Fred Weasley ~~ Lemons into L...

By _nicla__

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«Scusa, ma perché ti piace George? È il gemello brutto.» «Avete letteralmente la stessa faccia.» «E riesco co... More

Informazioni generali
1. Espresso per Hogwarts e buoni propositi
2. Torneo Tremaghi e messa alle strette
3. Romanticismo e Mostri di Polvere
4. Gemelli e Pastiglie Cambia-età
5. Delegazioni e Pasticche Vomitose
6. Banchetto e Calice di Fuoco
7. Barbe bianche e Campioni
8. Mal di testa e vendetta
9. Scambio di corpi e confusione
10. Prime supposizioni e Biblioteca
11. Libri e cotte
12. Separazione e filtri d'amore
13. Confronti e punto di partenza
14. Personalità e idioti
15. Calarsi nella parte e aiutare un'amica
16. Vecchia befana e scommesse
17. Cocciutaggine e coperte di libri
18. Pianificazioni e patate al forno
19. Pollo arrosto e Partner in Crime
20. Prima Prova e distrazioni
21. Libri volanti e costole rotte
22. Idee (poco) geniali e codice tra fratelli
23. Chiedere scusa e appuntamenti fissi
24. Accuse e sospettati
25. Grandi eventi e brutti pomodori
26. Proposte in amicizia e sei in grado di pensare?
27. Conoscitore di ragazze e scrittore di ballate
28. Appostamenti e glielo diciamo?
29. Campionessa di tuffi e cambio di piani
30. Buon osservatore e sarà una cosa completamente platonica
31. Due piedi sinistri e Gladrags
32. Ballo del Ceppo e Canard à la Rouennaise
33. Duri confronti e verità rivelate
34. Crollo emotivo e orgoglio Tassorosso
35. Bocca larga e non mi chiamo Fred Weasley
36. Epifanie e sorprese dal tetto
37. Zonko e ridicoli corvi
38. Testa di Porco e prime risposte
39. Non so dire bugie e Idromele di Centinodia
40. Disagio e intuizioni geniali
41. Aggiornamenti e amicizie ritrovate
43. Andare a rilento e scompigliare piani
44. Dobbiamo parlare e ricomincia la pianificazione
45. Seconda Prova e ritorno a riva
46. Introduzioni illecite e cosa vuol dire avere una cotta?
47. Travi in testa e Meloselvatico
48. Punizioni in stile Hogwarts e colpi di scena
49. Calzini stesi e una serata al lago
50. Amici di letto e incantesimi di levitazione
51. Ripetizioni di Incantesimi e gabbie di ferro
52. Azkaban, Nurmengard e acqua di stagno
53. Il colpevole e fuga in Sala Grande
54. Svenimenti e Pozione Polisucco
55. Personalità dissociate e magia antica
56. Chiedere aiuto e in trappola
57. Porte che sbattono e Maledizione Imperius
58. Di nuovo se stessi e telepatia
59. Inside-jokes e Maledizione Gemino
60. Kenny e strani rumori
61. Caduta dalle scale e smancerie
62. Riccioli D'Oro e scambio di fiaschette
63. Terza Prova e legame interrotto
64. (Di nuovo) anatra al sangue e Little Hangleton
65. Colloquio con Silente e Barty Crouch Jr.
66. Jasper Jackson e di nuovo insieme
67. Gazzetta del Profeta e navigando in acque pericolose
68. Malelingue e commiati sdolcinati
Ringraziamenti

42. Sceneggiate e riunioni imbarazzanti

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By _nicla__

Non avendo visto Aubrey per tutto il giorno, Fred attese con impazienza l'ora di pranzo per poi rimanere costernato nel constatare che la ragazza non si trovava in Sala Grande. Da quando si era defilata il giorno precedente, Aubrey aveva fatto un ottimo lavoro per evitarlo. Fred sperava che si trattasse solo del suo modo temporaneo di affrontare e superare la situazione: il pensiero che lei potesse scomparire completamente dalla sua vita era sia inconveniente che frustrante.

Per qualche strana ragione, George era seduto completamente da solo al tavolo di Grifondoro, cosa che non fece altro che intensificare la sua preoccupazione.

«Hey George...come mai non sei insieme a Lee o ad Angelina o a...Fred?» gli domandò mentre prendeva posto di fronte a lui.

