Haikyuu!characters x Reader

By KatakuBakugou

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Raccolta di One-shots sui personaggi di Haikyuu!! su richiesta e non. Inutile dire di che si tratta perché so... More

INDICAZIONI
[Kageyama x Reader] 'An Unexpected Meeting'
[Bokuto x Reader] 'Do You Really Like Me?'
[Oikawa x Reader] 'My Teddybear'
[Yaku x Reader] 'Boku no Baka'
[Asahi x Reader] 'Between Fabrics and Colours'
[Kuroo x Reader] 'You, Stupid Cat!'
[Lev x Reader] 'Look at the Camera, Please'
[Nishinoya x Reader] 'I'm Not Joking, I Love You'
[Tanaka x Reader] 'I'm a Good Boy, Senpai~'
[Tsukishima x Reader] 'I Hate You...but Just a Bit'
[Semi x Reader] 'The Melody of My Heart'
[Sugawara x Reader] 'My Husband is a Missed Mother'
🔴[Atsumu x Reader] 'Baby Girl'
[Osamu x Reader] 'Yes, She is My Girlfriend'
[Yamaguchi x Reader] 'That Smile...'
[Suna x Reader] 'We Complete Each Other'
[Kita x Reader] 'Happy White Day'
[Akaashi x Reader] 'Would You Like to Date Me?'
[Terushima x Reader] 'Who Are You, My Pretty Girl?'
[Matsukawa x Reader] 'Ne, Be Younger!'
[Kyotani x Reader] 'My Queen'
[Sakusa x Reader] 'Wear It!'
[Kenma x Reader] 'Gamer Boy'
[Daichi x Reader] 'You Won't Catch Me, Darling~'
[Ushijima x Reader] 'Do You Know that Boy Who...'
[Kunimi x Reader] 'I Think I'm Stupid'
[Tendou x Reader] 'My Little Praline'
[Washio x Reader] 'You're Prettier when You Smile'
[Coach Ukai x Reader] 'Good Morning, Can I Have a Date?'
🔴[Kuroo x Reader] 'A Dangerous Kitty'
🔴[Kageyama x Reader] 'Little Wolf'
🔴[Oikawa x Reader] 'I Love You for Infinity'
[Atsumu x Reader] 'My Dear Lady'
🔴[Osamu x Reader] 'My Favour'
🔴[Suna x Reader] 'So Sexy...'
🔴[Asahi x Reader] 'I...Want a Family with You'
[Nishinoya x Kuroo's Sister!Reader] 'Hi, Cutie'
🔴[Tsukishima x Reader] 'Damn Kitty...'
🔴[Kuroo x Reader] 'You, Stupid Cat' pt.2
[Hinata x Reader] 'I Think I Wanna Marry You'
[Nishinoya x Reader] 'I'm Not Joking, I Love You' pt.2
🔴[Tendou x Reader] 'Love Me like You Do'
[Shirabu x Reader] 'Cute and Shy'
[Goshiki x Reader] 'Don't Give Up, Okay?'
[Sugawara x Reader] 'Our First Date'
[Kuroo x Claustrophobic!Reader] 'Happy to Have You Here'

🔴[Bokuto x Reader] 'Come Here, Baby~'

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By KatakuBakugou

-Sì, pronto?-

-No, signore-

-Mi dica pure-

-Spero di esserle stato d'aiuto-

-La ringraziamo noi di essersi affidato a noi, Signore-

-La ringrazio ancora-

-Le auguro una buona giornata-

Sempre la solita routine fatta di squilli di telefoni, di chiacchiere, discorsi tra clienti e dipendenti e rumore di tasti che vengono schiacciati a una velocità decisamente notevole. Questa è la mia consuetudine e non posso farne a meno.

Lavoro in un'importante azienda di Tokyo da un paio di anni ed è gestita da due soci che sono anche due tra gli imprenditori più giovani del Giappone.

Ero riuscita ad ottenere un posto grazie all'aiuto del mio decisamente rispettabile professore di economia all'università.

Lui aveva istruito i due giovani e i nuovi imprenditori gli dovevano davvero molto. Per tal motivo, quando ho fatto richiesta per un colloquio di lavoro, sono stata accolta subito. E poi c'era anche la buona parola del docente.

Ricordo come se fosse ieri che il giorno in cui sono mi sono presentata con la richiesta ero molto ma molto agitata.

