Barcellona | Daniel Ricciardo

By WathAngie

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Giugno, finalmente è estate. Lisa si immagina già rinchiusa nel suo appartamento di Torino per i prossimi due... More

Prologo
1. Ricordi
2. Avvisi importanti
3. Se di italo-australiani si parla...
4. A volte ritornano
5. Tensione, odio e un pizzico di rimorso
6. Pensieri sciolti e gelati pesanti
7. Testa o croce?
8. Quando si parte?
9. Prima tappa, primi malintesi
10. Dolci tentazioni
11. Chicken
12. Tequila Sunrise
13. Una stella di bene
14. Tre di fiori
15. Terra rossa... cadi nella fossa?
16. Don't stop me, please
17. Dalle stelle alle stalle
18. Caffè al senso di colpa
19. Apology
20. Barcellona
21. Buon non-compleanno!
23. Notti di mare
Epilogo
Ringraziamenti
NUOVA STORIA

22. Mezzanotte Cenerentola!

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By WathAngie

Do un'occhiata al telefono che si illumina per l'arrivo di una notifica, ma non mi soffermo sul suo contenuto e riporto subito gli occhi sulla sfida all'ultima birra che si sta tenendo tra Serena e Micheal; si stanno sparando una bottiglia dietro l'altra, per vedere chi beve più in fretta, nemmeno fossero due ragazzini.

Con calma prendo un sorso dalla mia. Non devo pensare al mittente del messaggio appena arrivato.

Un indizio: è qualcuno che non sento da giorni e che speravo non si facesse più vivo per un po'. Purtroppo non è stato così.

Okay, stop, non devo rovinarmi la serata per una stronzata. E soprattutto non la devo rovinare ad Elisa.

Istintivamente butto uno sguardo alla festeggiata, che trovo osservarmi seria, con la testa appoggiata sul palmo della mano e l'attenzione del tutto concentrata su di me, invece su quei due che, ormai brilli, si stanno rendendo ridicoli. "Sei strano" dice lei d'un tratto, assottigliando piano le palpebre "che hai?"

Scrollo le spalle con noncuranza, sorridendo a Serena che ha vinto contro mio cognato, cosa che non mi stupisce affatto: Michael ed io siamo compagni di bevute da tempo immemore e so bene che, seppur regga l'alcool meglio di me, non è altrettanto veloce a mandarlo giù.

Finisco il fondo della mia bottiglia e faccio segno a Edo di passarmene un'altra, mentre Lisa continua a guardarmi imperterrita, immobile sulla sedia al mio fianco.

"Io? Niente. Non è che tu hai bevuto un po' troppo?" chiedo accusatorio ma ridacchiando, mentre apro con un colpo secco il tappo metallico.

Elisa non sembra affatto convinta dalla mia risposta, ma evita di andare avanti a commentare, avvicinandosi più con la sedia a Michelle, per sentire cosa stia raccontando.

"E quando gliel'ho detto lui è sbiancato, credevo che stesse per svenire!" quasi urla tra le risate mia sorella, bevendo l'ultimo sorso di vino dal suo bicchiere; ha fatto tanto la raffinata, insistendo per prendere un calice di rosso, ma alla fine si è anche scolata mezza birra di Michael. "Quando gli ho detto di Joe l'ha presa perfino peggio di te, vero Dan?"

Oddio, la storiella di come ha scoperto di essere incinta. Se me la devo sorbire un'altra volta aspettate almeno che io abbia bevuto altre due bottiglie intere.

Annuisco, ridendo fintamente, e mi giro di scatto in direzione Michael e Edoardo, sgranando gli occhi dall'esasperazione. "Siamo a quota? Cinquecento volte che la racconta?" domando a mezza voce al mio migliore amico.

Lui in risposta finisce tutta d'un fiato quel che resta di alcool nella sua bottiglia, poi si passa una mano sul viso. "Macché, saranno mille e cinquecento"

"Non è che ti vuole dire qualcosa?" azzarda Edoardo, abbassando ulteriormente il tono di voce.

Mio cognato sgrana gli occhi e beve di nuovo.

"Beh, non ha tutti i torti il ragazzetto..." do man forte alla sua tesi, battendogli una mano sulla spalla.

