Haikyuu!characters x Reader

By KatakuBakugou

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Raccolta di One-shots sui personaggi di Haikyuu!! su richiesta e non. Inutile dire di che si tratta perché so... More

INDICAZIONI
[Kageyama x Reader] 'An Unexpected Meeting'
[Bokuto x Reader] 'Do You Really Like Me?'
[Oikawa x Reader] 'My Teddybear'
[Yaku x Reader] 'Boku no Baka'
[Asahi x Reader] 'Between Fabrics and Colours'
[Kuroo x Reader] 'You, Stupid Cat!'
[Lev x Reader] 'Look at the Camera, Please'
[Nishinoya x Reader] 'I'm Not Joking, I Love You'
[Tanaka x Reader] 'I'm a Good Boy, Senpai~'
[Tsukishima x Reader] 'I Hate You...but Just a Bit'
[Semi x Reader] 'The Melody of My Heart'
[Sugawara x Reader] 'My Husband is a Missed Mother'
🔴[Atsumu x Reader] 'Baby Girl'
[Osamu x Reader] 'Yes, She is My Girlfriend'
[Yamaguchi x Reader] 'That Smile...'
[Suna x Reader] 'We Complete Each Other'
[Kita x Reader] 'Happy White Day'
[Akaashi x Reader] 'Would You Like to Date Me?'
[Terushima x Reader] 'Who Are You, My Pretty Girl?'
[Matsukawa x Reader] 'Ne, Be Younger!'
[Kyotani x Reader] 'My Queen'
[Sakusa x Reader] 'Wear It!'
[Kenma x Reader] 'Gamer Boy'
[Daichi x Reader] 'You Won't Catch Me, Darling~'
[Ushijima x Reader] 'Do You Know that Boy Who...'
[Kunimi x Reader] 'I Think I'm Stupid'
[Tendou x Reader] 'My Little Praline'
[Washio x Reader] 'You're Prettier when You Smile'
[Coach Ukai x Reader] 'Good Morning, Can I Have a Date?'
🔴[Bokuto x Reader] 'Come Here, Baby~'
🔴[Kuroo x Reader] 'A Dangerous Kitty'
🔴[Kageyama x Reader] 'Little Wolf'
🔴[Oikawa x Reader] 'I Love You for Infinity'
[Atsumu x Reader] 'My Dear Lady'
🔴[Osamu x Reader] 'My Favour'
🔴[Suna x Reader] 'So Sexy...'
🔴[Asahi x Reader] 'I...Want a Family with You'
[Nishinoya x Kuroo's Sister!Reader] 'Hi, Cutie'
🔴[Tsukishima x Reader] 'Damn Kitty...'
🔴[Kuroo x Reader] 'You, Stupid Cat' pt.2
[Hinata x Reader] 'I Think I Wanna Marry You'
[Nishinoya x Reader] 'I'm Not Joking, I Love You' pt.2
🔴[Tendou x Reader] 'Love Me like You Do'
[Goshiki x Reader] 'Don't Give Up, Okay?'
[Sugawara x Reader] 'Our First Date'
[Kuroo x Claustrophobic!Reader] 'Happy to Have You Here'

[Shirabu x Reader] 'Cute and Shy'

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By KatakuBakugou

Scuole medie

Gennaio. Mese portatore di freddo, neve, influenza e tanti pensieri per i ragazzi del terzo anno delle scuole medie. Ad aprile avrà inizio per me, come per migliaia di studenti in tutto il Giappone, una nuova fase della nostra carriera scolastica: le scuole superiori.

Il solo pensiero, lo ammetto, mi crea molta ansia e agitazione. So che sarà un duro passaggio e salto di qualità. Lo studio si farà ancora più intensivo. Le materie aumenteranno e in generale tutte le discipline di studio. Il carico di esercizi pomeridiano a sua volta e si dovrà scegliere un club a cui dedicarsi. Però non ho paura. Tutti ci sono riusciti, perché non dovrei farcela io?

