Sweet pills of happiness | ba...

By onlytaehyg

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Questa sarà una raccolta di piccole storie, singole pubblicazioni dove i protagonisti saranno i sette membri... More

my nest for my alpha - mintae
come and get me - yoonmin
tell me your fate - kookv
rendezvous in the gym - kookv
let me love you - 2seok
Las Vegas (parte uno) - taekook
Las Vegas - yoonmin
Las Vegas (parte due) - taekook
in the soop - vmin
my sweet and fluffy omega - taekook
you became my light - jihope
now kiss me, you fool - vmin
videocall me - taekook
couch, junk food and videogames - taekook
J'adore Dior - hopemin
i miss you, my baby - jikook
you're here - vmin
We keep this love in a photograph - taekook
love wins all - taekook
he's a pro ridah - minimoni

happy birthday sunshine - namseokmin

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By onlytaehyg

┌───── •✧✧• ─────┐

- real life

- threesome

- Namjoon!top

- Hoseok!top

- Jimin!bottom

- smut: 🔞✅

└───── •✧✧• ─────┘

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Jimin si nascose dietro alla porta chiusa dello studio di Hoseok, era passato a salutarlo per fargli gli auguri di buon compleanno perché sapeva che gli avrebbe fatto piacere che qualcuno gli tenesse compagnia. Appoggiò l'orecchio alla porta e rimase in ascolto, attendendo che il maggiore salutasse i fan e spegnesse la live. Solo quando percepì silenzio, si morse il labbro e riaprì la porta, attirando immediatamente l'attenzione.

«Pensavi te ne fossi andato.» Gli disse Hoseok, rigirandosi sulla sedia e allargando un braccio per accoglierlo. Jimin saltellò dalla porta fino in prossimità del maggiore.

«Senza prima darti il tuo regalo di compleanno?»

«Ci dobbiamo vedere tra tre ore a casa di Namjoon per festeggiare. Pensavo me lo avresti dato lì.»

«Mmhh-» Jimin scosse la testa, aprendo il bottone dei propri jeans. «Non credo questo regalo possa essere aperto davanti a tutti. Siamo uniti come gruppo ma non così uniti.» Sorrise sornione, abbassando anche la cerniera. Hoseok seguì attentamente quei suoi minimi movimenti.

«Scommetto che hai nascosto il mio regalo dentro le mutande.» Gli disse il maggiore, afferrandolo per i fianchi e attirandolo a sé.

«Non hai idea.» Jimin scosse le gambe affinché i pantaloni gli scivolassero lungo le gambe e poi alzò leggermente la felpa fino a scoprirsi l'ombelico. «Scarta il tuo regalo.» Pronunciò con voce sensuale e al maggiore gli si illuminò lo sguardo.

«Namjoon me la fa pagare se scarto questo regalo senza di lui.» Rispose però le sue parole furono vuote dal momento che aveva già afferrato i lembi dell'elastico delle mutande di Jimin. Alzò lo sguardo un secondo soltanto per guardarlo negli occhi.

«Beh, punto primo ci dovrebbe raggiungere a breve e punto secondo sarebbe un regalo di compleanno anche se te la facesse pagare, ammettilo.»

«Sa essere molto...»

«Dominante?»

«Già...»

«Non dirlo a me.» Hoseok ripensò ad una delle loro prime volte, poco dopo aver ufficializzato la loro relazione a tre e aver informato gli altri membri del gruppo. Namjoon aveva fatto forza sul suo ruolo da leader e sulla sua altezza e non appena erano rimasti soli, Jimin gli era praticamente saltato addosso e il maggiore aveva adorato potergli dare tutto ciò che richiedeva, lo aveva rivoltato su quel materasso, chiedendo a Hoseok di unirsi a loro e gli aveva insegnato come gestire quel particolare lato così docile e mansueto del minore. Jimin aveva avuto mal di schiena per tre giorni consecutivi e lui si era sempre chiesto se non fosse troppo complicato gestire due persone con quel ruolo da solo però poi non se ne era mai lamentato e anzi, era proprio ciò che più gli piaceva e così Hoseok si era leggermente ammorbidito ma di certo non aveva rinunciato a premerlo contro il letto o il divano e a farlo urlare.

Nella loro relazione funzionava proprio così: nell'intimità Jimin era quello più emotivamente e caratterialmente debole, Namjoon quello più forte e autorevole e Hoseok stava esattamente nel mezzo per bilanciare l'equazione.

«Vieni qui.» Jimin fece un altro passo avanti, percepiva le dita fameliche di Hoseok oltre l'elastico della sue mutande e non vedeva l'ora di osservare la sua espressione, sapeva che gli sarebbe piaciuta la sorpresa.

E così fu.