Il mio completo elegante si era tutto sgualcito sui bordi a causa del mio continuo arrotolare e maneggiare, per non parlare delle mani sudate che ho teso loro quando ho fatto il colloquio.

Quando i due dirigenti si sono osservati, il panico mi ha assalito. Mi ero detta di non poter perdere una tale occasione e allora, dopo un respiro profondo per far calare l'ansia, avevo iniziato con la mia presentazione e il mio colloquio.

Per tutta la durata del dialogo i due hanno fatto ben poche domande. Hanno lasciato gli altri esaminatori dirigere il tutto mentre mi squadravano, osservavano il mio comportamento e commentavano il mio curriculum.

Un mese dopo di pura ansia e agitazione, dove la mia coinquilina doveva calmarmi ogni giorno, ricevetti una mail dagli esaminatori e, dalla gioia, pagai tre giri di bevute alle mie amiche.

La settimana dopo iniziai a lavorare già a tempo pieno nel reparto di uno dei due imprenditori da cui prendeva il nome la compagnia: Bokuto Kōtarō.

Il giovane uomo era decisamente uno di quegli uomini per cui avresti fatto di tutto. Capelli singolari di colore nero e bianco, occhi di un singolare oro e fisico atletico e slanciato. Non mi sarei di certo stupita nel sapere che andava regolarmente in palestra. Era davvero un uomo di bell'aspetto.

Il suo assistente, Akaashi Keiji, mi illustrò tutto ciò che era in mio dovere fare e come funzionavano le cose nel piano. Mi fece vedere la mia postazione e il luogo in cui potevo porre i miei vestiti di ricambio, nel caso ne avessi avuto bisogno.

Fu molto tosto iniziare e prendere un ritmo tanto frenetico. In primis dovetti rivedere le mie abitudini, come gli orari, i giorni in palestra e i soliti piani per il weekend che ero solita programmare quando ancora studiavo.

Il reparto, inoltre, funzionava come una macchina con tanti ingranaggi e io dovevo trovare il mio posto corretto in questa macchina e incastrarmi alla perfezione con gli altri.
Impegnandomi al massimo, ci riuscii e, visto il mio impegno, mi fu riconosciuto un leggero aumento.

Motivata da ciò e dal farmi vedere bene agli occhi del capo, iniziai a lavorare sempre più duramente. Ero tra le prime persone ad arrivare e tra le ultime ad andarsene.

Molti mi dicevano di non strafare, ma io pensavo solo a fare quello che riuscivo a reggere.

Lo stesso Akaashi mi aveva consigliato di riposarmi di più, però io volevo poter fare bella figura con il capo.

Dopo il colloquio non ci parlai più e nemmeno più lo vidi. Era sempre chiuso dentro al suo ufficio e solo il suo segretario accedeva lì.

Lo incontrai di nuovo tre mesi dopo il mio inizio carriera. Mi convocò nel suo ufficio e, seduto composto con un completo elegante e i capelli tenuti indietro con del gel, si complimentò con me per quello che stavo facendo. Fu assai difficile parlare normalmente e non balbettare. Il suo bell'aspetto mi metteva in soggezione. Non potevo negare di sentirmi un po' attratta da lui, fisicamente parlando, ma era il mio capo e non potevo di certo aver pensieri poco casti su di lui.

In parte li avevo già, ma dovevo un po' contenermi. Era per il bene della mia carriera.

Ottenni un aumento dello stipendio e, allo stesso tempo, i miei compiti aumentarono. Pratiche più complesse e articolate mi furono affidate direttamente da Bokuto e io mi sentii lusingata.

Il suo segretario si era più volte complimentato con me per la mia dedizione al lavoro, a dir poco ammirevole, e grazie ad essa riuscii a incontrare più volte uno dei due imprenditori.

Mi convocava sempre più spesso per darmi delle pratiche più complesse da svolgere e mi diceva che per qualsiasi cosa potevo disturbarlo. Aveva fiducia in me e nelle mie capacità e ciò non poteva che rendermi felicissima.

Nonostante la sua proposta, cercai di disturbarlo il meno possibile e di dimostrargli che ero in grado da sola di fare certe cose, ma mi toccava chiedere aiuto al povero Akaashi solo per non danneggiare il mio ego.

Con il passare dei mesi, lui iniziò a fidarsi ciecamente di me e mi propose di diventare la sua vice in redazione. Mi mise in testa l'idea di avere un segretario tutto mio, un ufficio tutto mio e anche una piccola percentuale della quota dell'azienda.

