Ten days [Vmin]

By BTSFanficparadise

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[MINI STORIA]Questa storia la definirei "slice of life". È un semplice racconto di due ragazzi il cui rapport... More

Qualche parola prima di partire
-
"Forse ho cambiato idea"
-
"Troppo diretto"
"Di ritorno"
"Emozioni disordinate"
"Casa nuova"
"Cuore rilassato"
"Sta nevicando?"
"Dopo la neve, il ricovero"
"L'hai tradita?"
-
"Andiamo a ballare."
"Rimani in equilibrio"
"La parte migliore è sotto le coperte"
-
"Impaziente e innamorato"
"Ultima sera prima della fine"
"Il miglior posto."
"La resa dei conti"

"Mazzo di paranoie"

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By BTSFanficparadise


JIMIN

"Hai visto il messaggio nel vecchio gruppo?" Hoseok, accanto a me, alza leggermente un gomito per attirare la mia attenzione. Inutilmente, perchè la ha già tutta. Ci siamo rintanati in un bar, a bere una cioccolata calda che deve ancora arrivare. I biscotti sono già arrivati. Quest'ultimi potrebbero finire ancor prima che arrivi il resto.

"Quale gruppo?" Vedo che ha le chat aperte, mi piacerebbe capire di che gruppo parla. Apro le mie di chat. Oltre a quella del lavoro e di famiglia. Le altre sono chat singole.

"Il gruppo del corso di università." Ecco perchè non lo vedo, ho tutto, tranne che quello. Ne sono uscito, per ovvi motivi.

"Cosa dicono?" Sbircio da sopra le sue braccia, provando a leggere.

"Vogliono fare un cena, questo fine settimana e rivedere tutti." Roteo gli occhi, appena lo dice. Che palle. Spengo lo schermo del mio telefono, tornando a guardare fuori. Il tempo è calmo, fermo, statico. Però il freddo non lo si vede, ma c'è. E anche tanto. Troppo. È già assai che non ci sia la neve. Quest'anno l'ha fatta ma è stata portata via dalla pioggia.

"Hanno scritto che sei invitato pure tu." Aggiunge, spegnendo il telefono, perchè arriva la cioccolata calda. La cameriera l'ha sta portando su un vassoio azzurro.

"Chissà perchè?!" Esclamo sarcastico.

"A te e a te." La ringraziamo entrambi, non perdo tempo ad avvolgere la tazza con le mani per scaldarmi. Lei se ne va, lasciandoci un sorriso. Un sorriso di copertina, lo chiamerei. Lo fa a tutti i clienti. Veniamo spesso qui. Lei è molto carina. Però se mi rifila questi sorrisi di cartone, perde il suo fascino.

"Non credo che sia per quel motivo." Dice tranquillo lui. Sa già di cosa sto parlando. Io abbandono la visione della cassiera per accasciarmi sul tavolo. Puntello un gomito, ci lascio tutto il peso della testa e giro il cucchiaio della cioccolata. Questa si mischia densa, anche con poca voglia direi.

Tre giorni fa l'ho visto. Taehyung. Non sembrava lui. Non aveva il suo bomber nero da ribelle, ma un giaccone marrone, lungo, che arrivava fino ai ginocchi. I capelli corvini erano corti, non lunghi come li amava portare. Indossava pure un paio di occhiali. Una finta facciata, troppo diversa per essere passato un anno.

Tornato a casa mi sono chiesto e richiesto se fosse veramente lui o se i neon del supermercato mi abbiano fatto avere qualche tipo di allucinazione. Eppure, io credo che fosse proprio lui, anche perchè appena i nostri occhi si sono incotrati, i suoi si sono spalancati dietro le lenti. Sono rimasti cosí per un pò, finchè non mi sono defilato. Lasciando il pollo nel reparto frigo. Non solo quello, direi. Ho lasciato il carello della spesa in una corsia e sono fuggito, come un idiota.

