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By -mollettaa-

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Elenco di personaggi che invento per roleplay. More

OC per DO YOU REMEMBER THE GOOD OLD TIMES
OC per CURSED GIFT 2
OC per WHY ARE YOU HERE
OC per SONS OF OLYMPUS
OC per FEARFUL WHISPERS
OC per ONE INTO TWO
OC per MARAUDERS'ERA/BEAUXBATONS
MINISCHEDE per MARAUDERS ERA/BEAUXBATONS
ALBERO GENEALOGICO
OC per BAD BLOOD; roleplay fate the Winx saga
OC per DIRTY LITTLE ANIMALS

OC per CURSED GIFT

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By -mollettaa-

"Vieni, cara.
Signori, lasciate che vi introduca la mia prima figlia: Este Cordelia Fernsby."

NOME:
Este Cordelia.

La giovane porta due nomi, così come il fratello e i genitori. È un po' una tradizione, portata avanti dalla passione di famiglia per la cultura, la letteratura, l'arte, e tutto ciò che riguarda il campo intellettuale.

Il primo nome le è stato dato in onore alla madre, che ha una profonda passione per il cielo e tutto ciò che lo riguarda: Este infatti, viene dall'ebraico Esther, che ha sua volta ha origini persiane, e significa "stella".

Este considera il suo nome molto "romantico", nel suo racchiudere l'essenza di qualcosa molto più grande di lei, qualcosa quasi magico, incredibilmente lontano e inafferrabile, che si può però coprire con un dito.
Si pronuncia come si scrive, ad eccezione della "e" finale, che si legge all'inglese, ovvero come una "i".

Il secondo nome, come per il fratello e le sorelle, è ripreso da un'opera letteraria; il suo è stato scelto dalla madre e riprende un personaggio di una tragedia di Shakespeare, l'autore preferito dell'uomo.
La tragedia di riferimento è "re Lear", e caso vuole che Cordelia sia il nome dell'unica figlia che resta al fianco del padre durante tutta la storia. Il nome stesso, riprendendo le origini latine, significa "cuore", mentre riprendendo il significato celtico, vuol dire "figlia del mare".

Un messaggio celato di buon augurio per la paternità e per il rapporto genitoriale, che purtroppo, non è andato proprio a buon fine.

Sebbene sia sempre stata presentata dai genitori usando ambedue i nomi – e sebbene continui a farlo tutt'ora – è frequente che sia chiamata semplicemente Este da coloro che le sono più vicini, e presti questo privilegio a coloro con cui è maggiormente in confidenza.
Quando era piccola, adesso più raramente, il padre tendeva a chiamarla Cora o Delia, ma crescendo nel suo status nobiliare, quest'usanza è crollata.

FAMIGLIA:
Fernsby.

La ragazza porta il "peso" di essere la seconda primogenita – inteso come la prima figlia femmina, ma non come la maggiore – e dunque tiene sulle spalle le responsabilità di questo ruolo.

La sua famiglia è sempre stata apprezzata dalla società inglese, e tutti i suoi membri hanno sempre aderito agli eventi principali e seguito le regole, scritte e non, dell'etichetta contemporanea.
Per quanto il loro titolo di Visconti sia importante, ha da sempre apprezzato la semplicità della loro vita e delle loro gesta. La loro umiltà, ironicamente, è il loro punto di forza, e si può dire che il motto di famiglia rispecchi l'indole gentile di Este – o forse è lei che si è forzata inconsciamente ad adeguarsi allo stile.

È una famiglia di intellettuali, e sebbene si vogliano bene, le discussioni, anche le più futili, possono essere frequenti, soprattutto fra i membri più giovani, che sono i più carichi ed anche un po' egocentrici.
Tuttavia, non è una famiglia rigida: l'educazione impartita dagli insegnanti vuole proprio aiutare la formazione del pensiero personale e dell'individualità della persona.
Hanno idee contrastanti, ma nessuna verrà considerata mai superiore o inferiore alle altre.

Nel suo, Este è pro alla magia, sebbene non possa negare a sé stessa di esserne incredibilmente spaventata. Anzi, forse il termine corretto è affascinata.
La ragazza ha sempre sentito e letto storielle, romanzi e poesie a riguardo, ma l'impatto con la realtà effettiva di essa, nel suo piccolo mondo, l'ha sconvolta un poco.

La considera un dono, un regalo speciale, che la natura rende solo a chi Lei sa di esserne degno. È un dono, ma è un impegno, una responsabilità da non ignorare, qualcosa che non si smette mai di scoprire e approfondire. È qualcosa di magnifico, ma pericoloso, che non sempre potrebbe finire nelle mani giuste.