Hoseok fece scivolare quell'indumento lungo le cosce sode di Jimin, scese fino alle ginocchia e poi lasciò andare per non doversi alzare dalla sedia. La sua vista venne immediatamente catturata da un fiocco rosso, fiocco che il minore si era legato intorno alla propria lunghezza e lui si sentì quasi svenire di fronte a quella meraviglia. Immaginava che Jimin avesse desiderato concedersi nel giorno del suo compleanno, era un rito per loro tre però di certo non poteva sapere che si sarebbe letteralmente infiocchettato per lui.

«Questa è una parte del regalo.» Gli fece presente.

«E l'altra parte?»

«Chiudi gli occhi.» Hoseok lo fece immediatamente, era impaziente.

Jimin si prese il suo tempo, si sfilò la felpa delle braccia e dalla testa, appoggiandola poi sulla scrivania del maggiore, si tolse anche la maglia maniche corte che indossava sotto e rimase totalmente nudo, con addosso solo la collana che gli aveva regalato Namjoon e gli orecchini che gli aveva preso Hoseok. Avere due ragazzi era meraviglioso solo perché lo riempivano di regali, facevano a gara per chi spendeva di più per viziarlo e prendersi cura di lui e Jimin si sentiva dondolare leggero in quel mare di emozioni. Si scompigliò i capelli e poi si voltò, dando le spalle a Hoseok e mettendosi in posizione, distendendo una gamba e sollevando leggermente il bacino dallo stesso lato. Lasciò un braccio lungo il proprio corpo mentre con l'altra mano si toccò graziosamente il fianco. Cercò di sporgersi all'indietro col viso perché era troppo curioso di vedere l'espressione del maggiore. Si morse il labbro e poi si schiarì la gola per attirare l'attenzione.

Hoseok aprì immediatamente gli occhi e quando mise a fuoco ciò che stava accadendo proprio di fronte a sé, quasi gridò.

Jimin aveva un fiocco anche nel culo e no, non si era infiocchettato il sedere facendo fare un paio di giri ad un nastro colorato, no, no. Jimin aveva un fiocco nel culo, dentro, ciò che Hoseok immaginò essere un buttplug e la parte che rimaneva all'esterno, invece che essere una pallina o un banale cuore, era a forma di fiocco rosso.

«Oh Jimin...» Esclamò in estasi, avvolgendo immediatamente le mani a coppa intorno alle sue natiche e palpandolo. Il minore issò, chiudendo gli occhi. «Ti fa male?»

«N-no...cioè...ce l'ho dentro da qualche ora perciò sta cominciando a darmi fastidio.» Ammise.

«Qualche...ora???» Hoseok sgranò gli occhi e si alzò in piedi.

«Non potevo sapere che saresti rimasto in live così tanto tempo.»

«Rimediamo subito.» Reagì più velocemente di ciò che Jimin gli aveva mai visto fare, lo trascinò letteralmente fino al proprio divano, quello che insieme avevano scelto e avevano comprato, quello che loro due, insieme a Namjoon, avevano inaugurato appena ventiquattro ore dopo l'acquisto e la consegna. Hoseok si aprì i pantaloni, se li tolsi e con essi anche le mutande. Era duro, si era eccitato solo ad osservarlo e ad immaginarsi che cosa stava per accadere e a Jimin bastò per farsi venire l'acquolina in bocca. «Ti conviene dirmi che sei già lubrificato perché non ho alcuna intenzione di perdere altro tempo.» Il minore si avvicinò, allargò le gambe e ci passò un dito in mezzo.

«Ho fatto fuori circa un quarto della bottiglietta di lubrificante che ho a casa per dilatarmi e mettermelo dentro.»

«Mh, quindi posso togliere questo splendido fiocco e poi giocare col mio regalo?»

«Sì, per favore...» Implorò il minore, voltandosi e piegandosi in avanti, per fornire al maggiore una migliore visuale del suo lato posteriore.

Hoseok cominciava ad essere davvero impaziente, aveva bisogno di provare del sollievo anche perché sapeva che non avrebbe potuto divertirsi fino in fondo finchè non fosse arrivato anche Namjoon ma nel frattempo potevano fare altro, poteva preparare Jimin e prendere più del suo membro dal momento che ne avevano parlato molto tutti e tre e prima o poi ci avrebbero davvero provato.

Con una mano afferrò il fiocco che usciva dal buchetto di Jimin, con l'altra gli tenne una natica allargata e cominciò a tirare. Il minore gemette sommessamene mentre il buttplug gli veniva sfilato, allargandolo dal momento che la punta del giocattolino era più gonfia rispetto al resto. Hoseok osservò famelico quell'oggetto lasciare il corpo di Jimin, seguito da un rivolo di liquido che quasi sicuramente era lubrificante in eccesso. Recuperò la sostanza e ne cercò ancora, infilando un dito soltanto dentro al buchetto irritato dell'altro ragazzo e si rese conto di due cose: uno, non c'era bisogno di prepararlo, sarebbe stato in grado di prenderlo tutto subito e due, tutto quel lubrificante sarebbe bastato per tutti e tre.

