Zemlyan: Rebirth

By JuMi8990

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E se esistesse un mondo collegato alla Terra? Un luogo creato attingendo alle sue più antiche Virtù? In un Re... More

PROLOGO
CAPITOLO 1 - 1.1 Taiki
CAPITOLO 1 - 1.2 Forza di volontà
CAPITOLO 2 - 2.1 Abbagli
CAPITOLO 2 - 2.2 La gita
CAPITOLO 2 - 2.3 La festa delle Comete
CAPITOLO 3 - 3.1 Provare e riprovare
CAPITOLO 3 - 3.2 Quello che non ti aspetti
CAPITOLO 3 - 3.3 Ombre
CAPITOLO 4 - 4.1 Miu
CAPITOLO 4 - 4.2 Il ragazzo scomparso
CAPITOLO 5 - 5.1 Cosa vuoi da me?
CAPITOLO 5 - 5.2 L'appuntamento
CAPITOLO 5 - 5.3 L'asso nella manica
CAPITOLO 5 - 5.4 Mettersi alla prova
CAPITOLO 6 - 6.2 ...prime bugie
CAPITOLO 6 - 6.3 La ricerca di scienze
CAPITOLO 7 - 7.1 Zemlyan
CAPITOLO 7 - 7.2 La sala della Lancia
CAPITOLO 7 - 7.3 Piccoli tesori
CAPITOLO 8 - 8.1 Menta e cioccolato
CAPITOLO 8 - 8.2 Principi e Custodi
CAPITOLO 8 - 8.3 I guerrieri più forti del mondo
CAPITOLO 8 - 8.4 Inviti
CAPITOLO 9 - 9.1 Sorprese e desideri
CAPITOLO 9 - 9.2 La voce degli incubi
CAPITOLO 9 - 9.3 Nel cuore del bosco
CAPITOLO 10 - 10.1 Non è un gioco
CAPITOLO 10 - 10.2 Abissi di coscienza
CAPITOLO 10 - 10.3 Confidenze
CAPITOLO 11 - 11.1 Sangue sprecato
CAPITOLO 11 - 11.2 Il costo del fallimento
CAPITOLO 11 - 11.3 Un luogo sbagliato
CAPITOLO 12 - 12.1 Responsabilità
CAPITOLO 12 - 12.2 La tua strada
CAPITOLO 12 - 12.3 Di nuovo insieme
CAPITOLO 13 - 13.1 La riunione
CAPITOLO 13 - 13.2 La vera forma delle Virtù
CAPITOLO 13 - 13.3 Cosa stiamo facendo?
CAPITOLO 14 - 14.1 Una giornata da re
CAPITOLO 14 - 14.2 Sono pronto!
CAPITOLO 14 - 14.3 Il Drago del Coraggio
CAPITOLO 15 - 15.1 Capodanno
CAPITOLO 15 - 15.2 Rivelazioni
CAPITOLO 15 - 15.3 Chiudere i conti
CAPITOLO 16 - 16.1 Ultimo giorno di riposo
CAPITOLO 16 - 16.2 La nuova arma
CAPITOLO 16 - 16.3 Una piccola deviazione
CAPITOLO 17 - 17.1 Frammenti del passato
CAPITOLO 17 - 17.2 Le ferite più profonde
CAPITOLO 17 - 17.3 Risorgere
CAPITOLO 18 - 18.1 Verso Lood
CAPITOLO 18 - 18.2 La Splendente
CAPITOLO 18 - 18.3 Luce d'ombra
CAPITOLO 19 - 19.1 Il veliero
CAPITOLO 19 - 19.2 Il villaggio sulla montagna
CAPITOLO 19 - 19.3 Dove volano i presagi
CAPITOLO 20 - 20.1 Siamo le nostre scelte
CAPITOLO 20 - 20.2 Vark
CAPITOLO 20 - 20.3 I doveri di un comandante
CAPITOLO 21 - 21.1 Dichiarazione di guerra
CAPITOLO 21 - 21.2 Fratelli
CAPITOLO 21 - 21.3 Promesse
CAPITOLO 22 - 22.1 In marcia
CAPITOLO 22 - 22.2 Così ha inizio...
CAPITOLO 22 - 22.3 I Generali
CAPITOLO 23 - 23.1 Strategie vincenti
CAPITOLO 23 - 23.2 Nella morsa dell'acqua
CAPITOLO 23 - 23.3 Il secondo tragico atto
CAPITOLO 24 - 24.1 L'alato
CAPITOLO 24 - 24.2 Colpo di grazia
CAPITOLO 24 - 24.3 Il nuovo studente
CAPITOLO 24 - 24.4 Legge e morale
CAPITOLO 25 - 25.1 Cosa è giusto
CAPITOLO 25 - 25.2 Chi non conosce la resa
CAPITOLO 25 - 25.3 Ali spezzate
CAPITOLO 26 - 26.1 Quello che rimane
CAPITOLO 26 - 26.2 L'alba degli eventi
CAPITOLO 26 - 26.3 Fino alla fine
CAPITOLO 27 - 27.1 A parti invertite
CAPITOLO 27 - 27.2 Una per tutti
CAPITOLO 27 - 27.3 Pace
CAPITOLO 28 - 28.1 Orizzonti di domani
CAPITOLO 28 - 28.2 Rebirth
EPILOGO
Credits
✨Speciale 100 FOLLOWER ✨
✨Speciale: FESTA DELL'AMICIZIA✨

CAPITOLO 6 - 6.1 Prima lezione...

