Haikyuu!characters x Reader

By KatakuBakugou

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Raccolta di One-shots sui personaggi di Haikyuu!! su richiesta e non. Inutile dire di che si tratta perché so... More

INDICAZIONI
[Kageyama x Reader] 'An Unexpected Meeting'
[Bokuto x Reader] 'Do You Really Like Me?'
[Oikawa x Reader] 'My Teddybear'
[Yaku x Reader] 'Boku no Baka'
[Asahi x Reader] 'Between Fabrics and Colours'
[Kuroo x Reader] 'You, Stupid Cat!'
[Lev x Reader] 'Look at the Camera, Please'
[Nishinoya x Reader] 'I'm Not Joking, I Love You'
[Tanaka x Reader] 'I'm a Good Boy, Senpai~'
[Tsukishima x Reader] 'I Hate You...but Just a Bit'
[Semi x Reader] 'The Melody of My Heart'
[Sugawara x Reader] 'My Husband is a Missed Mother'
🔴[Atsumu x Reader] 'Baby Girl'
[Osamu x Reader] 'Yes, She is My Girlfriend'
[Yamaguchi x Reader] 'That Smile...'
[Suna x Reader] 'We Complete Each Other'
[Kita x Reader] 'Happy White Day'
[Akaashi x Reader] 'Would You Like to Date Me?'
[Terushima x Reader] 'Who Are You, My Pretty Girl?'
[Matsukawa x Reader] 'Ne, Be Younger!'
[Kyotani x Reader] 'My Queen'
[Sakusa x Reader] 'Wear It!'
[Kenma x Reader] 'Gamer Boy'
[Ushijima x Reader] 'Do You Know that Boy Who...'
[Kunimi x Reader] 'I Think I'm Stupid'
[Tendou x Reader] 'My Little Praline'
[Washio x Reader] 'You're Prettier when You Smile'
[Coach Ukai x Reader] 'Good Morning, Can I Have a Date?'
🔴[Bokuto x Reader] 'Come Here, Baby~'
🔴[Kuroo x Reader] 'A Dangerous Kitty'
🔴[Kageyama x Reader] 'Little Wolf'
🔴[Oikawa x Reader] 'I Love You for Infinity'
[Atsumu x Reader] 'My Dear Lady'
🔴[Osamu x Reader] 'My Favour'
🔴[Suna x Reader] 'So Sexy...'
🔴[Asahi x Reader] 'I...Want a Family with You'
[Nishinoya x Kuroo's Sister!Reader] 'Hi, Cutie'
🔴[Tsukishima x Reader] 'Damn Kitty...'
🔴[Kuroo x Reader] 'You, Stupid Cat' pt.2
[Hinata x Reader] 'I Think I Wanna Marry You'
[Nishinoya x Reader] 'I'm Not Joking, I Love You' pt.2
🔴[Tendou x Reader] 'Love Me like You Do'
[Shirabu x Reader] 'Cute and Shy'
[Goshiki x Reader] 'Don't Give Up, Okay?'
[Sugawara x Reader] 'Our First Date'
[Kuroo x Claustrophobic!Reader] 'Happy to Have You Here'

[Daichi x Reader] 'You Won't Catch Me, Darling~'

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By KatakuBakugou

Il sole pare essere già alto in cielo, dal momento che filtra tra le tende e mi colpisce dritta in volto.

Che rogna la mattina! Per una come me, che lavora la notte, la sveglia è la peggior cosa possibile.

Apro gli occhi e la luce mi prende in pieno gli occhi.

-Ah! Vaffanculo, mattina!-

Sposto le coperte del tutto dal mio adorato letto matrimoniale e mi metto le mie calde e comode ciabatte nere pelose.

Trascinando i piedi, vado fino in cucina e mi preparo un buon caffè privo di zucchero, proprio come mi piace.

Mi siedo a tavola, finché aspetto salga, e accendo la TV per sentire le nuove notizie.

