Abisso - Soukoku

By en_pathy

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[COMPLETA :D] Chuuya, marchese della nobile stirpe dei Nakahara, è stanco del continuo girovagare a cui lo co... More

Prologo - Abisso
1 - Colazione con la non gradita-visitatrice
2 - Voglio morire, vi prego sopprimetemi
3 - Brutta cosa, il matrimonio.
4 - Malessere per scappare dalla racchia
6 - Dazai fradicio come un pulcino
7 - Goblin come lavoro part time
8 - Cupido colpisce ancora
9 - Non si fanno i conti senza l'oste
10 - Doccia alternativa
11 - Simposio forzato
12 - Molto romantici i fiori secchi
13 - Che bello giocare con le guance
14 - Tatuaggi vivi e discorsi sulla morte
15 - Tatuaggi vivi e discorsi sulla morte pt.2
16 - Dazai non sa ancora rattopparsi
17 - Zia Koyo è una filosofia
18 - papaparapaparapapara
19 - Spiare relazioni tossiche: check
20 - Un medico come prete
21 - Allegro appuntamento a quattro
22 - Duca degli autoinviti
23 - Un segreto tra me, te e il tuo cavallo
24 - Piacevole chiacchierata con chi ho voglia di uccidere
25 - Postumi della piacevole chiaccherata fatta nel capitolo precedente
26 - Non aspettatevi che Natsuo faccia come Gesù
27- Non aspettatevi che Natsuo faccia come Gesù pt.2
28 - Chuuya è un'enorme ciliegia capelluta
29 - Borse piene di sangue
30 - Chuuya, i procioni e le minacce
31 - Flashback non molto allegri
32 - Vorrei vederti affogare lentamente mentre implori pietà
33 - La situazione è brutta, molto brutta
34 - La situazione brutta del capitolo precedente non è nulla in confronto
35 - Viva la selezione naturale
36 - Bungo gay dogs
37 - Ehhh volevate
38 - Un angelo custode amante del bricolage
39 - Un capitolo allegro e sereno (quasi)
40 - Un lampadario diventa un terrorista
41 - Bagni di caffè e valzer disordinati
Epilogo

5 - Vipera in fuga

987 97 117
By en_pathy

Chuuya stava passeggiando a passo lento attraverso il più grande (e l'unico) parco del paese. Era una fresca domenica di primavera, non usciva di casa dal ballo del sabato precedente. La sua prima settimana nella villa non era stato affatto riposante. L'aveva trascorsa, infatti, occupandosi di diverse faccende burocratiche. Giovedì e venerdì aveva ospitato il notaio per sistemare il trasferimento della proprietà e per preparare una richiesta per edificare un gazebo nel cortile. Gli altri giorni li aveva passati sistemando gli affari, firmando scartoffie e scrivendo lettere sia di piacere che di lavoro. Con tutto quel lavoro da fare aveva persino trascurato l'esercizio fisico, cosa che non era assolutamente da lui.

Quella domenica l'avrebbe volentieri passata al caldo, in casa sua, ma Tachihara l'aveva praticamente sbattuto di casa ritenendo che il sole fa bene alla pelle e l'aria fresca alla salute. Chuuya era talmente stravolto che non aveva avuto voglia di arrabbiarsi e ribattere. Tachihara dopo tutto aveva pienamente ragione, quella tranquilla passeggiata domenicale si stava rivelando un vero toccasana.

Chuuya si guardò intorno sospirando. Era così silenzioso quell'angolo del parco, tranquillo ed ombreggiato. L'ideale per rilassarsi. In lontananza lungo i sentieri che attraversavano la macchia verde c'era qualche nobile che come lui si stava godendo una passeggiata. C'erano anche ragazzi e bambini di più umili origini che in lontananza giocavano calciando una palla di cuoio. A quella vista Chuuya sorrise.

Poco più in là, fuori dal parco intravide un bar dall'aria tranquilla ed invitante. Forse poteva fermarsi a fare colazione. Un croissant e un cappuccino non sono mai di troppo.

Stava contemplando l'idea di uscire dal parco per mangiare qualcosa quando un grido esasperato lo fece sobbalzare. Si girò di scatto solo per vedere miss vipera in compagnia del duca Dazai sul sentiero poco distante da lui.

Non potè evitare di osservarli incuriosito. Lei parlava indignata così forte che Chuuya la sentiva fino lì senza minimamente sforzarsi.

- Perchè continuate a dire cose del genere, duca. Volete farmi svenire in mezzo al sentiero? Non sapete proprio come si tratta una ragazza. Siete imbarazzante, vergognoso, cattivo...

- Deplorevole.

Suggerì Dazai con un sorrisino divertito, ammiccando in direzione di Chuuya. Okay, il signor duca lo aveva evidentemente riconosciuto.

- E deplorevole.

Sbottò lei nervosa, cogliendo il consiglio di Dazai, detto ciò gli mollo uno schiaffo e si incamminò da sola lungo la strada. Ad un certo punto si voltò:

- E non provate a seguirmi. Inutile uomo!

A testa alta si allontanò dal duca, passando accanto a Chuuya con un versò sdegnoso per poi sparire dalla vista attonita del marchese.

- Piaciuto lo spettacolo mattutino, Chuuya-kun?

Ghignò Dazai dopo averlo raggiunto, mentre si massaggiava la guancia arrossata. Chuuya spostò lentamente gli occhi su di lui, con le spalle rigide e le labbra tirate.

