Fuck it I love you-Steddie (S...

Autorstwa SWE3TXCARA

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"Sai, non pensavo fossi il classico ragazzo romantico che si vede nei film d'amore", Eddie continuò a guardar... Więcej

Prologo
The Family Video
Am I Going Insane? Pt. 1
Am I Going Insane? Pt.2
Fear of the Dark
Late Night Talking
This Charming Man
In the Warm Room
Cloudbusting
Summer Games
Shipshewana Flea
Fun Fair Pt.1
Fun Fair Pt.3
Rubber Ring
Fade Into You

Fun Fair Pt. 2

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Autorstwa SWE3TXCARA

"Vieni" disse Eddie agganciando la sua manica e tirandolo verso il Musik Express, una giostra circolare con una serie di sedili paralleli che ruotava su sè stessa e si richiudeva con un telo nero. Era la classica giostra per i bambini o per le coppiette, all'interno della quale si veniva schiacciati contro il partner con cui si scambiano effusioni quando il telo si chiudeva e si veniva avvolti dal buio, per questo Steve non sarebbe mai e poi mai entrato lì dentro volontariamente.

"Che ci vuoi fare lì dentro?" chiese piantando i piedi per terra e applicando tutta la sua forza per resistere alla stretta di Eddie.

Il ragazzo si voltò verso di lui sorridente, i capelli circondati da un alone colorato a causa delle piccole luci che riempivano quel posto, "Lo vedrai, fidati di me" il suo tono di voce di fece più basso fino a diventare quasi un sussurro, la sua mano, ancora ancorata alla manica della leggere giacca di jeans che Steve aveva indossato quella sera, mollò la presa per poi scendere lentamente prendendo la sua mano e agganciando in un movimento fluido le lunghe dita tra le sue.

Oscurato e sovrastato da quelle sensazione Steve potè solo annuire accondiscendente, rilassando i muscoli tesi per lasciarsi trasportare con più facilità da Eddie verso la piccola biglietteria gialla accanto al macchinario.

Una volta presi i biglietti il ragazzo lo spinse verso uno dei sedili più isolati e più lontano possibile da quelli occupati, "Perché qui? Non c'è nessuno" disse Steve lasciando che Eddie lo precedesse e si sedesse nel posto più interno.

"Appunto, ci servirà per non farci vedere dalle altre persone" Eddie gli tese romanticamente una mano invitandolo ad accettarla per sedersi accanto a lui. Steve scoppiò a ridere prima di prenderla, "Questa storia inizia a non piacermi"

"Rilassati, Harrington" sussurrò Eddie per non farsi sentire dalla donna che passava tra i vari sedili per richiudere la sbarra di ferro davanti a loro "Solo...appena la giostra si ferma esci subito da qui e inizia a correre"

Steve lo guardò confuso ma le parole gli morirono in bocca quando la giostra partì con un movimento brusco strattonandolo in avanti, "Cazzo, Gesù Cristo" espirò buttando fuori tutta l'aria.

Per ogni giro il suo corpo si schiacciava sempre di più contro quello di Eddie senza che potesse farci niente, la musica forte rimbombava tra le pareti colorate del macchinario facendo quasi tremare il sedile su cui erano schiacciati.

Al quinto giro il telo nero accanto a Steve iniziò la sua lenta risalita fino a ricoprirgli completamente lasciandogli al buio, in quel momento sentì Eddie accanto a lui prendere un respiro profondo, come se stesse cercando di concentrarsi e prendere fiato allo stesso tempo per poi iniziare ad ansimare e ad emettere strani gemiti dalla sua bocca simulando la voce acuta di una ragazza.

"Ma che cazzo fai?" chiese Steve sconvolto alzando la voce per riuscire a sovrastare la musica forte unita ai suoni che stava emettendo il ragazzo, si voltò verso di lui in un gesto involontario nonostante il buio in cui erano immersi e gli diede una forte pacca sulla gamba per farsi ascoltare.