La scuola che ho scelto, tra l'altro, è molto selettiva ed è assai difficile entrarvici, soprattutto vista la mia situazione economica, tutt'altro che favorevole. Il liceo Shiratorizawa è sempre stato definito uno dei migliori che ci fossero nella prefettura di Miyagi ed esservi parte è a dir poco un onore per me. Questo mio sogno ha rischiato, però, di essere messo a repentaglio a causa del costo eccessivo dell'istituto stesso e di tutto ciò correlato, ma dalla mia parte ammetto di aver fatto davvero grandi sacrifici e sforzi e sono riuscita a ottenere una borsa di studio.
Quando abbiamo ricevuto la notizia, i miei genitori erano estremamente felici e orgogliosi di me.

Ora mi ritrovo prossima a concludere l'esperienza delle medie, di cui voglio portarmi dietro solo poche cose a dire il vero, e a iniziare in questo ambiente ostile e sconosciuto.

Distolgo l'attenzione da ciò che stavo osservando con attenzione fuori dalla finestra e mi guardo attorno.

No, non mi mancherà più di tanto questa classe.

-(T/c)-chan! Cosa guardi di così interessante fuori?-

-Niente, Abe-chan. I miei momenti di riflessione soliti- rido

-Che poeta. Comunque devo assolutamente dirti cosa ho scoperto!-

-Va bene, dimmelo. A patto che tu non voglia dirmi qualche gossip su qualche ragazzo...-

-È importantissimo!-

-Non mi interessa parlare di ragazzi, Abe-chan. Lo sai-

-E io so che quello che devo dirti ti interesserà molto-

-Perché dovrebbe?-

-Vedrai che ti piacerà eccome- mi fa l'occhiolino -Posso dirtelo, allora?- chiede tutta eccitata

-Vai, spara- sbuffo, posando il capo sul palmo della mano e sorreggendolo attraverso la forza del mio solo braccio

-Hai presente quel ragazzo taciturno e che sta sempre sui libri della seconda classe?-

-Chi? Shirabu?-

-Quello con la frangetta storta che di tanto in tanto ti fermi a guardare in mezzo al corridoio- ride, facendomi abbassare il capo e arrossire vistosamente

-Non è vero che mi fermo a fissarlo in corridoio...-

-No, certo- mi prende in giro -Quante sono le volte che sei andata addosso a dei kohai perché eri intenta a fissarlo?-

-Zitta. E lui cosa? Che ha fatto?-

-Una mia amica, che ha degli amici in comune con alcuni ragazzi della seconda classe e che a volte escono assieme, ha saputo che negli ultimi mesi ha studiato più del solito per entrare in una importante scuola superiore-

-Se? E ci è riuscito?-

-Sì!-

-Complimenti per lui, che devo dirti?-

-E sai in che scuola studierà?-

-Se lo sapessi, non te lo starei chiedendo e tu non me lo staresti raccontando- le sorrido

-Alla Shiratorizawa! Proprio come te! Ma ti rendi conto? Potreste essere in classe assieme da aprile! E vi vedrete ogni giorno per altri tre anni! È il destino! È un chiaro segno che ci devi provare lui. Potreste concludere qualcosa! Quante probabilità c'erano che succedesse? Quasi zero! E invece, guarda un po', sarai nella stessa scuola del ragazzo che ti piace e potreste anche essere nella stessa sezione!-

-Quante fantasie- le rispondo

La verità è che, dentro di me, mi sento molto ma molto felice. Non tutto quello che Abe ha detto è così sbagliato. Di certo non mi imbambolo in mezzo al corridoio perché mi metto a osservare un ragazzo, però ha ragione a dire che mi piace. Solo un pochino. Non tanto. Poco poco.

Sembra così diverso da tutti i ragazzi della nostra età, con gli ormoni a palla. Lui ha la testa sulle spalle, è dedito allo studio e sembra anche essere educato. Un caso raro nel suo genere. Se la maggior parte dei nostri coetanei ha in mente solo le relazioni amorose e la caccia a un compagno, lui sembra preoccuparsi di quello che è il suo dovere, ossia lo studio. Poi studiare troppo non fa mai troppo bene, ma quel giusto le ottenere risultati soddisfacenti sì. Sarà che sento mi sia vicino, che è diverso dalla massa, ma quel suo comportamento tranquillo e aspetto sempre composto hanno attirato la mia attenzione da inizio anno. Gli anni scorsi non lo avevo mai visto non essendo nello stesso corridoio, ma questo anno la sua classe è di fronte alla mia e ho numerose occasioni per farlo.