-Ennesimo colpo della misteriosa ladra vestita di rosso che oramai tutti conosciamo con Red Lady. Nel corso della notte appena trascorsa, la famigerata ladra è entrata nella gioielleria della famiglia Miura e il ratto pare corrisponda a un anello d'oro bianco con incastonati sopra quattro rubuni di piccole dimensioni-

-Che palle. Non hanno niente di più interessante di cui parlare? Saranno affari miei se rubo qualcosa- parlo tra me e me

Il caffè borbotta, segno che è pronto, e lo verso in una tazza facendo attenzione a non scottarmi.

Mi siedo di nuovo e ascolto in maniera distratta ciò che continuano a dire in televisione.

-Crede che Red Lady attaccherà un'altra volta, commissario?- domanda il giornalista a quello che è il commissario della polizia di Miyagi nonché un caro amico dell'unica ragazza con cui ho legato tanto da che mi sono trasferita qui sei mesi fa

-È difficile tenere un predatore lontano dalla sua preda, ma mi assicurerò personalmente di mettere fine a questi ratti- parla con voce decisa il bel capitano

Peccato tu sia dei buoni, Daichi-san, sei davvero un bel bocconcino.

Metto la tazza a lavare e ammiro un'ultima volta il mio nuovo gioiellino, così scintillante. Me lo infilo al dito e osservo quanto mi sta bene.

-Credo tu possa starmi meglio con addosso il mio costume, piccolo anello-

Lo rimetto giù e mi preoccupo di nasconderlo nel mio solito posto scavato nel muro.

Vado in bagno e, con un coltello che tengo sempre lì, inizio a togliere il collante che ogni volta devo applicare.

Una volta fatto ciò, rimuovo la piastrella e mi allungo per prendere la scatola nera al cui interno pongo tutte le prove delle mie rapine andate a buon fine.

Aggiungo il nuovo anello alla collezione e richiudo il tutto con la malta che ho travasato in un barattolo di balsamo vuoto. Aiutandomi con il coltello naturalmente.

-Bene bene, ora che si fa?- parlo a nessuno di preciso -Magari posso-

Non termino la mia proposta che Murakami, la ragazza con cui ho legato, mi chiama.

-Hey!! Ti ho svegliata?-


-No, tranquilla. Ero già sveglia-

-Anche perché sono le 11 del mattino-


Le 11?! Ero talmente assorta che non ho nemmeno guardato l'ora...

-Lo sai che lavoro di notte in un bar-

-Sì sì. Bando alle ciance, questo pomeriggio vieni fuori con me, Asahi e Daichi?-


-Hmm...sarei in turno di nuovo sta notte...-

Ma sfottere un po' il capitano non è un male.

-Ma credo di potercela fare, sì- concludo la mia frase

-Yuppi! Daichi oggi non è in servizio il pomeriggio e quindi ti conviene approfittarne-


-Ancora a provare a farci mettere insieme?-

-Fino a che non succederà-


-È molto bello, ma non è il mio tipo, te l'ho detto-

-Non mi importa!-


-Ci vediamo dopo. Per che ora?-

-Alle 4!-


-D'accordo. Ciao, Muramaki-chan-

-A dopoo!-


Muramaki è davvero simpatica, ma a volte la sua allegria sembra troppo infantile.

Con il mio caffè di colazione e pranzo, inizio a sistemare un po' il mio appartamento. È davvero un porcile visto che non ho avuto molto tempo in questa settimana.

Ho, infatti, progettato il ratto di ieri e questa sera ne voglio fare un altro perciò l'ordine è andato a farsi benedire.

Con pazienza e della buona musica, inizio a raccogliere i vestiti che ho in giro per casa. Tra intimo, tute, pigiami e vestiti credo di aver svuotato il mio armadio sul pavimento.

L'unico costume sempre al suo posto è quello rosso che uso durante le mie serate galanti con i poliziotti. Uno è a lavare, ma ne ho altri tre puliti in armadio, in un cassetto con un fondo finto.

Raccolto tutto ciò che ho seminato, decido di dividere i capi sporchi e fare qualche lavatrice. Intanto avvio quella per i capi scuri e più tardi penserò a quelli chiari.