"Shhh, stai buono" sussurró Eddie interrompendo la sua messa in scena per un momento, "Non interrompere la mia performance"

Quando riprese con i suoi gemiti forti Steve potè sentire in modo indistinto alcune persone lamentarsi ad alta voce mentre i bambini ridevano innocentemente non capendo probabilmente il panico dei loro genitori. Ecco perché Eddie aveva scelto quel posto così isolato dagli altri, quell'idiota non voleva essere visto.

Avevano appena finito il primo dei giri che avrebbero dovuto fare al buio quando Eddie pensò in modo arguto che quello che faceva probabilmente non fosse abbastanza, così ebbe la brillante idea di aggiungere il suo nome ai suoi lamenti eccitati, "Oh, Steve. Ti prego più forte. Steve, Steve, Steve.." ripeté ansimando sonoramente con la voce più acuta che riuscisse a fare direttamente nel suo orecchio.

A Steve batteva forte il cuore, più per aver sentito il suo nome all'interno dei gemiti di Eddie che per l'ansia di essere beccati e riconosciuti. La sua mente era consapevole che il ragazzo stesse fingendo, nonostante questo non poté evitare che le sue guance diventassero bollenti per l'imbarazzo.

"Fatelo smettere!" urlò una voce femminile da un punto indefinito della giostra che continuava a spingerlo sempre di più addosso ad Eddie che non sembrava minimamente preoccupato per questo.

Dopo un altro giro che sembrò infinito finalmente il telo sopra di loro iniziò a tornare al suo posto con dei suoni metallici mentre la giostra rallentava sempre di più e il ragazzo sostituiva i gemiti e gli ansimi con una forte risata.

"Corri!" riuscì ad urlare tra le risate. Steve non aspettò neanche che arrivasse la donna che avrebbe dovuto sbloccare la barra di ferro che gli teneva ancorati e agilmente fece leva sulla gambe lunghe per uscire da quel posto. Con un piccolo salto riuscì a scavalcare il limite più esterno del sedile di ferro prima di voltarsi solo per un breve momento verso Eddie. Il ragazzo era intento a compiere strani movimenti scoordinati mentre imprecava, così Steve si mise le mani tra i capelli guardandosi attorno spaventato per vedere che la maggior parte delle persone erano fortunatamente ancora ferme ai propri posti scandagliando con sguardo arrabbiato i posti accanto a loro per beccare il colpevole.

Si sarebbe messo a ridere vedendo una signora sui 50 anni con un cappello bianco sormontato da una bandierina americana inclinato in avanti fino a coprirgli il viso. La donna aveva portato suo nipote lì e stava accusando con un dito alzato una giovane coppia che era seduta a due posti da loro, ma Steve non riusciva a pensare a nient'altro se non al cuore in gola dall'ansia e le mani tremanti mentre le agitava in modo convulso, "Cazzo, Eddie muoviti"

Finalmente il ragazzo riuscì a districarsi dalla sbarra di metallo e lo raggiunse iniziando a correre precedendolo quando una voce maschile dietro di loro gli urlò "Hey! Sono loro, sono loro"

Eddie saldò nuovamente le loro mani insieme prima di accelerare la loro corsa tra le centinaia di persone e di stand sulla loro strada mentre rideva come un pazzo accanto a lui.

"Ti...odio" annunciò Steve una volta arrivati dall'altra parte della fiera in uno spiazzo isolato ed essersi accasciati al retro di una giostra con le mani sulle ginocchia per riprendere fiato.

"Andiamo, non dirmi... che non ti sei divertito" ansimò Eddie mettendosi una mano sul cuore come per ascoltare i suoi stessi battiti probabilmente accelerati "Merda, sono troppo giovane per morire"

"Ringrazia il cielo che io sia troppo stanco per ucciderti con le mie stesse mani" bisbigliò lanciandogli un'occhiata truce ed assassina, "Mi accontenterò di batterti al Touchdown, Munson" gli diede una pacca leggera sulla spalla e aspettò che il ragazzo si rialzasse prima di incamminarsi insieme verso lo stand.