«Tanti auguri di buon compleanno, Hoseokie hyung.» Gli disse con voce bassa ed eccitata e Hoseok non sarebbe mai stato in grado di resistere oltre.

«Tu rimarrai voltato in questa posizione, io adesso mi lubrifico e poi tu ti siedi su di me e te ne stai con le gambe larghe, tutto chiaro?» Jimin non rispose, annuì e basta.

Successe tutto in pochi pochissimi minuti. Hoseok estrasse il dito dal corpo di Jimin, si aiutò con tutta la mano a lubrificarsi l'asta dura ed eretta, pompando tutta la lunghezza un paio di volte. Poi toccò il fianco a Jimin, intimandogli di arretrare e il minore ubbidì immediatamente. Piegò leggermente le ginocchia, cominciando ad abbassarsi e chiuse gli occhi, respirando profondamente quando percepì la punta fredda del membro di Hoseok premere sulla sua entrata. Jimin si calò su di essa lentamente, non aveva alternative dal momento che il maggiore lo stringeva per la vita, attirandolo a sé, facendolo scendere e penetrandolo dolcemente. A poco a poco le sue pareti si allargarono, lo accolsero dalla punta alla base e Jimin poté rilasciare un respiro che stava trattenendo solo quando fu seduto sulle cosce di Hoseok, la sua erezione totalmente sprofondata dentro di lui.

«H-hobi-»

«È tutto il giorno che aspetto questo momento.» Gli sussurrò il maggiore all'orecchio, facendogli sollevare le gambe da terra a tenendogliele il più allargate possibile. Si mosse piano, dandogli una leggera stoccata e Jimin crollò contro di lui, la sua schiena aderì all'addome del maggiore, la sua testa si appoggiò su una sua spalla e voltò il viso per nascondersi nell'incavo del suo collo. «Ti da meno fastidio adesso?» Lo prese in giro.

«Così è perfetto.» Ansimò.

«Benissimo.» Hoseok gli baciò la testa e poi avvolse una mano intorno alla lunghezza bisognosa di attenzioni di Jimin. «Adesso dobbiamo rimanere così finchè non arriva Namjoonie, lo sai vero?» Il minore annuì, aprendo la bocca per gemere quando Hoseok strusciò il proprio palmo sulla sua asta arrossata e gonfia. «Bravo, piccolo.» Gli sussurrò all'orecchio e Jimin sapeva che quella per lui era solo l'inizio della tortura.

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Namjoon non avrebbe avuto bisogno di bussare, anche se la porta fosse stata chiusa, lui aveva una copia della chiave però per sicurezza bussò lo stesso con le nocche, un suono quasi impercettibile, giusto per avvisare gli altri due ragazzi che era arrivato. Quando aprì la porta, ancora prima di ottenere il permesso, la scena che gli si parò di fronte fu angelicamente perfetta.

Jimin era semi disteso sul corpo di Hoseok, aveva le gambe larghe e i piedi appoggiati al divano. Il suo sguardo cadde immediatamente dove le loro intimità di incontravano, quella di Hoseok spinta in profondità e quella di Jimin avvolta tra le dita del maggiore che lo stimolava fiaccamente. Si stavano baciando, stavano usando tanta saliva, tanta lingua, talmente persi in quel piacere che neanche lo avevano sentito entrare. Jimin gemeva, tendendo il corpo in direzione di Hoseok e per Namjoon quei suoni erano paradisiaci.

Chiuse la porta e girò la chiave facendole fare il doppio giro e poi si schiarì la gola. Quella fu l'unica cosa che interruppe gli altri due ragazzi che immediatamente lo fissarono. Lo sguardo di Hoseok era più lucido, più consapevole, Jimin invece era assuefatto, si era lasciato andare completamente.

«Hyungie-» Sorrise e lui si precipitò, azzerando quei pochi metri che lo dividevano dai suoi due ragazzi e si chinò, cercando immediatamente le labbra del più piccolo. Lo baciò accarezzandogli la guancia, spingendogli la lingua in bocca e togliendogli il fiato. Quando si staccò, all'improvviso e senza preavviso, Jimin ansimò e crollò nuovamente all'indietro su di Hoseok.

«Avete cominciato senza di me?» Chiese, cercando anche il coetaneo per salutarlo, schioccare un bacio sulle sue labbra sorridenti e poi scompigliargli i capelli.

«È il mio regalo di compleanno.»

«Ah sì, me l'ha fatto vedere ieri sera.» Hoseok lasciò andare momentaneamente Jimin per puntare il suo sguardo su Namjoon.

«Te l'ha...fatto vedere?» Avevano una sola regola fissa: andava bene avere rapporti solo in due se il terzo era impegnato, lontano per lavoro o se non era dell'umore giusto, l'importante era informalo di come erano andate le cose. Ecco perché Hoseok era immediatamente scattato. Né Jimin né Namjoon gli avevano fatto sapere che si erano visti la sera precedente.