Avendo anche notato della polvere, deciso di passare l'aspirapolvere e pulire le mensole. Tanto ho sulle quattro ore ancora da far passare.

Con un buon ritmo, continuo fino alle 2, quando ricevo un messaggio dalla mia amica bionda.

(T/c)-chan, io e Asahi abbiamo avuto un imprevisto al lavoro. Esci con Daichi o preferisci dormire per il turno?

Per quanto la tentazione di uscire e sfottere il caro capitano sia tanta, mi conviene riposare e continuare con le pulizie di primavera.

Non so, però, se credere al fatto che abbiano avuto un problema o no.

Non metto in dubbio che Asahi abbia avuto dei problemi al lavoro, è uno stilista ed è molto plausibile, ma di solito lei se ne resta in disparte quando succedono dei casini.

Bah, non ha senso pensarci troppo.

La prima lavatrice finisce e faccio partire la seconda. Nel mentre spolvero gli oggetti che mi serviranno sta sera e, giunte le 4.30, faccio partire l'ultimo carico dei colorati, stendo ciò appena estratto dall'oblò e mi corico di nuovo.

Punto la sveglia per le 8 per mangiare e, tra le braccia di Morfeo, mi godo la tranquillità prima della quiete.

Al mio risveglio, non ho la ben che minima idea di cosa ho sognato durante quelle ore, ma so per certo una cosa: questa notte mi divertirò.

A quanto pare il destino vuole che usciamo, Daichi-san, ma questa volta scelgo io il luogo di incontro. Vedrai, sarà un bell'appuntamento.

Preparo al volo una semplice cena che non mi faccia appesantire troppo, ma che mi dia lo stesso energia.

Finito il pasto, lavo rapidamente l'oggetto che ho utilizzato e vado a sistemarmi.

Contando che volevo fare il mio ingresso di scena alle 24 e ora sono le 20.30, ho giusto il tempo per programmare da remoto tutto ciò che mi serve per entrare e tutte le credenziali per far spegnere l'allarme.

Madre natura ha fatto male a donare un QI di 134 a una ladra. Però, a sua discolpa, non poteva sapere che lo sarei diventata.

Già dalle medie ero riuscita a penetrare nei server di tutte le scuole della ragione ad occhi chiusi e, all'università, sono riuscita addirittura ad hackerare i documenti di qualche membro del governo.

E poi parlano tanto di protezione. Se ci sono riuscita io a 20 anni figuriamoci i professionisti...

Accendo tutto ciò che mi serve e instauro i collegamenti necessari con un piccolo telecomando da TV che ho opportunamente modificato, affinché possa gestire il tutto senza difficoltà.

Solo quello mi occupa due orette abbondanti e, tirata con i tempi, mi ritrovo a mettermi la tuta rossa e attillata, che mi permette dei movimenti facili, ad arricciarmi i capelli e a mettere il passamontagna, rigorosamente rosso, in un tempo record di venti minuti.

Prendo il telecomando e me lo lego in vita con una cinghia. Chiudo a chiave la porta e metto le chiavi vicino alla finestra, che lascio sempre aperta.

Faccio un salto dal mio fidato compagno che mi fornisce il materiale e, insieme, ci rechiamo verso la nuova gioielleria in periferia.

-Come sta, Madame?-

-Stai zitto, Golia- ammonisco il ragazzo

-Ma dai! È da tre mesi che collaboriamo e mi tratti ancora così? Perché poi non ti fai mai vedere?-

-È meglio per entrambi. Hai preso tutto?-

-Sì. Comunque quello di oggi spetta a me- mi ricorda

-Lo so- alzo gli occhi al cielo

-Ti ricordi quale voglio?-

-Sì, non sono stupida-

Io e lui ci siamo conosciuti qualche mese dopo le mie prime rapine. Si è presentato sulla scena del crimine, per così chiamarla, e ha iniziato a lodarmi per il mio fantastico metodo d'azione.

Da quel momento ho iniziato a metterlo alla prova e si è guadagnato la mia fiducia.

Il suo QI è ancor più alto del mio e, per questo, non si trovava bene insieme alle altre persone. Non si sentiva valorizzato e compreso.

