𝑪𝑯𝑰𝑺𝑯𝑰𝒀𝑨 - 𝑮𝑨𝑴𝑬 �...

By silveryjane

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«♡︎» Qual è la vera natura degli esseri umani? In molti ritengono che gli uomini abbiano da sempre questo in... More

1| NEVER ALONE
3| FLASHBACK
4| SWIMMINGPOOL
5| A CERTAINTY
6| BERRIES
7| SLOWLY
8| MEMORIES
9| TRUTH
10| JOY
11| SURPRISE
12| THE PLAN
12| GAME pt.1
13| GAME pt.2
14| ROMEO AND JULIET
16| GOOD NIGHT
17| ENCHANTED

2|WISH WE NEVER MET

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By silveryjane

-La spiaggia è un vero e proprio mondo utopico, siete dei privilegiati. Dovete solo seguire tre semplici regole: regola numero uno, qui si indossano solo ed esclusivamente costumi da bagno.-

-Che cazzo...- dissi spontaneamente, dopo tale affermazione.
-Fammi dissipare tutti i tuoi dubbi, ragazzina: senza indumenti eccessivi, non potrete occultare armi, è semplice. Qui nessuno può nascondermi niente...potrete capirlo anche dalle porte delle camere che non potrete chiudere a chiave.- chiarì il Cappellaio.

-Regola numero due- continuò poi -tutte le carte che conquisterete nei game, saranno consegnate a me.-

-Perché mai dovremmo farlo?- domandò furioso Arisu.

-Perché è l'unico modo per poter andar via da questo Paese.- rispose l'uomo dinanzi a noi, schioccando poi le dita, come se volesse dare un ordine a qualcuno.
Prontamente i ragazzi dietro di noi si mossero in avanti, trascinando via una parete, a quanto pare mobile, rivelando così un qualcosa di inaspettato.

Tutte le carte da gioco conquistate e tutte quelle mancanti erano minuziosamente segnate su un'altra parete.

-Intuisco che voi cerchiate spiegazioni ,quindi eccovi accontentati. La spiaggia ha molteplici obiettivi: qui non solo siete liberi di vivere come volete le vostre probabili ultime ore di vita, qui collaboriamo per raccogliere tutte la carte esistenti per poter permettere ad un prescelto di poter viaggiare al di là di questo Paese, ritornando così al nostro Paese originario.-

-Un prescelto...quindi parli di una sola persona?- domanda Usagi con evidente preoccupazione.

-Si,è così. Ma con i doppioni riusciremo a trasportare anche altre persone, fino all'ultimo giocatore. Questa è la nostra teoria. Ma ovviamente, dovrete far parte della spiaggia per far sì che anche voi possiate passare al di là.- concluse il cappellaio.

-Hai parlato di tre regole da rispettare, però manca la terza. Di cosa si tratta?- domandai in modo serio.

-È una regola intuibile: morte a tutti i traditori. Nessuno escluso.-

Un brivido attraversò tutta la mia schiena,come se non fossi abituata da tempo ormai a rischiare la mia vita.

-Usagi, Yuzuki...mi dispiace, vi ho trascinate io in questa situazione.- Si scusò Arisu.
-Non dispiacerti Arisu, questa è stata la strada che ho scelto. Non mi ci hai portata tu.- a correggere Arisu fu solo Usagi, mentre io rimasi in silenzio, pur essendo d'accordo con lei.

-Ora slegateli. Ann, portali nelle stanze a loro assegnate.- ordinò ancora il Cappellaio.

Una volta slegata, cominciai a massaggiarmi i polsi con insistenza, senza mai togliere lo sguardo dalle persone attorno a me.
Un vizio che ho da sempre è di non abbassare mai la guardia con nessuno, sono sempre sull'attenti, con chiunque. In una situazione come questa mi è più che utile.

-Bene, seguitemi.- disse Ann, cominciando a camminare con sicurezza. Perplessi e titubanti, la seguimmo.

La spiaggia, in origine, era un enorme hotel, munito di innumerevoli camere. Presentava lunghi corridoi e scalinate color crema, con qualche dettaglio in oro e in rosso. Più camminavamo, più quel posto sembrava infinito. Ad un certo punto sentimmo addirittura della musica provenire dal piano di sotto e,da un balcone, riuscimmo a scorgere una miriade di persone all'interno di una enorme piscina.

C'era una specie di festa.

-È come se tutti volessero fuggire dalla realtà...- affermai sottovoce.Non riuscivo a concepire la leggerezza con la quale tutte quelle persone riuscivano a divertirsi.

-Voi due, camera 506.- Ann si fermò senza preavviso e,voltandosi, indicò me ed Usagi.
-Tu,con me.- disse con superiorità, guardando Arisu.
-No, non puoi stare da solo con una persona che fa parte di questa pazzia.- disse Usagi contrariata.
-Usagi, rimani con Yuzuki. Potrebbe essere pericoloso.- la incitò lui.
-Vi ricordo che prima di incontrarvi ero completamente sola. Non succederà nulla, andate.- spronai entrambi ad andare verso la stessa direzione. Io sarei rimasta in camera fino al ritorno di Usagi.

