Un aiuto reciproco. || Taekoo...

By 0eimihelene0

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-OMEGAVERSE- [Taehyung è un omega di ventisei anni, dagli occhi ormai spenti, e dalle speranze diventate ines... More

Capitolo uno.
Capitolo tre.
Capitolo quattro.
Capitolo cinque.
Capitolo sei.
Capitolo sette.
Capitolo otto.
Capitolo nove.
Capitolo dieci.
Epilogo.

Capitolo due.

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By 0eimihelene0

Taehyung, prima di andare in cucina a preparare la cena, indicò, a Jungkook, la stanza in cui avrebbe alloggiato per quella nottata.

L'alfa, non appena vide la camera che gli venne assegnata dall'omega, non poté che rimanerne ammaliato: le pareti, dipinte di quel celestino tanto chiaro, hanno fatto provare a quell'alfa tanto schietto, una tranquillità e una serenità mai provata prima di quel momento. Il letto era coperto da delle soffici lenzuola di un colore bianco candido, e da un morbido piumone del medesimo colore. I mobili, sparsi per la stanza, erano stati realizzati con legno di faggio. Nella stanza vi era, inoltre, un bellissimo caminetto.

Insomma, Jungkook non avrebbe potuto chiedere di meglio.

Non vedeva l'ora di cenare e andare a dormire in quel lettone, apparentemente, tanto comodo.

Tuttavia, prima di farlo, si sarebbe dovuto cambiare, e mettersi addosso dei vestiti puliti.

Si spogliò frettolosamente, e si mise addosso dei pantaloni della tuta neri e una felpa, molto calda e soffice, di un colore grigio chiaro. In seguito, recapitò i vestiti sporchi, che gettò sul pavimentò non appena se li tolse, e iniziò a dirigersi verso la porta della stanza.

Sull'annuncio aveva letto che il bucato sarebbe stato gratis, e dunque, decise felicemente di approfittarne.
Non aveva molti vestiti con sé, e quei pochi che aveva, doveva tenerli al massimo del loro splendore.

Con i vestiti tra le mani, si diresse verso le maestose scale che vi erano in quella casa altrettanto maestosa, e con calma, fece ogni singolo scalino, non volendo disturbare il padrone di casa con i suoi passi pesanti.

Non appena finì di fare le scale, chiamò, leggermente ad alta voce, per farsi sentire, l'omega che gli aveva gentilmente concesso di pernottare in casa sua, per quella sera.

"Omega.." disse l'alfa, aspettando che Taehyung gli rispondesse.

Tuttavia, Jungkook, non ricevette risposta.

Dunque, decise di dirigersi in cucina, dato che l'omega aveva detto che avrebbe iniziato a preparare la cena. In cucina, però, non vi era nessuno, con grande sgomento di Jungkook. Aveva una fame da lupi, e aveva bisogno di sapere a che ora avrebbero cenato. E in più, doveva dare a Taehyung i suoi vestiti sporchi, in modo che potesse lavarli.

Per fare tutto questo, però, doveva trovare quell'omega dal pancione sporgente. E quindi, si mise alla disperata ricerca di Taehyung, sperando di trovarlo al più presto.

Si diresse nel salottone di quella casa gigantesca, e neanche lì, vi era alcuna traccia del proprietario di casa.

Tuttavia, Jungkook, notò immediatamente, che al centro di quella stanza, sopra ad un tappeto morbido e di un colore bianco candido, vi era un grande guazzabuglio di vestiti e di coperte.

«Beh, è insolito che qualcuno tenga i panni sporchi sul pavimento del salotto della propria casa, ma chi sono io per giudicare?» Pensò Jungkook, buttando in mezzo ai questi vestiti e a quelle coperte, i suoi abiti sporchi.

Dopo essersi liberato di questi ultimi, Jungkook, continuò a cercare disperatamente Taehyung per tutta la casa, ma riuscì a trovarlo solamente nelle miriadi di foto che vi erano sparse sulle pareti e sui mobili di quella dimora tanto affascinante.

Quelle foto, ritraevano un Taehyung straripante di felicità e di gioia, e un alfa dalla bellezza mozzafiato, che in quasi tutte le foto, abbracciava o baciava Taehyung molto affettuosamente.

L'omega, in quelle foto, era oltremodo felice. E Jungkook non poté che mettere a paragone gli occhi accesi e pieni di vita che Taehyung aveva in quelle foto, a quelli freddi e più che cadaverici, che ora, invece, svogliatamente possedeva.

Che cosa era successo a quell'omega ora fin troppo ombroso? E dov'era andato a finire il suo alfa?

Jungkook si accorse che di lui, in quella casa, non vi era alcuna traccia.

Non riusciva a captare alcun profumo proveniente da un altro alfa all'infuori di lui.

«Chissà dove sarà...» Pensò Jungkook.

Non ebbe il tempo, però, di rimuginare ulteriormente sulla questione, perché, improvvisamente, dalla porta, entrò un puffo con delle buste della spesa tra le mani e con un pancione al dir poco enorme, che pareva quasi stesse per scoppiare.

Subito si diresse verso l'ingresso, e aiutò l'omega a portare la buste della spesa in cucina, nel mentre che lo ascoltava borbottare.

"Scusa se ti ho lasciato a casa da solo, ma mi ero accorto che non c'era più nulla di commestibile in casa, e ho dovuto fare un salto al supermercato." Disse l'omega all'alfa, con le guance estremamente rosse e con quella sua vocina sottile.