«Solo vedere. Non ce l'aveva addosso. Mi ha detto che tu avresti fatto una live e mi ha chiesto se potevo raggiungervi qui in modo che lui potesse darti il suo regalo di compleanno prima di stasera dal momento che ci saranno anche gli altri.» Spiegò la situazione e l'amico si rasserenerò.

«Quindi voi due ieri...-»

«È il tuo regalo di compleanno, non mi sarei mai permesso.» Precisò Namjoon e Hoseok lo attirò nuovamente a sé per il collo, baciandolo profondamente.

«Anch'io voglio.» Frignò Jimin, attirando l'attenzione di entrambi e mettendo il labbruccio.

«Mh. E tu?» Namjoon si inginocchiò, accarezzando le cosce del minore. «Cosa stai combinando?»

«I-io...» Jimin deglutì la saliva e poi riprese a parlare. «Ho tenuto al caldo Hoseokie hyung mentre aspettavamo te.»

«Ah sì?» Il minore annuì. «E da quant'è che lo stai tenendo al caldo?» Si avvicinò, chinandosi a rallentatore fino a raggiungere l'ombelico del minore e baciandoglielo.

«Mezz'ora tutta.» Rispose l'altro al posto suo.

«Ma che bravo.» Lo afferrò per i fianchi, lo sollevò di qualche centimetro e l'erezione di Hoseok uscì di poco. Poi lo lasciò andare e la forza di gravità fece il resto. Entrambi quasi urlarono dal piacere.

«Nam...»

«Scopatelo, Hoseok. Goditi il tuo regalo.» Gli ordinò, sfiorando con le dita il punto preciso in cui l'erezione dell'amico entrava dentro il corpo del minore. C'era del lubrificante che colava, lo raccolse e si sporcò a sua volta indice e medio.

«E tu?» Chiese il castano.

«Io userò le dita.» Poi osservò l'espressione di Jimin. «Per il momento.»

«H-hyungie-»

«Ne abbiamo parlato tanto, ogni occasione è buona per aiutarti. Sei tu che hai espresso per primo il desiderio di prenderci entrambi in contemporanea, giusto?»

«S-sì. Sì, è così.»

«Quindi posso, vero?» Gli mostrò due dita, le due che si era lubrificato.

«Namjoon, vacci piano però.» Lo avvisò Hoseok.

«Certo, ovvio.» Rispose serio.

Ci avevano già provato, il giorno in cui Jimin glielo aveva chiesto. Pensavano che sarebbe stato relativamente facile dal momento che il minore era ormai abituato ad entrambe le loro dimensioni ed invece dopo un paio di tentativi appena, era scoppiato a piangere, gridando dal dolore e usando la loro parola di sicurezza che in tanti anni di relazione non aveva mai pronunciato, neanche una volta. Loro si erano fermati e Jimin era scappato. Non aveva permesso loro di rincuorarlo o abbracciarlo, stringerlo forte e scusarsi. Non aveva rivolto la parola a nessuno dei due per una settimana e sia Hoseok che Namjoon avevano vissuto col terrore che Jimin potesse lasciarli per ciò che avevano provato a fargli, pur in seguito ad una sua richiesta. Si erano incolpati per non essersi resi conto del disagio e malessere del minore, avevano pensato solo al loro piacere. E dopo otto lunghissimi giorni di silenzio, Jimin li aveva cercati chiedendo tra le lacrime a loro se avevano intenzione di lasciarlo dal momento che non era stato in grado di soddisfarli e i due ragazzi più grandi erano rimasti scioccati da quella rivelazione. Jimin li aveva evitati per non sentirsi dire che avrebbe potuto fare di più, che avrebbe potuto sopportare un po' di più. Hoseok e Namjoon lo avevano abbracciato forte, spiegandogli che a loro non interessava, che i sentimenti che provavano per lui andavano oltre il sesso o l'intimità e che qualsiasi cosa avessero fatto, doveva far star bene tutti e tre.

Ecco perché avevano deciso di andarci piano, di documentarsi su come fare, su come preparare Jimin nel modo più corretto e meno doloroso possibile. Avevano provato varie opzioni, alcune erano andate a buon fine, altre no. Quel giorno Namjoon voleva provare per la prima volta ad aggiungere per lo meno un dito mentre Hoseok si scopava Jimin, solo se il minore se la fosse sentita avrebbe aggiunto il secondo ma nulla di più. E al primo minimo segno di dolore, tutti e tre si sarebbero fermati all'istante. Nessuno avrebbe ferito nessuno, nessuno avrebbe costretto nessun'altro a fare qualcosa contro la sua volontà.

«La parola di sicurezza te la ricordi?» Chiese Hoseok a Jimin, accarezzandogli la pancia e baciandogli la guancia.

«Sìsì, la so.»