Il rapporto coi familiari è altalenante.

Sa che i suoi genitori le vogliono bene, ma la pressione che Audry Rosamund e George Theobald impongono sul suo futuro la infastidisce. Sa che dovrebbe volere loro bene, amarli più di sé stessa, e sebbene li voglia effettivamente bene, non riesce ad accettarli ed apprezzarli in tutto il loro essere.

Spesso sono distanti, per seguire i loro impegni, e col tempo si è creato un distacco fra lei e loro due, che pur volendo colmare, sa già che non potrà tornare a quello che era anni fa.

Con il fratello, Christopher Percival, ha un bel rapporto, forse più di amicizia che di fratellanza.
È il primogenito ed unico figlio maschio, e anche lui condivide il peso delle aspettative sul futuro.

Sono molto vicini in età, ed essendo i maggiori, sono anche coloro che hanno contribuito all'educazione delle sorelle minori. Hanno condiviso quasi qualsiasi esperienza, e crescendo, invece di allontanarsi e separarsi, hanno trovato l'uno nell'altra un punto di rifermento e di appoggio; Christopher è un po' la sua roccia, e per quanto si consideri indipendente, è sempre legata a lui, alla sua opinione, ai suoi gusti e alle sue considerazioni. È una sorta di mentore e di guida, un gioco iniziato da bambini nei giardini della loro residenza e mai finito fra le andane della libreria e i banchi, i fogli, ed il tempo.

ETÀ:
19 anni.

Este è in quell'età di transizione dove i ragazzi non sono più ragazzi, ma non sono ancora pienamente adulti, nonostante la maggior parte di loro abbia già debuttato in società, ed alcuni hanno già stretto promesse di matrimonio, di affari, di lavoro.

Se si può dire una cosa a riguardo, Este è nostalgica; i tempi della libertà, dell'istruzione sono finiti, e il tempo dei giochi è ancora più lontano. Davanti a lei si aprono le porte del futuro, ed è spaventata al pensiero di doverle attraversare, da sola: per la prima volta, si rende conto di cosa sia davvero la libertà, la responsabilità, l'indipendenza, e la vita che aveva sempre sognato diventa all'improvviso un incubo fugace.

Se potesse, tornerebbe indietro, all'età del suo primo debutto, tre anni prima, o anche più in là, alla sua infanzia; magari, col senno di poi, avrebbe saputo meglio cosa fare, quando sarebbe arrivata a quel momento.

Ma tornare indietro vuol dire rivivere tutto come un tremendo déjà-vu, non presentarsi in terza persona ed influenzare effettivamente il corso delle cose. L'unica cosa che si può fare è andare avanti, col bagaglio che si è fatto, e provare a cambiare da lì.

Ed Este è cambiata, e non poche volte, e forse sta ancora cambiando, crescendo e rinnovando ogni anno.

La giovane festeggia il compleanno il 31 marzo; è nata sotto il segno dell'Ariete. A completare la carta natale, oltre al Sole vi è anche Mercurio in Ariete, mentre la Luna è in Bilancia, Venere in Toro e Marte in Gemelli; il suo ascendente è Leone.

ASPETTO:
Anna Popplewell

CARATTERE:
All of this is temporary

Este è una ragazza dalle mille sfumature, ma si può dire, ad occhio esterno, che è una ragazza tranquilla, erudita ed educata, estremamente gentile e semplice, una degna erede della famiglia Fernsby.

E non si può dire che non sia così: l'animo spumeggiante e focoso della ragazza è un drago dormiente, annebbiato e assopito dalla rigida educazione ricevuta sin dalla più tenera età, coperto dall'animo rispettoso e sempre sorridente, umile e generoso.

It's in the blood and this is tradition

Viene definita erudita, perché non è un segreto che l'intelletto sia di famiglia, ma lei non si ritiene tale. Sostiene di aver sempre studiato per dovere, e di ricordare ben poco di ciò che le è stato mostrato dal precettore durante le lezioni. Purtroppo, a lei, dell'aspetto teorico delle cose, importa il giusto.

Stiamo studiando una guerra? Fammi capire, con i modellini, come hanno fatto i soldati a vincere. Fammi giocare coi soldatini, e fammi rivivere tutte le strategie militari o difensive.

Lei aveva bisogno di vederle, di praticarle le cose, per poterle assimilare, capire, ricordare. Ed infatti, ricorderà ben poco della Guerra dei cent'anni, ma sa ripeterti alla perfezione i miti greci, conosce nei dettagli le metafore e le associazioni figurative dei romanzi per bambini, che si rifanno ad eventi reali.