Per me, però, era troppo e preferii restare la semplice dipendente che ero stata fin dall'inizio.

Però qualche mese fa tutto cambiò.

Eravamo rimasti solo noi due nel nostro piano e stavamo ridendo e scherzando. Lui doveva cambiarsi nel suo ufficio e, nel mentre, io mi ero avviata verso lo spogliatoio dove mi sarei dovuta cambiare io.

Avevo iniziato a togliermi i vestiti da ufficio e riposarli nel mio armadietto, quando avevo sentito due grandi mani posarsi sul mio ventre.

Subito una scossa mi aveva attraversato l'intero corpo e mi ero voltata verso l'unica figura che poteva ancora esserci all'interno del mio piano.

-Bokuto-san...- ero riuscita solo a proferire quando le sue morbide labbra avevano iniziato ad accarezzarmi il collo

Lui, con un semplice 'shh', mi aveva messo a tacere e poi, da un semplice bacio del tutto passionale, ci eravamo ritrovarti nel suo ufficio, distesi sul suo divanetto a intrecciare i nostri corpi privi di ogni capo d'abbigliamento.

Palese non sarei riuscita a reprimere l'attrazione che provavo per lui.

Quella sera mi portò a casa sua e passammo un'intera notte di fuoco, la quale fu solo l'inizio di quella che posso definire una relazione di puro piacere tra me e il mio capo.

Da quel giorno, infatti, più volte mi invitava nel suo ufficio e ci divertivamo a modo nostro. Errore pensare che lo facessimo solo quando non c'era nessuno. Avendo la stanza insonorizzata, lo riuscivamo a fare anche durante l'orario lavorativo e Akaashi ci copriva, prendendo lui la linea delle chiamate che arrivavano o parlando lui con chi veniva.

Mi imbarazza tutt'ora parlare con il suo assistente e sapere che lui ci protegge tutte queste volte, però è un'ordine del capo e lui non può farci niente.

La mia vicina termina la sua chiamata e io termino la pratica che sta eseguendo, salvandola più volte. Mi alzo, direzionata verso le macchinette per prendere un the caldo, quando qualcuno mi viene addosso e percepisco un liquido caldo iniziare a scaldarmi.

-Perdonami, (T/c)!- si scusa uno dei tanti dipendenti del piano

-Non preoccuparti- lo rassicuro

Osservo il mio completo elegante e noto come si sono sporcati i pantaloni con la piega neri e la giacca del medesimo colore.

Sbuffo in maniera silenziosa e mi dirigo verso gli spogliatoi, seguita dalle continue scusa di colui che ha commesso l'incidente.

Giunta lì, apro il mio armadietto e osservo, con grande dispiacere, che ho solamente una gonna e una camicia bianca all'interno. No giacche e no pantaloni.

Devo portare qualcosa qui. E devo mettere questo a lavare.

Mi tolgo i pantaloni, indosso la gonna nera a tubino e riposo la giacca dentro a una borsa di plastica assieme ai pantaloni.

A casa li laverò.

-(T/c)- sbuca la mia vicina di postazione da dietro la porta -Akaashi ti sta cercando-

-Arrivo subito-

Chiudo il mio armadietto ed esco dalla stanza, dirigendomi verso la mia postazione per l'ennesima volta.

Quando avvisto l'assistente, alzo un braccio per farmi riconoscere. Lui fa un legger cenno con il capo e poi mi aspetta.

-Bokuto-san ha bisogno di parlarti, (T/c)-san-

-Parlare?- gli chiedo poco convinta

-Sì, qualcosa su delle nuove pratiche di cui ti stai occupando-

Ho paura, posso dirlo?

Il moro si volta e mi guida verso quello che potrei definire il luogo che meglio conosco del piano.

Bussa e poi la serratura scatta. Con il fatto di avere l'ufficio insonorizzato, se rispose non lo si riesce a sentire da fuori e così si è fatto installare questo sistema.

-(T/c)-san è arrivata-

Mi fa entrare, mettendosi di lato, e poi se ne va quando riceve il permesso del bicolore.

Con un gesto della mano mi fa accodare sulla poltrona bianca davanti alla sua scrivania mentre lui si posiziona contro il bordo essa, proprio davanti a me.

-(T/c)-chan, che piacere vederti- sorride, incrociando le braccia

Tal semplice gesto basta a far tendere il tessuto della sua camicia bianca all'altezza dei muscolosi avambracci.

