Quello stronzo di Niragi Sugu...

By rosilabella14

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Dove una ragazza ancora adolescente si ritrova in un mondo parallelo privo di luce e soprattutto deserto insi... More

BORDERLAND
La Spiaggia
Niragi Suguru
Incubi
Un mostro
Non ti meriti amore!
Un altro game
Un altro game pt2
William
E se?
Mi ci vedi come padre?!
Stronzetto o Stronzetta?
Morte improvvisa
Assassino
Che il game abbia inizio
Non รจ finita?
Il livello successivo.
Fante di fiori
Tutti insieme di nuovo..
Il re di picche
Se muori ti ammazzo
La fine รจ vicina
Bip Bip Bev
Dove siamo finiti?
Kuina
Stanza 218
Come fai ad amare uno come me?
divorandomi, bruciandomi dall'interno
Sequel

Ricordi lancinanti

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By rosilabella14


I minuti per nasconderci stavano per scadere, e io e Niragi non ci eravamo ancora nascosti, stavamo correndo per cercare un posto sicuro.
Abbiamo aperto così tante porte e trovato così tanti partecipanti nascosti e spaventati. Niragi continuava a trascinarmi per i negozi ma niente di tutto quello che avevamo attorno era sicuro e molte porte non si aprivano.
Niragi: Il tempo sta per scadere, ci resta solo che aspettare e ogni volta che vediamo gli assassini scappare cercando di non restarci secchi. caricò il mitra e mi lasciò la mano.
Beverly: Non dire stronzate, non possiamo restare qui!
Mi porse una pistola già carica e si voltò a guardarmi.
Niragi: Beverly meglio rischiare così che rischiare nascondendoci e morire sul colpo appena trovati.
"GLI ASSASSINI SONO STATI LIBERATI"
Beverly: Porco cazzo moriremo di certo.
Iniziai a blaterare camminando avanti e indietro. Ma Niragi mi prese per un braccio e mi guardò negli occhi, sembrava incazzato.
Niragi: Stammi a sentire, non ho intenzione di perdere tempo con te, se già inizi ad avere paura per una cazzata del genere, non supererai la prova dei lottatori. Rimase a fissarmi dritto negli occhi finché non sentimmo uno scricchiolio di una porta.
Tirai Niragi per un braccio e cominciammo a correre fino ad arrivare nelle scale del centro commerciale, quelle usate da personale.
Sbarrammo la porta con delle travi trovate lì e cominciai a camminare avanti in dietro per trovare una soluzione, un posto dove nasconderci, qualsiasi cosa. Niragi si appoggiò ad un muro e rimase e guardarmi nella disperazione, con un ghigno sul volto. E poi mi vennero in mente i condotti di areazione; potevamo entrare lì dentro e nasconderci fino alla fine del game.
Beverly: Niragi i condotti! Cazzo possiamo nasconderci lì sopra! bisbigliai puntando una delle botole che portavano ai condotti. Niragi mi guardò con aria strana, storcendo gli occhi.
Niragi: È una buona idea, mancano ancora 25 minuti, ma come ci arriviamo?
Continuai a pensare ad un modo per arrivare a quella botola in alto, e dalla ringhiera visti una cassa di legno abbastanza grande ma non molto alta. Corsi lì sotto e la presi.
Beverly: Con questa. Gli mostrai la cassa e poi continuai. Sali qui sopra apri la botola entri e poi mi tiri su.
Niragi: D'accordo, dammi qua.
Prese la cassa e la appoggiò per terra , ci salì sopra e forzò la botola e finalmente riuscì ad aprirla.
Lo spazio dentro era abbastanza grande, si e no poteva essere un 70 centimetri di altezza e 40 di larghezza. Mi porse una mano, ma qualcuno cercò di entrare dalla porta sbarrata, continuando a sbattere colpi. Cazzo.
Niragi: Forza Bev!
Saltai e presi la mano di Niragi e lui mi tirò su e poi chiuse la botola.
Cominciammo a girare per i condotti finché non arrivammo in un incrocio da cui da una botola si vedeva il centro del Centro Commerciale. Era molto alto. E io ho le vertigini. Mi voltai e guardai sopra di me restando seduta. Niragi mi osservava lascivo, e io spostai lo sguardo su di lui.
"15 MINUTI ALLA FINE DEL GAME"
Niragi: Stai bene?
mi chiese sfiorandomi un ginocchio, ansimavo abbastanza forte, mi mancava il respiro. Non riuscii a rispondergli per la mancanza di aria. Niragi se ne accorse e si sedette accanto a me, stringendomi il ginocchio.
Niragi: Respira con me.
Iniziò ad inspirare e espirare e io cominciai a seguirlo cercando di calmare il battito del mio cuore. Appoggiai la mia mano sulla sua che si trovava sopra il mio ginocchio. E continuammo ancora per qualche minuto.
Beverly: Scusa. Mi succede spesso. Soffro di attacchi di panico, per via di varie cose che mi sono successe prima di essere adottata.
Dissi continuando a stringere la sua mano e guardando di fronte a me.
Niragi: C'entra qualcosa tua madre?
Chiese titubando un pochino. Come cazzo faceva a saperlo?