Il suo spirito è pragmatico e pratico, ben poco intellettuale, molto più passionale.
Tutto ciò che fa, è legato al fulcro delle emozioni. Leggere, scrivere, dipingere, qualsiasi attività che le permetta di scoprirsi e di esprimersi, di scoprire e di conoscere, è fatta per lei.

Non vuole vedere o sapere, vuole provare e scoprire.
Non vuole essere aiutata, vuole essere indipendente, vuole poter dire "l'ho fatto io", "ci sono riuscita".

I'm perfection when it comes to first impressions

È dotata di una forza di volontà incredibile, considerando che il suo destino è stato deciso da quando non era ancora nata, e crescendo non ha potuto fare altro che giocare con i fili della libertà immaginaria, che invece si stringevano in nodi, per tenerla vicina, per legarla.

E sebbene questo possa intristire, Este invece ne è sollevata.
Ne è grata, perché si è sempre considerata troppo spensierata per poter effettivamente occuparsi della realtà.

È sempre stata impegnata a scappare, con la fantasia, per accettare quello che è e quello che è il suo dovere di aristocratica. Ed è sollevata, nel sapere che, ovunque corra con l'immaginazione, sarà sempre un luogo familiare e conosciuto. Lei saprà sempre chi è e cosa dovrà fare, e può permettersi di rifuggire alla realtà, senza preoccuparsi troppo di essa.

È una sognatrice, e per quanto possano provare a legarla al terreno, non potranno mai togliere le nuvole davanti ai suoi occhi.

I'm only whatever you make me

Si mostra passiva alla vita che le scorre davanti, ma nessuno riesce a capire se la sta architettando di nascosto o se è veramente così ingenua.

Gli occhi azzurri sono sempre sorridenti e cortesi, e le labbra difficilmente si serrano in una smorfia, ma la sua furbizia ed astuzia non passano inosservati.

Estremamente permalosa e suscettibile, le sue parole sono tutte calcolate, dall'esperienza casalinga di doversi esprimere senza lasciare intendere o permettere ulteriori significati alle sue volontà e alle sue azioni. La sua educazione persiste, ma con la sua personalità, non subdola ma vendicativa, sicura e conscia di sé, riesce sempre a difendersi, a farsi valere, a riappropriarsi della dignità e del rispetto che talvolta si vede negati.

Ask for forgiveness, never permission

STORIA:
La bambina nacque in una primaverile giornata di fine marzo, accolta fra grandi sorrisi e felicità da parte dei genitori e dei servienti di Casa Fernsby. Sembrava che il destino avesse baciato i due coniugi, al punto da dare loro l'aspettato primogenito maschio, e poi, un'adorabile e desiderata femminuccia: perfettamente equilibrato.

Este crebbe circondata dalla ricchezza, ma non se ne rese mai conto, poiché la sua discendenza era umile, e non c'erano abiti o gioielli o peculiarità che le avessero fatto intuire il suo stato nobiliare.

E in quell'atmosfera di semplicità, la bambina divenne una ragazzina, e la ragazzina divenne ragazza, e la ragazza si appresta a diventare una giovane donna.

La sua educazione è stata seguita da un precettore privato, che oltre a lei ha insegnato a tutti i suoi fratelli; essendo in quattro, le lezioni erano brevi, oppure lunghe ma concise e semplici, per permettere anche ai più piccoli di capire. Le ore in cui non aveva lezione, comunque, Este continuava, inconsciamente, a studiare.

Leggeva i volumi di storia e di geografia, cerava poesie, divorava racconti per bambini e per fanciulle.

Se qualche argomento fosse stato insegnato superficialmente, lei sarebbe corsa, alla fine della classe, a leggere tutti gli approfondimenti. Le piaceva studiare, sebbene fosse una passione indotta dai genitori, non innata: per quanto innaturale, la bambina riuscì a renderla propria, e a scoprirla un porto, una partenza.

Intono ai dodici anni, le lezioni cominciarono a ridursi, e ad essere sostituite con quelle della signorina Fanny, una donna mai spostata, che lavorava come badante o tata, assunta dai suoi genitori per insegnare alle figlie tutto ciò che avrebbero dovuto sapere: la cura della loro persona, l'interesse per l'estetica, la cura della casa, governare la servitù, imparare a cucire, conoscere l'etichetta inglese, l'educazione basilare. Con grande stupore, e sottile dispiacere, la ragazzina non si è mostrata predisposta a nessuna delle attività casalinghe che per anni Mrs Fanny ha provato a inculcarle.
Le piaceva il ricamo, ma non aveva la pazienza di praticarlo; le piaceva governare, ma odiava il senso di superiorità che le portava; era curiosa e ben disposta a conoscere il bon ton, non abbastanza perseverante da attuarlo.

