IDOL: Sasaeng

By ElaineAnneMarley

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*Sequel di "IDOL: Nightmare Bloom". La trama contiene spoiler sul primo libro della saga* I Nightmare Bloom h... More

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E ora?

Relazione (IV)

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By ElaineAnneMarley

Il parabrezza era ricoperto di neve fresca, tanto che sembrava quasi di essere dietro a una tenda chiusa. Wonbin aveva accettato di vedere di persona la ragazza con cui usciva in quel periodo solo perché aveva intenzione di lasciarla. Chiudere quella relazione gli risultava però più difficile delle volte precedenti: tanto per iniziare con lei stava bene; e non solo perché aveva una personalità vivace e lo ricopriva di complimenti ogni volta che si vedevano, ma perché riusciva sempre a rendere i loro appuntamenti uno diverso dall'altro.

«Avreste dovuto vincere di nuovo voi il premio per miglior nuovo gruppo dell'anno!» disse la ragazza accendendo il riscaldamento dell'auto.

«Così si scioglie la neve!» esclamò Wonbin.

«Succederà comunque, perché a breve l'abitacolo si riscalderà...» ribatté lei divorandolo con lo sguardo.

Quel giorno era truccata con più cura del solito, come se avesse avuto il presentimento che, se fosse stata molto attraente, sarebbe stato più difficile per Wonbin chiudere la loro storia.

«Siamo per strada, rischiamo che qualcuno ci veda...» La allontanò lui.

«Non siamo per strada: siamo in una macchina ricoperta di neve, parcheggiati su una via dove non passa mai nessuno.»

L'altro non sembrava per niente convinto.

«E dai, oppa. Non ci vediamo da quasi due settimane!» insistette lei stringendogli il ginocchio con una mano.

Wonbin lasciò che la ragazza sgusciasse dalla postazione dell'autista a quella del passeggero, accomodandosi in braccio a lui. Non era facile resisterle quella sera, e la verità era che più passavano i minuti più il maknae metteva in discussione il proposito di lasciarla. Susie era una studentessa universitaria in scambio e nel giro di pochi mesi sarebbe comunque tornata a casa sua, in Australia, con la conseguenza inevitabile che il loro rapporto sarebbe morto di morte naturale.

Scostandosi la treccia bionda la ragazza si avvicinò per baciarlo e Wonbin la lasciò fare, assecondando il momento più che i suoi sentimenti alquanto confusi. Confuso era ciò che aveva provato anche per le tre ragazze che erano venute prima di lei. Cominciavano a essere troppe, se ne rendeva conto anche lui, però non voleva tornare a sentirsi solo come le settimane a ridosso del debutto. Il suo migliore amico Daepyo era stato espulso e non si sentivano più, Yongsun passava ogni minuto libero insieme alla sua misteriosa fidanzata e nell'ultimo periodo persino Hajoon, l'unico altro membro con cui era abbastanza in confidenza, stava sempre sulle sue. Era come se i Nightmare Bloom evitassero di frequentarsi al di fuori degli impegni lavorativi, e Wonbin non riusciva a capire se fosse perché erano stufi della compagnia reciproca dopo le lunghe ore di lavoro, oppure se fosse perché avevano paura di aprirsi l'uno con l'altro e incrinare l'equilibrio che fino a quel momento aveva permesso al gruppo di ottenere ottimi risultati.

Seon Wonbin non era stato a letto con nessuna delle fan con cui era uscito. L'idea lo aveva stuzzicato più volte, perché si sentiva pronto a fare quell'esperienza, ma da un lato avrebbe voluto avere un legame affettivo più profondo, prima di fare quel passo, dall'altro era terrorizzato dall'idea che scoppiasse uno scandalo. Erano fin troppi gli idol che avevano rovinato in quel modo la loro carriera. Era abbasta sicuro che nessuna ex ragazza lo avrebbe perseguitato per qualche bacio, ma sarebbe stato lui il primo a non sapere come giustificare il suo comportamento se avesse iniziato ad avere dei rapporti intimi con loro. Non voleva essere quel tipo di idol, così agguantò la mano di Susie che si era avvicinata un po' troppo alla sua cintura.

«Non ti piaccio abbastanza?» domandò lei, e sembrava genuinamente curiosa di scoprire come mai l'altro le resistesse tanto.

Per non rispondere Wonbin riprese a baciarla, ma con ancora meno convinzione di poco prima. Furono però costretti a fermarsi quando vennero accecati da quello che sembrava un lampo.

«Cos'era?» domandò Susie portandosi una mano al petto per lo spavento. Prima che Wonbin potesse fermarla, la ragazza disappannò il finestrino con la mano ed entrambi furono colpiti in pieno volto da un secondo lampo di luce. Si trattava di un flash, l'idol se ne era reso conto subito perché era abituato a trovarsi davanti alle macchine fotografiche, ma Susie doveva aver pensato che si trattasse dei fari di un auto.

«Copriti la faccia» le intimò Wonbin.

«Un paparazzo?» Invece di nascondersi, Susie aprì la portiera per controllare.

Nel tentativo di fermarla Wonbin la strattonò per una manica del cappotto.

