???'S POV
Parlare non mi entusiasmava da un po'.
Ormai ero abituato al silenzio, al tempo che scorre senza che io stia al suo passo.
Sono abituato a perdere.
«Non ti sembra di star esagerando?» parló improvvisamente Tanjiro. Stringendo la sua borsa a tracolla in un pugno stretto.
«Mh?» che voleva?
«Qualsiasi cosa stia succedendo.. O sia successa tu devi cambiare. Più che altro devi affrontare la cosa in un modo differente, reagire» ma cosa si era messo a farneticare.
«Scusami?» quasi ringhiai. Non mi riconoscevo. Questa rabbia saliva solo quando ricordavo lei.
«Non sono stupido.» quasi mi stupì. Ma che cosa gli stava succedendo tutto ad un tratto.
«Non credere di essere solo.» continuó. Non credevo fosse capace di simili pensieri.
Rimasi interdetto, non sapendo cosa dire.
Soprattutto, avrei dovuto dire qualcosa?
Che cosa avrei mai potuto dire?
Come potrei mai reagire?
Tanjiro soffió una risata, tenendo gli occhi chiusi.
Si concentró sul silenzio intorno a noi.
Le vie erano vuote, le macchine non passavano e il sole era ancora alto e splendeva come in una giornata estiva. Oserei dire ci fosse più caldo del solito.
«Ammiro il tuo silenzio,» portó lo sguardo davanti a sé, le iridi infuocate a guardare un punto indefinito, mentre rimurginava su chissà quale pensiero.
Non dissi nulla e arrivammo a casa sua con ancora quell'orrido silenzio aggrappato alle spalle, insieme alla mia ansia e il costante ticchettio del pendolo nel corridoio principale.
«Fa come se fossi a casa tua», mi accolse il giovane Kamado, mentre sistemava le scarpe nel ripiano.
L'entrata non era male. Pareti di un insolito verdino e un bianco crema.
Niente di particolare.
Il pavimento di legno era lucido quasi da far paura.
Chi lo puliva?
«Andiamo in camera, nessuno ci disturberà» e senza proferire parola, lo seguì al secondo piano, mentre pian piano, trattenevo dei, chissà quanti, sonori sospiri.