Snuff (Ran Haitani FF)

By cecinestpasunotaku

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«Roppongi. Era lì che, per molto tempo, lui aveva "regnato" indiscusso, padrone insieme a suo fratello Rindou... More

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11. Calvario
XI. Vergogna
12. Ricongiungimento
Introduzione all'atto finale
Atto finale - Scena prima
Atto finale - Scena seconda
Atto finale - Scena terza
Atto finale - Scena quarta
Atto finale - Scena sesta
Atto finale - Scena settima
Epilogo
Ringraziamenti

Atto finale - Scena quinta

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By cecinestpasunotaku

Il regime di stretta sorveglianza di Kakucho fu meno opprimente di quanto pensassi. Di fatto, accompagnava me e mio fratello ogni volta che dovevamo svolgere un incarico e non ci perdeva mai di vista, continuando ad assolvere al suo compito anche quando di notte facevamo ritorno al quartier generale e doveva assicurarsi che non fuggissimo col favore del buio.

Non fu la presenza del numero tre della Bonten a disturbarmi in quei giorni quanto, invece, il fatto che ancora non fosse stata presa fin da subito una decisione in merito alla situazione di Reiko: se non fosse stato per il fatto che mio fratello stesse rischiando la vita, non avrei esitato a fuggire immediatamente per trovarla e uccidere quel bastardo di Hanma. Tuttavia, andarmene di nascosto avrebbe significato morte certa per Rindou, per me e, molto probabilmente, anche per la stessa ragazza che avrebbe finito per trovarsi in balia dei peggio criminali di Tokyo, sola e indifesa.

Dunque sopportai pazientemente tutto quanto, sia il lento scorrere del tempo da quando io e mio fratello fummo affidati a Kakucho, sia le battutine di Sanzu sulla nostra situazione e su Reiko che, se non fosse stato per il mio grande autocontrollo, non mi avrebbero fatto esitare ad ucciderlo seduta stante. Rimasi in silenzio ogni volta che Mickey contattava me e gli altri esecutori affidandoci nuovi compiti, ma non accennava nulla riguardo quanto successo in quella fatidica riunione, onde evitare che qualche mia domanda troppo incalzante potesse farlo innervosire ulteriormente.

Feci buon viso a cattivo gioco, comportandomi in maniera impassibile sul lavoro e passando le ore della notte in preda alla frustrazione e piangendo dalla rabbia, perché in quel momento non potevo fare niente ed ero impotente davanti a tutta la crudeltà di cui Reiko fu probabilmente vittima giorno dopo giorno. Se solo non fossi stato costretto a mostrare quel filmato davanti a tutti, sarei andato subito a cercarla anche a costo di dover girare tutta la città, invece mi trovavo in un limbo, impossibilitato a fare anche solo la minima mossa sbagliata. Riuscii a resistere fin troppo a lungo in quello stato, finché anche il mio limite non fu superato.

*

Erano passati sette giorni dalla visione di quella videocassetta e, esattamente come allora, tutti i membri più importanti della Bonten si erano riuniti per discutere la situazione attuale.

Presi posto tra Kakucho e Mochi, trovandomi esattamente mio fratello di fronte e, alla sua sinistra, Sanzu. Inutile dire che alternava momenti in cui mi guardava di traverso ad altri in cui si permetteva di esprimere liberi giudizi su quanto successo nell'ultimo incontro avvenuto in quella stessa sala, mettendo a dura prova la mia pazienza. Speravo soltanto che quella riunione portasse a qualche sviluppo positivo o, quanto meno, venisse presa una decisione.

-Buongiorno, capo!- dicemmo noi tutti raccolti intorno al tavolo quando Mickey fece il suo ingresso.

Dopo che si fu seduto iniziò a porre le domande di prassi: chiese a Koko l'andamento della nostra condizione finanziaria, interrogò il suo secondo sull'eliminazione degli obiettivi di quella settimana e chiese ad ognuno di noi un report sulle attività degli ultimi giorni.