-Bokuto-san- dico solo, dopo aver acquisito di nuovo la mia capacità di parlare

-Come ti trovi con le nuove pratiche? Troppo difficili per te?- chiede ghignando e alzando un sopracciglio

-Me la cavo. Sono un po' più complesse, ma riesco a capirle-

-Posso quindi darti del lavoro più complesso da svolgere?- mi domanda, avvicinandosi pericolosamente al mio volto

-Ehm...lei è il capo, non so se ho voce in capitolo-

-Brava- dice, battendomi un paio di volte la mano sopra il capo

Noto chiaramente il suo sguardo indugiare un po' sul mio scollo, ma poi torna in posiziona eretta e a distanza adeguata da me.

-Come mai non hai il solito completo?-

-Un dipendente mi ha versato il caffè addosso-

-Cosa?! Ti sei ustionata da qualche parte?!-

La sua genuina preoccupazione mi fa assai ridere e piacere e io mi preoccupo di rassicurarlo.

-Ho solo sporcato i pantaloni e la giacca-

-Oh quindi è per questo che stai usando la gonna- afferma, facendo scorrere i suoi occhi sulle mie gambe e allungando una mano

La fa risalire verso il bordo di essa e poi torna di nuovo giù, senza mai perdere il tocco delicato che solo la sua pelle morbida mi sa dare.

-E, fammi indovinare, non hai una seconda giacca pulita- afferma con sicurezza, guardandomi negli occhi

Io annuisco solo e continuo a osservare ogni suo minimo movimento.
Poco dopo si alza e va verso la porta.

-Akaashi- richiama il suo assistente -Prendi te la linea-

-D'accordo, Bokuto-san-

Chiude la porta e blocca anche la serratura, per poi tornare verso di me.

-È comunque meglio tu sia senza la giacca, mi risulta più rapido toglierti tutto- ghigna in maniera maliziosa

-Quindi è per questo che mi ha fatto chiamare-

-A dire il vero no, i miei piani iniziali erano altri, ma questi non mi dispiacciono affatto- e si passa la lingua sul contorno della bocca in modo sensuale

Non riesco a dire una parola ma solo a boccheggiare fino a che le sue labbra, naturalmente morbide e dal sapore di fragola, non si posano con irruenza sulle mie.

Chiudo gli occhi e avvolgo le braccia intorno al suo collo, tenendolo stretto e vicino a me.

La sua bocca è frenetica contro la mia e mi basta solo questo per capire quanto mi desideri nonostante siamo appena a mezza mattinata.

Posa le mani sopra il tessuto che fascia il mio fondoschiena e mi solleva, costringendomi ad aggrapparmi con le gambe alla sua vita.

La sua lingua, nel mentre, ha chiesto l'accesso per la mia bocca e io gliel'ho subito concesso. Adoro essere baciata da Bokuto, a dire il vero. È così dolce ma allo stesso tempo desideroso che mi fa impazzire, lo giuro.

Le nostre labbra iniziano a danzare assieme e le nostre lingue si intrecciano, accarezzano e allontanano, creando nell'altra un gran desiderio.

Poso una mano tra la sua chioma così ordinata e sussulto quando mi stringe forte una natica con la mano.

Vengo poi posata su quello che ormai so essere il divanetto del suo studio e lui si separa da me.

-Spero che tu sia messa bene con il lavoro perché oggi perderai un po' di tempo con me- mi informa mentre inizia a sbottonarmi la camicia bianca

-E se così non fosse? Il mio stipendio diminuirà?-

-Sì. Inoltre ti toccherà conquistarti di nuovo la mia fiducia-

-Orca! Questa sì che è una cosa difficile- scherzo mentre lo aiuto ad aprirmi il primo capo d'abbigliamento

Riporto la sua bocca sulla mie e faccio incontrare di nuovo le nostre lingue. Al buio, inizio ad allargare anche la sua cravatta rossa e, una volta esserci riuscita, inizio a sbottonare la camicia.

I miei piani vanno, però, in fumo quando si stacca dalle mie labbra e inizia a lasciarmi una scia umida di baci dal collo fino al petto.

Di tanto in tanto si ferma e inizia a tirare e succhiare qualche piccolo lembo di pelle, facendomi sospirare dal piacere.