Beverly: Tu cosa ne sai?
Tolsi la mano dalla sua e mi voltai dall'altro lato. Le lacrime cominciavano a scendere.
Niragi: L'altra sera quando sono entrato in camera tua, urlavi contro di lei. Nell'incubo.
Beverly: Dovevi lasciarmi urlare e farti i cazzi tuoi. Lo trattai male perché non volevo parlarne con lui, non credo fosse la persona giusta.
Niragi: Fanculo Beverly, sei una stronza!
Lasciò il mio ginocchio e cominciò a gattonare verso le varie strade dei condotti. Lo seguii.
Beverly: Dove diavolo stai andando?!
Niragi: Lontano da te mi hai stancato ragazzina.
Continuai a seguirlo gattonando sempre più veloce per non perderlo di vista.
Beverly: Niragi aspetta! Scusam-
Il condotto cominciò a scricchiolare e si sfondò per il troppo peso ricevuto da entrambi. Niragi mi prese per un pelo, penzolante mi trovavo in un negozio di cappelli. Sentii uno sparo, e poi un altro e un altro ancora.
Beverly: Niragi aiutami! Cazzo!
Niragi cercò di tirarmi su inutilmente.
Niragi: Lasciami la mano, scendo anch'io.
Lasciai la mano e caddi in ginocchio, saltò anche lui e mi prese la mano trascinandomi dietro la cassa.
"5 MINUTI ALLA FINE DEL GAME"
L'assassino era entrato nel negozio; Niragi mi strinse a se tappandomi la bocca con la mano e io mi strinsi a lui a mia volta. L'assassino girò l'angolo e ci vide, indossava una maschera da maiale.
Niragi mi tirò per il braccio e cominciò a correre, tirandomi con se. Proiettili ci passavano accanto, mancava  pochissimo alla fine del game. Un Proiettile mi sfiorò un fianco, provocando un dolore assurdo. Sicuramente era un taglio molto profondo. Continuai a correre nonostante il dolore lancinante.
"30 SECONDI ALLA FINE DEL GAME"
L'assassino ci stava alle calcagna. Niragi svoltò a destra continuando a trascinarmi. Negli ultimi cinque secondi, l'assassino ormai abbandonato a se stesso e consapevole che a breve sarebbe morto, si fermò e cadde in ginocchio. Niragi si voltò e io mi fermai. Il game era finito e un laser aveva appena trafitto l'uomo.
Io caddi per terra. Niragi si era allontanato e non avevo nessuno con cui aggrapparmi.
Niragi: Cazzo Bev stai perdendo troppo sangue!
Niragi si inginocchio e premette sulla ferita. Io cacciai un urlo.
Beverly: Portami fuori di qui!
La voce metallica parlò un ultima volta:
"GAME CLEAR,CONGRATULATIONS.
GIOCATORI SOPRAVVISSUTI: 2"
Beverly: Hai qualcosa con cui fermare il sangue?
Dissi io con voce tentennante.
Niragi: In macchina dovrebbe esserci un kit medico. Aggrappati a me.
Mi tirò su e mi aggrappai alla sua spalla.
Camminammo fino alla macchina e Niragi mi appoggio sul cofano davanti e corse a prendere il kit nel bagagliaio. Ritornò da me con delle bende.
Niragi: C'erano solo queste. Merda!
Urlò Niragi.
Beverly: Niragi tranquillo non sto morendo, fasciami e stringi così il sangue si fermerà.
Gli presi il viso tra le mani per far si che mi guardasse negli occhi. Lui annuì.
Niragi: Alza la maglietta.
Disse facendo un occhiolino, tornando il solito Niragi pervertito di sempre. Alzai gli occhi al cielo accennando un sorriso. Alzai la maglia e lui cominciò a fasciarmi. Era molto cauto e a volte mi bruciava. Ma doveva stringere quindi non potei dirgli nulla.
Dopo aver finito si sedette accanto a me. Dopo un po' di silenzio parlai.
Beverly: Mia madre era una stronza.
Niragi si voltò con attenzione iniziò a scrutarmi e pronto ad ascoltare ciò che stavo per raccontare.
Beverly: Mio padre e mio fratello sono morti in un incidente avvenuto sullo Shrine Bridge. Mio fratello era il mio gemello, aveva solo 14 anni. Dopo la loro morto eravamo rimaste al verde, e mia madre cominciò a prostituirsi. Non abbiamo mai avuto un buon rapporto. Io ho sempre provato a parlare con lei dei miei problemi a scuola. E anche dell'autolesionismo.
Alla parola autolesionismo, Niragi sbarrò gli occhi e mi accarezzò la schiena per qualche secondo.
Beverly: Mi disse che se volevo sopravvivere dovevo prostituirmi anch'io. Aveva già portato un uomo in camera mia, e lei mi costrinse, le urlai di lasciarmi più volte. Ma lei non mi lasciò, e io a quel punto presa dalla paura le ruppi la lampada in testa e scappai di casa. Andai alla polizia e la denunciai. Finii in diverse case famiglie, finché la madre di Arisu volle adottarmi. Poco dopo morì di leucemia. E io restai con Arisu, suo fratello e suo padre. Mi hanno salvato la vita.
Appoggiai la testa sulla sua spalla. Siamo rimasti in silenzio per moltissimo tempo.
Niragi: È ora di andare.
Mi scrollò dalla sua spalla e si avviò al posto del guidatore. Io lo seguii.

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