-Ammettilo che questa cosa ti piace molto-

-Non mi dispiace. Tutto qui...-

-Perché non gli vai a parlare?-

-E cosa dovrei dire? Che so in che scuola va? Sembro una stalker in questo modo!-

-Macché- accompagna le sue parole con un gesto della mano che dovrebbe sminuire il significato di ciò che ho detto io -È invece un ottimo modo per farti conoscere e scambiarci due o tre parole. Se vuoi alla pausa pranzo ti accompagno-

-No! Tu mi metti solo in imbarazzo e non sai fare altro che creare casini- la rimprovero, facendola ridere

-Non è vero!- controbatte

-Se se...Vediamo al momento- la rendo felice -Anche perché il sensei è qui-

-Non l'avevo visto! Cavolo!- e se ne corre al suo banco

Scuoto la testa e mi abbasso sulla cartella per mettere via i libri della precedente lezione e cambiarli con quelli che mi servono al momento. Mi armo di penna e matita e inizio a prendere appunti su tutto ciò che il professore ci dice al riguardo del nuovo argomento della sua materia.

Al termine anche di questa ora, ne manca solo una al pranzo ed io non so se sentirmi felice, perché il pranzo è sinonimo di metà giornata e mi indica che si concluderà presto, oppure essere spaventata per quello che la mia amica mora potrebbe dire o fare davanti a non so quante persone.

Con tutta me stessa, prego affinché scorra lentamente, ma gli dei non sono d'accordo con me oggi e, anzi, fanno sembrare l'ora ancora più corta di quanto credevo fosse. Al suono della campanella, Abe è davanti a me con il suo bento e mi fa alzare dalla sedia, trascinandomi per il polso fuori dall'aula e facendoci mettere nella lunga processione di ragazzi diretti verso il luogo da pranzo.

Mi guardo attorno durante tutto il tragitto, ma non lo vedo mai, nemmeno per sbaglio. La cosa giova a me, ma fa infastidire la mia amica. Una volta in mensa, scosta con fastidio la sedia e si siede come un maschiaccio mentre io, con la mia gioia repressa e la mia calma, prendo posto a mia volta.

-Non è possibile che non ci sia in mensa!-

-Magari mangia in classe...-

-No! Lo abbiamo visto altre volte in mensa!-

-Beh ma nemmeno noi mangiamo sempre qui. A volte rimaniamo in classe e altre mangiamo fuori-

-Ma non è giusto- mette il broncio -Tra tutti i giorni che poteva scegliere, proprio oggi doveva...-

-Evidentemente sì...È qualcosa che non dipende da noi-

E per fortuna aggiungerei.

-Allora sbrigati a mangiare. Poi andiamo a cercarlo. E non provare a obbiettare- mi avverte

Senza aggiungere altro, iniziamo a mangiare, io con calma e lei rapidamente. Al notare il mio passo da tartaruga, mi fulmina e io subito mi velocizzo, spaventata da quel suo sguardo minaccioso.

Una volta terminato, ci avviamo per fare ritorno verso la classe però, sulle scale, dove solitamente c'è l'ingorgo, noto le sue ciocche color rame e il suo taglio particolare e unico. Mi sposto rapidamente, nella speranza di poter coprire la visuale alla mora, ma non sortisco l'effetto sperato perché lei se ne accorge prima ancora che io possa girarmi.

-È lì! Eccolo! È il tuo momento, (T/c)-chan!-

-Devo proprio...?-

-Vai!- mi spinge in avanti

Mi sospinge in avanti e, pian piano, mi faccio spazio tra la folla. Mi volto più volte indietro e, nel mentre, continuo a tenere d'occhio il ragazzo.

Avanzo sempre di più, però i dubbi mi assalgono ogni passo che muovo in avanti. Il destino sembra, purtroppo per me, essere mio nemico per la giornata, dal momento che mi sento spingere in avanti dalla folla di ragazzi che sta facendo ritorno nelle sue classi e, inesorabilmente, finisco per andargli a sbattere direttamente contro la schiena.

