30 prime volte con te

By jadeNeptune

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Sam e Cory non potrebbero essere più diversi, ma conoscendosi dall'infanzia hanno imparato ad amalgamare le l... More

2 anni - prima parola
4 anni - prima volta in piscina
5 anni - Primo mostro sconfitto
6 anni - prima volta senza rotelle
8 anni - prima paghetta
10 anni - prima volta in tenda
11 anni - saltare scuola per la prima volta
12 anni - prima lettera d'amore
13 anni - prima rissa
14 anni - Primo bacio
15 anni - primo crossdressing
17 anni - il primo litigio
17 anni - prima dichiarazione
17 anni - first date
18 anni - prima emergenza
18 anni - prima volta
19 anni - il primo anello
19 anni - primo giorno al college
20 anni - primo tatoo
21 anni - il primo egoismo
22 anni - Primo animale domestico
22 anni - prima casa
23 anni - prima cerimonia
24 anni - prima cena con i colleghi
25 anni - primo incontro
27 anni - primo figlio
27 anni - prima influenza
28 anni - prima festa del papà
Epilogo

16 anni - prima volta ubriaco

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By jadeNeptune

"Obbligo o verità?"

"Obbligo" dice Cory.

"Uff, avevo la domanda perfetta" si lamenta Diego, poi uno dei loro amici gli sussurra qualcosa nell'orecchio ed i suoi occhi si illuminano. "Vada con quello".

L'altro si alza e scompare in cucina, tornando qualche minuto dopo con un drink colorato che passa al moro.

"Ti obbligo a berlo tutto" parla Diego.

"Cosa c'è dentro?"

Gli altri due si scambiano uno sguardo divertito. "È una sorpresa".

Cory osserva poco convinto il bicchiere.

"Dai qua, faccio io" si propone Sam allungando la mano che gli viene schiaffeggiata e Diego si becca un'occhiataccia da parte di Cory.

"Non ci provare, Sam" lo avvisa uno degli altri "l'hai già coperto per tre volte, hai finito i bonus".

"Chi lo dice?" Alza un sopracciglio, "non non c'è una soglia massima nel regolamento".

"Bhe, stando al regolamento, non si può neanche passare un obbligo ad un altro partecipante".

"Esatto" continua Diego, "quindi ringrazia che ve l'abbiamo permesso e chiudi la bocca. Voglio vederlo svuotare il bicchiere".

Sam vuole controbattere, ma una mano sul ginocchio lo blocca.

"Hanno ragione. Mi hai già coperto abbastanza" intercede Cory.

"Ovvio che l'ho fatto!" Esclama incrociando le braccia e mettendo il broncio. "Guarda te se li lasciavo truccarti o farti mangiare quella bruschetta al peperoncino o se avrei permesso loro di farti stare a torso nudo per tre turni."

Cory accenna un piccolo sorriso e prende un respiro profondo prima di bere in un sorso tutto il liquido.

Tutti i partecipanti lo guardano curiosi.

"Allora, com'è?" S'incuriosisce Diego.

"Dolce" risponde con una smorfia.

Ovviamente si aspettavano qualcosa in più, ma dato che la sua faccia torna impassibile sospirano e riprendono a giocare.

"Vuoi che ti vada a prendere un bicchiere d'acqua?" Domanda Sam notanto le sue guance rosse.

Cory scuote la testa ed il corvino fa per tornare a concentrarsi sul gioco, quando sente un braccio circondargli la vita e trascinarlo contro un petto solido, per poi appoggiargli il mento sulla spalla. "Sam resta qui".

"...Cory?" Indaga confuso. Il suo migliore amico non cerca quasi mai il contatto fisico, soprattutto in pubblico.

Lui stringe la presa, come se potesse avvicinarlo ancora di più. "Qui".

Sam ridacchia stupito e divertito, picchiettandogli la testa come si fa per complimentarsi con un cane, ignorando le occhiate allibite dei presenti. "Ok, va bene, resto qui".

Per un paio di turni tutto procede tranquillamente, poi Sam avverte un bacio sul collo e spalanca gli occhi. Poi un altro. E un altro ancora.

"Cory?" Biascica strozzato, "che stai facendo?".

"Sam" soffia sulla pelle.

"Sì, sono io. Sei sicuro di st- AHIA!" Trilla scioccato scattando di lato e portandosi una mano al collo. "Mi hai appena morso?!".