"Hai 5 tentativi, ragazzo" annunciò pigramente il ragazzo in piedi dietro al basso divisore consegnando nelle mani di Eddie tre freccette bianche "Quattro palloncini rossi scoppiati sono un premio normale, cinque palloncini rossi scoppiati e avrai il premio speciale"

Steve seguì tutti i movimenti del ragazzo, attenti e studiati a causa della forte concentrazione per quello che si accingeva a fare. Il piccolo stand era così stracolmo di pupazzetti colorati da sembrare sul punto di scoppiare, lo stesso valeva per le lucine di tutti i colori che ricoprivano il tetto sopra di loro. Le casse ai lati del bancone rendevano satura l'aria di una musichetta da circo fastidiosa e ripetitiva riprodotta all'infinito, dopo quella serata Steve si sarebbe ritrovato sicuramente con un martellante mal di testa. L'età media delle persone che affollavano il gioco era sui 10 anni, ma almeno Eddie non avrebbe sentito il peso della competizione visto che tutti i bambini lo guardavano affascinati mentre si disponeva al centro del divisore e prendeva la mira.

Proprio in quel momento Steve decise di avvicinarsi al ragazzo al suo fianco fino a stabilire un contatto leggero, i loro corpi erano paralleli e la testa di Steve ad un palmo dal collo di Eddie come se fosse sul punto di baciargli il breve tratto di pelle dietro l'orecchio. Nonostante la proposta fosse allettante, preferì invece sussurrargli con voce provocante a bassa voce in modo che potesse sentire solo lui "Concentrati, Munson"

Il suo intento era esclusivamente quello di distrarlo, e capì di esserci riuscito quando sul volto arrossato di Eddie passò uno sguardo quasi stordito prima di sbattere le palpebre qualche volta e scuotere leggermente la testa da una parte e dall'altra mentre si mordeva il labbro inferiore "Sta zitto" espirò a denti stretti.

Steve pensò fosse abbastanza deconcentrato da garantirgli una vittoria senza eccessivi sforzi, quindi si allontanò e si riposizionò al suo fianco seguendo con gli occhi la traiettoria della freccetta che Eddie aveva appena lanciato in modo scomposto.

Un palloncino verde. Il ragazzo scosse la testa serrando le labbra tra di loro, lanciando un'occhiata accusatoria rivolta verso Steve che gli restituì uno sguardo soddisfatto. I tiri rimanenti colpirono un solo palloncino rosso, ma una delle freccette virò così tanto a destra da mettere a rischio la vita del povero adolescente dietro al bancone che gli lanciò uno sguardo torvo. Perfino i bambini, che probabilmente avevano sperato nelle capacità di Eddie nel prendere il super premio che nessuno di loro aveva visto, rimasero parecchio delusi dai tiri del ragazzo.

"È sicuramente truccato" disse sicuro Eddie a bassa voce per non farsi sentire da nessuno se non da Steve mentre si scambiavano di posizione. Il ragazzo sostituì i pochi palloncini che aveva bucato e consegnò anche a Steve le cinque freccette prima di rintanarsi in un angolo dello stand dove difficilmente sarebbe stato colpito.

"Guarda e impara" mimò il ragazzo con le labbra rivolto verso Eddie che sbuffò alzando gli occhi al cielo.

Il primo tirò centrò un palloncino rosso che era da solo al lato sinistro della parete circondato da altri due palloncini dello stesso colore. Probabilmente Steve fu solo fortunato visto che non aveva intenzione di colpire proprio quello, ma alla fine era solo il suo primo tentativo. Il secondo fu il più difficile, sapeva di doversi concentrare di più del tiro precedente ed era quasi sul punto di sbagliare prima di centrare il limite della camera d'aria.