«Dì solo una parola e ci fermiamo, letteralmente.» Aggiunse Namjoon.

«Va bene, okay, proviamo.»

«Sei sicuro?» Chiese il corvino.

«Vi voglio.» Disse. «E vi amo.» Aggiunse. «Tutti e due.» Sia Hoseok che Namjoon sorrisero, il primo cercò immediatamente le sue labbra per baciarlo, il secondo gli lasciò una scia umida di bacetti sul collo prima di selezionare una piccola porzione di pelle e succhiare. Jimin gemette dentro la bocca di Hoseok mentre Namjoon lo marchiava. Amava avere i loro segni addosso, che fossero morsi o lividi.

«Anche noi ti amiamo.» Gli sussurrò Namjoon all'orecchio, mordicchiandogli il lobo.

«Da impazzire.» Aggiunse Hoseok, succhiandogli il labbro.

Jimin chiuse gli occhi, lasciando che le parole dei maggiori gli colmassero il cuore e non si rese conto dell'occhiata di assenso che si scambiarono gli altri due però si accorse quando fu il momento di rilassarsi e fidarsi di loro perché Hoseok smise di baciarlo per afferrarlo per i fianchi, Namjoon scese dal suo orecchio, baciandogli la linea della mandibola, il mento, il collo, la clavicola e poi il capezzolo, un bacio più prolungato sui suoi addominali e in corrispondenza del pube. L'ultimo nell'interno coscia. Poi si inginocchiò nuovamente a terra e gli accarezzò le gambe, facendo un gesto con il capo all'amico. Jimin comprese e puntò i piedi sul divano, avrebbe fatto leva sulle proprie gambe per seguire i movimenti di Hoseok, erano fermi da troppo tempo, voleva sentire l'erezione del maggiore abusare della sua prostata, voleva avere la vista annebbiata dal piacere, voleva gridare dentro ad una stanza insonorizzata. Si morse il labbro e sorrise, guardando Namjoon dritto negli occhi.

La prima stoccata gli tolse il respiro, la seconda la sentì fin nel cervello ma fu con la terza che cominciò a singhiozzare perché Namjoon aveva unito la propria mano a quella di Hoseok ed insieme gli stavano stimolando tutta la lunghezza. I loro movimenti non erano coordinati ma lo stavano facendo apposta, in questo modo lui non avrebbe saputo quanto piacere sarebbe arrivato e grazie a chi e non poteva fare altro se non prenderselo tutto.

Era una sensazione meravigliosa, stava letteralmente saltando sul cazzo di uno dei suoi ragazzi mentre l'altro lo segava e gli sorrideva e Jimin pensò che sarebbe morto volentieri, non poteva desiderare di meglio.

Provò timore quando Namjoon avvicinò la sua mano libera alla sua entrata, proprio dove l'erezione di Hoseok lo teneva aperto ed allineò il proprio indice.

«Provo.» Lo avvisò e Jimin annuì, alzando il capo in direzione di Hoseok per cercare le sue labbra. Aveva bisogno di tenersi impegnato e fortunatamente il maggiore non gli negò quel bacio. Gli strinse forte il fianco, lo abbracciò mentre univa le loro labbra insieme.

Namjoon li osservò con attenzione mentre lentamente cercava di far passare quell'unico dito, spinse delicatamente, fermandosi appena quando percepiva una certa resistenza e poi riprendendo quando sentiva Jimin gemere, segno che gli stava piacendo. Quando fu totalmente dentro di lui, si fermò.

«Lo senti? Io lo sento.» Gli sussurrò Hoseok. Namjoon fece a posta a roteare leggermente il dito, strusciandosi sia contro l'erezione dell'amico che contro le pareti del minore.

«Oh Dio, sì-» Gettò la testa all'indietro, stava sudando e Hoseok ne approfittò per baciargli e leccargli il collo.

«Sei meraviglioso.» Gli disse.

«A-ancora.»

«No, uno alla volta.» Si impose Namjoon.

«Ti prego ti prego ti prego, sto bene, ne voglio ancora.»

«Lascia che Hoseok provi a muoversi un paio di volte, potrebbe farti male il movimento.»

«Hobi...Hobi mio, fai veloce.» Il castano non se lo fece ripetere. Mosse il bacino dal basso verso l'alto, spingendoglielo dentro fino in fondo, incastrandosi ed unendosi al dito di Namjoon. Jimin gridò e cercò le sue braccia per aggrapparsi a qualcosa, si sentiva vulnerabile e sconfitto.

«Ancora, Dio ti prego ancora-»

«Namjoon, mettigli dentro sto cazzo di dito, lo vuole.»

«Che fretta avete?»

«Quando toccherà a te, capirai. Ora fallo.» Intimò l'amico e Namjoon annuì, allineando all'entrata di Jimin anche il secondo dito, il medio.