Lui subisce il colpo e, allora, si gira nella mia direzione. Io accenno un sorriso imbarazzato e noto le sue gote colorarsi di un lieve rosato.

Che carino...

-S-scusami...- abbasso il capo

-T-tranquilla...- distolse lo sguardo

O ora o mai più.

-Ehm...Shirabu-san...io ecco...ho sentito che studierai alla Shiratorizawa...- mi butto senza pensarci

-S-sì...anche te?- mi domanda

-Sì- annuisco -Volevo anche chiederti se ti andasse, magari, di conoscerci meglio...potremmo essere in classe assieme ad aprile. E conoscere qualcuno nella nuova scuola credo possa aiutare...Però, se non vuoi, capisco benissimo- mi affretto ad aggiungere

Voglio sprofondare. Ma tanto anche. Chissà cosa starà pensando di me ora...

-No, tranquilla, (T/c)-san. È una buona idea. Ti...ti va se ci scambiamo i numeri? Magari così possiamo iniziare a conoscerci meglio...-

-Certo. Mi farebbe piacere- arrossisco, soprattutto per il fatto che sappia come mi chiamo

-Vieni un attimo in classe mia? Così te lo passo- parla, evitando il mio sguardo

-Va bene-

In silenzio raggiungiamo la sua aula. Io sosto sull'ingresso e aspetto che lui faccia ciò che deve fare. Qualche secondo dopo lo vedo ritornare verso di me con un piccolo bigliettino tra le mani, il quale sta venendo bellamente torturato dalle sue dita.

-S-scrivimi-

-Va...va bene- ed è così che lo saluto e faccio ritorno della mia di aula, dove qualche minuto dopo fa il suo ingresso Abe, la quale inizia a tartassarmi di domande su quanto successo

Liceo Shiratorizawa

Sono già passati tre mesi da che la mia vita da liceale ha avuto inizio e la sento già tutta sulle spalle. Sarà che questo liceo ha una sua fama o sarà proprio il semplice fatto che è un liceo, ma il carico di studio che ci è stato dato è davvero davvero eccessivo. Ho poche ore al giorno di riposo, generalmente quelle dopo cena, ma in certe occasioni devo privarmi anche di quelle. Nonostante questa piccola pecca, la scuola è fantastica. I sensei sono davvero bravi e capaci, riesci a comprendere tutto con loro, ma ciò comporta anche a una certa esigenza. I luoghi, dalle aule alla mensa ai vari laboratori, sono a dir poco enormi e forniti di tutto il necessario. Del resto se ha una sua fama, deve esserci un motivo. E, ultimo ma non meno importante, c'è un grande assortimento di club a cui ci si può iscrivere per le attività pomeridiane e, tra tutte le opzioni, io ho scelto il club d'arte. Ho sempre avuto una certa passione per l'arte e disegnare mi rilassa, quindi mi sono chiesta perché non cercare un club che mi piaccia e che, al medesimo tempo, non sia troppo pesante per me.

Per quanto riguarda Shirabu, durante il poco tempo di vacanza trascorso ne abbiamo approfittato per conoscerci un po' e per condividere le nostre passioni. La scusa che io usavo per poter uscire con lui era appunto quella di conoscerlo meglio, sapendo che saremmo potuti essere in classe assieme e, in tal modo, sono stata in grado di avvicinarmi ancor di più a lui. Abbiamo scoperto di avere tutti e due una grande passione per la medicina e vorremmo poter studiarla all'università, sebbene le specializzazioni sono differenti. Il tempo con lui passava sempre velocemente e molte volte mi dispiaceva dover tornare a casa.

Conoscendoci solo tra di noi, il primo giorno ci eravamo messi d'accordo di trovarci con un po' di anticipo ed entrammo assieme dentro all'edificio. Subito puntammo agli elenchi delle classi e, onestamente, ci rimasi e ci sto ancora un po' male visto che non siamo in classe assieme. L'unica scusa che avevo per poterlo conoscere era scemata. Lui, però, mi disse che voleva poter mantenere ancora un certo rapporto con me e, infatti, trascorrevamo molte volte i pranzi seduti assieme. Talvolta, invece, se ne stava con i suoi nuovi compagni di squadra (si era iscritto al club di pallavolo, anch'esso molto famoso) e io ho mangiavo in mia sola compagnia o con qualche compagno del club di arte.