Però, oltre ad avere una bella mente, ha anche un bel fisico e si tiene molto allenato, ma è un don Giovanni assurdo. Ragione per cui mi rifiuto di dargli corda.

Ci spostiamo, naturalmente, in macchina e la parcheggiamo vicino a un vecchio magazzino.

Sono pochi i metri che separano la nostra meta dal luogo in cui ci troviamo ora e riusciamo, grazie all'ombra, a percorrerlo senza problemi.

-Mi dai il telecomando?-

Glielo lancio e lo afferra al volo.

-È già collegato e tutto? Basta solo che attivi anche il mio e li colleghi tra loro?-

-Facciamo sempre così-

-Che donna fantastica!- esclama, smanettando e attivando il collegamento tra il mio dispositivo e il suo

Giunti davanti al luogo del delitto, come piace chiamarlo a me, si connette con il sistema di allarme che ho scaricato a casa e si trova nel computer. Da lì, attraverso un doppio controllo da remoto, riesce a sbloccare tutte le entrate.

Perché complicarsi la vita con due collegamenti?
Perché connettersi al sistema da fuori, unendo cavi e cavi, ti porta via molto più tempo.

Lavorando entrambi a casa, ci risparmiamo tanto tempo e possiamo anche analizzare con più calma tutti i possibili contrattempi che può comportare questa apertura.

Non percependo alcun segnale di apertura, mi volto verso Golia e posso chiaramente notare la maschera tirata sulla fronte.

-Che succede?- mi avvicino e osservo il suo dispositivo

-Pare che sia tutto aperto. Il sistema di sicurezza non è nemmeno attivo-

-Beh è una fortuna-

-Stai attenta. Ho l'impressione che sta sera non andrà tutto liscio come al solito-

-Non preoccuparti. So quello che faccio- dico con un occhiolino

Giro attorno all'edificio, alla ricerca dell'ingresso secondario, e lo trovo sul lato ovest. C'è una piccola porticina che, da quello che ho ottenuto con le mie ricerche, mi dovrebbe condurre direttamente verso lo studio del propietario.

Prestando attenzione al minimo rumore, mi armo dei miei visori notturni e vado alla ricerca delle chiavi dei vari banchi.

Quando sono venuta a visitare la gioielleria mi è parso fossero nello studio del direttore stesso e che costui chiudesse sempre la porta con una chiave che si tiene sempre stretto.

Ma forse una certa cliente è riuscita a farsi consegnare la chiave, con qualche trucco più bastardo e seducente, ed è riuscita a stampare la sagomatura della chiave su un pezzo di plastilina.

Una volta fatto asciugare, ho provveduto a riempire la forma con la malta che uso per il muro e ho ripetuto il processo per una decina di volte.

Risultato? Ho ben dieci chiavi dell'ufficio di questo signorotto e ho trovato le chiavi dei banconi e dei cassetti.

-Red Lady...sento odore di sbirri- mi parla attraverso l'auricolare nel mentre che entro nella gioielleria vera e propria

Non rispondo e proseguo, mentre lo sento sospirare.

Avanzo qualche passo in più e individuo l'anello d'oro giallo con una doppia fascia di oro bianco, la quale si intreccia e sulla cui sommità si incastra un diamante.

Avanzo l'ennesimo centimetro e una voce mi ferma. Peccato solo che non venga dall'auricolare.

-Red Lady, ti ho detto di non muoverti di più-

-Ma che piacere conoscerla di persona, Daichi-sama- sorrido furba, mettendomi eretta

-Merda, la polizia!-

-Tranquillo- rassicuro il mio compagno

-Alza le mani e avvicinati lentamente- dice il commissario, con una pistola puntata contro la mia figura

-Sa, capitano, è davvero un onore conoscerla. È da quando ho iniziato che aspetto di incontrarla- rido -Ma, mi dica, come ha fatto a prevedere questa mia mossa?- gli dico, andandogli appresso

-Non sei autorizzata a fare domande- mi rimprovera, tenendo alta l'arma

-Ups, sono appena stata rimproverata...chiedo scusa, papino, non era mia intenzione fare la cattiva bambina- lo prendo in giro

-Ma si può sapere che cazzo stai facendo?!-

-Hai preso qualcosa?- mi chiede il moro in divisa

-Controlli lei stesso- alzo le braccia, facendo vedere la mia silhouette

Non muove un passo e, allora, mi avvicino io a lui.