"Cosí, dal nulla se ne escono con questa idea? Chi ha mandato il primo messaggio?" È costretto a riaccendere il dispositivo. Io strizzo gli occhi ripensando alla mia fuga sconclusionata.

L'ho superata, veramente, la nostra relazione disastrosa. L'ho messa da parte, nel retro della mia testa. Ho chiuso a chiave qualsiasi ricordo, anzi, li ho messi proprio sottovuoto. Pensare a lui non mi fa piú soffrire. Non sento piú quella sensazione che si poteva equiparare ad una lenta combustione spontanea, al solo pensare a lui. Eppure perchè sono scappato? Perchè il cuore mi è esploso nel petto, come se avessi visto uno zombie a pochi metri da me? Non è normale reagire cosí, con tutta quella paura, ma non ero pronto. Per niente. È stato come ricevere uno schiaffo in pieno volto, proprio quando non te lo aspetti. Sbam. Dritto in faccia.

"Jungkook, credo. Si. Dovrei salvare nuovamente tutti i numeri di telefono." Strabuzzo gli occhi.

"Visto. Credi che non aiuterebbe il fratello?" Jungkook è proprio suo fratello. Che coppia che erano, lui e l'altro. Due teppisti legalizzati. Però Jungkook, il maggiore, era molto piú alla mano, comprensivo e intelligente, quando era questione di discutere. Taehyung era l'esatto opposto. Arrogante. Schivo. Bipolare aggiungerei. Perchè il mio cuore non ha scelta l'altro fratello? Ma sopratutto, perchè ci sto pensando ancora?

"Non penso. Ne aveva le palle piene, l'ultima volta che vi ha urlato contro." Torno a guardare mogio la tazzina e pigramente muovo il cucchiaio. Ruota, ruota. Anche gli ingranaggi del mio cervello si muovono, troppo.

"Come dargli torto." Sospiro. Non facevamo altro che litigare. Però io ci ho provato a dargli tutto, ad avere pazienza con lui, ma proprio non ne voleva sapere. Un giorno diceva di armarmi, il successivo si rimangiava tutto. Un giorno mi guardava con occhi pieni di amore, l'altro mi schifava come se fossi un appestato. Ricordo ancora quando gli baciai una guancia davanti ai suoi amici e non parlò per tutta la sera nè a me, nè a loro. Ricordo ancora tutte le domande che mi facevo. Eppure, nonostante tutto, ero cotto di lui.

"Beh, che eravate un disastro, non c'erano dubbi. Ma mica ci si comporta cosí." Replica. Lui c'era. C'è sempre stato. Nonostante non fossimo nello stesso corso, siamo rimasti amici anche dopo le superiori. Lui studiava matematica, io gestione aziendale. L'ho infilato nel gruppo comunque. Anche il fratello di Taehyung era un intruso nel corso di gestione, studiava matematica.

"Da che parte stai?" Lo faccio sbuffare.

"Lo sai da che parte sto. Dalla tua. Infatti ti sto dicendo che poteva comportarsi meglio, sia lui, che il fratello." A lui non sono mai andati a genio nessuno dei due. Magari il suo sesto senso è sempre stato migliore del mio.

"Sopratutto il fratello." Sottolineo. Forse è meglio berla questa cioccolata invece che fissarla come se fosse un pozzo magico. Sollevo la tazzina e la sorseggio.

"Tu verrai?" Da come ha impostato la domanda, sembra che ci voglia andare. Mi guarda. Oggi ha un look piú preciso. Giaccone nero, cappellino di lana, a coprire i capelli neri e una sciarpa color crema. Indossa il suo solito sguardo tranquillo. Mi soffia in faccia, quando vede che mi sto perdendo.

"Non lo so, non credo. Tu?" Gonfia le sue gote caratteristiche e le sgonfia con un sonoro soffio.

"Credo di si. Vorrei rivedere un pò di vecchie facce. Se non vuoi venire ci vado da solo. Non ti preoccupare." Sorride, infondendomi veramente fiducia. Sono fortunato ad averlo, anche la sua ragazza.