Perché no con le mie compagne di classe? Perché, da che hanno scoperto che abbiamo dei problemi finanziari, mi hanno etichettato come una persona che non vale la pena conoscere. Mi aveva fatto stare un po' male all'inizio, ma dopo averne parlato con il ragazzo, tutto era scivolato via. In compenso, avevo trovato degli ottimi amici nei compagni del club e in qualche ragazzo in classe mia.

Però io avrei preferito e preferisco tuttora la compagnia di Shirabu, ma non posso farci niente purtroppo per me.

-(T/c)-chan? Hai sonno?- mi domanda proprio il protagonista dei miei pensieri mentre scendiamo le scale per andare in mensa -Ti vedo persa-

-No no. Ho solo qualche pensiero per la testa- gli rispondo, sviando il discorso

-Tipo?- continua curioso

Te.

-Lo studio, il club, i miei-

-Come stanno, a proposito?-

-Mio papà ha iniziato da poco con un contratto part-time. Spero vivamente che vada tutto bene-

-Mi fa davvero piacere sapere che l'abbiano assunto-

-Anche a me. È così contento di poter aiutare. Credo avrebbe fatto i salti mortali nel caso non si fosse presentata una tale occasione-

-Sono davvero contento- arrossisce leggermente

-Grazie mille- le mie gote assumono una tonalità rossastra a loro volta

Spinti dalla folla alle nostre spalle, raggiungiamo la mensa del liceo e ci mettiamo in coda davanti alle casse, per poter prendere anche il nostro di pranzo. Si avanza a passo di lumaca, per essere gentili, e più volte sbuffo per la lunga attesa che comporta la nostra scelta di non portarci il bento da casa.

Nel mentre che sostiamo in mezzo al grande spazio chiuso, mi ritrovo nuovamente a fissarlo. Rispetto a quando lo vedevo di sfuggita, con le nostre uscite occasionali ho scoperto più di qualche particolare in più che non posso che trovare a dir poco adorabili, come le pagliuzze chiare, tendenti quasi all'ocra, dei suoi occhi o delle lievi e praticamente impercettibili lentiggini, di cui te ne puoi rendere conto solo se ti avvicini molto a lui.

Tutto ciò, unito a quel suo viso calmo e a quella sua frangetta sbilenca, tanto strana quanto singolare, lo rendono unico. Almeno per me.

Essendo ancora in contatto con Abe-chan, molte volte le racconto tutto ciò che succede, che siano uscite, pranzi o piccole pause dove ci vediamo e lei non fa che ripetermi che sono proprio cotta di lui. Io non lo nego, non più, perché tanto so che è vero. Il problema è un altro.

La sua vista che, come dice lei, 'vede oltre ciò che gli altri sono in grado di vedere' afferma che il mio piccolo sentimento sia ricambiato dal ragazzo con i capelli ramati e che, come non molti mesi prima ho trovato il coraggio di andare là e presentarmi in maniera ufficiale, ora devo approfittarne di un buon momento, o creare io una buona situazione, e confessargli ciò che sento.

Più facile a dirsi che a farsi, purtroppo per me. Ero restia nell'andare a parlargli proprio come lo sono ora, ma il dire a una persona che avresti piacere di conoscerla e il confessarle i tuoi sentimenti sono due azioni con un peso differente, molto, e che devono essere ben calibrate e valutate.

Bene o male, a nessuno dispiace conoscere qualcuno di nuovo, soprattutto se questa persona potrebbe essere in classe con te, ma il confessarsi ha un rischio enorme che non voglio correre: essere rifiutata e rovinare la nostra amicizia.

-(T/c)-chan? Sicura di stare bene?-

-Sì, Shirabu-kun, non ti preoccupare-

-Guarda che puoi dirmi se succede qualcosa. Non ti giudico-

-Lo so, ma sto bene. Davvero. L'unica cosa è che sono stanca-

-Sicura? A me sembri più triste che stanca-

-No no, non sono affatto triste-

Solo senza speranza.

