Il Mio Limite Sei Tu

By _shadowhunters_96

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❗In pausa ❗ «Le regole vanno rispettate, se vuoi avere una vita perfetta, Nives. Quando non le rispetti, il c... More

Premessa + Cast
00 - L'inizio
1. I'm so sick of 17
2. You know it's not the same as it was
3. Your body lightweight speaks to me
4. I see everyone getting all the things I want
5. She's got everything that I don't have
6. The way he makes me feel, I never seemed to act so stupid
7. Are you just a poison that I shouldn't use?
8. My reputation's never been worse
9. But was he yours, if he wanted me so bad?
10. I waited for a girl like you to come and save my life
12. Love you now, but not tomorrow, wrong to steal, but not to borrow
13. Welcome to the panic room
14. Heaven is a place on earth with you, tell me all the things you wanna do
15. Can you make it feel like home if I tell you you're mine?
16. People can go from people you know, to people you don't
17. If I knew it all then, would I do it again?
00 - La fine
18. You're still a work in progress
19. She's falling from grace, she's all over the place
20. Why don't we go somewhere only we know?
21. If I told you that I loved you, tell me, what would you say?
22. Should've seen the red flags, but for you, I'm fucking blind
23. I try to escape, but I can't lose my mind
24. It's better to feel pain, than nothing at all
25. Break the air to feel the fall or just feel anything at all
26. Lost myself and I am nowhere to be found
27. I fake a smile and fall apart
28. You did not break me, I'm still fighting for peace
29. Try to follow your light, but it's night time
30. If you hold me without hurting me, you'll be the first who ever did

11. This thing we started, I don't want it to stop

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By _shadowhunters_96

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Ed Sheeran, Shivers


«È assurdo! Per quale motivo non ho iniziato a guardare documentari sui serial killer prima?», prorompe Derek. Il suo dito scorre velocemente sullo schermo del cellulare, indeciso su quale video soffermarsi.

«Perché è roba che scopri quando non sai più cosa guardare oppure quando non riesci a dormire e quindi decidi all'improvviso di esplorare la mente dei serial killer, finendo così per addormentarti senza problemi. Non chiedermi il perché, non ne ho idea. Funziona così il mio cervello», mi stringo nelle spalle.

Ci facciamo spazio tra le persone che camminano lungo la stradina tortuosa e piena di vita e mentre lui porta avanti la conversazione, il mio sguardo cattura lentamente la bellezza di questo posto. Ci imbattiamo in una fila enorme davanti ad una boutique, ma Derek mi afferra per il braccio e mi costringe a rimanergli accanto. Rivolgo lo sguardo verso la bouganville che ricopre l'intera facciata di una casa, facendola esaltare di più in mezzo a due case bianche.

Vasi di fiori immancabili dai colori variopinti, ciotole d'acqua lasciate fuori dai negozi per gli animali, turisti che si scattano le foto e riempiono la cittadina di allegria. Questo posto sembra troppo vivace. Non amo molto stare in mezzo alle persone.

Passiamo davanti una panchina a forma di coda di balena e mi fermo per scattarle una foto. Mi assicurerò di pubblicarla su Instagram.
Il cinguettio degli uccelli si disperde tra la brezza oceanica; in lontananza il sole inizia piano piano a calare e le strade si riempiono sempre di più.

«Ci sono troppi turisti, odio passeggiare su queste stradine», Derek sbuffa e svolta l'angolo. Prendiamo una specie di scorciatoia, meno trafficata.

«Già, non sopporto la confusione», confesso con un sorriso sincero.

Camminiamo ancora fino a raggiungere il lungomare. Guardo le grandi palme che lo decorano e le persone che corrono da una parte all'altra e che vanno in giro sullo skate. Alcuni fanno surf e altri semplicemente si rilassano in spiaggia tra una chiacchiera e una partita a beach volley.

«La gente che conosco io viene qui a divertirsi il sabato sera. Anzi, c'è un punto preciso in cui possiamo divertirci e bere senza problemi. Tutti gli altri di solito si riversano sull'arteria principale della città. Ma a meno che tu non sia pieno di soldi da spendere nei negozi e ristoranti, non puoi fare tanto. Ci accontentiamo dei musicisti che cantano e suonano vicino alle fontane oppure delle nostre feste private», lo ascolto attentamente, ha un tono di voce caldo, dolce. È piacevole da sentire.

«E vi divertite soltanto il sabato sera?», gli chiedo con tono ironico.

«No, ma quelli come me, quando organizzano qualcosa non lo urlano di certo a mezzo mondo. Siamo ancora minorenni, se la voce gira troppo rischiamo di finire in una cella per una notte».

«Allora come abbiamo fatto ad entrare in quella discoteca?», gli chiedo. Lui si ferma per allacciarsi la scarpa.

«Perché tutti conoscono Taylor. Andare in giro con lui ha i suoi vantaggi», mi fa l'occhiolino.

«Ma allora...».

Derek mi ferma ancora prima che io possa finire la frase. «Vuoi sapere come hanno fatto Kyle e Zahra ad entrare in quel posto?»