Si da bambina ha mostrato una strana ed innata predisposizione per lo studio dell'architettura, del design e dell'estetica; crescendo, questa passione è calata, inversamente proporzionale con quella per la letteratura e la poesia, ma la curiosità per le case, per gli interni e gli arredamenti, è ancora una caratteristica presente, e non è raro trovarla, nei vari ricevimenti, sbirciare lungo le scale per intuire le stanze del piano superiore, o osservare attentamente la distribuzione dei tappeti, dei vasi, i colori dei cuscini... Quaderni e fogli pieni di disegni, planimetrie inventate, brevi frasi e piccoli disegni, semplici ma significativi, riempiono gli scaffali della piccola scrivania che ha chiesto di poter avere nella sua stanza.

L'animo di Este, forse proprio a causa della sua mentalità giovanile, fresca e malleabile, è fortemente influenzato dalla corrente Romantica che sta attraversando tutta l'Europa, e soprattutto Londra, la sua città natale. L'educazione impartita, per niente rigida, secondo il volere dei genitori, l'ha spinta crescendo ad apprezzare e identificarsi sempre di più negli ideali e nei progetti degli autori dell'epoca contemporanea.

Il desiderio e la ricerca dell'infinito, lo stupore e la paura dell'ignoto, di ciò che è più grande di te, il fascino del viaggio, della scoperta, di sentimenti profondi ed emozioni inspiegabili, l'atmosfera politica dell'epoca, hanno sicuramente segnato non tanto la sua opinione ed il suo pensiero, quanto la sua stessa personalità.

E forse è stato quel desiderio, irrealizzabile, a farla crescere, a farla sentire grande prima del dovuto, ed è sempre lo stesso desiderio, che davanti alle porte aperte del domani, trema come la fiamma di una candela.

Il suo debutto in società è avvenuto in occasione del suo sedicesimo compleanno, o meglio, alcune settimane dopo, durante i primi eventi della stagione estiva. I genitori avrebbero preferito che debuttasse durante il Debutto di Primavera, indetto dalla Regina in persona, ma il tempo era a loro svantaggio, e dunque hanno rimediato successivamente. Il suo primo ballo pubblico, danzato col padre, è uno dei ricordi più belli della sua vita, e forse anche uno dei più felici.

Succedeva talvolta, che da piccola la facesse volteggiare e piroettare nel loro salone, accompagnati dal suono del pianoforte, dietro al quale sedeva, diligentemente, il fratello. La musica era una passione del padre, e aveva voluto che il primogenito imparasse a suonare a sua volta; per rendere le lezioni meno noiose, e accontentare la curiosità della piccola che vagava per le stanze, accennando casuali passi di danza, decise di coniugare le due cose.

PASSIONI:

- la letteratura è una passione che la lega alla madre più di quanto abbia voluto, e sebbene sia in parte infastidita da ciò, non vuole rovinarsi la leziosità della lettura.

Leggere è sempre stato il suo passatempo preferito. La signorina Fanny ha sempre provato ad insegnargliene alcuni più adatti alla sua posizione, ma sebbene fossero altrettanto piacevoli, non si addicevano a lei: troppa poca pazienza e perseveranza per poterli praticare.

L'uncinetto, il ricamo, la botanica... bellissime attività, per carità, ma non Este non riusciva a sentirle sue.
Leggere invece, le è sempre venuto naturale. Sicuramente, è stata influenzata dai genitori e dall'ambiente in cui ha vissuto e l'ha cresciuta, ma non ha mai ritenuto la lettura un obbligo o un dovere, anzi.

Per lei la lettura è un mezzo per fuggire dalla realtà, per vivere emozioni o esperienze lontane da lei. È un modo per conoscere il mondo e sé stessi. E qualcosa che lei considera quasi una magia, più eterna e più umana.

- quasi di conseguenza, è affascinata dalla scrittura. Il pensiero che delle parole associate, assemblate, separate o unite, possano suscitare stupore, meraviglia, risate, lacrime, affetto, nostalgia, comprensione, il fatto che uno scritto possa sopravvivere nel Tempo, e che possa tramandare qualcosa, qualsiasi cosa, è per lei travolgente al punto da sentirsi soffocata. Scrivere è l'altra metà della magia, ed è l'incantesimo più potente.