-Sei bellissima con tutti questi segni così evidenti- afferma con voce bassa e roca

Io alzo il bacino per fargli capire di aver bisogno di lui e posso chiaramente percepire il rigonfiamento che si è venuto a creare dentro ai pantaloni con la piega.

-Sei peggio del diavolo tentatore- mi dice all'orecchio

-Lo prendo come un complimento-

-Gufo!- inizia a urlare una voce in corridoio, interrompendo il nostro momento -Aprimi!-

-Kuroo-san, Bokuto-san è-

-Lo so che non sei impegnato, dannato pennuto! Fammi entrare che devo parlarti!-

-Puoi dire a me intanto-

-Il tuo capo deve prendersi le sue responsabilità!- esclama, battendo con forza contro la porta dell'ufficio

Bokuto sbuffa e si solleva da sopra di me. Si abbottona la camicia e rimette la cravatta. Passo le mani tra i suoi capelli e provo a riportare un certo ordine.

-Sistemati- mi dice solo, tendendomi una mano per farmi rimettere un piedi

-D'accordo- dico, cercando di nascondere quella piccola delusione che provo

-Ti prometto che ci metterò poco- dice, mettendo le mani a coppa e circondanomi il volto -E se invece...-

Si allontana da me e si avvicina alla scrivania. Sposta la sedia e si abbassa per guardare sotto di essa.

-Credi di riuscire a entrarci dentro?- mi chiede in maniera del tutto sincera

-Seriamente?- commento sbigottita

-Sì. Dai, vieni qui che prima parlo con Kuroo, prima possiamo tornare a noi-

-Ma io n-

-(T/c)-chan!-

-D'accordo, Bokuto-san- dico, alzando gli occhi al cielo

Lo raggiungo e mi abbasso all'altezza del piccolo luogo in cui dovrei entrare. Ci provo e devo ammettere che è più largo di quello che credevo e che non si sta nemmeno tanto male.

-Sento che vuole e poi sono tutto tuo di nuovo- dice, baciandomi

Si allontana e va ad aprire la porta del suo ufficio.

-Gattaccio! Quale spiacevole sorpresa?- lo accoglie

-Dobbiamo parlare di una cosa- dice solo

Sento i loro passi farsi più vicini e poi mezzo busto di Bokuto appare davanti a me.

-Cos'hai da dirmi?-

-Hai guardato i moduli che ti ho mandato? Su piccole compagnie o prodotti su cui possiamo investire-

-Non tutti-

-Si può sapere quando vuoi farlo?!-

-Tra i due sono io quello che fa il lavoro sporco delle pratiche. Te non sapresti nemmeno da dove partire-

-Ma se te le fa tutte quella ragazza che volevi nominare tua vice!-

-Questo non è vero-

Ah beh, avrei un po' da ridire...

-E cosa c'è allora? La prima metà l'ho vista-

-Bene, guarda anche la seconda. Ci sono un paio di piccole aziende su cui avrebbe senso investire una cifra-

-Per il fine settimana ti faccio avere un resoconto su ciò che mi interessa. Ora, però, dovresti andare-

Concordo.

Sbuffo in maniera silenziosa e mi balena una piccola idea, giusto per testare la sua pazienza e compostezza.

-Come mai tutta questa fretta? Ti sto parlando di qualcosa su cui potremmo ben investire. Soldi, Bokuto, soldi. Che devi fare di tanto urgente?-

-Pratiche- dice con tocco secco -E controllare il lavoro degli altri miei dipendenti-

-Puoi farlo anche dopo-

-No. Non posso-

Io rido perché so chiaramente che tale urgenza non è affatto dovuta alle pratiche, ma a quello che sto facendo io ora.

Mi sono avvicinata silenziosamente, e anche coperta dalle chiacchiere dei due, al mio capo. In tal modo potevo vedere e posso vedere con estrema chiarezza il rigonfiamento che gli ho provocato prima.

Allungo una mano verso la sua cintura e la slaccio in maniera silenziosa. Sono sicura che abbia sentito la differenza tra con e senza tale indumento, ma non lo dà affatto a vedere.

Una volta fatto apro la zip dei suoi pantaloni e i bottoni.

-Appena hai finito di leggere tutto ti porto con me a vedere i posti. Alcuni ne valgono davvero la pena-

-Stai sprecando tempo a persuadermi a fare prima, sappilo-

-Sto solo cercando di fartelo entrare in quella testa bacata-

Lo sento prendere un respiro profondo nel momento stesso in cui poso la mia mano sopra la sua intimità ancora coperta dal tessuto dei boxer neri.