Alla terza freccetta i bambini lo iniziarono a guardare ammaliati con più concentrazione, qualcuno di loro si aggrappò pure al divisore con le piccole mani alternando lo sguardo da lui alla freccetta che teneva in mano alle pareti piene di giocattoli e peluche. Altri di loro iniziarono a spingere Eddie per inserirsi nello spazio tra i loro corpi e vedere meglio i lanci. La quarta freccetta andò ad impiantarsi esattamente al centro di un'altro palloncino rosso, facendolo scoppiare con un suono più forte rispetto agli altri. Steve esultò facendo un piccolo saltello sul posto mentre i bambini raccolti intorno a lui si agitavano eccitati.

"Coraggio signore, ce la può fare" lo supportò uno dei bambini con i capelli biondi e gli occhi grandi e castani di fianco a lui. E per quanto Steve si offese un po' per essere chiamato signore, sorrise orgogliosamente. Sentì lo scoppio leggero del palloncino ancora prima di rendersi conto di averlo lanciato, improvvisamente la folla di bambini urlò forte intorno a lui mentre buttava le mani in aria in segno di vittoria. Il ragazzo dello stand sparì tra i peluche prima di estrarre dal mucchio un gigantesco pupazzo di uno strano animale che gli consegnò tra le mani. Era più pesante e più grande di quanto immaginasse essere un super premio ad un gioco di palloncini, era alto quanto un bambino e per quanto lo guardasse non riusciva proprio a capire che animale fosse, assomigliava ad un miscuglio tra un procione e uno scoiattolo nero, bianco e grigio.

"Tieni, consideralo un regalo" annunciò Steve consegnando trionfalmente nelle mani di Eddie il peluche. Il ragazzo sorrise dolcemente mentre il suo volto si illuminava e gli si formava quella fossetta in alto sulla guancia sinistra, in quel momento Steve avrebbe potuto giurare di aver appena visto la cosa più bella del mondo.

"Che cosa romantica" rispose Eddie tenendo stretto al petto lo strano animale "Lo chiamerò Kirk, come il chitarrista dei Metallica"

"Ovviamente" sorrise Steve allontanandosi dallo stand insieme al ragazzo al suo fianco.

"Rimango dell'idea che siano tutti truccati" disse semplicemente dopo un po' Eddie. Erano così vicini che le loro mani continuavano a sfiorarsi mentre camminavano tra la fiera, una cosa che Steve aveva sempre trovato fastidioso durante le sue uscite con le ragazze, ma che lo riempivano di gioia in quei minuti.

Sembrava un dodicenne al suo primo appuntamento. Non che quello fosse un appuntamento, ecco.

"La maggior parte lo sono" Steve annuì serio mentre sfiorava con la spalla i trampoli di una donna che si ergeva in aria insieme ai suoi abiti con i colori della bandiera americana "Ma quello non sembrava truccato"

Eddie appariva pensieroso mentre cercavano di superare una folla fatta da coppie di ragazzini davanti al Ferris Wheel "Vuoi andare qui?" chiese indicando la ruota sulla loro sinistra.

"C'è un bel po' di fila, ma va bene" rispose Steve accodandosi alle persone che li precedevano. Quando si voltò verso Eddie ci rimase male vedendolo ancora perso nella sua mente con il viso contrito "Stai ancora pensando alla falsità delle giostre americane?"

"Mi sembra solo un'ingiustizia" disse Eddie "I bambini vengono qui con la speranza di poter vincere qualcosa, di divertirsi. Ma questi giochi sono nati per truffare, per prendere i tuoi soldi e metterli nelle tasche dei potenti. Quando ero piccolo mia mamma spendeva tutto ciò che gli rimaneva dei soldi che servivano per le bollette e per il resto per comprarmi i biglietti per queste dannate giostre" sbuffò indicando con un gesto di stizza i giochi che gli circondavano. Il suo sguardo si spostava conclusivamente senza mai incrociarlo, non l'aveva mai visto così, non si era mai aperto con lui in quel modo.

"Suppongo che questa sia la bella e felice America" disse a bassa voce iniziando a giocherellare con uno dei suoi tanti anelli facendoselo rigirare da una parte e dall'altra ripetutamente. Avrebbe voluto consolarlo, dirgli qualcosa per fargli cambiare idea, ma aveva ragione.

