Apparently, I hate you

By ilariastoriess

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Nina è una semplice diciottenne che, come tutte le adolescenti, ama spettegolare con le amiche, andare alle f... More

Introduzione
Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46

Capitolo 42

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By ilariastoriess



Arriviamo all'entrata del locale con quasi un'ora di ritardo. Ci siamo scambiati gli auguri con i nostri genitori e abbiamo tardato per via del dolce: tutti si sono complimentati per i muffin, ma le parole di Melanie mi hanno fatto sorridere il cuore.

«Sarebbe fiera di te» mi ha sussurrato mentre mi abbracciava.

Evan mi prende la mano e cominciamo a farci strada tra la folla. Veniamo spinti qui e la fin quando non arriviamo al bancone. Cassie sta con Dan da quando siamo arrivati.

«Vuoi qualcosa da bere?» urla il biondo
La musica mi sovrasta l'udito e mi manda in confusione. Mi sforzo di sorridere.

«Non mi va nulla, tu che prendi?»

Non sento cosa dice ma apprendo la risposta quando mi porge sulle labbra la cannuccia di un cocktail. Prendo un breve sorso e un sapore dolciastro mi solletica il palato.

È buono, sa di frutta.

Mi guarda soddisfatto mentre ci alterniamo per bere e ci sediamo su alcuni sgabelli.
Tra tutti questi ragazzi scatenati in pista, Cassie e Dan non sono individuabili. Non passa molto tempo prima che avverta la noia e la voglia di fare qualcosa.

Prendo per mano Evan, che sorpreso si alza. Mi segue in pista ma, proprio quando iniziamo a scioglierci, la musica cambia.

«Andiamo, è uno scherzo?» biascica una ragazza troppo ubriaca per mantenersi in perfetto equilibrio e ballare un lento.

Evan porta le mani sui miei fianchi ed io istintivamente gliele metto lungo il collo. Ci avviciniamo molto mentre il dj resta alla sua postazione e alza le braccia, unendo le dita a forma di cuore. Le coppie in pista si dondolano e qualcuno si bacia.

Chissà per quale motivo in un locale come questo mettano musica lenta!

Il fiato del biondo mi soffia sul collo, le sue dita mi sfiorano delicatamente la parte bassa della schiena. Una forte emozione mi scuote e, sarà per le luci, perché è Natale, per l'atmosfera, un po' per la voglia di cambiare pagina e dimenticare Cole, mi avvicino al suo viso guardandolo negli occhi.

Nessuno dei due ha il coraggio di parlare, restiamo così per qualche minuto, a goderci questa strana intesa. Lo spazio che ci separa è sempre meno ma io mi sento come paralizzata quando le nostre bocche si toccano, dando inizio ad un bacio.

Non sono un'esperta in materia, ma il modo di fare di Evan è diverso da quello di Cole bastardo Smith. Lui è più freddo e rigido, meno spontaneo.

Ma ecco, ci risiamo. Invece che perdermi in questo bacio, io sto pensando a lui.
Nina, smettila. Concentrati sul ragazzo che hai davanti e non vagare con la mente come fai sempre.

Ci stacchiamo senza fiato e i suoi occhi di ghiaccio mi sorridono.

«Grazie»
Mio dio, ho davvero detto "grazie"?

«Ehm... prego?» sussurra lui, continuando a stringermi e ridere.

«Devo andare in bagno» dico improvvisamente

«Oh, ti accompagno»

Scuoto la testa «No, tranquillo. Ci vediamo tra poco. Aspettami al bancone»

Sussurra quello che mi pare un okay e lo supero, diretta da qualsiasi parte che sia fuori da quella maledetta pista.

Calma. Ho solo bisogno di pensare a schiarirmi le idee. Non è successo niente di incredibile, Nina. Respira.

Incamero aria nei polmoni e sulla porta del bagno vedo una testa rossa che riconoscerei ovunque.

«Cass» la richiamo

«Ehi, stavo per venirti a cercare»

«Cass... devo dirti una cosa importante»

«Nina, devo parlarti anche io»

«Io e Evan ci siamo baciati»

«Ho visto Cole in pista»

Resto senza parole.

«Cosa?»

