Un aiuto reciproco. || Taekoo...

By 0eimihelene0

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-OMEGAVERSE- [Taehyung è un omega di ventisei anni, dagli occhi ormai spenti, e dalle speranze diventate ines... More

Capitolo uno.
Capitolo due.
Capitolo quattro.
Capitolo cinque.
Capitolo sei.
Capitolo sette.
Capitolo otto.
Capitolo nove.
Capitolo dieci.
Epilogo.

Capitolo tre.

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By 0eimihelene0

Vi ricordate quando Taehyung disse a Jungkook che gli avrebbe permesso di pernottare in casa sua solo per una notte?

Bene. Una notte, si era poi trasformata in una settimana.

E sinceramente, non ce la faceva più. Quell'alfa dalla schiettezza meschina, lo stava stremando.

Ogni motivo era buono per prendere in giro il suo orribile nido. Sapeva che non assomigliava nemmeno un po' a quest'ultimo, ma sentirselo dire con così tanta schiettezza e superficialità, lo faceva sentire sempre più inutile, più incapace, più incompetente.

Lui voleva solo fare un nido per il suo cucciolo. Non desiderava nient'altro.

Voleva solo che il suo alfa potesse ritornare da lui, potesse ritornare dal loro cucciolo, e amarlo, proteggerlo, aiutarlo a costruire un nido che potesse far sentire al sicuro il suo bambino.

Tuttavia, sapeva che tutto questo, non sarebbe mai potuto succedere.

Al posto del suo amato alfa, al suo fianco in quel momento, aveva un alfa che aveva appena conosciuto, e che non era affatto carino con lui, a parer suo.

Basti pensare a quello che successe proprio quella mattina, quando Jungkook, decise di accompagnarlo a fare un po' di spese al centro commerciale vicino a casa sua.

Taehyung, quel giorno, era particolarmente contento. Jungkook lo aveva già pagato per la settimana che aveva passato a casa sua, ed in quel momento, grazie a quei soldi, poteva prendere un sacco di bei vestitini e delle bellissime scarpette per il suo cucciolo e dei nuovi cuscini per il nido che stava ancora cercando di costruire, con tanto impegno e tenacia.

Però, quella immensa gioia che stava provando, nel mentre che stava scegliendo i vestiti per il suo bambino, venne spazzata via da una bufera onusta di paura ed impotenza, a causa di un grande alfa, che ebbe la brillante idea di importunarlo in un momento così importante per lui.

Erano i primi vestitini che prendeva per il suo cucciolo.

Ne aveva trovato uno che gli piaceva davvero tanto. Era una tutina di un colore giallo pastello, che aveva nella parte inferiore dei graziosissimi pois di colore bianco panna. Era davvero adorabile.

Aveva ormai messo le mani sopra quella tutina, pronto a prenderla e a metterla nel carrello, e sarebbe riuscito a fare tutto questo, se solo qualcuno non gliel'avesse strappata via dalle mani bruscamente.

Immediatamente, si girò verso colui che gli aveva strappato dalle sue piccole mani, ormai tremanti, la tutina più bella che avesse mai visto, e si accorse, con enorme paura, che si trattava di un alfa al dir poco enorme. Sarà stato, come minimo, il triplo di quello che era lui.

"Scusami... ma la mia compagna vorrebbe tanto avere questa tutina. Dice che è l'unica decente qua dentro, e la vuole a tutti i costi. Non è un problema per te, vero?" Disse, facendo rabbrividire Taehyung di paura.

Il suo istinto, essendo un omega, gli urlava di dare subito quella maledetta tutina a quell'alfa terrificante, e di andare via il prima possibile, in modo da poter tenere al sicuro il suo bambino.

Tuttavia, Taehyung, decise, per una volta, di combattere la sua natura.

Quella tutina gli piaceva davvero tanto. Ed era sicuro al cento per cento, che sarebbe piaciuta tanto anche al padre del suo piccolo.

Il giallo pastello era il suo colore preferito.