Non voglio mostrarmi troppo interessata a loro due, ma è come se Derek riuscisse a leggermi nel pensiero.
«Kyle è parecchio conosciuto», contrae la bocca in una smorfia. «Lo hai visto, no? È pieno di muscoli, sguardo affascinante e possiede la proprietà di linguaggio simile a quella di un criminale con la quinta elementare».

«Magari è soltanto apparenza», dico, guardandolo di sguincio.

Derek scuote la testa. «Non lo conosci, Nives. E non provare a socializzare troppo con lui. Ne uscirai distrutta esattamente come Zahra. È soltanto questione di tempo».

«Non voglio conoscerlo, ma tengo molto a Zahra». A chi voglio mentire? Kyle è dannatamente affascinante. Il suo sguardo ti rapisce.

«Kyle è... Dannato. Forse qualcuno un giorno riuscirà a cambiarlo, ma fino ad allora che ne dici di cambiare argomento? Parlare di lui non mi piace».

Non vorrei dire, ma hai iniziato tu il discorso.

«Non vedo l'ora di andare a casa e continuare il libro». Ho pronunciato  questa frase con troppa enfasi, tant'è che Derek ci rimane male e mi chiede: «La mia presenza ti annoia?»

Sgrano gli occhi e inizio a gesticolare nervosamente. «No! Certo che no! Cavolo, hai suonato una canzone al violino per me, la mia mente è rimasta ferma a quel momento».

Lo vedo sorridere e distogliere lo sguardo, le sue guance si accendono di un colore più vivace.
«Quindi non è stato imbarazzante?».

«Affatto! Se vuoi qualche volta puoi venire a casa mia e suonerò anche io qualcosa per te».
Dovrò comprare un nuovo pianoforte, ma dettagli. Cosa non si fa per un ragazzo carino come lui?

Mentre continuiamo la nostra passeggiata intercetto con la coda dell'occhio la figura di Zahra. Sta venendo verso di noi. Ha un copri costume bianco addosso, il cappello e gli occhiali da sole e una borsa sulla spalla.
Dietro di lei ci sono ovviamente Kyle e Leah, sua sorella.

Zahra fa cadere le ciabatte sul marciapiede e si pulisce i piedi.
Kyle è a petto nudo e adesso a mente più limpida riesco a fargli la lastra con gli occhi in pochi secondi, il tempo che basta per ammirare tutti i suoi tatuaggi. Aveva ragione Derek. È un ammasso di muscoli e fascino, anche se lo sguardo da stronzo patentato non lo abbandona.

«Nives! Che piacere rivederti», grida Leah correndo verso di me. Mi abbraccia forte, come se fossi una vecchia amica che non vede da tanto.

Zahra si toglie gli occhiali da sole e mi guarda, sorridendomi poi a trentadue denti.
«Oh, adesso capisco il messaggio "Ho da fare"», muove le sopracciglia su e giù, ma poi si sofferma un po' troppo su Derek.

Kyle alza lentamente la testa e io mi imbatto di nuovo nel suo sguardo profondo e risoluto, che mi fa impallidire e allo stesso mi offusca i pensieri.

Guarda Derek dietro di me, inclinando di poco la testa come se volesse intimidirlo. All'improvviso un sorriso sardonico contrae i muscoli del suo viso e la presa sul telo che ha sulla spalla aumenta, le vene del suo braccio sono più sporgenti ed evidenti.

«Lui è Derek», dico.

«Sappiamo chi è. Ciao, Derek», Leah solleva una mano per salutarlo, ma l'abbassa subito dopo.

«Ti accompagno a casa», dichiara Derek mettendo una mano sulle mie spalle.

«Allora ci sentiamo più tardi, io e te?», chiedo a Zahra.

«Contaci!», mi strizza l'occhio e dopo avermi salutata si allontana insieme a Leah verso l'auto di Kyle.  Derek toglie lentamente il braccio dalle mie spalle e inizia ad incamminarsi verso casa, io lo seguo.

Kyle mi passa vicino e mi guarda dall'alto, sussurrando: «Ti accontenti di qualsiasi biondino che decide di rivolgerti la parola, non è così? Ma la prossima volta, scegline uno meno simile a me, bisbetica», mi liquida con un sorriso strafottente e io lo guardo mentre si allontana, maledicendolo mentalmente. Stupido coglione!

«Questa passeggiata mi ha distrutto», si lamenta Derek.

«Ha distrutto anche me. Mi sento stanchissima».
Quando arriviamo davanti a casa mia, Derek rimane fermo ad osservarmi come se fosse in di qualcosa.

«Okay, non uscirò mai più senza auto. Probabilmente chiamerò un Uber, perché col cazzo che mi faccio di nuovo mezza città a piedi», esclama facendomi ridere.

«Ti farei entrare, ma dovrei dare spiegazioni a mia madre e sono anche molto stanca, quindi facciamo magari un'altra volta?».