Non ha il tempo di parlare, che l'oggetto della nostra conversazione esce dal bagno dei ragazzi. Ha la faccia stravolta, quasi uno zombie. Il mix di erba e alcol avrà fatto così tanto effetto su di lui da renderlo quasi irriconoscibile.

Mi rivolge uno sguardo inferocito e... triste?

Lui ha sentito. Ne sono sicura, lui ha sentito.
Vorrei saltare e spaccare qualcosa, non so se per la gioia di avergli fatto sapere che sto vivendo la mia vita nonostante ciò che è successo tra noi, oppure perché in fondo, dentro il mio cuore, nutrivo -nutro- la speranza di sbagliarmi su di lui.

Insomma, mi sono innamorata e devo accettarlo.

Piano piano andrà via, scomparirà e lascerà il posto a qualcun altro. Non devo odiarmi perché i sentimenti che provo mi spingo a vedere sempre la parte buona di lui, col tempo mi passerà.

I secondi trascorrono lenti e non saprei dire per quanto tempo ci fissiamo in silenzio.

La mia migliore amica mi scuote, interrompendo il nostro contatto visivo e conducendomi in bagno.

«Non ho la più pallida idea di cosa sia ciò a cui ho assistito ma in che senso hai baciato mio fratello?»

«Io... io non lo so. È successo mentre ballavamo quel lento»

Sospira rumorosamente «E ora cosa hai intenzione di fare?»

«Cassie accidenti, non lo so» alzo la voce, nervosa.

Mi siedo lentamente a terra, sul pavimento, prendendomi il viso tra le mani. Mi conosco, quello che sta per accadere non è niente di buono. Respiro profondamente, cercando di soffocare l'attacco di panico improvviso.

«Ehi, ascoltami bene...» la rossa di inginocchia di fronte a me
«... devi stare tranquilla, okay? Non è successo niente di irreparabile. Uno stupido bacio in discoteca non è la condanna a morte di Evan. Da quanto ho capito, lui è davvero interessato a te e sono sicura che se gli spiegherai che pensi ancora a Cole, capirà e ti darà tempo. Non prendertela con te stessa, non hai fatto niente di sbagliato.»

Le lacrime mi bruciano gli occhi «S-si ma io non voglio illuderlo»

«Non stai illudendo nessuno. Sei innamorata di un altro ragazzo e questo mio fratello lo sa bene. Lo sanno tutti. Il modo in cui vi guardate e irrigidite in presenza dell'altro parla per voi. Più che altro, Nina, non sarebbe giusto nei tuoi confronti provare a costruire qualcosa con un'altra persona se Cole Smith è sempre qui» indica il mio cuore e mi abbraccia, asciugando le mie lacrime con le dita.

«E smettila di piangere, altrimenti si rovina il trucco» prova a farmi ridere

«Grazie Cass, ti voglio bene»

«Te ne voglio anche io. Ora, però, basta lacrime e torniamo a casa»

Scuoto la testa «No, siamo venuti perché tu stessi con Dan. Perché vuoi andare via?»

«Perché un ragazzo non è importante quanto la mia migliore amica, e lei ora ha bisogno di me»

«Cassie davvero, possiamo restare, non c'è alcun problema»

In realtà ci sarebbe, se incontrassi Cole di nuovo, però mi sforzo a non pensarci. È la serata più magica dell'anno, perché rovinarla a una delle poche persone in grado di capirmi?

«Rientro per trovare Evan visto che ha dimenticato il telefono a casa. Aspettami fuori.»

Annuisco, alzandomi in piedi. Esco dal locale e resto seduta su un muretto a osservare coppie accanto a me palparsi. L'alternativa sarebbe dirigermi verso la macchina, ma dio solo sa quanti bambini stiano nascendo in quel parcheggio.

Mi sembra di sentire dei rumori da qui, è disgustoso!

Una vibrazione mi fa sussultare. Estraggo il mio cellulare dalla borsetta. Melanie mi sta chiamando.

«Pronto?» rispondo

«Ehi, è tutto a posto?»

Provo a tapparmi un orecchio per sentire meglio la sua voce.

«Si, va tutto bene, è successo qualcosa?»

«Ho avvertito una strana sensazione e mi sono preoccupata. Mi dispiace dovertelo dire così ma io e tuo padre stiamo partendo. Un importante socio dell'azienda minaccia di non concludere l'affare se non partecipiamo a una festa che ha organizzato. Ci siamo rifiutati inizialmente ma ora non sappiamo più cosa fare, è una somma importante e c'è in gioco il futuro di Alive...»