"I-in realtà, qualche problema ci sarebbe... quella tutina la v-vorrei tanto anche io, s-sai... il giallo pastello era il colore preferito del mio alfa. Potresti r-ridarmela, per favore?" Chiese il piccolo omega dalle mani tremanti, con un filo di voce, cercando di far comprendere a quell'alfa imponente perché volesse quella morbida tutina, facendo un minuscolo sorriso tirato, cercando di essere il più gentile possibile.

Eppure, Taehyung, pensò immediatamente di non esserlo stato abbastanza, dato che l'alfa si avvicinò pericolosamente a lui, guardandolo spaventosamente male. Se gli sguardi avessero potuto uccidere, lui sarebbe stato sicuramente bello che stecchito.

A causa di quella pericolosa vicinanza, l'omega portò, istantaneamente, le sue piccole mani tremanti, sul suo pancione, avendo una paura matta che quell'alfa potesse fare del male a suo figlio.

"Penso di non essere stato sufficientemente chiaro: a te non da alcun fastidio, se la prendo io questa tutina di merda, vero?" Gli ripetè l'alfa, ringhiando sonoramente, catturando l'attenzione di un bel po' di persone, che rimasero lì ad osservare attentamente la situazione, invece di andare dall'omega per poterlo aiutare a svincolarsi da quell'alfa assai pericoloso, che in un attimo di impetuosità, prese tra le sue mani molto poco curate, le fragili braccia di Taehyung, stringendole fortemente.

Dalla bocca di quest'ultimo, uscivano solo lamenti pietosi e singhiozzi strazianti. Dai suoi occhi grandi e celesti, sgorgavano delle lacrime cristalline, che imbrattavano la pelle liscia ed eterea delle sue gote, ormai arrossate a causa dell'agitazione.

Il suo omega, stava emettendo degli ululati al dir poco pietosi. Era nel panico più totale. Stava cercando un qualsiasi modo per poter portare in salvo il suo cucciolo.

Taehyung e il suo omega dalla pelliccia bianca, erano nel panico. Piangevano e si disperavano. Si sentivano fortemente in pericolo, e non sapevano come uscire da quella terrificante situazione.

Tutti quanti non facevano che osservare in silenzio quella scena paurosa, e Taehyung non faceva che piangere sempre di più, facendo sì che anche le sue condizioni fisiche peggiorassero: più piangeva, e più si indeboliva. La sua pelle era ormai più che pallida, e sentiva di star sudando freddo. Il suo battito cardiaco era fin troppo accelerato. Sentiva che le sue gambe stavano barcollando eccessivamente. Aveva una forte e dolorosa nausea. Le sue orecchie ronzavano e la sua vista si stava annebbiando pian piano.

Stava per svenire a causa dello stress che stava incondizionatamente provando.

E sarebbe svenuto indubbiamente in quel preciso momento, se non fosse stato per una commessa beta che era venuta in suo soccorso, chiamando la sicurezza e facendo portare via quell'alfa impazzito, facendo sì che lui si potesse riprendere al meglio, dopo quel grande spavento, e potesse anche prendere quella bellissima tutina di cui si era tanto innamorato.

Quando, in seguito, lasciò il centro commerciale, in tutta solitudine, con delle bustone, piene di cuscini e di vestitini, tra le mani, si accorse che l'alfa, che conviveva con lui da ormai una settimana, sembrava essere scomparso nel nulla.

Beh, era meglio se fosse stato così in realtà, perché avrebbe fatto meno male, di vederlo fuori da quel centro commerciale assieme ad una bellissima omega incinta, con la quale stava parlando felicemente, nel mentre che accarezzava con dolcezza il suo pancione.

Taehyung, quando vide quella scena, si sentì morire.

Se Jungkook fosse stato con lui dall'inizio alla fine di quell'uscita, quell'alfa non lo avrebbe importunato assolutamente.

Si sentiva in qualche modo... tradito. E non aveva alcun diritto di sentirsi in quel modo.

Lui e quell'alfa non si conoscevano nemmeno, praticamente.

Dunque, decise di non pensare al suo sentirsi tradito da un alfa che aveva appena conosciuto e che era fin troppo schietto, per i suoi gusti, e decise, invece, di concentrarsi sul togliersi di dosso la persistente e costante paura, che provò a causa dell'alfa che lo aveva attaccato violentemente al centro commerciale.

