IDOL: Sasaeng

By ElaineAnneMarley

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*Sequel di "IDOL: Nightmare Bloom". La trama contiene spoiler sul primo libro della saga* I Nightmare Bloom h... More

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E ora?

Daesang (V)

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By ElaineAnneMarley

Kim Yongsun chiese al tassista di lasciarlo all'ingresso del parcheggio sotterraneo di uno dei condomini più esclusivi di Seul. Con il cappuccio calato sugli occhi e una mascherina nera che gli copriva il resto del volto chiamò in fretta l'ascensore. Troppe finestre illuminate si affacciavano su quella rampa su cui c'era sempre un gran via vai di macchinoni di lusso.

Yongsun sgusciò sul pianerottolo e a testa bassa raggiunse una delle porte che si affacciavano sul lato est dell'edificio. L'uscio si schiuse giusto il necessario per farlo passare. Mentre si toglieva le scarpe pensò per l'ennesima volta che era fortunato a frequentare una ragazza talmente ricca da potersi permettersi un appartamento tutto suo in quel complesso dove la privacy era la priorità di tutti gli inquilini.

Salt indossava una felpa extra large da cui spuntavano un paio di gambe nude. Aveva i capelli sciolti, la frangia fissata da un lato da una mollettina ed era ancora truccata. Non si gettò tra le sue braccia, ma aspettò che fosse lui a raggiungerla e solo allora gli salì sulle punte dei piedi per baciarlo.

«Hai bevuto tanto?» gli chiese sentendo il soju nel suo fiato.

«No, abbiamo fatto un paio di brindisi per festeggiare» rispose lui prendendola per mano e guidandola verso il divano, come se fosse a casa propria.

Salt si sdraiò al suo fianco. «Siete stati bravissimi! E il premio come miglior gruppo non poteva che andare a voi, siete una spanna sopra gli altri! Incluse noi...» scoppiò a ridere.

Yongsun era abituato a sentire Salt scherzare sulle Spicy Mayo, ma ogni tanto si chiedeva come mai avesse deciso di debuttare con loro se le disprezzava tanto. Non si prendeva con le altre ragazze, detestava la loro musica, le pesava avere a che fare con i fan e durante le performance non dava l'impressione di divertirsi. Yongsun aveva deciso di dare una chance a quel rapporto perché lei era la prima persona con cui fosse riuscito ad aprirsi dopo anni; probabilmente dipendeva dal fatto che Salt avesse un passato drammatico tanto quanto il suo e sapeva sempre cosa dire per consolarlo o incoraggiarlo. Ultimamente, però, aveva sempre più l'impressione che la ragazza non si confidasse altrettanto con lui, addirittura che lo tenesse a distanza. Tanto per iniziare gli aveva chiesto la cortesia di continuare a chiamarla con il nome di scena, perché non amava il nome che le avevano dato i suoi genitori. Prima di morire i suoi erano stati in cattivi rapporti con tutti i parenti perché non avevano voluto condividere la ricchezza ottenuta da un giorno a un altro grazie a un investimento finanziario fortunato; e nel testamento avevano lasciato tutto alla figlia, con la clausola che a meno di un contributo mensile per le prime necessità avrebbe ricevuto l'eredità solo una volta maggiorenne. L'avevano fatto per evitare che fosse adottata dai parenti più avidi e così era stato, dato che l'unica persona che aveva accettato di prenderla con sé era stata la nonna materna. Salt non era ancora maggiorenne, ma quando sua nonna era venuta a mancare con l'aiuto di un bravo avvocato era riuscita finalmente a mettere le mani sui suoi miliardi di won. Nessuno all'agenzia sapeva che da un giorno a un altro la ragazza era passata dall'essere un'orfana senza un soldo a essere una delle miliardarie più giovani del paese.

«Mi sembra tutto un sogno» sussurrò la ragazza abbracciandolo.

«Cosa? Vivere qui?»

«No, essere qui con te. Non sai per quanto tempo l'ho desiderato...»

«Per quanto?» chiese lui incuriosito dal tono nella sua voce.

«Ti ho visto uno dei miei primissimi giorni all'agenzia ed è stato un colpo di fulmine, oppa. Ma mai avrei immaginato di avere una possibilità con uno come te...»

Yongsun non la contraddisse. Era corteggiato da talmente tante ragazze - e ragazzi - che non era scontato che si sarebbe invaghito di Salt, se non avesse riconosciuto in lei un'anima simile, altrettanto sola e grintosa.

«Oppa» disse di nuovo la ragazza dopo un po' che erano in silenzio, abbracciati sul divano. «Oggi Lee Hajoon non mi è sembrato molto in forma. Sembrava quasi...»

«Brillo?» completò lui perché Salt si sentiva chiaramente a disagio a formulare un'accusa simile.

«Mi è venuto il sospetto quando Lee Chanwook e Park Jisang l'hanno portato fuori. Se non avessi notato che aveva bevuto anche al concerto di due settimane fa, avrei pensato che stava poco bene. Magari i fan non se ne sono accorti...»