Mio padre continua «...Tesoro, ti prometto che faremo il possibile per raggiungerti nel pomeriggio e andare a prendere quelle castagne che ti piacciono tanto. Ovviamente Marise ci ha assicurato che puoi stare da loro. Sbrigheremo questo affare il più presto possibile.»

«Oh, mi dispiace tanto non poter trascorrere la mattina di Natale con voi.»

«Ci sentiamo in colpa, troveremo il modo per farci perdonare. Sei la nostra vita.»

«Anche voi siete la mia. L'azienda è importante e per una mattinata riuscirò a cavarmela da sola, state tranquilli. Vi aspetto per aprire i regali allora»

«Divertiti e fa attenzione» urlano entrambi.

Peccato che l'unica che vorrebbe davvero urlare sono io.

Non bastavano gli altri giorni dell'anno, la mia vita deve essere un disastro anche a Natale.

Il fardello di dover ignorare per forza il ragazzo che mi piace per dimenticarlo pesa sulla mia schiena come un macigno. Poco fa ho baciato il fratello della mia migliore amica che ha una cotta per me e onestamente non so neanche perché io l'abbia fatto visto che ho la testa altrove e, come se non bastasse, i miei genitori sono partiti per dei problemi di lavoro che li terranno impegnati la mattina di Natale.

Cos'altro potrebbe andare storto?

O forse la domanda giusta è: c'è qualcosa, almeno una, che nella mia vita va bene?

Due ore più tardi mi trovo nel mio letto, con un mucchio di coperte addosso e la tv accesa. Ci ho messo tanto a convincere Cassie che sto bene e, dopo aver parlato a lungo su me, Cole, Evan, Dan e la festa, è bastato dirle che ero stanca e permetterle di venire a prendermi per la colazione tra qualche ora.

Bene, Nina, ora sei sola.

Puoi piangere, urlare, prendere a calci le porte e parlare con te stessa ad alta voce perché nessuno ti ascolterà.

Se solo ne avessi la forza.

Non ho voglia di fare niente, mi sento spenta e debole. Gli ultimi episodi della mia vita mi hanno risucchiata in pieno e per non mettermi a pensare accendo la tv. Con un po' di fortuna, trovo il Grinch e, nonostante ormai sia quasi alla fine, decido di continuare a guardarlo.

Buon Natale, Nina!

La mia fissa di sgranocchiare qualcosa mentre guardo un film torna a farsi sentire e mi spinge a scendere in cucina per prendere cibo.

«Un paio di muffin dovrebbero essere proprio qui» apro il frigo.

Non resisto alla tentazione di dare un morso quando mi accorgo dalla finestra di un'ombra fare avanti e indietro davanti la mia porta. Resto immobile e afferro il telefono.

«Cassie, so che sei preoccupata per me e avevo capito che non volessi lasciarmi sola ma non c'è bisogno di fare da guardia davanti casa mia. Sto bene, davvero.»

«Di cosa stai parlando? E perché sei ancora sveglia se-»

Il campanello suona, seguito da un richiamo.
«Nina, dimmi che sei qui. Ho bisogno di parlarti»

«Oh, niente, ti chiamo dopo» liquido la mia migliore amica.

Cole.

«Ho visto le luci in camera tua, per favore permettimi solo di dirti delle cose e giuro che poi ti lascio in pace»

Non sono sicura su cosa fare.
Ripeto a me stessa che lo sto facendo per andare avanti, per liberarmi di lui e non pensarci più. Ha appena affermato di volermi lasciare in pace.

Dopo questa ti ignorerà e lo farà meglio di come hai fatto tu nei giorni precedenti. Lui ci riuscirà perché di te non gli importa niente e tu potrai andare avanti, innamorarti di qualcun altro e vivere la favola che sogni. Devi solo aprire quella porta, Nina.

Cammino lentamente e tentenno sulla maniglia.
La sensazione di malessere che provavo fino a qualche minuto fa si dissolve, come un improvviso sole dopo un temporale, appena me lo ritrovo di fronte. Non barcolla, non emana l'odore di alcol e sembra essere lucido. Sgrana gli occhi non appena vede lo stato in cui sono.