Tuttavia, la sensazione di paura ed impotenza, che provò nel mentre che quell'alfa lo aveva praticamente attaccato, durante quella mattinata, non lasciò il suo animo sensibile, neanche per un secondo, bensì gli restò addosso e continuò a perforargli il cuore e l'anima, per tutta la giornata.

Tante'... che passò una nottata da dimenticare, dentro ad un nido che non poteva nemmeno essere definito tale.

Proprio durante quella notte, infatti, Jungkook, verso le tre meno venti del mattino, si svegliò a causa di un suo stesso ringhio, che emise a causa del suo alfa interiore, che a quanto pare, sentiva che c'era qualcosa che non andava.

Inizialmente, l'alfa, non percepì niente che potesse disturbare il suo lupo fin troppo irrequieto. Sentiva, solamente ed unicamente, il ticchettio cantilenante della pioggia, che cadeva imperterrita su tutte le superfici che voleva imbrattare e bagnare.

Solo quando stava per rimettersi a dormire, credendo che il suo lupo fosse un paranoico olimpionico, iniziò a sentire un qualcosa che fece fermare il suo cuore e fece fermare il suo respiro regolare.

Sentì una serie di gemiti strazianti e singhiozzi preoccupanti, che provenivano dal soggiorno della dimora in cui stava soggiornando da ormai una settimana.

Quello che stava sentendo, erano dei veri e propri lamenti, i quali erano straripanti di una tristezza infinita, di un dolore implacabile.

Era un qualcosa di così disperato, che Jungkook pensava di poter morire di crepacuore, se avesse continuato ad ascoltarli.

E dunque, volendo a tutti i costi sapere chi stesse emettendo quei gemiti struggenti, si alzò dal letto come una molla, e dopo essere uscito dalla sua stanza, sfrecciò verso le scale, che percorse con estrema attenzione, avendo paura di poter inciampare sui suoi stessi piedi, a causa del buio che si impossessò di quella enorme dimora.

Arrivato in soggiorno, capì all'istante, chi era colui che stava emettendo quei lamenti più che funebri e malinconici, e non poté fare a meno di spalancare gli occhi, in stato di shock, a causa di quel che i suoi occhi videro.

Al centro del "nido", che Taehyung prova ogni giorno a perfezionare e ad affinare, vi era proprio l'omega dagli occhi perennemente tristi e dall'animo ormai oscuro.
Stava nel bel mezzo di quel guazzabuglio disordinato di vestiti, coperte e cuscini, abbracciava con forza il suo addome, quasi avesse paura che potesse succedere qualcosa a suo figlio, e piangeva a dirotto, ululando e lamentandosi come un dannato.

E la cosa che sconvolse eccessivamente Jungkook, era che tutto quello che l'omega stava facendo, lo stava facendo nel mentre che dormiva profondamente.

Jungkook, riuscì a realizzare concretamente la situazione, solo quando Taehyung emise un ululato più acuto dei precedenti, che fece sprofondare il cuore dell'alfa, che, nell'immediato, si avvicinò al piccolo omega piangente, e provò a svegliarlo, per poterlo calmare al meglio, e farlo tornare a dormire in pace e serenità, come meritava.

Provò a chiamarlo più volte, a scuotere delicatamente il suo fragile corpo, a dargli dei piccoli colpetti sulle spalle, ma nulla. Taehyung non ne voleva proprio sapere di svegliarsi.
Continuava a piangere a dirotto, come se qualcuno lo stesse torturando dall'interno della sua anima. Come se quest'ultima, fosse stata massacrata di botte, e poi uccisa brutalmente.

Jungkook, davanti a quella scena, non seppe come reagire. Gli veniva così tanto da piangere, si sentiva così impotente ed inutile, perché non sapeva come aiutare quell'omega tanto distrutto e malandato, quell'omega che sembrava aver ormai perso ogni speranza, ogni desiderio, ogni sogno. Sembrava che volesse solo ed unicamente morire.

E l'alfa non sapeva assolutamente cosa fare.