Passò quasi un'ora e, dopo aver riportato tutte le informazioni richieste dal boss, quest'ultimo parlò: -Bene, potete andare.-

Non so cosa mi prese in quel momento, ma non obbedii: mentre tutte le persone intorno a me si stavano alzando, rimasi seduto stringendo i pugni e guardando davanti a me. Fu così che, come mai era successo prima, attirai l'attenzione di Mickey, che mi guardò torvo e con aria seccata mi chiese: -Devi dirmi qualcosa, Ran?-

-Non è stato detto nulla di Reiko.- risposi con decisione volgendo lo sguardo verso il mio interlocutore.

-Ehi, come osi rivolgerti così al capo!- esordì il numero due della Bonten che fece per avvicinarsi a me, finché il biondo non lo fermò con un cenno della mano.

-Cosa vuoi insinuare con "Non è stato detto nulla"?-

-È passata una settimana dall'ultima riunione, dalla visione di quel filmato, e non hai detto nulla oggi.-

-Perché mai dovrei? Ho detto che avrei deciso cosa farne di lei, ma non ho mai messo una scadenza.-

In quel momento il sangue mi ribollii nelle vene e, cosa che mai nessuno avrebbe osato fare in un momento del genere né tanto meno con il proprio capo, alzai la voce.

-Mi stai dicendo che, dopo averla lasciata lì per sette giorni vittima di quel viscido, ora dovrò aspettarne altrettanti o forse di più? E poi cosa accadrà, mentre sto qui ad aspettare? Anziché una videocassetta riceverò un suo indumento o addirittura la sua testa dopo che l'avrà uccisa?!-

La tensione si poteva tagliare con un coltello e tutte le persone presenti nella stanza, anziché andarsene dopo il congedo, si fermarono sul proprio posto volgendo lo sguardo verso di me e il loro boss chiedendosi cosa sarebbe successo.

-Ran, ti prego, non adesso. Così peggiorerai la tua situazione.- mi disse Rindou, che nel frattempo mi si era fatto vicino.

-No, Rindou.-

-Come hai detto?- mi chiese Mickey scrutandomi torvo.

-Ho detto di "No"!- risposi rimarcando l'ultima parola -In questo momento solo dio sa cosa starà subendo Reiko e non posso stare qui con le mani in mano ulteriormente!-

-Stai andando contro di me, Ran?-

-Se è questo che devo fare per salvare la mia donna, allora sì! Non ho intenzione di aspettare una tua decisione per una cosa che avrei dovuto fare fin da subito. Non mi interessa niente delle conseguenze: potete darmi del traditore e anche uccidermi, ma non mi impedirete di salvare Reiko e non vi permetterò di sfiorarla nemmeno con un dito. Potrete far di me quel che volete, ma non prima che io l'abbia riportata a casa incolume.-

Il silenzio calò nella sala, accompagnato dagli sguardi increduli di tutti i presenti, fatto salvo Mickey che mi guardava con occhi spenti e del tutto privi del minimo interesse verso quanto ci fosse intorno a lui.

-È questo che vuoi?-

-Sì, capo. Voglio solo che Reiko sia libera e incolume.-

-Uscite tutti da qui, non ho intenzione di vedere nessuno di voi per i prossimi minuti. Dopo potrete rientrare.- concluse il capo con tono tagliente.

Obbedimmo tutti e in quel momento, quando varcai la soglia della sala riunioni, capii di aver fatto il passo più lungo della gamba, ma non me ne pentii: aspettare ancora voleva dire aumentare le probabilità che lei morisse prima che potessi far qualcosa.

Provocare Mickey poteva significare morte immediata, ma a quel punto non avrebbe più fatto alcuna differenza. Se questa era l'ultima carta che potevo giocarmi per sperare di trovare Reiko ancora viva, allora l'avrei sfruttata a pieno.

Mentre mi trovavo fuori dalla stanza, mi appoggiai con la schiena al muro, come incapace di restare in piedi con le mie sole forze, e fui subito affiancato da mio fratello.

-L'hai combinata grossa questa volta.- mi disse.