-Posso andare ora?-

-No, tu verrai con me in commissariato-

-Re-

-Mi dispiace, Daichi-sama, ma questa richiesta non posso proprio soddisfarla- mi stampo in volto un ghigno furbo -Ho un regalo da fare a un amico che sta molto male mentalmente e gli ho promesso una sorpresa-

-Ma vai a farti fottere-

-Non mi interessa. Il mio compito è scortati fino in sede-

-Allora mi prenda-

Fulmineamente scatto verso la destra e mi nascondo dietro a degli scaffali.

Sento i passi pesanti del poliziotto inseguirmi e aumento ulteriormente la velocità, andando a intrufolarmi nei buchi più stretti.

A gattoni, mi avvicino verso il settore del bancone dove posso trovare quello che cerco, ma un rumore dietro di me mi distrae e, tutto d'un tratto, mi ritrovo con la schiena contro il pavimento e i polsi tra le mani del moro.

Percepisco qualche rumore dall'auricolare e un respiro più pesante.

Che stai combinando, Golia?

-Ora tu vieni con me-

Inizio a dimenarmi mentre lui abbassa la mano ed estrae le manette.

Le avvicina ai miei polsi e, un secondo prima di avvinghiarli, il suo volto si gira di lato con una grande forza e lui si stacca da me.

Dietro di lui c'è il mio compagno con in mano il suo bottino mentre si osserva la mano da cui qualche goccia di sangue inizia a uscire.

-Da quanto che non tiravo in cazzotto del genere. Ora, però, gradirei andare-

Faccio un cenno di assenso con il capo e mi avvicino al comandante, ancora a terra.

-È stato un piacere, Daichi-sama- dico con le labbra a sfiorare le sue

Mi alzo subito dopo, gli tiro un calcio non troppo forte in volto e scappo con Golia, lasciando le chiavi finte al suolo.

In lontananza si sentono le prime sirene e noi due scappiamo il più velocemente possibile, ridendo come due matti.

Raggiungiamo la macchina e ci mettiamo subito in moto, prendendo delle strade secondarie per tornare verso il centro.

-Ma davvero? Hai una cotta per il commissario?-

-Può essere- gli dico enigmatica

Scuote la testa e ride. Il tragitto lo svolgiamo in silenzio e mi faccio lasciare vicino alle scale di sicurezza.

Non avendo le forze dell'ordine alle spalle, mi infilo in un vicolo e mi tolgo il passamontagna e le scarpe.

Prendo la rampa ed entro attraverso la finestra.

Mi reco in bagno per togliermi il costume ed entro in doccia molto rapidamente. Ho davvero bisogno di togliermi il sudore accumulato nel corso di questa movimentata rapina.

L'acqua si riscalda ed entro nel box. Mi lavo corpo e capelli in maniera molto rapida e mi limito a far asciugare i capelli dall'aria.

Infatti ho un sacco di volte il raffreddore però non posso mica pensare di attaccare il phone all'una di notte passata.

Stanca e desiderosa di dormire, mi corico sotto le coperte e, appena poso la testa sul cuscino, crollo.

L'indomani mi sveglio alle 12 con una chiamata da parte di Muramaki.

-Buongiorno, ghiro!!-


-Hm. Non urlare-

-Scusa scusa. Oggi ci sei se andiamo in un bar?-


-Sì...-

-Abbiamo bisogno di tutto l'aiuto possibile per sollevare di morale Daichi-


-Perché? Che è successo?- cerco di mascherare il divertimento che sta prendendo spazio nella mia voce

-Pare le abbia prese da quella ladra vestita di rosso- ridacchia


-Per che ora?-

-Alle 3. Nel bar in centro-


-Ci sarò. Prima però devo fare colazione e sistemare un po' casa-

-Pranzo vorrai dire-


-Nah, una semplice colazione-

-Come vuoi. Ci vediamo dopo!- parla allegra


Decido di mettere il mio costume sotto a tutti gli asciugamani, aspettando a lavarlo. Ne ho altri e prima di una settimana non entrerò di nuovo in azione.