-Bella coppia.- affermò Ann, prima di voltarsi e ricominciare a camminare. Non riuscii a trattenere un ghigno divertito dopo aver visto le guance dei due diretti interessati farsi sempre più rossastre.
Rimasero in silenzio e,senza scambiarsi occhiate, ricominciarono a camminare per arrivare alla camera assegnata ad Arisu.

Vedendoli ormai lontani decisi di aprire la camera 506.

Eppure, c'era qualcosa di strano.

Mi sentivo fortemente osservata e d'istinto mi voltai, cercando di scovare la persona in questione. Giurai di aver visto qualcuno spostarsi per nascondersi dietro una delle tante colonne.

Paralizzata, ero indecisa su cosa fare.

Poi però ricordai le parole del Cappellaio "nessuno può nascondere armi". Probabilmente nessuno era armato, ma come potevo fidarmi così ciecamente?

Richiusi la porta delicatamente per poi correre verso quella determinata colonna, cercando di cogliere di sorpresa quella persona. Una volta raggiunta però, non trovai nessuno.

-Eppure ero sicura di aver visto...-

-Cerchi me?- una voce maschile, calda e profonda interruppe il mio colloquio interiore. Proveniva dalla colonna successiva. Alzai lo sguardo, ed ecco chi mi stava osservando.

-Ti anticipo dicendo che non stavo spiando te. In realtà non stavo spiando nessuno, ma delle voci di corridoio stanno sperperando in giro la notizia dell'arrivo di due miei vecchi amici, Arisu e Usagi. A quanto pare siete arrivati insieme. Volevo solo salutarli.- disse il ragazzo di fronte a me, ghignando e avvicinandosi di poco verso la mia figura.

Era abbastanza alto, indossava un costume bianco, proprio come da regolamento, mentre la parte sovrastante del suo corpo era coperta da una felpa del medesimo colore, riuscivo a scorgergli solo le clavicole grazie alla zip non tirata interamente su. I capelli erano lunghi e tinti di un biondo quasi, se non del tutto, platino. Ma quello che catturò per davvero la mia attenzione furono i suoi occhi scuri che avrei potuto definire addirittura ipnotici,se avessi avuto la possibilità di osservarli più da vicino.
Inoltre, non so come, ma riuscii a scorgere un piccolo neo sotto l'occhio sinistro.

-Sei amico di Arisu e Usagi, eh?- risposi ironicamente. Era ovvio che stesse mentendo, se fosse stato realmente loro amico di certo si sarebbe unito a loro già tempo prima.

-Un conoscente, più che altro.- si corresse, poggiando la spalla destra sulla colonna vicina ed incrociando le gambe. Iniziò a squadrarmi da capo a piedi, un gesto che mi fece innervosire parecchio.

-Senti, non ho tempo da perdere. Non so chi tu sia, ne che rapporto hai con Arisu e Usagi, ma sono più che sicura che non avete nulla a che fare gli uni con gli altri.- cercai di concludere il tutto in questo modo, dirigendomi in seguito verso il mio ormai nuovo alloggio.

-Ho notato che non indossi ancora il costume. Posso procurartene uno io.- propose un nuovo argomento, ma ormai ero già all'interno della mia camera.

-Bel caratterino...- sentii mormorare dall'altra parte della porta. Alzai gli occhi al cielo, ormai ero abituata a certi commenti.

La stanza era piccola ma confortevole, addirittura erano presenti una radio ed una televisione.

Dopo diversi minuti in cui ero estremamente concentrata a controllare ogni singolo elemento di quella stanza, sentii bussare alla porta. Era Usagi, già pronta con il suo costume ed una felpa che la copriva parzialmente.

-Non hai ancora un costume? Prova questo qui, ne ho portato un altro, per sicurezza.-

Il costume in questione era totalmente nero, proprio come il suo.

-Uhm, forse è un po'...ecco non saprei come definirlo.- una volta indossato, mi resi conto che probabilmente era una taglia più piccola rispetto alla mia, quindi risultava troppo aderente.

-Fatto sta che sarebbe perfetto se non fossimo in una situazione come questa, dove più si cerca di rimanere comodi, meglio è. Andiamo a cercare in giro qualcuno che possa aiutarci.- Propose Usagi. Accettai, e girovagammo a lungo per cercare qualcuna che magari avrebbe potuto prestarmi ciò che mi occorreva.

-Vado a chiamare Arisu, così nel mentre possiamo anche capirne di più su questo posto.-

-Ottima idea, Usagi. Io vi aspetto qui.-

Mentre aspettavo, camminavo avanti e indietro per il corridoio, cercando di far passare il tempo e cercando di non pensare alla quantità di disagio che stavo provando in quel momento con quel costume. Fortunatamente erano davvero poche le persone presenti al piano superiore, la maggior parte erano al piano inferiore.

-Oh, wow.- sentii esclamare.

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