"No, no. Impossibile, l'ultima volta che abbiamo scopato è stata in Australia e sono stato super attento" ci tiene a precisare, facendomi scoppiare a ridere alla vista di tanta la sua preoccupazione. Come rendendosi conto di ciò che ha detto, subito dopo si corregge, senza darmi il tempo di fare nemmeno mezza battuta. "Non che sarebbe una cosa brutta, certo che voglio un altro figlio con Mich, però adesso, con Joe ancora piccolo e-"

Mi allungo verso di lui e gli tiro una sberla in fronte prima di avvicinargli la mia birra, visto che la sua è ormai finita. "Bro, bevi e basta"

Lui mi prende in parola, attaccandosi alla bottiglia nemmeno fosse fonte di vita, tanto che se la fa andare giù di traverso. "Tanto 'sti discorsi tra un po' toccheranno anche a te, Dan" sghignazza, tra i colpi di tosse, accennando con la testa a Lisa.

Alzo gli occhi al cielo e riagguanto la mia birra. "Sì, certo. Bella battuta" dico piatto, tentando di troncare lì il discorso.

E che cazzo, stiamo più o meno insieme, okay, però sono solo poche settimane e poi- No, oh, non devo rovinarmi la serata, l'hai già detto.

Mio cognato però non demorde, continuando a far andare avanti a parlare a vanvera la sua bocca larga. "Eddai! Ormai la fidanzata ce l'hai, no? E va persino bene ai tuoi! Che aspetti di più?"

Michael, quella cazzo di lingua te la taglio e pure qualcos'altro insieme.

Scuoto vigorosamente la testa, con un sorriso storto sulle labbra, non faccio però in tempo a parlare che interviene Edoardo, pensandoci lui a interrompere certi discorsi assurdi. "Vi ricordo che è di mia sorella che si parla" mi lancia uno sguardo ammonitore.

Alzo le mani, aho mica l'ho tirata in ballo io 'sta storia, ma abbozzo una risata nel vedere finalmente il ragazzo tirare fuori le palle, mentre il mio migliore amico sbuffa scocciato. "Okay, quindi devo cambiare argomento?"

"Cambia argomento" ribadisce l'italiano, afferrando un pezzo di pane dal cestino in mezzo al tavolo. "Anche perché stavamo diventando tipo loro tre, a furia di certi discorsi" indica ridendo le tre ragazze di fronte a noi: mia sorella al centro ha sfoderato il cellulare, per far vedere chissà cosa alle altre due, e tutte e tre lo osservano con espressione intenerita.

"Scommetto una birra che è una foto di Joe quando è nato" la butto lì, lasciandomi andare contro lo schienale della sedia.

Edo accetta di buon grado e mi stringe la mano, mio cognato invece preferisce alzare la posta. "Un giro di birre per tutti che è del giorno del matrimonio" rilancia, allungando la mano verso di me.

Gliela stringo prontamente, stessa cosa fa Edoardo dopo di me, per poi far alzare Michael, che con passo spavaldo va dalla moglie; le circonda teneramente le spalle con un braccio e anche se la musica è non abbastanza bassa da non far sentire quello che i due si dicono, il sorriso trionfante di mio cognato parla da sé, così io e l'italiano siamo costretti a tirare fuori i portafogli.

"Un altro giro, signore?" chiede ad alta voce Michael, dopo che gli abbiamo passato i soldi.

Mich annuisce e Serena alza un pollice in segno affermativo, mentre Lisa scuote la testa negativamente, facendomi alzare un sopracciglio stranito. Eddai, è la sua festa, deve divertirsi.  "Tutto okay?" mimo con le labbra.

Lei annuisce e dice qualcosa, che però non riesco a sentire così batto un dito sull'orecchio, facendole segno di ripetere. "Non ho niente. Non è che tu hai bevuto un po' troppo?" ribatte, facendomela chiaramente pagare per la mia risposta di prima.

Le rivolgo un sorriso ironico, accompagnato da un dito medio che la fa solo ridere di più, e resto un momento a fissarla, mentre torna a concentrarsi sulle ragazze e a ridere con loro; il rossetto è sbiadito, rimasto quasi del tutto sul bordo del bicchiere, e le guance sono arrossate per le risate e l'alcool. Sorrido istintivamente.

Sì, è bella.

"Allora, Daniel, parlando di cose serie" Edo si volta verso di me, prendendo le birre che ci passa Michael "ti rivediamo in pista a settembre?"

Mio cognato nasconde un mezzo sorriso dietro al bicchiere e io faccio lo stesso, provando a coprire l'entusiasmo con uno sguardo indifferente. "Ah, spero proprio di sì"

"Ho visto che in Red Bull Perez non sta facendo un granché" cambia in fretta la direzione del discorso mio cognato.

Edo storce il naso e manda giù un sorso. "Bene ma non benissimo, direi" alza le spalle, poggiando davanti a sé le mani sul tavolo "non mi è andato mai troppo a genio e a quanto pare nemmeno a Verstappen" commenta ironico.