Il minore era entrato in quello spazio mentale in cui sapeva di potercela fare, se ci fosse riuscito, quello sarebbe stato un immenso passo avanti dal momento che non si erano mai spinti così oltre, un passo in più verso l'ottenere ciò che desiderava più di ogni altra cosa, poter prendere entrambi i ragazzi che amava in contemporanea, amarli e sentirsi amato fino a quel punto. Non era più preoccupato del dolore, sapeva che non gliene avrebbero fatto. Jimin voleva solo sentirsi pieno, pieno per davvero.

Rabbrividì quando anche il secondo dito di Namjoon fu totalmente dentro di sé, le sue gambe ebbero uno scatto e Hoseok lo tenne saldo per i fianchi per riposizionarlo meglio sopra di sé. Era in quella posizione da ore, aveva il membro gonfio ed eretto di Hoseok dentro da ore e più passava il tempo più gli mancava il respiro e più voleva perdere i sensi dal piacere. Quel movimento, quel minimo cambio di posizione lo stimolò talmente tanto da spingerlo al limite della sopportazione. Aveva dentro di sé un cazzo e due dita, Hoseok si muoveva piano, graziosamente e nel frattempo gli succhiava il collo e Namjoon lo segava e coordinava i movimenti della sua mano a quelli del bacino dell'altro ragazzo e a Jimin esplose l'orgasmo più intenso e irrefrenabile che avesse mai provato in vita sua. Cominciò a venire singhiozzando, tenendo la bocca aperta per gemere e gli occhi chiusi perché gli girava la testa e nessuno degli altri due si fermò, Hoseok continuò a scoparselo senza tregua, Namjoon continuò a segarlo anche dopo che il suo membro non fu più gonfio. Lo stavano iperstimolando e non poté fare altro se non sottomettersi totalmente a loro. Anche perché sapeva che nessuno dei due si sarebbe fermato finchè non fossero venuti entrambi e Namjoon non era neanche ancora stato toccato da nessuno.

Quando rimosse le dita sentì chiaramente il rumore dei pantaloni del corvino che cadevano a terra, seppe che il maggiore non si sarebbe risparmiato ne gli avrebbe dato tempo di recupero. Fuori uno e dentro l'altro, letteralmente.

«Dio, Jimin.» Hoseok gemette contro il suo orecchio, gli prese entrambe le gambe e gliele face sollevare dal divano, tenendolo sospeso. Aumentò il ritmo delle stoccate, il suo bacino si scontrava famelico contro le sue natiche, era vicino. «Ti vengo dentro, Jimin.» Lo avvisò, lo avvisava sempre come se temesse che prima o poi gli avrebbe chiesto di non farlo. Ma Jimin si preparò a prenderlo tutto e così fu. Quando Hoseok cominciò a venire senza diminuire il ritmo e sparando direttamente contro il suo punto sensibile, Jimin rimase inerme, annaspò e il maggiore premette il proprio palmo sul suo stomaco. «Lo senti? Fino qui?» Gli ansimò all'orecchio. Gridò quando anche Namjoon spinse con la mano sullo stesso punto e Jimin provò nuovamente la sensazione del piacere più acuto. Venne di nuovo o venne ancora, non era sicuro di quanto tempo fosse passato, non si era neanche reso conto di essersi eccitato una seconda volta però tutte quelle sensazioni gli tolsero il respiro e cedette, mugugnando.

«Ora tocca me.» Disse Namjoon che ne frattempo si era lubrificato e non vedeva l'ora di provare anche lui un po' di sollievo.

«È completamente fuori, lo aiuto io.»

«Lo hai fatto venire due volte.»

«Come se tu non mi avessi aiutato.» Il battibecco dei due non lo interessava, gli fischiavano le orecchie, non era neanche sicuro di capire a pieno che cosa stavano dicendo. Sapeva che si sarebbero presi cura di lui, questo era tutto ciò su cui doveva concentrarsi.

«Aiutalo a stendersi a pancia in giù sul divano.»

«Lo prendi la dietro?»

«Anche tu l'hai preso da dietro.» Hoseok sorrise e poi finalmente fece una delle cose che Jimin più adorava. Sollevò un braccio per accarezzargli i capelli, per spostargli le ciocche sudate dalla fronte e strofinò il retro del dito indice sulla sua guancia.

«Ti amo.» Gli disse dolcemente. «Grazie per il regalo.» Jimin sorrise e riuscì solo a guardarlo con amore negli occhi. Era tanto felice.

Si lamentò quando l'erezione di Hoseok uscì da lui, si lamentò quando le braccia del maggiore lo lasciarono andare per alzarsi in piedi e si lamentò quando venne fatto girare però sospirò di gioia quando si ritrovò finalmente in una posizione più comoda, disteso a pancia in giù, con la testa appoggiata su quel morbido e comodissimo divano sul quale si sarebbe volentieri addormentato. Sentiva lo sperma di Hoseok uscirgli da dietro ma non era preoccupato perché sapeva che a breve ne avrebbe avuto ancora e che quasi sicuramente Namjoon gli avrebbe di nuovo chiesto di indossare il buttplug a forma di fiocco finchè non fosse rientrato a casa.