-Non mi piace essere insistente, ma sei davvero sicura che non ci sia niente che va male?-

-Certamente. Se succedesse qualcosa, te lo direi subito-

Tempo di fare questo piccolo discorso, un misto tra un battibecco e un terzo grado, la fila è diminuita e ci troviamo a pochi passi dalle signore che ogni giorno ci servono. Sempre mantenendo la fila, come la stessa tradizione giapponese vuole, giunge il nostro turno e possiamo finalmente mangiare a nostra volta. Prima di poter pranzare, purtroppo, ci si para davanti un altro problema: non ci sono tavoli vuoti.

Mi guardo attorno, ma in tutti ci sono almeno tre persone e né io né lui abbiamo voglia di andare a immischiarci con persone che non conosciamo.

Non so se fortuna o sfortuna, ma qualcuno vuole che il ragazzo individui un paio di posti a sedere proprio in un tavolo dove siedono alcuni suoi compagni di squadra.

Si volta verso di me, come a chiedermi il permesso per farlo, però non vedo altre alternative e, restando un pochino in disparte, raggiungiamo la fatidica tavolata.

Mi basta uno sguardo, mentre lui spiega la situazione e chiede se possiamo accomodarci, per capire chi sono grazie alle descrizioni che lui stesso mi ha fornito. I quattro ragazzi seduti davanti a me sono: Ushijima Wakatoshi ossia il capitano del team, nonché suo asso; Semi Eita, vale a dire l'altro ragazzo che si contende il ruolo del castano; Tendo Satori, un esuberante ragazzo con dei capelli rossi sparati verso l'alto che, dalla prima volta che l'ho visto, mi ha messo una certa ansietta; e Goshiki Tsutomu, alias il futuro asso della squadra, altro ragazzo di prima con una forte ammirazione per l'attuale capitano.

-Possiamo?-

-Sì, accomodatevi pure- ci sorride Semi

-Oi, tu sei della quarta sezione, no?- mi domanda subito il primino -(T/c), giusto?-

-Sì, sono io-

-E che club fai, (T/c)? Sai, ci servirebbe una manager- mi propone il più alto tra i presenti -Non vorresti aiutare il tuo ragazzo?-

Ragazzo?!

-Noi non stiamo assieme- mi difendo subito

Purtroppo Shirabu dice le mie stesse parole nel mio stesso momento, dando incredulità a ciò da noi ribattuto e rendendo assai imbarazzante la situazione.

-Ah no? Lo sembrate proprio- sorride, sollevando solamente gli angoli della bocca -Sareste una coppietta molto carina-

-Tendo, li stai mettendo in imbarazzo- lo rimprovera, per così dire, Ushijima

-Oh! Scusate tanto, ragazzi- ridacchia -Quindi non state assieme?-

-No, siamo solo amici- controbatte Shirabu, abbassando il capo e privandomi, in tal modo, di qualsiasi tipo di contatto visivo con lui

-E quindi...sei single, (T/c)-chan?- mi domanda ancora il rosso, mettendo in bocca una forchettata del suo pranzo

-S-sì...-

-Vuoi provarci con una kohai, Tendo?- ridacchia il palleggiatore più anziano

-Che male c'è? È una ragazza molto carina e scommetto che nel giro di qualche mese potrebbe già avere la fila-

-Sei gentile, Tendo-san, ma non credo proprio di poter avere una fila di ragazzi dietro di me. Sono il classico esempio di secchiona- faccio una lieve autoironia

-Ne riparliamo tra qualche mese- mi fa l'occhiolino

-E ti piace qualcuno, invece?- si unisce al discorso Goshiki

A tale quesito, noto il capo di Shirabu voltarsi nella mia direzione e fissarmi come se fosse assai curioso della risposta che potrei dare. Ed è proprio il suo sguardo che mi fa esitare.

Cosa farebbe se dicessi di sì? E se invece dicessi di no?

-Beh...sì...c'è qualcuno che mi piace...- sussurro a testa bassa per nascondere il mio rossore

-Accidenti! Non ho speranze allora- dice con fare teatrale il rosso

Entrambi i ragazzi del terzo anno sorridono all'infantilità del loro amico e compagno mentre l'altro piccolo della tavolata ridacchia. L'unico che pare si diverta poco è Shirabu che, dopo aver udito le mie parole, ha abbassato il capo e, da quel che mi è sembrato, ha anche stretto nel pugno la posata. Ma non vorrei fosse solo uno scherzo della mia vista.