Ieri ho già pulito e, non sapendo come trascorrere il mio tempo, decido di prendere un libro e leggere.

È da un po' che ho mollato le letture ed è davvero il caso che le riprenda in mano. Anche perché l'ultimo libro che ho iniziato mi ha preso molto.

Leggo talmente tanto che, a un certo punto, sento il telefono squillare e, quando leggo il nome della mia amica e l'orario '3:15', prendo un colpo.

-Scusa, stavo leggendo! Ora arrivo, dammi dieci minuti che mi sistemo-

-D'accordo...-


Indosso una semplice maglietta bianca e corta e dei jeans ed esco, prendendo giusto qualche spicciolo, le chiavi e il telefono.

Corro verso il luogo in cui si trovano i ragazzi, mandatomi da Muramaki, e arrivo con il fiatone.

-Muramaki-chan, ti chiedo scusa! Stavo leggendo e-

-Tranquilla! Siamo qui per Daichi, no?- si rivolge al diretto interessato

-Non ho bisogno di supporto- sbuffa

-Ma sei stato ferito da una criminale...- gli ricorda Asahi

Ridacchio al suo commento e, quando mi guarda di traverso, smetto subito, abbassando lo sguardo.

-Cosa possiamo fare per te-

-Niente- risponde, girando la cannuccia del suo succo

-Posso farti vedere un video?- riprova la ragazza

-No-

-Ma come mai? Non avevi detto che l'avresti catturata?- lo punzecchio

-L'avevo fatto, ma poi mi sono guadagnata questo- indica il gonfiore sul suo volto

-Ma davvero dici siano due?-

-Uno mi ha ferito mentre io tenevo ferma lei! Come te lo devo dire!-

-Scusami...-

-Adesso devo anche prendere delle pastiglie. Giro con quelle e con uno sciroppo in una piccola boccetta. Ho bisogno di tornare a casa-

-E se invece andassi da (T/c)? È la più vicina. Può darti lei quello che ti serve-

-Per me non ci sono problemi- dico

Daichi mi osserva e inchina il capo in segno di ringraziamento.

Troppe cortesie, capitano, troppe cortesie...

Finito con i nostri cocktail e il suo succo, io e il moro ci alziamo e ci dirigiamo verso il mio abitacolo, mentre gli altri due restano seduti al tavolo. 

-Non serviva, (T/c)-

-Non preoccuparti, Daichi-san- svio le sue scuse con un gesto della mano

In silenzio raggiungiamo casa mia e saliamo le scale fino a raggiungere il mio piano. Infilo la chiave nella serratura e la faccio girare. Entro e lo faccio accomodare. 

-Di cosa hai bisogno?-

-Un bicchiere d'acqua e un cucchiaio grande se ce l'hai-

-Certo-

Prendo ciò richiesto e glielo pongo davanti agli occhi. Mi poso, poi, contro il muro e osservo le sue azioni. 

Mette in bocca la pastiglia e ingerisce un sorso d'acqua. Seguo il movimento del suo pomo d'Adamo fino a che non si toglie dalle labbra il bordo di vetro.

-Ti sei divertita?- mi chiede, dal nulla, mentre fa girare un altro sorso d'acqua da poco versato

-Eh?-

-Ti sei divertita ieri sera?-

-Ero al bar a lavorare, mi sarei divertita di più se fossi stata tra i ragazzi in pista piuttosto che dietro al bancone-

-Loro lo sanno?-

-Cosa?-

-Che sei Red Lady-

Cosa?!