Con le dita continuo ad accarezzarla lentamente, facendo più pressione quando arrivo all'estremità.

-Devi dirlo ad Akaashi-

-Poi lo farò-

-È tutto? Ti ripeto, ho da fare-

-Sì sì, ora me ne vado-

-Chiudi la porta, grazie. Non mi piace essere disturbato-

-D'accordo-

Sento il moro alzarsi in piedi e muovere dei passi. Poi la porta si apre e, in seguito, su chiude con un tonfo.

-Ora- inizia, spostandosi indietro con la sedia e guardandomi irritato -Tu mi spieghi che avevi intenzione di fare-

-Posso prima uscire?-

-No-

-Uff. Volevo testare la sua pazienza, mettiamola così-

-E questo ti sembrava il modo più adatto per farlo?!- domanda, indicando la patta dei pantaloni aperta dove una certa protuberanza sta cercando di farsi spazio

-Onestamente sì. Ora posso uscire?-

Lui si sposta e io lo intendo come un silenzioso consenso. Solo che, una volta che sono fuori, subito me lo ritrovo addosso.

Il suo corpo mi schiaccia contro la scrivania e percepisco bene la sua premente erezione contro il mio interno coscia.

-La mia pazienza non va testata- parla con tono serio e ammonitore, guardandomi dall'alto al basso

Io deglutisco e, in grande imbarazzo, abbasso il capo.

-Ora devi sistemare questo problema come punizione-

Nel mio campo visivo entra una sua mano, la quale prende la mia e la porta verso il posto che ha più bisogno di attenzioni. È un istante che poi il suo intimo è giù e lui mi fa posare la mano attorno alla sua asta turgida.

-Vedi di fare un buon lavoro-

Non accenno, però, alcun tipo di movimento. Ma non perché non mi piace, ma solo perché avrei voluto fare altro.

-Prima inizi e prima finisci. E prima finisci qui, prima iniziamo assieme-

Con una mano alza il mio capo e mi fa incontrare i suoi occhi ambrati così carichi di passione.

-Non si può questionare quello che dice il capo o sbaglio?-

-Ha ragione, Bokuto-san-

-Bene, allora inizia-

Come richiesto, la mia mano inizia a muoversi in maniera decisamente lenta su di lui e subito i primi sospiri pesanti iniziano a uscire dalla sua bocca.

Quando raggiungo la punta, la stuzzico un po' con le dita, facendo pressione e cercando dei piccoli cerchi su di essa.

Torno poi verso il basso, senza mai aumentare la velocità, e lui posa il capo sulla mia spalla.

-Vai più veloce- riesce a dire con tono sicuro

Io fingo di non aver sentito e continuo con il mio andazzo calmo e adagio.

La sua pelle è veramente bollente contro la mia e l'idea di stargli facendo provare delle emozioni così forti mi eccita assai in tutti i sensi. Soprattutto perché vorrei poter fare altro insieme a Bokuto.

-Ti ho detto di andare più veloce- ringhia

Posa la sua mano sulla mia e inizia a dettare il ritmo. Con la velocità aumentano anche i suoi gemiti.

Gli faccio alzare il capo dalla mia spalla e do inizio a un nuovo bacio, senza mai smettere di dargli piacere, ora di nuovo in autonomia.

Scivolo con la mano con sempre un ritmo maggiore e soffoco tutti i suoi versi più osceni con le mie labbra.

Gli accarezzo la lingua nel mentre che continuo a lavorare e, qualche minuto dopo si stacca da me.

-Sto...per venire-

Queste sono le ultime due parole che riesce a dire, con il respiro affannato, e poi stacca da me e si gira, riversando il suo seme per terra.

Lascia andare un sospiro e io lo anticipo nella pulizia. Prendo delle salviette e inizio a pulire per terra ciò che ha rilasciato.

Finito anche quello, getto il pezzo di carta nel cestino vicino alla scrivania. Faccio appena in tempo a rimettermi dritta che mi abbraccia da dietro e sento la sua nuova prominenza contro il mio fondoschiena.

Ma come è possibile?!

-Ora inizia il vero divertimento- mi sussurra all'orecchio, mordendomelo

Boccheggio alla ricerca di parole ma lui fa voltare con la forza il mio volto verso di lui e la sua lingua entra in contatto con la mia senza particolari cerimonie.