E se solo amasse di più il pennino, la sua stanza sarebbe piena di scritti, di poesie, di romanzi, di frasi, di saggi, di riflessioni, espressione più pura e sincera di sé.
Purtroppo, non le piace il pensiero di condividere i suoi scritti, e non le piace nemmeno più di tanto scrivere.

Dopo un po' le fa male la mano, fatica a continuare a concentrarsi, a pensare e a porre le parole nell'ordine giusto, ad esprimere correttamente quello che pensa, quello che vorrebbe dire.
Tuttavia, qualcosina – sebbene minimale – l'ha scritto, e l'unico a cui ha concesso il permesso di leggere qualche frase, era ed è tutt'ora il fratello Christopher.

- altra passione della giovane è la pittura; più o meno come per la scrittura, anche quest'attività finisce con l'annoiarla o stancarla, ma, a differenza della prima, la reputa molto più divertente e libera.

Insomma, non che sia meno importante della letteratura, anzi, è una grande appassionata di arte, di pittura, scultura, ma ritiene che sia più facile "praticarla" a livello personale e a scopi individuali.

Le piace soprattutto colorare, dare vita, associare emozioni e disegni tramite le tinte; le piace un po' meno disegnare, poiché non si ritiene granché brava, ma non le dispiace, ogni tanto provarci.

CURIOSITÀ:
- lettere:

lei e suo fratello sono soliti comunicare tramite brevi fogliettini, passati di nascosto tramite i vassoi della servitù, se non è possibile l'incontro e lo scambio diretto.

Abitudine nata anni fa, quando durante il debutto, Christopher litigò con un signore nel loro salotto ed i genitori, vergognati e imbarazzati, lo chiusero nella loro stanza come punizione.

Este era ancora piccola, e non aveva potuto prendere parte all'evento, ma aveva sentito le grida e aveva spiato dai corridoi, e quando sentì dei passi sulle scale, dalla porta della sua stanza; quando non ci fu più nessuno, corse alla porta del fratello, e provò a chiamarlo sottovoce. Poi ebbe un'idea, e gli passò un bigliettino per chiedergli cosa fosse successo e come stesse.

Per tutta la settimana di punizione, continuò a comunicare di nascosto col ragazzo, e anche quando la punizione finì, il loro piccolo gioco si trasformò in un'abitudine, nel loro piccolo segreto.

- botanica:

Este non è assolutamente dotata di pollice verde, nonostante abbia una passione, abbastanza evidente, per la botanica. Per qualche motivo, è affascinata dai fiori, dagli alberi, dagli arbusti, dagli animaletti selvatici, dagli uccellini, dalle farfalle, e anche dagli insetti. È capitato di trovarla davanti al davanzale, a fissare un uccellino fare il nido, tutto un pomeriggio, oppure vederla nel giardino a disegnare e ritrarre i colori che la natura le metteva sotto il naso. È stata sgridata pesantemente dalla madre, quando una sera entrò nella sua stanza per parlarle, e non la trovò nel suo letto: stava osservando la luna piena sotto l'albero, memorizzando ogni forma e linea per poterla riprodurre il giorno dopo.

- matrimonio:

sebbene abbia debuttato in società da molti anni, non si sente ancora pronta alla realtà del matrimonio e della vita da moglie e madre.

Non le dispiacerebbe un giorno, trovare l'amore della sua vita, qualcuno con cui desiderare spendere ogni giorno fino alla fine, qualcuno di cui portare i figli in grembo, e sorride teneramente all'idea di diventare un giorno una mamma. Ma quel giorno non è ancora vicino. I suoi genitori sono contrariati, quando lei si ritrova a lasciare un sospiro di sollievo.

Le sue coetanee – non tutte, ma una buona parte – sono corteggiate, ricevono proposte, alcune sono addirittura già sposate, mentre lei è ancora lì, a vagare per gli ambienti della casa con un quadernino ed una matita, lo sguardo incantato, perso in chissà quali pensieri.

Non si può dire che sia felice, anzi, a dirla tutta, in parte soffre, sentendosi inferiore, indietro, nonostante sappia benissimo di non avere nulla in meno delle altre.

Deve solo fare chiarezza sui suoi desideri, sui suoi sogni. Deve riordinare e riprendere il controllo della vita e delle sue volontà. Ha solo bisogno di un po' di tempo, e magari, nel giro di un anno o due, potrebbe sorprendere tutti, persino sé stessa

CONOSCENZE:
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