George alzò le spalle: «Be', usa gli occhi: non sono qui quindi non posso...e inoltre avevo bisogno di passare un po' di tempo da solo per riflettere.»

«Su...?» invece di rispondere, il ragazzo annuì in modo significativo e Fred capì.

«Già, quello...è strano.» spiegò George: «Mi sento in colpa, comunque...ho reagito male?»

Fred fece spallucce: «Non penso. Ma, quindi, cos'è successo poi?»

Con uno sguardo colpevole, il fratello iniziò a giocare con i piselli nel piatto davanti a lui: «Niente. So che ha dormito nel suo letto perché questa mattina l'ho trovato sfatto, ma si è alzata veramente presto ed è venuta a dormire molto tardi. Mi mette a disagio, ma riuscirei a comportarmi in modo quasi normale se solo provassimo ad andare avanti, non farei lo stronzo. Probabilmente, è peggio per voi due e per questo non vorrei darci troppo peso.»

«Aspetta, quindi ti...sta evitando? Quando dormite in due letti a pochi metri di distanza? Ci vogliono veramente molto impegno e abilità per riuscire a farlo.» a Fred tornò in mente il perché gli piacesse Aubrey anche se, probabilmente, quello non era proprio il momento adatto: «Non è brava in queste situazioni. Ricordo quando sono venuto a conoscenza di questa storia: si è messa subito sulla difensiva e ha usato un incantesimo per farmi smettere di parlare. Da quella volta non abbiamo più affrontato l'argomento -»

«Fa niente.» lo interruppe George, guardando di nuovo il suo piatto: «È laggiù con Lexy.»

Fred si voltò per vedere le due ragazze che camminavano, sorprendentemente, molto sicure di loro. Per un attimo, considerò di andare verso di loro e prendere da parte Aubrey ma, con suo sommo stupore, furono loro due a dirigersi verso di lui.

«Veloce.» soffiò George: «Fai finta che non stessimo parlando di lei fino a poco fa.»

Anche se per Fred ignorare la cosa non avrebbe fatto altro che causare ulteriori problemi, le profonde emozioni che non potevano essere affrontate con solo qualche battuta lo mettevano particolarmente a disagio, quindi decise di seguire il consiglio del fratello e cambiare completamente argomento.

Velocemente, si voltò di nuovo verso George, sparando la prima frase che gli venisse in mente: «Hey George...sai che queste scarpe le ho prese da uno spacciatore?»

Anche se il fratello stava guardando verso il basso, Fred notò un lieve sorriso sul suo volto mentre fissava imperterrito i piselli: «Oh, sul serio?»

«Già, non so come funzionino questi lacci ma è tutto il giorno che inciampo...»

«Davvero? Spero tu non ti sia fatto male, hon.» la voce di Aubrey lo raggiunse alle sue spalle mentre la ragazza si sedeva tranquillamente di fianco a lui, sistemandosi i capelli in un modo talmente giocoso da non sembrare per niente lei. Lexy ridacchiò piano prima di fare il giro della tavola e prendere posto vicino a George, ancora impegnato a fissare il suo piatto.

«Ci sono ancora delle patate?» sorrise Aubrey.

«Sì, penso di sì.» le rispose Lexy con un sorriso malizioso: «Hey, Aubrey, non ne mangerai molte ma quando lo fai, non ti trattieni...dovresti prenderne un po' anche tu, Aubrey

A Fred ci volle qualche secondo per capire che si stava rivolgendo a lui: l'improvvisa presenza di un'estranea ai fatti lo aveva mandato un po' in confusione. In fretta, realizzò che probabilmente Aubrey aveva inventato chissà quale scusa per far sedere Lexy lì con loro, in modo da ricevere una qualche forma di supporto morale. A quel punto, si domandò se la ragazza stesse effettivamente bene come sembrava dalla sua espressione, o se fosse tutto una facciata.

«Già prese, hon.» sorrise lui: «Aubrey senza patate è come Fred senza George.»

Aubrey e Lexy risero entrambe a questo suo commento, facendo finalmente alzare lo sguardo a George, che guardò Fred dubbioso.

«L'uno senza l'altro non li puoi trovare...Fred senza il fratello non può stare.» rimò Lexy prima di ridere ancora: «Scusa, Aubrey, sarai sicuramente molto confusa.»

