𝒂 𝒄𝒉𝒊𝒆𝒔𝒕𝒐 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝒔𝒕𝒂𝒊.

Tenta di soffocare qualsiasi onda emotiva e qualsiasi volo pindarico, ripensando a quelle parole con tutto il distacco concessogli.
Ma quella frase gli arriva in fondo allo stomaco ripiegato su sé stesso.
Si rialza una seconda volta avvertendo il corpo tremare, non seppe se per rabbia o per frustrazione verso sé stesso.
Non può farti entrare così nella sua vita e nelle faccende della Toman, è troppo pericoloso.
Ma non può nemmeno privarsi di te nella sua vita.

«...Cazzo, sono fottuto.»


⊱⋅ ───────── ⋅⊰ 𓆩♡𓆪 ⊱⋅ ───────── ⋅⊰

Fortsett å les

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