«Non possiamo mica trascorrere tutta la notte qui dentro, almeno scopriamo chi è!» Si liberò lei mettendo un piede sul marciapiede ricoperto da un manto soffice di neve fresca.

Susie si era fatta prestare l'auto da una sua amica più grande, ma aveva promesso che non l'avrebbe guidata, dato in Corea la sua patente australiana non era valida. Non c'era modo dunque di sfuggire al paparazzo, se non a piedi.

Wonbin si infilò una mascherina chirurgica calandosi il berretto sugli occhi. Era tentato di allontanarsi da lì, lasciando a Susie il compito di vedersela con chiunque li avesse fotografati, ma la preoccupazione che si trattasse di un malintenzionato ebbe la meglio e così la raggiunse.

L'uomo che continuava a scattare fotografie aveva un teleobiettivo professionale, dunque non poteva che essere del mestiere. Wonbin non pensava di essere talmente famoso da avere addirittura una rivista scandalistica alle calcagna, eppure quello che era accaduto a Yolk un paio di settimane prima era la conferma che nessuno era al sicuro, neanche gli idol rookie.

Il ragazzo valutò di strappare la macchina dalle mani del paparazzo, che era più anziano e mingherlino di lui, ma temeva di cacciarsi in guai ancora più grossi. Così si limitò a urlargli contro che l'avrebbe denunciato e che era un pervertito per aver scelto un'occupazione simile. L'altro non si lasciò intimorire; solo quando si rese conto che, al contrario di Wonbin, la ragazza non si sarebbe fatta alcuno scrupolo a mettergli la mano addosso, raggiunse di corsa un motorino e partì a razzo lasciandoli sconvolti nel bel mezzo della strada.

Continuando a imprecare in inglese, Susie si infilò nell'auto perché moriva di freddo. Era difficile riordinare le idee con le mani congelate, così la ragazza accese il riscaldamento e attese che fosse Wonbin a parlare, dato che per lei non era poi un grosso problema essere implicata in uno scandalo con un idol. Sebbene fosse preoccupata per la reazione di centinaia di fan inferocite, la verità era che chiunque di loro avrebbe dato qualsiasi cosa per essere al suo posto.

«Devo parlarne con gli altri» disse infine Wonbin. «Subito.» Non attese neanche la risposta di Susie, ma prese a scrivere freneticamente a Yongsun, che in quel momento risultava online. Il maknae sobbalzò quando il telefono si illuminò di colpo, tanto che quasi lo fece cadere a terra.

«Dove sei?» disse Yongsun con voce alterata.

L'altro gli diede l'indirizzo senza osare aggiungere altro.

«Il paparazzo è ancora lì?» chiese ancora Yongsun.

«No... è andato via una decina di minuti fa.»

«Vieni subito all'indirizzo che ti mando. Da solo» sibilò prima di riattaccare.

«Penso che sia meglio non vederci per un po', Susie. Ti prego: non accettare nessuna intervista...»

«Oppa, no! Ma io voglio continuare a vederti! Non resisto lontana da te!» prese a piagnucolare la ragazza.

«Anche io, Susie, ma non posso rischiare di compromettere la reputazione dei Nightmare Bloom. Contattami solo sul mio profilo Instagram privato. Non appena i miei compagni mi avranno consigliato cosa fare ti scriverò io.» Sebbene fosse l'ultima cosa che Wonbin desiderasse in quel momento, le diede comunque un ultimo bacio e simulò una passione che non aveva mai provato nei suoi confronti, pur di convincerla che non aveva alcuna intenzione di rompere con lei. Una volta indossata di nuovo la mascherina saltò poi giù dalla macchina e sparì lungo la via deserta, nella direzione opposta rispetto a quella che aveva imboccato il paparazzo.

*

Yongsun gli aveva dato un indirizzo di Cheongdam-dong, e Wonbin si chiese quanto ricca fosse la sua misteriosa ragazza, per abitare in uno dei quartieri più esclusivi di Seul. Aveva dato per scontato che Yongsun fosse con lei perché, quella sera, lo aveva visto prestare particolare attenzione al suo look.

Con passo titubante Seon Wonbin varcò il primo cancello, ma si trovò di fronte a un altro portone e dovette di nuovo parlare con la sicurezza e attendere che questi verificassero con l'interno indicato se fosse atteso. Lo stesso avvenne al terzo ingresso, una porta blindata che permetteva di accedere a uno dei condomini del complesso residenziale. Il ragazzo si chiese quanti ancora fossero i controlli da superare prima di poter finalmente entrare. Non era mai stato in un condominio tanto lussuoso, addirittura più impressionante dei set cinematografici dei drama, tanto che impiegò alcuni minuti per trovare il coraggio di suonare all'appartamento dove Yongsun lo aspettava.

La porta scattò, ma non comparve nessuno sull'uscio così il ragazzo si infilò all'interno, sempre più incuriosito dalla fidanzata dell'amico. Il suo sguardo si posò su una persona che non si sarebbe mai aspettato di trovare lì e Wonbin la guardò dall'alto in basso più volte prima di rispondere al saluto di Yongsun.

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