"Sì, Max è tutto un personaggio" rispondo, distratto da una breve vibrazione del cellulare, che di nuovo si fa sentire: un altro messaggio e temo di sapere di nuovo di chi si tratti.

Sblocco lo schermo e impreco tra me e me.

Nella tendina delle notifiche compaiono principalmente i messaggi da Barcellona by road, il gruppo di queste vacanze per scambiarci le fotografie scattate, visto che mamma si lamentava sempre che poi non le arrivavano. Non è però questo a preoccuparmi, bensì il nome della chat che leggo appena sotto; evito di soffermarmici troppo e scarico le foto che papà ha appena girato sul gruppo.

"I vecchi hanno messo su una bella bisca" dico ridendo, mostrando lo scatto con le carte da poker messe bene in ordine sul tavolo insieme a qualche birra.

Edo scuote la testa contrariato. "Bastardi, poi quando siamo a casa non vogliono mai giocare!"

"Con noi Joseph invece guadagna sempre un bel po' di soldi. Vero Dan?"

Annuisco veloce verso mio cognato, abbozzando un sorriso mentre mi costringo a rispondere anche agli altri messaggi.

Da Rachel: Ehi Daniel

Da Rachel: Alla fine torno a Monaco una settimana prima, cambio di programma

Da Rachel: Dovrei passare da te per portare via alcune delle mie cose, dimmi tu quando ti fa più comodo...

Da Rachel: Lì come va? I tuoi e tua sorella, tutto bene?

Sbuffo dentro di me al vedere quanta roba mi abbia scritto: ci eravamo già sentiti oggi pomeriggio, a malincuore, perché deve andare avanti a disturbare?

Portare via alcune delle mie cose... ah, se è per questo allora va bene. Per me prima se ne va meglio è.

È stata tutto sommato anche carina, a chiedere di Mich e degli altri, seppur sappia quanto poco vada loro a genio, soprattutto alle due donne di casa.

Tu: Io devo andare in sede appena torno, quindi vai quando preferisci

Tu: Qui tutto bene sì, ti salutano tutti

Bugia grande come una casa, sono costretto a darmi un contegno per non scoppiarmi a ridere in faccia da solo. Mamma mia, se solo Mich leggesse il messaggio mi tirerebbe in testa il telefono.

Tu: Tu come stai?

Invio il messaggio al volo e poi blocco il telefono, perché mi sono già pentito di averlo fatto e se restassi troppo a lungo online rischierei di doverle rispondere appena mi scrive. E, sinceramente, i miei programmi per la serata sono ben altri.

Qualche birra, giochi stupidi con il gruppo e magari un limone con Lisa.

Molto più interessante di dovermi subire le lamentele e le storie della mia ex, decisamente.

Ex?

La domanda viene spontanea, ma subito la cancello con un sorso di birra e un morso a uno dei panini che Michael ha fatto arrivare al tavolo; ha speso bene i nostri soldi, lo stronzo.

Massì, ex o non ex... al momento nella situazione in cui siamo io e Rachel poco cambia.

Addento il sandwich e ritorno nell'atmosfera del tavolo, dove vedo i due schieramenti uomini e donne ancora separati, tutti quanti però a ridere divertiti.

"Tornando a quello che dicevo prima..." esordisce Michael, appena mi accosto nuovamente a loro due "anche tu non sei escluso, che fine ha fatto la tua bella in Italia?" domanda a Edoardo, muovendo su e giù le sopracciglia in maniera allusiva.

Il ragazzo si passa una mano sulla faccia, ridendo nervoso, borbottando qualcosa tra sé e sé. "È ancora in Italia" alza le spalle, come se avesse dato una risposta esauriente.

Aggrotto la fronte. "Non te la caverai così, sappilo"

"Oh, che volete che dica? Lei è là e io qua, ogni tanto ci scriviamo..." sembra tentato di aggiungere altro, ma si tappa la bocca con la bottiglia di birra.

"Vi scrivete" ripeto, scandendo bene la parola, con tono scettico, e Michael sembra del tutto d'accordo con me.

"Sì, ci scriviamo, e allora?"

"Edoardo" gli passo amichevolmente un braccio attorno le spalle e lui mi guarda spaesato "se ne hai parlato con tua sorella, allora non è una situazione da ogni tanto ci scriviamo" dico sincero, ricevendo in cambio uno spintone da parte sua.

"Ma piantala!"