Quella straziante scena, gli ricordò quando da bambino, nel cortile dell'orfanotrofio, in cui era stato lasciato da neonato, trovò un uccellino appena nato, che non possedeva nemmeno una piuma, caduto dal suo nido posto sopra ad un piccolo alberello.

La prima cosa a cui pensò, era di andare via e lasciarlo lì per terra. D'altronde, non era colpa sua, se un uccellino appena nato, aveva provato a volare e non vi era riuscito, cadendo a terra inesorabilmente. La sua mamma lo aveva abbandonato a se stesso, e lui non aveva alcuna guida che potesse seguire. Non era costretto ad aiutare quel piccolo volatile.

D'altronde, anche lui era stai abbandonato in quell'orfanotrofio quando era solo un neonato, e nessuno lo ha mai aiutato, se l'è sempre dovuta cavare da solo.

Dunque, era assolutamente deciso ad andarsene e a lasciare il piccolo uccellino lì sul prato del cortile. Lui non era stato aiutato da nessuno, ed era riuscito a sopravvivere ugualmente. Anche l'uccellino poteva farcela.

Tuttavia, quando il minuscolo volatile, emise un gridolino disperato, Jungkook non riuscì in alcun modo a non aiutarlo.

Era un gridolino che gli perforò il cuore e che gli timbrò il timpano, facendo sì che si ricordasse di quel lamento struggente, a vita.

Ed ora, nel salotto della casa dell'omega più meraviglioso e più malinconico che avesse mai visto, si ritrovò a rivivere le stesse sensazioni che provò nel vedere quel piccolo uccellino indifeso, disteso, tragicamente morente, sull'erbetta di un cortile spinoso.

Taehyung stava emettendo gli stessi suoni disperati, che quel piccolo volatile emetteva ad intermittenza, solo che quelli dell'omega, erano tre volte più funebri e desolati.

Jungkook, in preda all'ansia e alla disperazione, decise di sdraiarsi per terra, proprio di fianco al nido che Taehyung, stava cercando di costruire, e provò in tutti i modi di non entrare all'interno del nido dell'omega. Per quest'ultimo, il nido, era un posto più che sacro, era un qualcosa di cui potevano usufruire solo lui e il suo cucciolo.

Solo con il permesso da parte dell'omega, Jungkook poteva entrare al suo interno.

Sentiva come il pavimento fosse oltremodo ghiacciato, ma di come Taehyung, fosse abbondantemente bollente.

Prese con cura ed attenzione l'omega, e lo avvicinò a sé facendo attenzione a non toccare il suo ventre.

Era un qualcosa di molto intimo, e nonostante a lui piacesse molto toccare i pancioni delle sue amiche e dei suoi amici omega, come era successo quella stessa mattina, con Taehyung non aveva quel tipo di confidenza, purtroppo.

E doveva sapere che per l'omega non vi era alcun problema, prima di poter anche solo sfiorare il suo grande ed adorabile pancione.

Dunque, fece molta attenzione a non sfiorarlo neanche con un dito, e mise, invece, il suo braccio e la sua mano sinistra, sulla sua schiena, che prese ad accarezzare con lentezza e calma.

Taehyung, si avvicinò ancora di più a lui, tant'è che la sua pancia sporgente stava ormai toccando l'addome lavorato di Jungkook, facendo scaldare il suo cuore ora straripante di serenità, nel vedere come, finalmente, l'omega fosse più calmo, nonostante dai suoi occhi, continuassero a cadere lacrime canaglie e beffarde.

L'omega, più che stremato da quella crisi notturna, appoggiò la sua testa sul petto muscoloso dell'alfa, sentendo come il suo omega scodinzolasse felicemente e come il suo bambino si calmasse subitaneamente.

L'alfa lo strinse ancora di più a sé, e continuò ad accarezzare con affetto la schiena dell'omega, in quel momento completamente sereno.

"Andrà tutto bene, omega."

Ecco qua il terzo capitolo!
Scusate per il ritardo, ma è leggermente più lungo dei precedenti.
Fatemi sapere che ne pensate!
-Ele.<3

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