-Io ho finito- dice proprio lui, alzandosi e prendendo il vassoio

-Shirabu-kun?- lo richiamo perplessa, ma lui non si volta di niente e va avanti per conto suo

Scusandomi con il quartetto, prendo anche il mio e inizio a seguirlo. Sfortunatamente pare che tutti abbiano deciso di alzarsi proprio in questo momento e mi ritrovo a perdere di vista il mio amico.

Provo a mettermi sulle punte, ma ancora niente e prima che mi cada il vassoio a causa di piccoli saltellli, preferisco andare a riporlo al suo posto.

Lo lascio giù e corro verso le porte della mensa. Le apro e, dopo aver passato sotto i raggi il corridoio, lo noto camminare con passo veloce verso il piano superiore, dove stanno le aule. Mi affretto a seguirlo e inizio a chiamare il suo nome a gran voce, ma non accenna a volersi voltare nella mia direzione. Perché sì lo so che mi ha sentito.

-Shirabu-kun!- afferro il suo polso, facendolo voltare verso di me -Che cosa ti è preso? Perché hai lasciato la mensa così di colpo?-

-...Stai male per il ragazzo che ti piace? È per questo che sembri triste?- mi domanda dopo qualche secondo di silenzio

-No, ti ho già detto che sto bene-

-E allora perché sei così persa tra i tuoi pensieri?-

-Perché tu te ne sei andato via in quel modo vorrei sapere io- lo attacco, incrociando le braccia al petto

-(T/c)-chan, rispondimi con sincerità. Te ne prego-

-Va bene-

-Conosco il ragazzo che ti piace-

Eccome se lo conosci.

-Sì-

-Fa parte del tuo club?-

-No-

-Era con noi alle medie-

-Sì-

-Dove va a scuola ora?-

-Viene alla Shiratorizawa...- abbasso il capo

-In che classe è?-

-Primo anno, sezione seconda-

-In classe mia? Chi è che c'è delle nostre scuole medie?-

-Nessuno-

-Mi stai prendendo in giro?- inizia a spazientirsi

Possibile non ci arrivi da solo? È imbarazzante doverlo ammettere a voce alta.

-Noi siamo gli unici-

-E allora cosa stai dicendo?-

-Mi imbarazza doverlo dire ad alta voce. Speravo potessi capirlo anche te...-

-Cosa stai cercando di dirmi? Che sono io il ragazzo che ti piace?-

-Beh...sì...-

-C-cosa...? Sei seria...? E...da quanto...?-

-Queste vacanze credo...- mento in piccola parte

-Oh...capisco...- dice solo, passandosi una mano tra i capelli

Ecco. Sapevo che sarebbe successo questo. Dovevo restarmene zitta.

Senza dire altro lo supero e mi avvio verso la mia aula quando la sua mano afferra la mia proprio come avevo fatto io quando era lui quello che stava cercando di scappare.

-(T/c)-chan, se...se ti dicessi che mi piaci anche te, cosa faresti?-

Sbarro gli occhi alle sue parole e mi volto verso di lui, curiosa di capire se sia serio o meno e se abbia davvero udito giusto o no.

-Te...accetteresti di metterti con me...?-

-Se...se me lo chiedessi, sì, accetterei-

-Quindi...ti andrebbe di essere la mia ragazza?- mi domanda mentre quella tenera sfumatura rosa prende possesso delle sue guance

Mi prendo qualche secondo per metabolizzare le sue parole e, allora, stacco la mia mano dalla sua e getto le mie braccia al suo collo, stringendomi forte a lui in segno di risposta affermativa. Deve intuirlo pure lui perché cinge i miei fianchi e posa il capo nell'incavo del mio collo.

Forse restiamo così per qualche secondo o forse qualche minuto, ma quando mi stacco da lui vorrei poterlo abbracciare di nuovo.

-Quindi ora stiamo assieme? Ufficialmente?-

-Direi di sì- gli sorrido

-Che sollievo- mi risponde, posando la fronte contro la mia 

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