-Lo so Rin, ma non potevo rimanere in silenzio.-

-Beh, forse potevi trovare un altro modo per dirglielo.-

-Non mi avrebbe ascoltato e le speranze di salvare Reiko sarebbero diventate nulle.-

-Ti capisco, Ran, ma insomma, gli altri ancora commentano quanto successo l'ultima volta. Non sarebbe stato meglio lasciare che le acque si calmassero e aspettare un attimo?-

-Non ho intenzione di aspettare ancora!- risposi senza rendermi conto di aver alzato troppo la voce un'altra volta.

In quel momento tutti gli altri intorno a noi si voltarono nella nostra direzione e, come se la situazione non fosse già abbastanza difficile di suo, qualcuno pensò di rigirare il coltello nella piaga. Il numero due della Bonten si fece avanti tra tutti gli altri e, una volta giunto di fronte a me, iniziò a parlare.

-Ti agiti troppo per uno che verrà ammazzato a breve.-

-Levati di torno, Sanzu. Vedi di starmi ad almeno due metri di distanza.- gli dissi con tono acido.

-Sai, non vedo l'ora che Mickey firmi la tua condanna a morte e spero di poter essere io il boia.-

-Preferisco spararmi in bocca da solo piuttosto che farmi ammazzare da te!-

-Smettetela voi due!- soggiunse Kakucho intromettendosi -Pare che ora il boss abbia finito.-

Dopo essersi congedato con un "Sono pronto per la tua esecuzione", Sanzu si allontanò e, al seguito di tutti gli altri, io e mio fratello prendemmo nuovamente posto al lungo tavolo della sala riunioni in attesa del verdetto di Mickey.

*

Eravamo tutti seduti ai nostri posti, fissandoci l'un l'altro in silenzio. Non una mosca volava nella stanza e il capo, dopo una decina di minuti, decise finalmente di rompere il ghiaccio e si rivolse a me con le seguenti parole.

-Non ho intenzione di chiudere un occhio su questa faccenda: la ragazza si è messa a indagare sul nostro conto e una cosa simile è inaccettabile. Oltretutto, tuo fratello non ha assolto i suoi doveri uccidendola come avevo ordinato e nutro seri dubbi sul fatto che tu fossi all'oscuro di tutto ciò. Per me, gesti simili sono pari ad un tradimento.-

Abbassai lo sguardo rassegnato e iniziai a metabolizzare quanto appena sentito. Quindi era così che sarebbe finita? Io e Rindou saremmo stati giustiziati e nessuno avrebbe mai salvato Reiko?

-Tuttavia...- riprese Mickey attirando l'attenzione di tutti i presenti -Anche io ho un conto in sospeso con Hanma. Dovrai eliminarlo se vuoi portare qui la tua donna viva: sarà allora che prenderò la mia decisione.-

Ero incredulo davanti a queste parole e l'unica cosa che fui in grado di fare fu chinare il capo il segno di riconoscenza, onde evitare che potesse urtarsi o cambiare idea.

-Grazie, boss.-

-Ricordati, Ran: questo non è il mio verdetto definitivo, è una momentanea sospensione di giudizio.-

-Sì, boss.-

Rialzai lo sguardo verso tutti gli altri presenti nella sala, che avevano assistito alla scena rimanendo nel più completo silenzio e mi osservavano ora in maniera torva, ora quasi curiosi di sapere come avessi ottenuto la grazia.

-Ma boss!- si intromise Sanzu -I due Haitani si sono macchiati di tradimento. Non possono passarla liscia così!-

-Stai forse mettendo in dubbio la mia capacità di decidere cosa sia giusto fare, Haruchiyo?-

-Non intendevo dire questo, ma loro...-

-Allora ti conviene rimanere in silenzio, se non vuoi che emetta giudizi anche su di te. È chiaro?- rispose Mickey con tono tagliente.

-Sì, capo.-

Non stavo più nella pelle in quel momento e il cuore mi batteva forte: finalmente, dopo interi giorni sprecati inutilmente, avrei potuto liberare Reiko e riportarla qui! Certo, non avevo alcuna garanzia circa quello che sarebbe successo una volta portata la ragazza al quartier generale, ma per lo meno l'avrei sottratta allo strazio che stava subendo da settimane e avrei potuto farla pagare a quel bastardo di Hanma.