Derek fa un passo in avanti e annuisce, poi allunga il collo verso di me e io smetto di respirare. Le sue labbra si posano delicatamente sulla mia guancia e sussurra: «Sono stato bene. Spero di rivederti».

Dentro di me sto urlando. Per la prima volta un ragazzo non si sente a disagio intorno a me. Per la prima volta qualcuno vuole conoscermi davvero.
«Non vedo l'ora».

Non appena apro la porta, Sam viene verso di me con aria curiosa. «Quello non era il tizio di ieri. Se sei nel mezzo di una crisi adolescenziale, tesoro, parlane con me prima che venga un colpo a tua madre».

«È un amico, Sam. Non sto passando da un uccello all'altro, non preoccuparti. Sono ancora vergine come Maria», alzo il pollice in su e lui ammutolisce.

Qualche ora più tardi corro in bagno, mi piego sulla tazza del water e vomito
L'inizio di un incubo senza fine.


È passata una settimana da quando non esco di casa. Mi sono trascinata pigramente poche volte verso la piscina e sull'amaca in giardino, ma sono rientrata in casa subito dopo.

Mia madre non ha fatto altro che dare ordini a Rosemary e a tenermi d'occhio. Niente più zuccheri e cibo spazzatura. A quanto pare il trasferimento non ha avuto un impatto così positivo sul mio corpo.

Adesso Rosemary mi prepara i frullati che di solito mi preparava mia madre. I soliti pancakes fatti con farina di avena, e adesso la frutta e la sono presenti a qualsiasi pasto. Secondo lei in questo modo non sarò vittima di un'altra indigestione.

Mangio. Vomito. Bevo litri d'acqua. Sto ancora male. E il tutto si ripete ancora.

Fortunatamente adesso sto meglio, anche se il mio riflesso allo specchio dice il contrario.
Scatto una foto e la mando a Derek, che negli ultimi giorni mi ha tenuto compagnia. Abbiamo guardato qualche film insieme e lo abbiamo commentato nei messaggi. È perfino andato i documentari sui serial killer e adesso non riesce a farne a meno.

Derek: Sei bellissima anche così.

Io: sì, sono pronta per i provini per il remake di L'alba dei morti viventi.

Derek: ti prenderanno sicuramente! Sei incantevole anche se sei ancora pallida.

Io: grazie, sei molto gentile :)

Il prossimo messaggio è da parte di Zahra.

Zahra: Dato che quella psicopatica di tua madre mi proibisce di portarti il gelato, che ne dici di una cesta piena di frutta? Ho nascosto delle caramelle e dei biscotti, ma sono sicura che non li noterà xx.

Io: sei pazza, ma ti voglio tanto bene anche per questo.

Zahra: Aprimi!

Esco dal bagno, Rosemary le ha già aperto il cancello. L'aspetto dietro la porta, felice di rivederla.
E non stava affatto scherzando. Mi ha portato davvero la frutta.

«Oh, farò altri frullati!», afferma Rosemary prendendo la cesta tra le mani.

Zahra mi abbraccia e poi mi analizza dalla testa ai piedi. Un sorriso pieno di disgusto le increspa le labbra. «Cazzo, sei dimagrita troppo!»

Non è di certo il tipo di commento che mi aspettavo da parte sua.

«Sono stata poco bene. Adesso mi sono ripresa e sto mangiando come prima», mi difendo, cercando di domare la rabbia dentro di me.

«Come prima? Cioè stai mangiando quelle schifezze iper salutari che cucina tua madre?»

«Sì, Zahra, esattamente», alzo gli occhi al cielo.
Entriamo nella mia stanza e lei si butta sul pouf, distendendo le gambe sul bordo del letto. Le sue scarpe sporcano le lenzuola bianche e io sto per avere una crisi di nervi.

«Quante volte ti ho detto di non sporcarmi le lenzuola? Togli i piedi altrimenti togliti le scarpe», le do un colpetto sulle gambe e lei sbuffa.

«Dio, stai diventando insopportabile come tua madre».

Come tua madre... Rimando indietro l'imprecazione e fingo un sorriso.

«Ti va di uscire stasera? È da una settimana che non esci, tra poco finirà l'estate».

«Non so... Ho paura di sentirmi di nuovo male».

Zahra alza gli occhi al cielo, assumendo di nuovo un'espressione scocciata. «Sai, non è detto che starai male due volte di fila e poi non sei una bambina, non devi per forza aspettare che tua mamma si prenda cura di te. Io l'ho fatto sempre da sola sin da piccola. Devi crescere».

«Va bene, Zahra! Va bene, ci sarò».

Tutto pur di dimostrarle che non sono una bambina e non aspetto che la mammina si prenda cura di me. È solo che conosco il mio corpo. So quando qualcosa non va.

«Evvai! C'è una festa».

Ci risiamo.

«Posso invitare Derek?»

«Sì, ancora meglio!»

«Grande», sospiro e prego soltanto che la serata non si trasformi in un totale disastro.

Spoiler: la serata non andrà come previsto 😂 riavremo il nostro belloccio Kyle 🤺❤️ questi due insieme sono pericolosi comunque.

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