Abisso - Soukoku

By en_pathy

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[COMPLETA :D] Chuuya, marchese della nobile stirpe dei Nakahara, è stanco del continuo girovagare a cui lo co... More

Prologo - Abisso
1 - Colazione con la non gradita-visitatrice
2 - Voglio morire, vi prego sopprimetemi
3 - Brutta cosa, il matrimonio.
4 - Malessere per scappare dalla racchia
5 - Vipera in fuga
6 - Dazai fradicio come un pulcino
7 - Goblin come lavoro part time
8 - Cupido colpisce ancora
9 - Non si fanno i conti senza l'oste
10 - Doccia alternativa
11 - Simposio forzato
12 - Molto romantici i fiori secchi
14 - Tatuaggi vivi e discorsi sulla morte
15 - Tatuaggi vivi e discorsi sulla morte pt.2
16 - Dazai non sa ancora rattopparsi
17 - Zia Koyo è una filosofia
18 - papaparapaparapapara
19 - Spiare relazioni tossiche: check
20 - Un medico come prete
21 - Allegro appuntamento a quattro
22 - Duca degli autoinviti
23 - Un segreto tra me, te e il tuo cavallo
24 - Piacevole chiacchierata con chi ho voglia di uccidere
25 - Postumi della piacevole chiaccherata fatta nel capitolo precedente
26 - Non aspettatevi che Natsuo faccia come Gesù
27- Non aspettatevi che Natsuo faccia come Gesù pt.2
28 - Chuuya è un'enorme ciliegia capelluta
29 - Borse piene di sangue
30 - Chuuya, i procioni e le minacce
31 - Flashback non molto allegri
32 - Vorrei vederti affogare lentamente mentre implori pietà
33 - La situazione è brutta, molto brutta
34 - La situazione brutta del capitolo precedente non è nulla in confronto
35 - Viva la selezione naturale
36 - Bungo gay dogs
37 - Ehhh volevate
38 - Un angelo custode amante del bricolage
39 - Un capitolo allegro e sereno (quasi)
40 - Un lampadario diventa un terrorista
41 - Bagni di caffè e valzer disordinati
Epilogo

13 - Che bello giocare con le guance

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By en_pathy

Dazai leggermente proteso verso di lui con le mani avvolte in austeri guanti neri posò nell'erba davanti a loro una bouquet di fiori.

Era un meraviglioso mazzo di camelie secche.

- Dazai...

Chuuya prese delicatamente il dono tra le mani e lo osservò in silenzio.

- Hm?

- Cosa mi sta a significare un mazzo di fiori secchi?

- Sono camelie secche per l'esattezza.

Puntualizzò Dazai sfilandosi i guanti e adagiandoli nell'erba accanto a lui, Chuuya gli rivolse un'occhiata e gli parve di scorgere delle bende spuntare da sotto le maniche lunghe della giacca leggera.

- Okay, perchè delle Camelie secche?

- Immagino non tu non sia un esperto di botanica.

Sorrise enigmatico il duca poi si buttò all'indietro sdraiandosi nell'erba con un sospiro soddisfatto. Chuuya strinse il mazzo davvero perplesso poi lo appoggiò accanto a lui. No, decisamente non era un esperto di botanica, però sapeva che ad ogni fiore veniva associato un determinato significato, aveva un vago ricordo della sua infanzia e del giardino di sua madre.

- Si sta davvero bene qui, marchese.

- È un complimento? Mi hai appena fatto un complimento? Tu?

Dazai tossichiò:

- Assolutamente no, facevo i complimenti al posto non a te. Tu sei brutto e cattivo e idiota.

- Hm... Sì, capisco. Sicuro di non essere miope?

Dazai guardò Chuuya alzando un sopracciglio, poi lo prese per un polso e con sorriso dispettoso se lo fece cadere addosso.

- Cosa?

- Shhh.

Dazai si portò un dito sulle labbra sotto lo sguardo attonito di Chuuya, poi gli sciolse i capelli e passandoci una mano attraverso li spettinò tutti, poi lo mollò con poca grazia in mezzo all'erba.

- E questo per cosa era? Duca pazzo maniaco.

Dazai scoppiò a ridere e scrollò le spalle senza dare nessuna particolare risposta. Chuuya sospirò e guardò le foglie mosse dal vento sopra le loro teste. Proprio non riusciva a capirlo quell'uomo.

- Dazai?

- Dimmi.

- È successo qualcosa oggi? Sei strano.

- Devo prenderlo come un insulto?

- Un insulto molto pesante. Non cercare di cambiare il discorso.

Dazai si girò su un fianco per guardarlo, le labbra tese in un'espressione rigida e imbronciata e gli pizzicò una guancia. Un brivido attraversò Chuuya, gli faceva sempre uno strano effetto quando Dazai lo toccava senza i guanti, in realtà gli faceva uno strano effetto essere toccato in generale.

- Ho avuto una discussione con mio padre. Sul matrimonio, sai.

- Ancora questa storia? Proprio non capiscono che devono lasciarti in pace.

- Non è così semplice, Chuuya-kun.

- Ribellati, imponiti, fatti valere. Insomma Dazai, fa l'uomo.