«Sii clemente, deve poter stare in piedi stasera per la festa.»

«Ehi, tu te lo sei goduto per ore, concedimi di strapazzarlo per quindici minuti.»

«Io sono il festeggiato.»

«Hoseok, stai zitto. Ho bisogno di scoparmi il nostro ragazzo o rischio di esplodere.» Si impose e il castano alzò le mani in segno di resa, cominciando a cercare le salviette umidificate per pulirsi lo stretto necessario e i pantaloni per rivestirsi.

Osservò in silenzio Namjoon salire sul divano dietro di Jimin, baciargli la schiena, seguendo ogni sua singola vertebra mentre il corpo sodo del minore rabbrividiva. Sollevò il sedere senza neanche che il maggiore glielo chiedesse, si offrì come se non fosse appena stato sbattuto su quello stesso divano.

Namjoon si allineò, premette la propria punta arrossata in corrispondenza della sua entrata e lentamente cominciò a penetrarlo. Jimin espirò a fondo, stringendo i pugni e spingendo il sedere all'indietro per prenderlo meglio. Gemette mentre il maggiore entrava in lui, lo allargava per farsi accogliere, il rumore del lubrificante e dello sperma di Hoseok già dentro di lui riempì la stanza. Quella stessa stanza che sicuramente puzzava di sesso.

Quando fu totalmente dentro di lui, si fermò e con le sue grandi, lunghe e affusolate mani lo afferrò per il giro vita, strinse forte.

«Jimin, vita mia, voglio che tu venga ancora una volta, okay? So che sei stanco però per me non sarebbe del tutto soddisfacente se non riuscissi a farti venire.»

«Non ti preoccupare.» Gli rispose. Non sarebbe stato difficile, non era mai capitato che Hoseok o Namjoon venissero prima di lui. Gli dicevano sempre che metà del loro piacere derivava dal procurare piacere a lui.

«Vieni senza farti toccare.» E quella non era più una richiesta ma un ordine. «Sei speciale.» Aggiunse e Jimin sorrise.

Namjoon era diverso da Hoseok, era più vigoroso, era più alto e anche più lungo, si era messo a fare palestra ed era più grosso, non solo parlando di muscoli. Ma soprattutto Namjoon rincorreva il piacere per sé stesso, seguiva un ritmo preciso, cominciando con movimenti lenti ma mirati per poi aumentare sempre di più, arrivando a scoparselo talmente forte e talmente veloce che spesso Jimin si era ritrovato a non capire più quando uscisse e quando rientrasse in lui, non faceva in tempo ad assimilare una stoccata che ne stavano già arrivando altre due una più vigorosa dell'altra.

Jimin provava amore con entrambi, sapeva di star facendo l'amore con entrambi però con Hoseok era un amore aggraziato e soave, con Namjoon era infuocato ed impetuoso. Namjoon scopava da leader e quel pomeriggio non fu da meno.

Jimin aveva male dappertutto, gli facevano male le gambe, le braccia, gli addominali, gli faceva male il culo per ovvi motivi e gli pulsavano le tempie però amava alla follia percepire l'erezione di Namjoon che entrava e usciva da lui, amava quando lo prendeva da dietro come in quella occasione perché non gli permetteva di rallentare il ritmo, era lui a dettarlo. Gli stringeva la vita, quasi conficcando le unghie nella sua carne e se lo sbatteva forte, portandolo incontro ai suoi movimenti affinchè le stoccate fossero più precise e profonde. Ecco che cosa stava facendo anche su quel divano, ecco come aveva iniziato ad inseguire il suo personale piacere e mentre Namjoon abusava del suo buchetto e stimolava ogni singolo centimetro della parte più intima ed interna di lui, Hoseok gli accarezzava la testa e gli sussurrava che era bravissimo, che era sexy da morire il modo in cui gli permetteva di fargli tutto quello senza lamentarsene e Jimin gemeva e ansimava e si mordeva il labbro perché temeva che avrebbe perso la voce a forza di urlare e poi Namjoon cominciò a colpire ripetutamente il suo punto sensibile e Jimin era debole, era fisicamente finito, il suo corpo stava cedendo. Cercò la mano di Hoseok, intrecciarono le loro dita insieme.

«Devi venire, Jimin.» Gli disse. «Non si fermerà finchè non sarai venuto di nuovo, lo sai.»

«V-vicino-»

«Certo che sei vicino.» Esclamò Namjoon dietro di lui, stringendogli le natiche affinché le stoccate fossero più piacevoli. A Jimin girava veramente troppo la testa, cominciò a pensare che sarebbe svenuto. «Lo sento che sei vicino, pulcino.» Un'altra stoccata, un altro colpo preciso alla sua prostata. «Amo il modo in cui pigoli.» E quello per Jimin fu il limite.