Tuttavia, il mio entusiasmo fu subito smorzato da Mickey che prese nuovamente parola e, come immaginabile, pose delle condizioni.

-So che sicuramente vorrai portare tuo fratello con te, ma non posso permettere che vi muoviate da soli: potreste sempre fuggire con la ragazza cercando di non lasciare tracce per paura di essere giustiziati. Ho bisogno che altri due uomini, uno per ciascuno di voi, vi vengano affiancati.-

Dopo aver detto quelle parole guardò uno ad uno tutti i presenti, finché non posò lo sguardo alla sua destra.

-Sanzu, tu andrai con loro.- disse con tono fermo.

-Io? E perché mai dovrei dare una mano ad un traditore?-

-Perché sei il mio uomo più efficiente. Ricorda che tu prendi ordini da me, quindi non provare ad opporti.-

-Ma Mickey...-

-Mi vuoi forse contraddire, Haruchiyo?- chiese il capo con uno sguardo tanto gelido da far quasi paura a me, che non mi trovavo nemmeno faccia a faccia con lui.

-No, capo.- rispose il suo secondo abbassando gli occhi rassegnato.

-Ottimo.- proseguì il biondo tornando a fissare il resto del gruppo -Mi serve un secondo uomo da mandare con loro. Qualcuno vuole andare con loro?-

Per un istante che sembrò infinito, il silenzio calò nuovamente nella stanza, salvo essere interrotto da una voce proveniente dal lato opposto del tavolo.

-Andrò io, boss.-

-Bene, così è deciso: tu sarai l'ultimo esecutore ad andare con loro, Koko.- disse Mickey, per poi proseguire -Vi do 72 ore di tempo per portare a termine l'incarico. Se non ci riuscirete, voi due Haitani sarete giustiziati allo scadere del tempo a vostra disposizione. Sono stato chiaro?-

-Sì.- rispondemmo tutti e quattro all'unisono.

-Adesso potere andare tutti quanti. La riunione è finita.-

Con queste ultime parole io e gli altri fummo congedati e ci avviammo verso l'uscita della sala, ognuno pronto a tornare alle sue mansioni giornaliere. Tuttavia, decisi di esitare un attimo e di rimanere un po' più del previsto sulla soglia, dal momento che c'era qualcuno a cui volevo parlare.

-Ehi.- dissi rivolgendomi al diretto interessato.

-Che cosa vuoi, Haitani?-

-Perché lo fai?-

-A cosa ti riferisci?-

-Perché hai deciso di aiutarmi? Non conosci Reiko, inoltre tu ed io non siamo così grandi amici. Che motivo hai per farlo?-

-Perché credo che tu possa riuscire dove io ho fallito tempo prima.- rispose abbassando lo sguardo turbato, salvo poi rialzarlo e fissarmi con nonchalance, come se niente fosse successo -Inoltre, tu, tuo fratello e Sanzu siete un pessimo team: finireste con l'ammazzarvi a vicenda prima ancora di iniziare e non portereste a termine l'incarico di Mickey.-

-Ah, capisco...-

-Bene, credo che sia meglio finire il lavoro arretrato e elaborare un piano già da domani mattina, per non arrivare impreparati.- concluse Kokonoi, salvo poi allontanarsi rapidamente.

Di certo non avrei immaginato di dover coinvolgere altri oltre a mio fratello, come non mi sarei mai aspettato che tra questi ci sarebbe stato Sanzu o che Koko si offrisse addirittura volontario per darmi una mano. In ogni caso, se queste erano le condizioni necessarie per salvare Reiko, avrei acconsentito senza protestare.

SPAZIO AUTRICE

Buonasera miei cari lettori!♡

So che normalmente aggiorno la domenica sera, ma dato che domani è festa ho deciso di approfittarne e anticipare l'uscita di questo capitolo. Dalla prossima settimana riprenderò normalmente ad aggiornare la domenica sera.
Nel frattempo, colgo l'occasione per augurarvi una buona Pasqua e di poter riposare e rilassarvi il più possibile in questi giorni di festa.

Un abbraccio e buona serata!

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