Fuck it I love you-Steddie (StevexEddie)

Fun Fair Pt.3

La testa di Steve nuotava mentre sentiva un fischio costante e ovatto nelle orecchie, quasi come se fosse stato ubriaco mentre fissava Eddie come un pazzo sorridente. Non era fottutamente giusto, per una settimana aveva provato a scacciare il pensiero del ragazzo dalla sua mente e lui diceva...tutto quello che aveva detto.

"Cos'hai detto?" chiese inclinando la testa imbarazzato e incrociando le braccia al petto mentre appoggiando la schiena contro la sbarra di metallo che delimitava la fila.

"Ti prego, non me lo fare ripetere" Eddie alzò gli occhi al cielo con un piccolo sorriso di imbarazzo mentre abbassava la testa e iniziava a giocherellare come faceva sempre con uno dei suoi tanti anelli.

"Potrei voler ri-ascoltare la parte in cui mi definisci intelligente e...cos'altro? Attraente forse?" Steve inclinò un po' la testa di lato, un sorriso compiaciuto sul viso mentre allungava la mano per tirare dolcemente un lembo della giacca del ragazzo.

"Mi spiace interrompere ma è il vostro turno" le parole di Eddie vennero interrotte da una signora anziana dietro di loro che teneva per mano un ragazzino dai capelli neri. Nessuno dei due ragazzi si era accorto che la fila fosse ormai sparita e il signore alla biglietteria della giostra gli guardava infastidito con le braccia incrociate davanti al petto, in compenso avevano creato un bel po' di persone dietro di loro che spingevano in avanti come se avessero potuto risolvere qualcosa.

"Noi...ci dispiace" biascicò Steve rosso in viso lanciando un'occhiata confuso al ragazzo accanto a lui mentre si avvicinavano al bancone della biglietteria dove appoggiarono a disagio i loro ticket.

"È stato terribile" Steve buttò fuori insieme ad un respiro profondo quando ricadde sulla sedia dura della piccola cabina blu. Eddie fece lo stesso mettendosi Kirk tra le gambe per non farlo muovere prima di scoppiare a ridere e alzare le braccia in aria in modo da facilitare il lavoro dell'uomo che avrebbe dovuto assicurare la chiusura della sbarra che li teneva stretti al sedile e gli impediva di volare giù. La cabina subì un leggero scossone che la fece inclinare in avanti a causa della partenza improvvisa della giostra. Era una bella notte, una brezza leggera soffiava ma non così forte da fargli sentire freddo. Guardando attentamente il cielo nero poteva ancora vedere qualche stella che non era stata oscurata dall'inquinamento luminoso della fiera.

"È incredibile come tutto sembri tremendamente normale, come se tutto ciò che fosse successo non fosse realmente accaduto e fosse stato solo una nostra fantasia" disse con una risata nervosa Eddie osservando il suolo sempre più lontano sotto di lui mentre la ruota li portava in alto.

Steve non riusciva proprio a immaginare come si dovesse sentire il ragazzo. Per lui era stato completamente diverso, alla fine aveva scelto di immischiarsi in quella storia per amore, esclusivamente per aiutare e proteggere in qualsiasi modo Nancy. Ma Eddie ci si era trovato dentro senza la possibilità di scegliere, completamente sommerso dalle circostanze e dalle morti che lo circondavano.

Steve incrociò il suo sguardo solo per un secondo, assaporando quel breve momento in cui nessuno dei due aveva paura di essere ascoltato da persone che non avrebbero capito, "Questo è quello che succede quando combatti le forze che provengono da un mondo creato da un pazzo psicopatico".

I grandi occhi di Eddie lo guardarono curiosi, sembrava quasi etereo con i capelli mossi dal leggero vento e la pelle pallida che assumeva i colori delle luci della giostra davanti a loro. La ruota gli aveva portati a metà della prima delle due rotazioni che avrebbero dovuto fare quando avvertì il ragazzo accanto a lui posizionare il braccio sinistro sul bordo del sedile senza però toccarlo. Eddie rimase in silenzio per qualche secondo, così immobile che Steve avrebbe giurato che il respiro gli si fosse fermato nel corpo, come se si stesse prendendo il tempo per pensare a qualcosa.