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By JuMi8990

L'intensa luce del cielo rischiarava il corridoio alabastrino che conduceva alla sala del Consiglio. Si sarebbe prospettata una giornata ordinaria sull'isola Meki, se non fosse che due creature ronzavano come mosche fastidiose attorno a un'altra, che avanzava armoniosa nel suo vaporoso abito corallo.

"Kana, Mimita ha ragione, il tempo stringe. Hai avuto notizie da Miu? Quando sarà pronto l'umano alla prova?", chiese il primo.

"Io non sono certa di potermi fidare dell'ennesimo ragazzetto. Che peccato non poter più contare sull'esperienza di quel tale, Togashi", si lamentò la seconda.

Kana si fermò, fece un bel respiro e congiunse le mani.

"Tahwito, dobbiamo avere pazienza, il ragazzo è appena stato trovato. Tuttavia, Miu mi ha riferito che il Drago stesso desidera sottoporlo al suo giudizio, fidiamoci di loro. Per quanto riguarda i tuoi dubbi, Mimita, Eiji non avrà l'età di suo nonno, ma è molto determinato. Lo sento", concluse lasciandosi i Veji alle spalle.

I due impiegarono qualche secondo a tornare all'attacco, ipnotizzati dai boccoli fluenti color cioccolato della giovane Reggente che danzavano a ogni suo passo, e fu Mimita, la consigliera anziana, a incalzarla di nuovo.

"Perfetto, allora vale la pena farlo arrivare a Zemlyan per allenarlo qui. Dico bene, Tahwito?"

L'altro consigliere annuì vistosamente, e stava per dire qualcosa quando Kana si voltò di scatto.

"Sapete benissimo che non posso imporre uno sforzo simile a mia sorella. Che sia l'ultima volta che sento dire una sciocchezza simile."

Sfinita dalle richieste insistenti dei due Veji, si affacciò alla finestra, dove la luce la irradiò esaltandone l'incarnato perlato e i raffinati disegni che le adornavano il corpo come fossero ricami. Con gli occhi giallo acceso, puntò lo sguardo al cupo orizzonte.

"Le ombre si fanno più intense ogni giorno", le disse Tahwito, poggiandole una mano sulla spalla. "Ricorda che presto, con o senza di noi, delle scelte andranno fatte. Su, Mimita, andiamo. Gli altri ci aspettano."

Quando anche l'ultimo rimbombo di passi ebbe lasciato spazio al silenzio, Kana si abbandonò allo sconforto, stringendo a sé le mani tremanti.

Madre, che cosa devo fare...


Miu stava pedalando verso il punto di ritrovo che si trovava oltre il parco da cui lei e Taiki erano partiti per andare al tempio. Verso la cima della collina, infatti, c'era il luogo perfetto dove allenarsi, lontani da occhi indiscreti.

Era ancora buio, i negozi erano chiusi e una nebbiolina spettrale invadeva le strade, resa più lugubre dai mostri appesi qua e là di quella pittoresca festa che l'anno precedente le aveva fatto guadagnare un mucchio di dolcetti.

Anche a Zemlyan esistevano delle ricorrenze, ma nessuna in cui si fosse potuta divertire come facevano i bambini umani. Fin da piccola era stata educata per diventare una Protettrice, perciò il gioco e lo svago non erano ammessi. Eppure, rispetto ai fratelli, non era stata troppo sfortunata perché il suo tutore, il precedente Coraggio, adorava divertirsi come un bambino.

Alle lezioni, ad esempio, era sempre in ritardo, troppo preso dalle esplorazioni sulla Terra, e Lìfe doveva rimproverarlo ogni volta per la sua mancanza di giudizio. Ma lui sapeva come farsi perdonare dalla piccola Miu: bastavano un dono e un racconto delle avventure straordinarie che gli erano capitate a farla felice.

Poi, però, gli allenamenti arrivavano, fatti di percorsi a ostacoli nei villaggi, lotte con armi improvvisate in luoghi impervi e camminate senza meta in cerca di piante o animali. E la pratica più odiata, il furto invisibile, che consisteva nel rubare un oggetto ai fratelli senza essere notata, portarlo allo zio come trofeo e poi restituirlo. Con Namis non ci era mai riuscita..