"Sicuro?" Domando. Annuisce, bevendo la sua cioccolata.

"D'accordo. Ma quando è?" Chiedo curioso.

"Sabato sera, credo. Al bar vicino all'università." Mi fa vedere il messaggio. Si. È cosí. Cos'ho da fare, sabato sera? Nulla per adesso. E se andassi? Mi ha dato noia quella sensazione di paura. Non è normale. Fuggire è da idioti. Ma voglio veramente rivedere tutte quelle facce? Visto come ho chiuso con tutti? Non lo so.

"Qualcuno senta anche gli altri ragazzi. Tu Hoseok potresti sentire Jimin. Tu Jungkook Taehyung? Taehyung? Non c'è nemmeno lui nel gruppo?" Legge a voce alta un messaggio. Credo che l'ultima domanda fosse per me.

"No? Fa vedere?" Apre la lista dei partecipanti ai gruppi, sono tutti numeri non salvati. Hoseok ha cambiato telefono e ne ha persi molti.

"Non pare. O almeno, bho. Cosí sembra." Che cosa va dicendo? Controllo le foto profilo dei presenti, non mi sembrano le sue.

"Quando è uscito?" Chiedo. Sinceramente pensavo fosse rimasto nel gruppo e con gli altri. No? Non è cosí? Io me ne sono andato, non volevo piú vedere nè la sua faccia, nè il resto del gruppo. Perchè se uscivo con loro, sarei dovuto uscire pure con lui. Ai tempo avrei preferito un enorme clistere al peperoncino che vedere lui. Quindi è stata la scelta migliore.

"Mando il tuo numero? Lui non c'è, non ancora." Prendo una cucchiaiata di cioccolata, lasciando il cucchiaio in bocca. Cosa faccio? Mordicchio il ferro. I ragazzi però erano divertenti. Come minimo devo delle scuse a tutti, prima di poterci tornare a parlare. Sparito cosí, dal nulla. Ma loro sapevano che avevo quei problemi. Però sono anche curioso di vedere dove sono andati a finire. Dopo la laurea, non ho proprio piú visto nessuno di loro. L'univo è stato proprio Taehyung, al supermercato. Chissà se loro hanno trovato impiego. Io ovviamente l'ho trovato subito nell'azienda di mio padre. Ma loro? Forse sto sul cazzo a tutti e nel vedermi mi detesteranno ancora di più.

"Si o no?" Chiede scocciato Hoseok. Continuo a mordicchiare il cucchiaino, il mio cervello è in stasi. Però la mia testa fa su e giu, spontaneamente.

"Ok, glielo mando." Con il dito lungo, e affusolato, clicca tutti i tasti giusti. Mandando il mio contatto in chat. Che compare con: "Nano di fiducia". Forse avrei dovuto fermarlo. Compila lentamente con un dito: "È il numero di Jimin." E lo invia. Io fisso lo schermo imbarazzato.

"Che nome del cazzo però." Mi lamento, tirando fuori il cucchiaio dalla bocca. Lo guardo accigliato. Lui ride, sornione. Forse anche io dovrei dargli un nome meno normale, invece di "Hoseokie".

"La rubrica è mia, io metto i nomi." Si difende, mordendo un biscotto. Rimaniamo a fissare la chat. Finalmente il messaggio compare, l'amministratore mi ha aggiunto. La cosa fa ridere, perchè ho creato io il gruppo, quattro anni fa. Mi salutano. Sfilo una mano per recuperare il telefono. Compaiono dei ciao. Non so bene di chi sia il numero. Poi vedo che un altro numero viene aggiunto. Io l'ho ancora salvato. Il nome 'Taehyung' compare all'interno del gruppo.

"È sbucato pure lui. Sa proprio di qualcosa di losco."

"A volte esistono le casualità Jimin." Finisce il suo biscotto.

"Le casualità non si chiamano Taehyung." Sbuffo adirato. Non so quanto possa essere una casualità questa, il mio sesto senso dice il contrario. Credo proprio che me ne starò a casa.

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