- Le cose tra voi non sembrano andare molto bene.

- È un buon motivo per festeggiare. Stavi facendo una passeggiata?

- Sì... Ma questo non vuol dire che desidero essere seguito.

Sbottò Chuuya, già soffrendo la sua perdita di tranquillità.

- Ma certo, certo... Non era mia intenzione importunarti, Chuuya-kun. Stavo per andare a comprarmi la colazione in quel bar per festeggiare l'allontanamento della vipera.

- Oh.

Chuuya guardò con rimpianto il bar nell'angolo. Voleva proprio andare lì, e ora per questo spilungone-importuna ragazze doveva cambiare il suo fantastico programma.

- Avresti voglia di accompagnarmi, Chuuya-kun?

Sì.

- Visto che insisti tanto... Solo se offri tu.

- Scommetto che i soldi non sono un problema né per me, né per te. Ma siccome sono io il più ricco tra i due, credo sia mio dovere pagare.

- Ehi, chi ha detto che sei tu il più ricco.

Chuuya incrociò le braccia e malgrado le sue proteste lo seguì ben volentieri verso il bar, presero posto in un tavolino da due all'esterno. Uno di fronte all'altro.

Sul tavolo c'era un giornale lasciato lì per caso e un pulito posa cenere. Chuuya ordinò il tanto agognato cappuccino con croissant mentre Dazai ordinò un caffè espresso con una pastina alla crema. Il servizio fu particolarmente rapido, evidentemente ai clienti importanti e ricchi come erano loro due veniva fornito solo il miglior servizio.

- Dunque, duca, cosa hai detto a quella povera ragazza per farla indignare così tanto?

- Hm. Povera ragazza un corno. Le ho solo proposto di compiere un suicidio di coppia, le stavo appunto domandando se preferisse l'impiccagione o l'affogarsi quando lei si è arrabbiata. Non le capisco le fanciulle, oggigiorno.

- Credo che se avessi proposto a me una cosa del genere ti avrei picchiato dieci volte più forte.

- Eddai, dovresti essere dalla mia parte, Chuuya-kun.

Il cameriere arrivò con la colazione e posò il cibo sul tavolo sotto lo sguardo silenzioso dei due giovani, poi se ne andò augurandogli buon appetito.

- Non ti ho visto in giro in questi giorni, Chuuya-Kun. Hai avuto da fare?

- Non sai quanto. Ormai i miei sono perennemente nella loro casa di villeggiatura alle Canarie e sono io che devo occuparmi di ogni singolo affare. Firmare carte e spedire lettere.

- Capito, ho capito. Risparmiami pure la lista. Potrei venirti a trovare ogni tanto. Giusto per distrarti dal tuo lavoro.

- Finché sei tu che vieni a trovarmi non mi lamento, duca.

- Beh, se un giorno non ho voglia di venire personalmente, manderò i miei servitori a rapirti e portarti da me.

- Sei un maniaco inquietante, te lo hanno mai detto?

- In effetti sì, diverse volte anche.

- La cosa non mi stupisce affatto, a dire il vero.

Dazai nascose la sua risata dietro la tazza di caffè che teneva in mano. Chuuya si domandò come avesse preso quella brutta abitudine di nascondere sempre il suo sorriso scosso dalle risate.

Lo sguardo di Chuuya, in un momento di imbarazzato silenzio, cadde sul giornale abbandonato sul tavolo e senza volerlo irrigidì le spalle. Dazai seguì il sguardo e lesse il titolo della prima pagina del giornale ad alta voce.

- Strega bruciata pubblicamente al rogo per aver incantato un uomo. Londra.

Sotto il titolo c'era un disegno in bianco e nero di una donna legata ad un palo, avvolta dalle fiamme, che gridava disperata mentre la folla attorno a lei applaudiva. Finito di leggere e di osservare il disegno Dazai alzò uno sguardo interrogativo su Chuuya.

- Va tutto bene, Chuuya-kun?

- Sì, solo che... Pensavo che i casi di pena di morte con l'accusa di stregoneria fossero diminuiti di parecchio. Invece ho letto un articolo simile anche la settimana scorsa. Speravo l'umanità fosse riuscita a superare questa assurdità.

- L'umanità è uno schifo. Comunque ho notato anche io che nel corso dell'ultimo anno la caccia alle streghe è tornata di moda, se di moda si può parlare, ma non ne conosco il motivo.

- Nemmeno io. Va beh... Non importa, speriamo solo che questa follia finisca.

Dazai approfittò della distrazione di Chuuya per rubargli un morso di croissant con un'espressione birbante, sporcandosi la guancia di cioccolata. Nel vederlo così sorridente e col viso impiastricciato come un bambino Chuuya scoppiò a ridere di gusto dimenticandosi per un po' del giornale.

- Sei un idiota enorme, Dazai.

- Grazie.

- Ti sembrava un complimento?

- Ti sembrava un grazie serio?

- Ma stai zitto e beviti il tuo caffè, deficiente.

- Piano con le parole, guarda che ho abbastanza potere per farti arrestare.

- E io ho le conoscenze per farti ammazzare, quindi Dazai, sta zitto e mangia.

Dazai scoppiò a ridere prima di addentare la sua colazione.

A. A

Beh, che dire, sarà la prima di molte colazioni insieme. (:

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