Jungkook aveva voglia di metterlo dentro a una scatolina e lasciarlo lì dentro per sempre, in modo che niente e nessuno potesse mai fargli del male.

"Nessun problema, figurati. Mi dispiace solo che tu sia dovuto andare da solo. Ti avrei aiutato a portare quelle buste. Erano molto pesanti." Disse, con un piccolo sorriso sul viso, togliendo le cose che Taehyung aveva comprato, dalle buste.

Taehyung si sforzò di sorridere, dicendo che non ci aveva neanche pensato.

In realtà, si vergognava di quanto fosse stato disorganizzato.

Concentrarsi sulla costruzione del suo nido, gli aveva fatto dimenticare completamente delle più abituali faccende domestiche, e ora che aveva un ospite, non poteva di certo permettersi di essere così sbadato. Se Taehyung non fosse andato al supermercato, quella sera si sarebbero dovuti accontentare di un po' di pane e formaggio.

E non appena l'omega disse quest'ultima sua frase, per dimenticarsi un po' del suo imbarazzo, l'alfa rise divertito.

"In tal caso, io non avrei alcun problema. Mi piace mangiare il pane con il formaggio. Qualsiasi tipo di formaggio. Mi piace un sacco." Disse Jungkook, volendo far credere che non c'erano problemi, nonostante stesse palesemente mentendo. In quel momento, avrebbe voluto mangiarsi un bue intero. Aveva una fame inimmaginabile.

Ed il suo stomaco, infatti, con quella sua patetica bugia, non era affatto d'accordo, e brontolò sonoramente, facendo arrossire Jungkook come non mai.

E Taehyung, dopo quel brontolio, rise.

Rise giusto un pochettino, ma almeno lo fece. Almeno in quel momento, la sua tristezza persistente, sembrò svanire nel nulla. Anche se solo per un attimino.

Ed infatti, l'omega, in seguito a quella sua lieve risata, ritornò a sfoggiare su quel suo viso angelico, una malinconia unica, ed iniziò, con una certa svogliatezza, a lavare le verdure che comprò al supermercato, che tirò fuori dalle buste della spesa, un attimo prima.

"Quindi, Jungkook... che cosa fai nella vita? Mi hai fatto ben presente che hai con te una chitarra." Chiese con leggera e sincera curiosità, cercando di fare un po' di conversazione.

Non appena finì di porre questa domanda all'alfa, Taehyung si diresse verso la porta della cucina per poterla chiudere, dato che stava entrando un po' di corrente dal soggiorno, dove vi era una finestra aperta, che Taehyung aprì prima di andare al supermercato, per poter far cambiare aria alla stanza.

Tuttavia, non appena si affacciò sul soggiorno, per poco non si sentì male.

E prima che Jungkook potesse anche solo pensare a come poter rispondere alla domanda che gli fece un attimo prima l'omega, sentì un gridolino scioccato fuoriuscire proprio dal piccolo corpicino di quest'ultimo.

"Che cosa diavolo sono questi?!" Chiese urlando come uno squinternato, facendo sì che Jungkook lo raggiungesse in un batter d'occhio nel salotto, dove trovò Taehyung che stava inginocchiato accanto all'ammasso dei vestiti sporchi in cui vi mise anche i suoi, i quali, stava, stranamente, indicando indignato.

"I miei vestiti sporchi, ovviamente. Ne ho approfittato, dato che il bucato è gratis. Devo ammettere che trovo un po' strano che tu tenga i panni sporchi proprio nel bel mezzo del tuo salotto, ma non sono un ragazzo che si mette a giudicare le abitudini altrui."
Disse Jungkook, con la calma stampata sul volto, vedendo come, invece, Taehyung, si infuriasse ogni secondo di più.

"Questo non è l'ammasso dei miei vestiti sporchi, razza di cafone! È il nido che sto cercando di costruire per me e il mio cucciolo!"

E non appena Taehyung gli disse questo, Jungkook sbarrò gli occhi e aprì leggermente la bocca, in stato di shock.

"Questo è un nido?" Chiese con voce sottile, non credendo ai suoi occhi.

"Si, è un nido!" Gli disse, furioso, guardandolo minacciosamente.

E, Taehyung, invece di ricevere le scuse che si aspettava da parte di quell'alfa dalla testa bacata, vide un qualcosa che lo fece infuriare ancora di più.

Vide quell'alfa da strapazzo, ridere come uno psicopatico.

"Oddio, s-scusami," disse nel bel mezzo delle risate, "ma questo è veramente il nido più brutto che io abbia mai visto in vita mia."

E l'omega, dopo che Jungkook gli disse questo, sentì tutta la sua ira, lasciare il suo corpo e la sua anima spezzata, lasciando spazio ad un insormontabile tristezza, che fece sì che i suoi occhi si riempissero di lacrime canaglie, pronte a tradire la facciata che si era costruito, per poter provare un dolore meno travolgente, in seguito all'evento che rovinò la sua vita.

Tuttavia, sapeva di non poter crollare davanti a quell'alfa appena conosciuto, e dunque, si rimboccò le maniche come meglio potè e si ricompose, mettendo su quella sua maschera creata con dedizione da egli stesso, che forgiò attentamente, con indifferenza ed estrema apatia, per poi alzarsi in piedi e dirigersi verso la cucina, passando vicino a Jungkook, che lo guardò curioso.

"Sono veramente contento che ti piaccia mangiare il pane con il formaggio, perché sarà l'unica cosa che mangerai per stasera!"

Ecco a voi il secondo capitolo!
Fatemi sapere che cosa ne pensate!
-Ele.<3

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