Mi giro per poter essere più comoda e intensifico la pressione tra le nostre bocche inclinando il capo.

Mi sento sollevare per sotto le cosce e, subito dopo, vengo fatta appoggiare sulla superficie della sua scrivania.

Non appena ci stacchiamo per prendere un po' d'aria, riprendiamo da dove eravamo stati interrotti.

Inizia a sbottonarmi con gran fretta la camicia, facendo saltare anche due bottoni vista la velocità e la forza e poi mi priva del tutto di essa.

La lancia non so dove e, in seguito, da lo stesso con la sua ghiaccia e la sua camicia. Nel mentre si sbottona questo ultimo capo, io gli slaccio la cravatta e la pongo accanto a me. Ogni tanto gli piace usarla, ma non so se questo possa essere o no il caso.

Si libera di tutto e io accarezzo i suoi addominali scolpiti con i polpastrelli, godendomi il calore che emana.

Scalcia un po' e si toglie del tutto anche i pantaloni e l'intimo, restando nudo in tutto il suo splendore davanti a me.

-Chiudi la bocca, piccola, la bava scende- dice con un ghigno

Abbasso il capo, in forte imbarazzo e poi le sue labbra tornano a prendere possesso delle mie con irruenza.

Avvolgo il collo con le mie braccia mentre una sua mano inizia a massaggiarmi un seno e l'altra si fa strada dietro la mia schiena e va ad abbassare la zip della mia cerniera.

Una volta abbassata del tutto, mi dimeno un po', senza mai staccarmi dalla sua bocca e, riuscita nel mio intento, gli avvolgo la vita con le mie gambe, portando la sua erezione proprio contro la mia intimità.

Ora restava solo il mio intimo.

Bokuto si stacca e mi osserva proprio come un predatore fa con la sua preda.
Senza dire niente, mi slaccia il reggiseno e mi priva di ciò che ancora rimaneva.

-È davvero impaziente, Bokuto-san-

-Anche tu- mi risponde, passando un dito davanti alla mia entrata e percependo i miei umori

Trattengo un gemito a tal gesto e, subito dopo, lui allontana il suo corpo da me.

Si china e apre il cassetto dove ha depositato i preservativi. Ne preleva uno a caso e lo strappa con i denti, senza mai smettere di osservarmi.

Lo sa bene che lo trovo super sexy quando lo fa e, infatti, la mia voglia di averlo dentro di me non fa che aumentare.

Se lo infila e poi lo attraggo nuovamente verso il mio corpo, cingendogli il bacino con le gambe.

In tal modo la punta del suo membro è direttamente a contatto con la mia umida entrata e non vedo l'ora di vedere cosa succederà dopo. Anche se ho già un'idea.

-Bokuto-san...per favore...-

Mi fa aspettare qualche altro secondo e poi si fionda sulle mie labbra e blocca il forte gemito che pronuncio, non appena entra in me.

Inizia subito a muoversi con ritmo sostenuto, senza mai allontanarsi dalla mia bocca, e, con le mani, mi giuda lentamente fino a farmi distendere sulla superficie della sua scrivania.

Il mio basso ventre formicola assai, ma è decisamente felice di poter essere appagato nel migliore dei modi.

Si stacca da me e ho finalmente la possibilità di poter emettere tutti i suoni che ho bisogno di liberare.

Mi afferra saldamente per la vita mentre mette in gioco tutte le conoscenze che ha del mio corpo. Va a toccare tutti i miei punti più sensibili con il suo corpo muscoloso e io non posso non sentirmi quasi in estasi.

-Bokuto-san...- lo prego di poter aumentare il ritmo

-Shh. So quello che sto facendo...-

Un gemito più forte dei precedenti mi esce dalle labbra nel momento in cui inizia ad aumentare la velocità e, di conseguenza, va più in profondità in me.

Osservo la sua pelle lucida dal sudore e, tremando, alzo le mani e le faccio scorrere sul suo addome, finendo per aggrapparmi alle sue spalle.

Pian piano inizio a mettermi più in posizione eretta, aiutata dal corpo dell'uomo con cui sto condividendo tale momento intimo. Ma in tal modo aumenta solo l'intensità delle sue spinte.

Il piacere che provo al basso ventre non fa altro che aumentare e io temo di poter esplodere dalle belle sensazioni.

Un grugnito più profondo degli altri esce dalla sua bocca e io capisco come stia per venire. Di solito, quando si avvicina al suo culmine, inizia a mordermi leggermente il collo e a emettere tali versi.