Strinse forte la mano di Hoseok e strillò, copiose lacrime gli uscirono dagli occhi e tutto il suo corpo tremò quando venne per la terza volta nel giro di appena mezz'ora, svuotandosi di quel poco che gli era rimasto, sporcando il divano, sporcandosi a sua volta nel crollare su di esso e mentre Jimin tremava e ansimava e singhiozzava, Namjoon non si fermò, non rallentò.

«Cristo, Jimin.» Grugnì invece, schiaffeggiandogli una natica.

Ecco un'altra differenza tra Hoseok e Namjoon. Il primo lo avvisava quando stava per venire, soprattutto se si trattava di venirgli dentro e senza preservativo. Namjoon? Oh, Namjoon non lo aveva mai fatto. Namjoon non chiedeva il permesso, si prendeva quel piacere e basta.

Jimin lo sentì tutto, il primo schizzo di sperma dentro di lui lo percepì caldo, bagnato. Il secondo lo costrinse a trattenere il fiato. Il maggiore gemeva dietro e sopra di lui mentre si riversava dentro di lui, mentre lo usava come se fosse un contenitore, lo colmava. Jimin era pieno, pieno dell'amore di Hoseok e Namjoon, non solo metaforicamente.

Il maggiore si fermò solo dopo l'ultimo spasmo del suo membro, solo dopo essersi svuotato del tutto. E poi fece una delle poche cose a cui non avrebbe mai rinunciato, coccolarsi il più piccolo dopo averlo distrutto in quel modo. Uscì da lui con delicatezza per non dargli troppo fastidio e si stese accanto a lui sul divano, avvolgendolo tra le proprie braccia e baciandogli la nuca. Non gli era mai importato di quanto sporchi o sudati fossero, lui voleva solo abbracciarlo, fargli sentire quanto era felice di averlo con sé. Gli fece voltare di poco il capo e lo baciò. I baci di Namjoon solitamente duravano meno di quelli con Hoseok ed ecco perché Jimin cercava di goderseli tutti in ogni singolo istante, rispondendo con gioia e trasporto.

«Ti amo.» Gli disse. «Ti amo davvero moltissimo.» Ripeté.

«Oh Namjoonie hyung. Ti amo anche io.» Cercò una sua mano per intrecciare le loro dita insieme e poi alzò lo sguardo, allungando l'altro braccio per afferrare anche la mano di Hoseok. «E amo anche te, prima non ti ho risposto.»

«Non ti preoccupare, era un momento particolare.» Anche il castano lo baciò e Jimin sorrise nel bacio.

«Replichiamo stanotte dopo la festa?» Chiese e sia Hoseok che Namjoon scoppiarono a ridere.

«Sei insaziabile.»

«Eh appunto, insaziabile perché voglio succhiarvelo.»

«JIMIN!!» Lo riprese entrambi alla stessa maniera e mentre lui fingeva di esserci rimasto male e metteva il labbruccio come i bimbi, Hoseok scosse la testa e si alzò in piedi, allontanandosi dal divano e scuotendo la testa divertito. Namjoon baciò velocemente Jimin prima di alzarsi anche lui e raggiungere l'amico.

«Ehi, Hoba.»

«Sì?» Lo attirò a sé per la nuca e fece scontrare le loro labbra insieme. A Jimin si scioglieva il cuore ogni volta che assisteva ad una scena del genere. Namjoon era molto dominante quando erano in intimità ma nella vita di tutti i giorni era molto dolce, soffice e comprensivo.

«Tanti auguri di buon compleanno.» Gli sussurrò.

«Tu ami anche me, vero?»

«Lo sai che è così, ogni giorno sempre di più.» Hoseok lo abbracciò, solleticandogli i capelli all'attaccature.

«Anche io. Sempre di più.» Si sorrisero.

«Hai un desiderio da esprimere stasera con la torta?» Chiese Jimin, mettendosi a sedere perché ancora non si fidava ad alzarsi in piedi senza l'aiuto di uno dei due.

Hoseok osservò il minore, nudo, con i capelli arruffati e il viso sbattuto. E poi osservò Namjoon, nudo, con un succhiotto del giorno prima sul collo e le labbra gonfie. E capì che i desideri erano fugaci, si sarebbero spenti con un soffio esattamente come la candelina sulla sua torta. Hoseok guardò gli occhi speranzosi di Jimin e quelli dolci di Namjoon e si rese conto che non aveva bisogno di nient'altro se non di tutto quello. Sorrise prima a uno e poi all'altro.

«Non saprei che cosa desiderare, ho già tutto ciò che amo proprio qui con me.» 

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Angolo autrice: 

il primo threesome di una lunga serie ahah spero vi sia piaciuto perchè penso proprio che ne scriverò altri 🔥🔥

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