"Oh no, ha ragione lui invece" mi da corda mio cognato, indicandomi con un dito "ammetti almeno che siete nella fase da ogni tanto scopiamo"

Scoppiamo a ridere nel vedere il povero ragazzo, vittima delle nostre prese in giro, sgranare gli occhi e diventare completamente rosso, quasi quanto il vino che resta nel bicchiere di mia sorella. Dopo qualche minuto si aggiunge anche lui alle risate, ributtando lì la Formula Uno come tema di conversazione, che sia io che mio cognato accettiamo di buon grado. Per stasera lo abbiamo abbastanza traumatizzato.

"Esco un secondo" dice dopo un po' sempre l'italiano, alzandosi dalla sedia con il cellulare tra le mani.

Michael sghignazza, nel vederlo tutto preso dal telefono, e so che anche lui sta pensando a quello che penso io. "Dove vai?" chiede, guardandomi complice.

Il ragazzo risponde senza pensarci, ancora con gli occhi incollati allo schermo. "Chiamo Erica"

Si rende conto del passo falso fatto solo quando sente il nostro coro di "ohhh!" accompagnarlo via dal tavolo, a cui replica con un dito medio, prima di scomparire fuori dalla porta.

***

"Camilla sarebbe orgogliosa" mi tiro dritto sulla sedia, sporgendomi verso Daniel per farmi sentire meglio. "Non credo avrebbe mai immaginato di vedermi in un locale, la sera del mio compleanno"

L'ultima volta che ci siamo sentite mi aveva nuovamente minacciato di venire a prendermi a calci nel sedere se non avessi festeggiato e sinceramente nemmeno io ci credevo tanto. Invece eccomi qua, alle undici passate di sera, con decisamente non poco alcool in corpo, a ridere e scherzare e ballare. Chi l'avrebbe detto? 

Il posto è pure carino, un locale alla mano e non una super discoteca con la musica che spacca i timpani. Abbiamo mangiato e bevuto decisamente bene, poi quando è partito il sottofondo ci siamo lanciati a ballare, ma solo per poco, prima di tornare subito al tavolo a chiacchierare: siamo pur sempre quasi tutti sopra i trent'anni, escluso Edo che però è stato anche lui più che felice di tornarsene seduto a bere.

Ridacchio al pensiero della faccia di Cami quando le racconterò della serata, sarà più che contenta, anzi, probabilmente si arrabbierà anche un po' per non poter esserci stata.

Daniel abbozza una risata e allunga la mano verso il grande piatto piazzato in mezzo al tavolo, per prendere l'ultimo sandwich rimasto.
È una versione in miniatura del bocadillo, mi pare si dica così, un tipico panino spagnolo farcito; quando Michael è andato ad ordinare l'ennesimo giro di birre ha pensato bene di prendere qualcuno da mandar giù insieme all'alcool, altrimenti la sbronza domani sarà una bella batosta per tutti.

"Sì, immagino..." Dan risponde lanciando un occhio al cellulare, che si illumina accanto a lui sul tavolo.

"Anche se in realtà, scaramantica quale è, si arrabbierebbe a sapere che mi avete fatto gli auguri in anticipo" vado avanti e Daniel ridacchia ancora, in modo meccanico, come se avessi fatto la battuta più brillante del secolo. "Un conto è la festa, ma dire 'auguri' o altro il giorno prima del- Daniel ma ci sei?" lo richiamo, vedendolo più concentrato a scrivere al telefono che ad ascoltarmi.

"Uhm- eh? Sì, sì" torna con gli occhi su di me, guardandomi storto quando gli tiro una sberla sul braccio.

Lo fisso di nuovo, con fare indagatore, ma non aggiungo niente, non trovando la voglia di ripetere ciò che ho appena detto, tanto ormai lui è bello che preso da chissà che cosa su quel cazzo di telefono.

Sono una noia, ho capito.

Quando bevo finisce sempre così, che non mi ubriaco mai abbastanza da potermi divertire e fare cose stupide che fanno ridere gli altri. Resto in balia dell'alcool, che arriva alla testa solo quel tanto che basta da farmi aprire bocca per dire frasi troppo lunghe e discorsi che, magari hanno anche senso, ma detti dalla mia lingua... uhhh quando quella parte per la sua tangente non la smette più e inizia a farmi blaterare e blaterare e blaterare e-

Ecco! Dio che fastidio, pure a sentirmi così, da dentro la mia testa, risulto una palla totale!

Figurarsi con gli altri... ci credo che Daniel ha smesso di ascoltarmi. 

Però, dai, non mi sembrava di star degenerando. A quanto pare però sì, se quel cellulare del cavolo risulta più interessante.

Che cazzo ci sarà di più divertente lì dentro, mi chiedo io?