Io, dal mio canto, non posso dire di essere in una situazione migliore. I suoi movimenti mi stanno davvero facendo impazzire e sento di star raggiungendo il culmine a mia volta.

-B-bokuto-san...c-credo di...-

-Anche...io-

Mi bacia con irruenza e passione e, qualche secondo dopo, vengo, liberando tutto il mio piacere e provocando la medesima reazione in lui, il quale stringe con fin troppa forza la mia vita, lasciandomi di sicuro diversi segni rossi.

Gli mordo il labbro con violenza e, poi, inizio a sentire un ferroso gusto.

Separa di nuovo le nostre bocche e procede, in seguito, a separare anche i nostri corpi.

Si toglie il profilattico e lo getta nel cestino. Io, nel mentre, scendo dalla sua scrivania e con passo tremante recupero i vestiti.

-Mi hai fatto sanguinare il labbro- dice, circondandomi la vita da dietro e baciandomi il collo

-Chiedo scusa- gli rispondo, dandogli un leggero bacio a stampo

-Ti meriteresti un'altra punizione-

-Ma com'è insaziabile- scherzo

-Sono due le cose di cui non sono mai sazio: il cibo e il sesso- mi dice a bassa voce nell'orecchio

-Non si direbbere- dico, osservando il suo fisico perfetto e madido di sudore

-A proposito di cibo- inizia, staccandosi da me -Questa sera ti va di venire a cena con me?-

-Un appuntamento?- chiedo dubbiosa

-Sì- mi sorride in maniera smagliante

-Devo vedere la mia agenda...- scherzo

Lui alza un sopracciglio e incrocia le braccia al petto. Mi scruta, cercando di capire se sia seria o meno, ma alla fine sbuffa.

Tocca infatti a me spiegargli che stavo scherzando, ma lui mi ha già messo il broncio per questo mio piccolo scherzo.

-Forse ti conviene darti una sciacquata-

-Credo anche io-

Recupero i miei vestiti e li porto verso quella piccola stanzetta del suo ufficio che possiede anche una doccia.

Perché non mi ha fatto nascondere qui prima piuttosto che sotto la scrivania?

-E se venissi anche io? Così facciamo prima e risparmiamo acqua- mi tenta

-Lo sa bene che ne consumiamo solo di più- lo rimprovero -E non insista-

Mette di nuovo il broncio e si va a sedere sulla sedia della scrivania mentre io mi reco in direzione contraria.

In questi casi sembro più io di lui il capo.

Rapidamente faccio quel che mi serve, giusto il minimo indispensabile per togliermi il sudore e l'odore da sesso, e poi esco. Lui è ancora lì e, quando mi vede di nuovo vestita, si alza e prende le sue cose.

Lo aspetto seduta sul suo divanetto e, quando torna verso di me, è di nuovo profumato e con una capigliatura perfetta.

-Credo mi abbia portato via tempo a sufficienza, Bokuto-san-

-Hmm non credo, però lascio correre-

-La ringrazio-

Sblocca la porta di tutte le serrature e mi fa andare per prima, ma io mi blocco subito quando mi trovo davanti l'imponente figura dell'altro dirigente.

-Lo sapevo che c'era un motivo per tutta questa tua fretta- dice, ghignando -Ciao, (T/c)-

-Kuroo-san- ricambio, assai in imbarazzo

-Come mai ancora qui, gattaccio?- mi raggiunge alle spalle il mio amante, cingendomi la vita con un braccio

-Perché la tua impazienza mi puzzava doveva per forza esserci qualcosa che ritenevi più importante-

-E quindi?-

-E quindi volevo capire che cosa o chi ti intrattenesse così tanto a tal punto da non voler sentir parlare di soldi-

-Hm, giusto- si gira verso di me -Passo a prenderti per le 8 sta sera. Mettiti qualcosa di elegante e vai a casa presto-

-D'accordo, Bokuto-san. Arrivederci, Kuroo-san- saluto l'altro, che ricambia con un cenno del capo

Nuovo qualche passo in avanti e poi senti qualcosa colpirmi con forza il fondoschiena.
Mi giro e guardo male il mio capo che sghignazza.

-Ottima scelta, gufo- sento il moro dire, qualche secondo dopo

-Lo so, le scelgo bene le donne- gli risponde e io arrossisco, sentendo gli sguardi dei due uomini ancora su di me

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