Con un movimento lento il ragazzo si coprì il volto con un braccio. Sebbene non fosse lui il leader dei Nightmare Bloom era più in confidenza con Hajoon e si sentiva in dovere di parlarci prima che gli altri ragazzi decidessero di fargli una predica di gruppo. Hajoon aveva avuto un periodo decisamente difficile: non solo era stato costretto a letto per un mese perché la sua ferita si era rimarginata più lentamente del previsto, ma aveva dovuto sacrificare un altro mese e mezzo per recuperare la forma fisica. Assentarsi per un periodo così lungo subito dopo il debutto lo aveva allontanato dai fan, che non avevano avuto il tempo di affezionarsi a lui. Hajoon era un ballerino eccezionale ed era facile per lui farsi benvolere, però non era se stesso quando erano di fronte alle telecamere: non ballava con lo stesso entusiasmo, non sorrideva quasi mai, si impappinava quando parlava...

«Non volevo farti intristire» disse Salt accarezzandolo delicatamente sul volto. «Il nostro non è un mestiere facile.»

«È vero che il vostro comeback è stato spostato dopo il nostro?» cambiò argomento Yongsun.

«Sì, abbastanza imbarazzante per un rookie group, lo so. La volta scorsa è stato per via dell'infortunio della vecchia Salt, stavolta... stavolta i nostri produttori non riescono ad accordarsi sulla title track. Non è che potete regalarci una delle vostre canzoni? Poi ci pensiamo noi a trasformarla in una pagina del ricettario...»Entrambi scoppiarono a ridere.

«Puoi sempre ritirarti dalle scene e vivere il resto della tua vita facendo shopping e viaggiando...» disse lui. «Avresti scelto di diventata un idol se avessi saputo che l'eredità dei tuoi era così grande?»

«No, penso di no» rispose con sincerità la ragazza. «Ma ormai ci sono e mi sembrerebbe scorretto tirarmi indietro, anche se di certo non avrei problemi a pagare le penali del contratto. Non ci crederai, ma mi sentirei in colpa nei confronti delle altre...»

Yongsun faceva effettivamente fatica a crederci, dato che Salt non aveva mai una buona parola per le sue compagne. Era convinto che in ogni caso la ragazza non avrebbe resistito a lungo e avrebbe finito per abbandonare quella carriera che aveva scelto solo perché aveva bisogno di un tetto. Viste dall'esterno le altre Spicy Mayo sembravano alquanto unite ed erano rimaste in contatto anche con la ragazza che si era dovuta ritirare all'ultimo per via di un problema ai legamenti, la ragazza che tutti chiamavano ancora la vecchia Salt. Salt non era riuscita a integrarsi in quel gruppo affiatato e la situazione non aveva fatto che inasprirsi dato che anche lei, come Yongsun, era poco diplomatica.

«E tu invece, oppa?» chiese ancora la ragazza dopo un po'. «Su Instagram hai quasi raggiunto il numero di follower che ha Elle dei Rubin Crow. Se vuoi lasciare i Nightmare Bloom e debuttare da solista posso pagare anche le tue, di penali...»

«È troppo presto» scosse il capo lui. «Non ho una mia identità come artista. Non saprei da dove cominciare se dovessi produrre da solo una canzone...»

«È pieno di bravi produttori, oppa. Potresti persino chiedere a Chanwook di continuare a produrre per te. Non sarebbe il primo idol che lavora con membri di altri gruppi...»

«Magari un giorno. Quando mi sarò stancato di essere parte di un gruppo. Ma per ora è divertente lavorare in team, ognuno ha un proprio ruolo e ci bilanciamo a vicenda» tagliò corto Yongsun.

«Ti va di spostarci in camera da letto?» lo tentò Salt.

Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte, il giorno dopo non doveva lavorare e poteva fare tardi. Proprio in quel momento il suo cellulare vibrò nella tasca posteriore.

Hyung, io sto tornando al dormitorio - Wonbin

Di già? - Yongsun

Che devo dire agli altri? - Wonbin

Dì pure che ho incontrato dei compagni dell'università e sono rimasto in giro con loro - Yongsun

OK - Wonbin

Yongsun era contento che nel gruppo ci fosse una persona come Wonbin, che seguiva in tutto e per tutto le sue indicazioni. Aveva un rapporto stretto con tutti i compagni, eccetto Jisang, e gli altri ragazzi facevano molto affidamento su di lui. Si confidavano, seguivano i suoi consigli, lo assecondavano. Con Wonbin però era diverso: Wonbin lo venerava a tal punto che avrebbe messo la loro amicizia davanti a tutto, persino davanti al gruppo. Yongsun si chiese se nella sua vita avesse mai avuto una figura di riferimento che avesse ammirato a tal punto, ma persino l'insegnante che lo aveva fatto avvicinare alla musica non aveva su di lui lo stesso ascendente che lui aveva su Wonbin. Faceva del suo meglio per comportarsi come un fratello maggiore, ma a volte aveva bisogno di un complice e non riusciva a immaginare complice migliore del loro maknae.

***

NOTA dell'AUTRICE

Ve lo aspettavate? E così alla fine Salt ce l'ha fatta. Vi ispira questa coppia?

Già siamo a cinque capitoli. Proprio come il primo libro anche questo è composto da 6 parti di cinque capitoli ciascuno. Spero la storia continui a divertirvi!

Elaine

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