"Mn".

"E perchè quell'aria compiaciuta?!".

Deve essere cambiato qualcosa nello sguardo del più grande, perchè d'un tratto Sam arrossisce fino al collo e ancora bloccato da suo braccio attorno alla vita, usa una mano per spostargli il viso dall'altra parte, mentre inchida i suoi due amici sul posto.
"Cosa c'era in quel drink?" .

Loro si guardano innocenti e Sam ingoia un urletto quando sente i denti di Cory mordegli un polpastrello.

"Allora?!" Domanda in un mix di rabbia ed esasperazione.

"Potrei averci mischiato della vodka aromatica" ammette il ragazzo.

"Della vodka?!". Ora il tono è decisamente incazzato. "Chi cavolo porta della vodka ad una festa per sedicenni?!".

"Rilassati Sam" interviene Diego, "era poi un bicchiere, non una bottiglia intera. Chi è che si ubriaca con così poca vodka, per di più mischiata...".

"Visto che vi piace tanto giocare con gli alcolici, dovreste anche sapere che non tutti hanno la stessa tolleranza" ringhia. "Andiamo Cory, torniamo a casa".

Il moro annuisce contento e si alza, trascinando con sè il più piccolo.

"Dai Sam!" Lo richiamano, "era uno scherzo innocente, non te la prendere".

Ma lui li ignora e convincendo Cory a lasciargli la vita per prenderlo per mano e lo conduce all'uscita dove recupera i loro giubbini.

Si fermano poco dopo il cancello d'entrata della villa di Diego per aspettare il taxi e Sam osserva come Cory faccia dondolare le loro mani con un sorriso brillo ad addolcirgli la riga delle labbra.
"Mi dispiace averti obbligato ad accompagnarmi alla festa" mormora passandosi la mano libera sul viso. "Avrei dovuto venire da solo".

Il moro alza di scatto la testa stringendo la presa sulla sua mano. "No. Non obbligato. Ho deciso io di venire".

"Ma perchè ho continuato ad insistere."

"No." Ripete cocciuto. "Ti accompagnerò sempre dove vorrai".

"Vedi?" Sospira rivolgendo lo sguardo alla strada, "è proprio per questo motivo che dovrei smetterla di coinvolgerti".

"Sam" lo richiama in una vaga imitazione di un tono petulante. (Cory non è mai petulante). "Non mi vuoi più con te?".

Questa volta è la testa del corvino a scattare verso di lui. "Cosa!? No! Certo che ti voglio con me, atrimenti perchè ti avrei tartassato per giorni?!".

"E allora..."

"Sono una calamita per i guai" sorride triste "e per colpa mia spesso ne paghi tu il prezzo".

Cory aggrotta la fronte "Nessun presso da pagare se sono con Sam" dichiara, facendolo ridacchiare.

"Ayia, guarda qui" esclama il più piccolo usando il pollice per ammorbidirgli il cipiglio, "tra qualche anno sarai pieno di rughe se continui così".

"E allora Sam deve smetterla di dire cose che non mi piacciono".

"Aww, quando sei ubriaco sei così carinoo" esala tirandogli una guancia "e mi piace sentirti parlare di me in terza persona".

"A me piace sentir parlare Sam" ed il ragazzo arrossisce di nuovo.

L'arrivo del taxi interrompe la strana atmosfera che si era creata ed i due salgono a bordo.

Durante il tragitto rimangono in silenzio e Cory gli appoggia nuovamente la testa sulla spalla, gesto che di solito è al contrario e qualcosa nello stomaco di Sam gorgoglia.

La posizione delle essere scomoda, visto che lo supera di quasi due teste, (com'è possibile che lui continui ad alzarsi mentre Sam sembra ormai aver raggiunto il suo massimo non si sa), ma Cory non da segno di volersi muovere e quando il corvino appoggia la testa contro la sua, può giurare di averlo sentito annuire contento.

Inizialmente aveva considerato di portarlo a casa sua viste le condizioni, ma sua mamma capirebbe all'istante che sta cercando di nascondere qualcosa, quindi il taxista li lascia davanti all'abitazione di Cory.

Per fortuna riesce a camminare senza problemi, quindi con un po' di fortuna Sam riuscirà a sgattaiolare in camera sua senza che i suoi genitori notino che è ubriaco.