-Cosa stai dicendo?- parlo, cercando di controllare il tremore della mia voce

-Non sono così stupido. Eri davvero così convinta che la tua identità non sarebbe mai stata svelata?-

-Oh beh, se la metti così...-

-Ridammi tutto ciò che hai rubato-

-Credi davvero che abbia ancora tutto? E poi hai detto te stesso che ho un complice-

-Ora, grazie dell'ospitalità e dell'aiuto, ma ti chiedo gentilmente di venire con me in commissariato- 

-Con quale prova?-

-Faremo perquisire il tuo appartamento e le troveremo-

-E cosa dirai nel mandato? Ipotesi di una possibile Red Lady? Lo sai meglio di me che ce ne vuole per ottenere un mandato di perquisizione. Il nostro sistema non eccelle- gli faccio notare l'ovvio -Però, fino a che non troverai qualcosa o mi arresterai nel pieno di una rapina, non puoi fare tanto-

Alzando il capo, come un animale che vuole dimostrare la sua supremazia e leadership, mi viene incontro e mi schiaccia, letteralmente, contro il muro. 

I miei occhi sono incastonati nei suoi, anche se la sua altezza gli garantisce una certa dominanza sulla mia figura. 

-Lo sai come ho scoperto che eri te? I tuoi occhi. Hanno una certa sfumatura diversa, delle pagliuzze particolari. Le ho notate già da un po' e ieri sera ho visto che anche la famigerata ladra dal vestito rosso le aveva. Ringrazio la torcia per tutto ciò-

-Hai tirato ad azzardo. Possono averle anche altre persone- 

-No, sei l'unica. E di persone ne ho incontrate nella mia vita-

-Capitano, è attratto dai miei occhi?- lo punzecchio

-E se dicessi di sì?- mi sfida, avvicinandosi al mio volto proprio come avevo fatto io la sera prima

-Non me lo sarei aspettato. Lei, capitano, attratto da me, una ladra? Che cosa ironica- 

Continua a osservarmi con sguardo di fiamme e solleva una mano fino a raggiungere il mio labbro inferiore, che accarezza. 

-Cosa le succede, Daichi-sama? Vuole forse baciarmi?-

-Il mio buonsenso me lo impedisce-

-Oh. Io però non ce l'ho-

Fulmineamente mi avvento sulle sue labbra, ma mi limito a creare una forte pressione tra di esse. Non prenderò io l'iniziativa di approfondirlo, voglio vedere se lo farà lui. 

Posa una mano sulla mia schiena e l'altra dietro il mio capo, spingendolo di più verso il suo, ma non schiude la bocca. Sta cercando di trattenersi. 

Resto un po' così e, quando decido di allontanarmi, mi prende il labbro tra i denti e fa scivolare la sua lingua dentro la mia bocca. Ma io sono bastarda e gli blocco la strada.

-Non dovevi prendere uno sciroppo? Gli altri ci stanno aspettando- gli ricordo

-Dannazione a te- si allontana dal mio corpo per andare a prendere il medicinale

Nel mentre fisso la sua figura e mi chiedo come mai, tra tutti, proprio di questo amante della giustizia dovessi innamorarmi. 

-Smettila di fissarmi- 

-Tu non mi dai ordini, te l'ho detto anche ieri- 

Gli passo vicino per uscire e faccio scontrare le nostre spalle. 

-Se vuoi ho in mente un altro colpo tra una settimana. Posso venire solo io così da farlo sembrare un appuntamento-

-E il luogo di tale appuntamento sarà la caserma- mi sta al gioco

-Non credevo fossero queste le nuove tendenze per le uscite di coppia-

-Sarò in grado di stupirti, vedrai-

-Chissà perché ma spero che questo momento arrivi tardi-

-Ma pensa un po', ti sei già tirata indietro-

-Sì, capitano- dico, vicino alla porta e invitandolo a uscire

Lui sorride e fa come gli ho detto di fare, aspettandomi sull'uscio per ritornare dagli altri.

-Comunque io non scherzavo- dice

-Nemmeno io-

-Stiamo parlando della stessa cosa?-

-Di mettermi dietro le sbarre?-

-No, di invitarti ad un appuntamento- 

-Ma non dietro le sbarre- voglio precisare

-No- sorride -Non dietro le sbarre-

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