Sbuffo, afflosciando la testa su una mano, e rivolgo la mia attenzione all'altro capo della tavolata, dove Michael sta gesticolando animatamente, rivolto al resto del gruppo in preda alle risate.

"E poi? Non ti avrà mica menato?!" esclama Serena, gli occhi in fuori dal divertimento.

Michael si pulisce il baffo di birra con il dorso della mano, ridacchiando. "Diciamo che abbiamo fatto una chiacchierata da uomini"

Michelle al suo fianco rilascia un sonoro sbuffo, alzando gli occhi al cielo. "Sì, da uomini" fa il verso al marito, mimando le virgolette con le dita "mio fratello aveva troppa paura di prenderle, per questo avete solo parlato"

"Ti ricordo che sei stata tu ad insistere perché non lo picchiassi" interviene Daniel, a cui sembra essere improvvisamente tornata la voglia di chiacchierare. "E io non l'ho fatto, perché sono un ragazzo responsabile" ci tiene ad evidenziare.

Michelle alza gli occhi al cielo e storce il naso. "Responsabile, ha parlato quello che per lavoro guida una trappola mortale" sbuffa sprezzante.

Daniel non sente, o forse lo fa e finge non capire, perché lo vedo limitarsi ad alzare le spalle prima di svuotare quel che resta di alcool nel vetro della sua birra.

"Ridendo e scherzando tra mezz'ora sarà ufficialmente il tuo compleanno" Edoardo mi tira una pacca sulla spalla, indicando con lo sguardo l'orologio appeso sulla parete in fondo alla sala.

"Di già?" Michelle accende il telefono, a constatare che sia effettivamente come dice mio fratello, e strabuzza gli occhi. "Cavolo, sì. Devo chiamare mamma per Joe, chissà che per una volta non ha fatto i capricci per andare a letto" aggiunge sbuffando, intanto che si alza dalla sedia.

Una mano mi sfiora il fianco, facendomi sussultare appena, e non appena mi volto incontro gli occhi caldi di Daniel, che si avvicinano piano al mio viso.

Sono quasi convinta che mi stia per baciare, lasciandomi sorpresa perché, anche se non è la prima volta che l'australiano ha questo atteggiamento impulsivo, ora un bacio sarebbe proprio del tutto fuori contesto.

Però non succede e io rilascio un sospiro.

Dan devia la sua traiettoria, scampando dalla mia bocca e facendo sfiorare alle labbra la mia guancia, per andarsi ad mettere poco distante dal mio orecchio, con il suo fiato intenso che sbatte sul mio collo, creando quella piacevole tensione, che sia io che lui conosciamo bene.

"Usciamo un attimo?"

Si discosta quel tanto che basta da fissare lo sguardo del mio, che vacilla appena sotto il calore che ormai ha preso piede in me; annuisco debolmente, mordendomi le labbra per trattenere un sorriso che la dice lunga su come mi sto sentendo adesso.

Daniel coglie il mio atteggiamento e mi strizza un occhiolino, mettendosi in piedi e porgendomi una mano per invitarmi a fare lo stesso.
"Noi facciamo due passi" avvisa il gruppo, sistemandomi un braccio sulle spalle scoperte.

Edoardo alza un pollice, tutto intento a guardare lo schermo del cellulare, e Serena mi sorride maliziosa, incitandomi con una mano ad andare.

"Tornate prima di mezzanotte, piccioncini!" dice ad alta voce Michelle, coprendo con la mano il microfono del telefono che ancora ha attaccato all'orecchio, il tono un po' gracchiante visto che ormai anche lei è bella brilla.

Dan alza gli occhi al soffitto, esasperato, e mentre io rido lui apre la porta per scappare via dal locale. "Sì, sì. Cenerentola sarà puntuale!"

***

Ecco un regalino di Natale in ritardo, che piomba dal cielo mentre siete in preda a riprendervi dai festeggiamenti (io sto ancora cercando di finire la crema al mascarpone e l'arrosto di ieri).

Tutto ciò per addolcirvi l'attesa per la fine di questa storia. 
La sto tirando per le lunghe apposta? Uhmmm fatemi pensare... Sì, forse sì.

Giusto per ricapitolare, questa è la parte ventidue, poi ci sarà l'ultimo capitolo vero e proprio e infine tutto si chiuderà tutto con un epilogo, dove succederà che- 

Eh eh vi piacerebbe saperlo, vero?

Ma io non mi tradirò.
Nessuna anticipazione, nada de nada (ma ricordatevi che vi voglio bene *bacini bacini*)

Tanti auguri a tutti! 

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