«Molto molto confusa.» mormorò Aubrey, volgendo lo sguardo in un'altra direzione per evitare di scoppiare a ridere. Quello che sembrava essere palesemente ovvio per quelle due, non faceva altro che mandare ancora più in confusione i due fratelli.

«Non capisco come mai tu stia recitando tutto d'un tratto dei versi poetici, Lexy.» disse Fred dopo una pausa, cosa che non fece altro che provocare ulteriori risate dalle due ragazze.

Alla fine, Lexy aprì la bocca in cerca di aria: «Siamo così ovvie, Au-Fre...Fraubrey!»

Fred e George si scambiarono l'ennesimo sguardo confuso, mimando un "Che cosa?" con le labbra prima di realizzare cosa stava succedendo: Aubrey, in un momento di debolezza, doveva aver rivelato a Lexy tutta la verità. Le due notarono un cambiamento dell'umore nel tavolo, cosa che le fece sghignazzare nuovamente.

«Oh hon, non abbiamo resistito nemmeno un minuto.» ridacchiò Aubrey e Fred notò come stesse attentamente evitando di incrociare lo sguardo di George: «E dai!»

«Aspettate, dove state andando? Che cosa sta succedendo?» chiese Fred quando le due ragazze si alzarono, avvolgendo una porzione di patate in un tovagliolo.

«Ma come, non lo sai? Usciamo.» gli rispose Aubrey, guardandolo intensamente e evitando attentamente di muovere lo sguardo: «Sarebbe troppo strano se Fred e Lexy iniziassero a ridere troppo tra di loro...ciao!»

I due ragazzi rimasero a guardare le due amiche mentre correvano fuori dalla Sala Grande. Per un po' stettero in silenzio, finché George non disse: «Glielo ha detto, vero?»

«Già, il che è sia una buona notizia che la peggiore cosa che potesse succedere.» replicò Fred: «Ci sono volute settimane prima che ci decidessimo a dirtelo, per cui doveva essere parecchio abbattuta per vuotare il sacco con Lexy...anche se magari ora si sfogherà con lei invece che con te, il che potrebbe semplificare le cose.»

«Sì.» si disse d'accordo George: «Più semplice...in prospettiva però, visto che qua è tutto difficile.» guardò nuovamente i piselli prima di continuare: «E se ne parla, forse, le passerà questa sua cotta e sarà meglio per entrambi perché...lo sai.»

«Sì, lo so.»

***

Nel corso della giornata, casuali stralci di conversazione resero più chiaro ai gemelli le circostanze che avevano portato Lexy a scoprire la verità. Dietro la sua apparenza da ragazza svampita, Lexy possedeva (a quanto sembrava) una grande capacità di deduzione che le aveva permesso di giungere alla verità con un intuito degno di Sherlock Holmes.

Le due ragazze non si fecero vedere per la maggior parte del pomeriggio visto che Aubrey tentava di mettere al corrente la sua migliore amica di tutti gli sviluppi del loro piano in vista della loro tradizionale riunione serale, che avrebbe accolto per la prima volta un quarto membro.

Nel frattempo, l'idea che Lexy si fosse aggiunta alla squadra aveva provocato sensazioni contrastanti in Fred, forzandolo a provare emozioni di cui non sapeva nemmeno l'esistenza. Per una volta, il ragazzo tentò di ragionare in modo logico piuttosto che gettarsi sulla prima cosa che gli veniva in mente. Il lato positivo era che, apparentemente, Lexy era una vera detective, il che li avrebbe senz'altro aiutati e, forse, la sua presenza avrebbe permesso a Aubrey di superare la sua fissa per George. Allo stesso tempo, però, c'era sempre la possibilità che le due avrebbero fatto gruppetto tra di loro, lasciandolo da solo senza poter più vedere Aubrey, ma decise di accantonare questa assurda idea. Alla fine, quando si presentò alla riunione, giunse alla logica conclusione che Lexy si sarebbe rivelata un aspetto positivo per diverse ragioni: avrebbe alleviato molteplici situazioni imbarazzanti catturando l'attenzione con qualche ridicolo commento e avrebbe reso felice Aubrey (si sperava). Se avesse avuto successo, chi era lui per lamentarsi?

Tristemente, le speranze riposte nella prima motivazione furono velocemente disattese, siccome lo attendeva uno dei più imbarazzanti episodi della sua vita: Lexy e Aubrey erano sedute vicino ad un banco, mentre George si trovava al lato opposto della stanza.