Speranza che si sbriciola nel momento in cui aprono la porta e Amelia li vuole accogliere con un abbraccio a cui a quanto pare Cory non vuole che prenda parte, visto come si sposta davanti a lui per coprirlo.

"No" dichiara aprendo le braccia.

Sua madre lo guarda scioccata per poi spostare l'attenzione su Sam che ridacchia nervoso.

"Mi dispiace zia Amelia, ma la mia punizione è ancora valida: niente abbracci fino a mezzanotte".

"Oh" esclama spostandoci per farci entrare, "allora me ne sto al mio posto. Non voglio essere certo la causa della tua perdita".

"Molto gentile" gli sorride raggiante, mandandole un bacio volante, mentre usa l'altra mano per spingere Cory verso le scale.

Il loro comportamento apparentemente strano e ridicolo per le loro famiglie è più che normale, perciò, dopo che la donna ha costatato che stanno bene e non sono più strani del solito (il che è tutto dire) augura loro la buonanotte.

Una volta in camera del moro, Sam chiude la porta e sospira sollevato, per poi rischiare di soffocare con la sua saliva quando vede Cory spogliarsi.

"Che stai facendo?!".

"Mi preparo per andare a letto".

Sam apre la bocca per fermarlo, ma all'ultimo decide di tacere.

Di solito è lui quello che non ha problemi a farsi vedere in boxer, mentre Cory deve sempre recitare la parte della donzella pudica e se questa volta non ha problemi a spogliarsi, perchè dovrebbe farsene lui.

Così si prende qualche attimo per ammirare le spalle larghe dell'amico, il busto tonico che si sta scolpendo con il passare dei mesi, i fianchi magri e le cosce toniche che si flettono mentre si infila i pantaloni del pigiama.

Deglutisce.

Quand'è che Cory è diventato così bello? O meglio, da quando la bellezza del ragazzo gli fa quest'effetto?

E poi, che cos'è questo effetto?

Troppi pensieri e strane sensazioni gli si stanno insinuando nella mente e lui preferisce ignorarle recuperando una delle felpe del moro da usare come pigiama sopra i boxer; non gli piace dormire vestito, ma non vuole che al suo amico venga un infarto domani mattina, visto che sicuramente sarà il primo dei due a svegliarsi.

Apre l'armadio per prendere il futon, quando la mano di Cory si posa sulla sua. "No" lo ferma, "Sam dorme con me".

Il corvino alza un sopracciglio divertito ignorando il gorgoglio che di nuovo gli sconquassa lo stomaco.
"Così diretto Cory" esclama malizioso, "se mi volevi nel tuo letto bastava chiedere, non serviva ubriacarsi".

Ad un'insinuazione del genere di solito segue un bel "Ridicolo" o gli occhi che si alzano al cielo, a volte perfino entrambi, ma adesso Cory annuisce comprensivo.

"Prossima volta" stabilisce e lo trascina verso il letto.

Sam è così scioccato che non si accorge di essersi disteso fino a quando avverte il calore del piumino avvolgerlo.

Ovviamente ci sarà una prossima volta visto che dormono uno a casa dell'altro almeno una volta a settimana, ma Cory è sempre stato così rigido nel suo condannarlo nel futon che ogni stratagemma che aveva provato dopo i dieci anni per convincerlo a condividere il letto non aveva mai funzionato, che ora questa dichiarazione è più sconvolgente del braccio che scivola sotto la coperta per avvinghiarsi nuovamente alla sua vita e trascinarlo contro il petto dell'amico. 

"Cory?".

"Shhh è ora di dormire" mormora il moro affondando il viso nella matassa di capelli corvini.

"Sai vero che non sono un peluches?" prova a buttarla sul ridere.

"Mn. Sam è meglio di qualsiasi peluches" e completa la frase con un bacio alla base della nuca che lo fa rabbrividire.

D'istinto tenta di raggomitolarsi, ma le gambe di Cory si intrecciano alle sue più snelle facendo aderire completamente i loro corpi.

Un bacio tra i capelli e la sua mano che si stende sullo stomaco di Sam irradiando calore anche attraverso la felpa.

"Buonanotte Sam".

Ed è quella sensazione di sicurezza e conforto che lo fa addormentare in pochi istanti.

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