Era la prima volta che Eddie gli parlava di sua mamma, e l'unica cosa che riusciva a fare al momento era fissarlo con la bocca leggermente aperta, "Ma eri felice, più felice di adesso che sai che sono tutti giochi truccati, e questo è l'importante. Quando viviamo nella nostra ignoranza non conosciamo la parte più brutta delle cose, come il fatto che Babbo Natale non esiste, o che tutte queste giostre sono truccate nonostante i genitori continuino a spendere soldi per far divertire i propri figli qui" disse serio Steve mentre ragionava.

Eddie ricambiò il suo sguardo leggermente confuso, come se stesse cercando di assimilare nella sua mente quelle parole il più possibile fino ad assorbirle. Ad un certo punto dubitò quasi che la sua mente stesse andando oltre la frase che aveva pronunciato. Poi il ragazzo gli sorrise dolcemente annuendo in modo impercettibile "Sei una persona interessante, Steve Harrington".

Non c'era segno di ironia nella sua voce, nessuna traccia di sarcasmo o di scherzo, e fu questo che fece spalancare gli occhi di Steve, "Cosa?" chiese totalmente interdetto pensando di aver capito male.

"Ho detto che sei una persona interessante, Steve" ripetè dolcemente. Il ragazzo si soffermò sul modo in cui Eddie aveva appena pronunciato il suo nome e si sentì stupidamente come un neonato che apre per la prima volta gli occhi di fronte alla realtà. Era il suo nome, eppure detto da lui appariva diverso, gli sembrò di non averlo mai sentito veramente come in quel momento. Ogni sillaba aveva un suono nuovo, ogni lettera appariva deformata in un modo fenomenale e stupendo.

"Perché?" probabilmente non era la domanda giusta che Steve avrebbe potuto chiedere, ma in quel momento gli sembrò l'unica capace di dargli le risposte che cercava.

"Non credo che te lo dirò, un gentiluomo deve avere qualche segreto" disse Eddie con voce seria e pomposa.

Steve si avvicinò a lui facendo due piccoli passi che avrebbero potuto annullare la distanza tra di loro se non fosse stato per Kirk che Eddie teneva davanti a sè, "Mi sento in dovere di dirti che conosco delle tecniche di tortura per farti parlare" disse guardandolo negli occhi cercando di tenere il gioco, ma non sarebbe durato a lungo quando erano così vicini.

"Ed io mi sento in dovere di dirti che non soffro il solletico, in nessuna parte del corpo" Eddie gli rivolse un sorriso sardonico e prepotente, consapevole di aver il coltello dalla parte del manico.

Steve lo guardò sconvolto con la bocca aperta e la testa inclinata da una parte, "Non ci posso credere" disse scuotendo la testa "Tutti soffrono il solletico, dovrò verificare che quello che tu abbia detto sia vero prima o poi"

"Allora te lo dirò ad una condizione" disse Eddie arrendendosi e puntandogli un dito al petto "Dovrai venire con me nelle giostre che voglio io, e soprattutto nella casa stregata"

Steve finse di pensarci su prima di rispondere annuendo, "Accetto, anche se non mi fa impazzire l'idea di andare in un edificio pieno di bambini e di cose spaventose"

"Vedrai che ti divertirai, Steve Harrington" Eddie disse non distogliendo lo sguardo dal suo volto "Sei una persona interessante perché non ti rendi proprio conto di quanto tu sia fottutamente attraente ed intelligente allo stesso tempo. Ogni tuo singolo pensiero, il modo in cui li fai prendere forma nella tua mente e il modo che hai per dirgli è interessante perché sei intelligente ed attraente...ed io credo che la maggior parte delle persone non si renda conto di questo altrimenti non mi spiego come riescano a starti attorno senza cadere ai tuoi piedi"













Angolo Autrice
Scusate se ho impiegato così tanto per pubblicare questo capitolo, ma avevo troppe idee e troppo poco tempo. Il prossimo capitolo sarà moltooo più lungo. Spero vi piaccia<3

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