Dazai in risposta sorrise tristemente, continuando a giocare interessato con la guancia del marchese. Non parlò e il suo silenzio fece preoccupare particolarmente Chuuya.

- Ehi, Dazai...

Sfuggì dalle sue mani e dai suoi dispetti e si girò a guardare il duca serio in volto. Intorno a loro soffiava una debole brezza calda, il sole del primo pomeriggio di fine agosto penetrando le chiome degli alberi donava all'atmosfera un caldo e piacevole tepore.

- C'è qualche parte della storia che mi stai tenendo nascosta.

- Assolutamente no.

- La mia non era una domanda, idiota. Avanti parla. Ti sembro scemo?

- Sì.

- Non cominciare. Se non hai intenzione di parlare ti obbligherò io.

- E come pensi di fare? Sentiamo, marchese. È giusto che tu sappia che su di me la tortura non funziona.

Dazai ignorò lo sguardo minaccioso di Chuuya e tornò sdraiato a pancia in su con un sorriso beffardo sulle labbra. Non si aspettava assolutamente di venire aggredito, quindi, quando Chuuya gli saltò addosso senza preavviso rimase sorpreso, la meraviglia durò solo un istante perché subito allontanò il marchese.

- Cos'hai intenzione di fare?

- Farti parlare ovviamente.

Si impose Chuuya mentre, ignorando le mani del duca che tentavano di allontanarlo in ogni modo, gli si sedeva sopra a cavalcioni.

- Sei venuto qui come se niente fosse aspettandoti che io non lo notassi? Fammi il piacere. Sei più pallido del solito, più debole, più malinconico, mi hai portato un mazzo di fiore secchi e i tuoi dispetti sembrano più delle coccole. Non sei normale oggi, Dazai.

Dazai distolse lo sguardo, era veramente più debole del solito. Non aveva nemmeno avuto la forza per tenere lontano quel nanerottolo ficcanaso. Quando Chuuya gli prese un polso e gli tirò su le maniche della giacca e della camicia sospirò esasperato, non si aspettava assolutamente che il marchese cominciasse anche a sbottonargli la camicia.

- Si può sapere che accidenti vuoi fare?

- Voglio vedere una cosa, sta buono e collabora, duca.

- Mi vuoi stuprare per caso?

Il duca si prese una forte sberla sul suo sorriso pervertito. Chuuya finì di sbottonargli la camicia, poi senza levarsi da sopra di lui incrociò le braccia e guardò interrogativo le bende che coprivano le braccia e il petto di Dazai.

- È stato tuo padre?

- Forse.

Dazai distolse lo sguardo.

- Sei stato tu?

- Forse.

Chuuya sospirò esasperato poi cominciò a levare le bende di Dazai, il duca si dimenò e lo allontanò violentemente, si mise seduto e poi si risistemò le bende.

- Ehi, smettila. Così è un po' troppo, marchese. Non vorrai essere denunciato per molestie sessuali.

- Io non...

Chuuya arrossì e si allontanò con le mani alzate in segno di resa.

- Scusami.

- Non fa nulla.

Dazai scrollò le spalle e si riabbottonò la camicia. Chuuya lo osservò chiudere un bottone alla volta con dita che parevano tremanti.

- Dazai, ehi, sappi che se ti serve aiuto sono qui. Tu dimmi e io riempio tuo padre di botte, se vuoi lo faccio ammazzare, ho diverse conoscenze utili... Potrei persino maledirlo.

- Calmati Chuuya-kun, calmati. Aspetta, hai detto maledirlo?

Chuuya si morse le labbra e scosse la testa come se nulla fosse. Una nuvola passò sul sole oscurando tutto attorno a loro. Ci fu un momento di inquietante silenzio nel quale Dazai rimuginava su ciò che aveva appena sentito e Chuuya pensava disperatamente ad un altro argomento per cambiare discorso.

- Non dicevo sul serio, dimmi se posso fare qualcosa per te. Seriamente.

Dazai fece un sorriso obliquo, si sporse verso di lui e prese la mano di Chuuya tra le sue dita sottili. Se c'era una cosa che Dazai amava del marchese era che non indossava quasi mai i guanti.

- Grazie, immagino. Sei uno stupido a preoccuparti per me però.

- Stai zitto, so che ti fa piacere.

- Nah, non ho bisogno che un nano si preoccupi della mia incolumità.

- Vuoi essere malmenato anche da me, Dazai?

- Preferirei che mi uccidessi.

Chuuya strinse la mano di Dazai con un'espressione nervosa, con un dito gli sfiorò le bende che gli coprivano i polsi.

- Invece, (mi odierai per questo ma non importa) ho intenzione di tenerti in vita e felice il più a lungo possibile.

Dazai fece una faccia un po' perplessa poi sospirò con finta esasperazione e si alzò in piedi, poi porse la mano a Chuuya che sorrideva determinato, fiero della sua dichiarazione. Il duca mentre tirava in piedi il marchese disse beffardo:

- Vieni, sognatore, torniamo a casa.

A. A.
Questo capitolo mi piace molto, anche perché pare che questi due finalmente stiano cominciando a comunicare tra di loro.

Poi non poteva assolutamente mancare la promessa di Chuuya.

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