«Ciao a tutti.»

Venne salutato da un coro di "ciao" mentre Aubrey si alzava con un balzo: «Okay, ho spiegato a Lexy quello che stiamo facendo, ovvero un po' di brainstorming -»

«E mi sono già venute in mente alcune idee.» la interruppe lei: «Scusa, quasi dimenticavo: Aubrey mi ha detto che solo chi ha in mano il gessetto è autorizzato a parlare.»

Fred ridacchiò: «Questa non è una regola...»

Tutti e tre si voltarono verso Aubrey che stava alzando in alto il gessetto come in gesto di resa, le guance che diventavano sempre più rosse: «Io...io ho solo pensato che ci avrebbe reso molto più efficienti, okay?»

Calò il silenzio per qualche secondo prima che George annuisse: «Non vedo perché no...»

«Okay.» annuì di rimando Aubrey, mormorando velocemente: «Grazie per il supporto, George.»

«Figurati.» concluse lui, prima di guardare, come lei, in un'altra direzione.

La ragazza si avvicinò alla lavagna: «Okay, quindi -»

«Oh mio Dio, Aubrey, passami il gessetto.» esclamò all'improvviso Lexy con una strana espressione sognante in viso, come se avesse appena ricevuto una rivelazione divina. Esitante, Aubrey si sporse verso di lei, lanciandole il gesso che venne preso al volo.

Per qualche secondo, Lexy rimase in silenzio, assicurandosi di avere l'attenzione di tutti i presenti: «Okay...sapete come Fred...scusate, Aubrey e io siamo andati al Ballo del Ceppo assieme? Questo vorrebbe dire che Fred e George sono andati insieme e...Oh no! Ho continuato per tutta la sera a prenderti in giro dicendo che avresti dovuto baciarlo. Fred, oh Dio, mi dispiace tanto, deve essere stato proprio imbarazzante.»

Dopo un po', Fred annuì: «Sì...mi sentivo particolarmente a disagio.»

«E sta rapidamente peggiorando.» mormorò George.

«Per via di...sai, noi?» la testa di Aubrey si rivolse di scatto verso il ragazzo, gli occhi spalancati dal timore: «Perché io -»

«Che?» George scosse in fretta la testa: «No, no! Mi riferivo a quello che ha appena detto Lexy...noi siamo a posto...a postissimo.»

Niente era "a postissimo".

«Oh Dio! Sono un'idiota!» esclamò Lexy: «Mi sa che è meglio se ritorno il gessetto a Aubrey e mi zittisca per il resto della riunione. Aubrey, al volo!»

Ovviamente, essendo ancora poco abituata allo scambio dei corpi, Lexy cambiò idea a metà strada su a chi lanciare il gessetto, che cadde esattamente in mezzo a loro, frantumandosi nel momento in cui colpì il pavimento di pietra. Sembrò che nessuno avesse il coraggio di muoversi, la nuova dinamica li aveva resi in qualche modo completamente inermi.

«Hey...sapete no, chiunque abbia il gessetto può parlare?» iniziò piano Fred: «Significa che ora dobbiamo stare tutti zitti?»

«Per me va bene.» bofonchiò George, appoggiandosi al muro alle sue spalle. Anche se era stata pensata come una mezza battutina, tutti sembrarono rispettare quanto detto, rimanendo immobili come delle statue prima che Aubrey decidesse di rompere il silenzio.

«Sapete cosa? Lasciamo stare il gessetto.» affermò: «Era solo un'idea, possiamo sempre fare come al solito. Okay, quindi il prossimo sospettato è Silente. Avete qualche idea?»

«Mh...potremmo -» iniziò George prima di incrociare lo sguardo di Aubrey per poi subito rivolgerlo a Fred, confuso, e, infine, guardare a terra: «Scusate...non sono dell'umore per proporre idee.»

Aubrey annuì: «Okay, hon, grazie per il tuo...contributo.»

Detto quello, i due guardarono nuovamente in due direzioni opposte, facendo crescere in Fred un misto di gelosia e profondo disagio. Anche la più flebile speranza che tutto potesse rivelarsi meno imbarazzante era scomparsa e, se non avessero capito come risolvere la questione, chissà come sarebbe andata a finire...

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