Probabilmente ho qualche residuo di mascara sul viso e sembro un panda, per non parlare del fatto che indosso ancora il vestito di Cassie con le ciabatte ai piedi.

Tornata qui, ero troppo abbattuta per cambiarmi e mi sono sforzata di lavare il mio viso solo perché ci tengo alla mia pelle e so che dormire truccate non è un bene ma, a dirla tutta, ripensandoci, non avrei mosso un dito di più.

Io non piaccio al ragazzo che ho di fronte e magari potrei anche farmi vedere da lui mentre sono vestita nella maniera più provocante del mondo, che non mi noterà mai.

«Perché sei qui?»

Prende un bel respiro, portandosi le mani sui capelli.

«Io sono venuto qui per dirti che... tu sei la persona più insopportabile che conosca. Fai sempre di testa tua, sei permalosa, hai da ridire su tutto e pretendi il controllo in ogni situazione. Mi fai perdere la testa a furia di cercare di capire cosa c'è nella tua e ho trascorso ogni notte degli ultimi mesi a pensare a te. Sono uno stronzo, antipatico e incazzato con il mondo e non mi aspetto che tu ricambi i miei sentimenti ma devi sapere che io non odio. Ti ho chiesto di farmi da tutor per trascorrere del tempo con te e ho fatto lo stesso quando, ad Halloween, ti ho obbligata a diventare la mia ragazza. L'idea che un altro ti stia accanto e riesca a scorgere tutti i dettagli che ho visto io mi fa impazzire. Si, quel giorno, durante educazione fisica, ho tirato la palla verso di te a posta per attirare la tua attenzione e distrati da Evan. Sei stata l'unica ragazza che io abbia mai presentato a mia madre e, credimi, se fossi stata uguale alle altre non sapresti neanche com'è fatta la sua faccia. Quella sera, allo chalet, mi sono sentito felice come mai prima di allora e sappi che quello che c'è stato tra di noi è solo un'assaggio di ciò che ho fatto con le altre. Scusa se ti ho fatto soffrire, ma non mi ero reso conto di quanto per me fossi più importante tu che la vendetta nei confronti di mio padre.
Mi ero preparato un discorso con tante altre cose da dire, ma ora ho dimenticato tutto.
È la prima volta nella mia vita che mi metto allo scoperto con qualcuno e sono così diretto, probabilmente mi sto anche rendendo ridicolo visto che hai già un altro per la testa. Io ti ho sempre guardata e continuerò a farlo, da lontano, senza distruggere quello che stai creando con lui. Quello che provo per te va oltre me stesso, io posso superarlo se tu sei felice e sono sicuro che saprà come farti spuntare il sorriso. Scusami anche per essermi presentato qui per l'ennesima volta di notte, ma non potevo vivere continuando a far finta di niente. Ti auguro di essere felice. Solo... credi di più in te stessa, perché sei stata l'unica ragazza che è riuscita a farmi innamorare.»

Il cuore batte forte.

Il naso si dimentica di respirare e mi sembra di stare quasi per svenire, stavolta per la felicità.

Il mondo intorno a noi si annulla completamente.

In una frazione di secondo lo avvicino a me e lo bacio.

Lo bacio con forza, per fargli capire che non mi interessa di suo padre, del suo carattere difficile, delle avventure che ha avuto in passato.

Lo bacio perché sappia che io provo lo stesso e sono con lui, disposta a far funzionare le cose.

Lo bacio per ritrovare il mio posto, me stessa e il cuore che fuoriesce dal mio petto ogni volta che mi sfiora.

E per una volta nella mia vita provo a mettere in pratica quello che mi ha insegnato lui: vivo seguendo il mio istinto.

Non mi importa delle mie insicurezze, della mia mente che vuole stare sempre un passo avanti, dell'armatura fatta di ansia e preoccupazioni che mi sono costruita negli anni.

Lui è innamorato di me.
Io sono innamorata di lui.

In fondo il bello del mettersi in gioco non è anche accettare il rischio di un cuore spezzato?

Sorride sulle mie labbra.
«Ripetilo» sussurro

Mi bacia sulla guancia.

«Sono pazzamente innamorato di te, Nina Harris»

Mi stringe i fianchi e gli salto in braccio mentre mi conduce in casa. Abbiamo molte cose di cui parlare.


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