"Noi siamo le fondamenta tra le Virtù. Se le altre sono i pilastri, il Coraggio è colui che le sorregge e davanti ai pericoli le sprona a non arrendersi mai. Lui sarà sempre con te, soprattutto quando avrai paura, non dimenticarlo."

Miu si riscoprì a parlare ad alta voce e sorrise, ricordando che alla fine di quel serio parlare lo zio le aveva mostrato i muscoli, dicendole che erano i più fortissimi di tutti, accortosi che non era pronta per capire quella sorta di motto.

Taiki per certi aspetti somigliava molto al suo tutore: era curioso, vivace e inopportuno in situazioni che avrebbero richiesto maggiore serietà

In quell'occasione, inoltre, lei gli aveva fatto la stessa domanda che l'amico aveva rivolto a Eiji: perché lo faceva? Perché prodigarsi per un luogo che non era il loro?

Lui le aveva risposto che lo avrebbe capito la prima volta che avrebbe alzato gli occhi a quel nuovo cielo, con le sue piccole luci brillanti adagiate su una distesa oscura, la sua calda palla gialla e magari, un giorno, avrebbe ammirato un drago, che i terrestri chiamavano aurora boreale, simile a quello impresso sulla vetrata della sala della Lancia. E non dimenticò di descrivere quanto fosse incredibile la Terra con le sue distese candide, le colline di sabbia che si spostavano con il vento, l'acqua che cadeva dal cielo... e molto altro.

Miu, ammaliata da ogni singola parola, si era alzata promettendo che avrebbe protetto il legame tra i loro mondi a ogni costo. Lo zio a quel punto le aveva donato la sua prima conchiglia.

In realtà, non le era stato facile provare tutta quella venerazione per la Terra. All'inizio la curiosità l'aveva fatta da padrona, ma con il tempo era entrata in contatto con il lato meschino degli umani e la sufficienza con cui trattavano il loro pianeta, che l'avevano pervasa di un senso di rabbia e impotenza difficile da placare. Tuttavia, al momento, era fondamentale pensare alla salvezza di Zemlyan e si sarebbe impegnata in tal senso anche per la Terra.

Arrivata al parco, di Taiki non c'era alcuna traccia, ma mancavano ancora alcuni minuti e si rammentò di avere fiducia. Non poteva essere impaziente già il primo giorno.

D'un tratto, un fruscio alle sue spalle la mise in guardia e un'ombra saltò fuori dai cespugli. Con una leggiadra rotazione, Miu si posizionò dietro l'aggressore e lo immobilizzò sul terreno con un colpo secco.


Sul sentiero Taiki si lamentò massaggiandosi il fianco che aveva battuto.

"Ma come hai fatto a sentirmi? Speravo di coglierti di sorpresa, invece ho fatto la figura dell'idiota."

"Eri troppo concentrato su te stesso e hai dimenticato ciò che ti circondava: hai mosso le foglie del cespuglio e hai spezzato un ramo di netto. Impossibile non accorgersi della tua presenza."

Dopo la ramanzina, e una buona camminata in salita, i ragazzi raggiunsero lo spiazzo scelto per gli allenamenti.

"Sono pronto, generale! Ce la metterò tutta", esclamò Taiki.

Miu lo guardò con un'espressione contrariata e raccolti due bastoni da terra ne lanciò uno all'allievo.

"Vorrei che prendessi la faccenda con più serietà, non è un gioco. Da ora in avanti non pensare a me come a Miu, ma come al tuo peggior nemico. Su, vediamo come te la cavi. Colpiscimi."

Taiki portò il bastone davanti a sé, lo strinse con entrambe le mani e scattò verso l'avversaria...

Trascorsi poco più di dieci minuti, il ragazzo si ritrovò, per l'ennesima volta, steso sull'erba, con Miu, in piedi lì accanto, che lo punzecchiava.

"Non sei affatto male, ti manca giusto la tecnica. Ti arrendi?"

Per tutta risposta lui si rimise in posizione e quando lei gli diede le spalle, tentò di cogliere l'attimo e provare a colpirla, ma ancora una volta venne scaraventato faccia a terra.

"Okay, ho capito. Hai vinto."

La principessa recuperò entrambi i bastoni e li gettò lontano.

"Ora cominciamo la vera lezione. Per favore, togliti il ciondolo."

"Perché? Non posso rischiare di perderlo."

"Non puoi neanche rischiare di romperlo. Lascialo nello zaino, d'accordo?"

Pronto l'allievo, Miu iniziò a spiegare i primi fondamentali metodi di attacco e contrattacco, alcune semplici posizioni di difesa e di schivata, il tutto in modo schematico e preciso.

D'un tratto, mentre con una torsione lo costringeva con la schiena piegata in avanti, spostò un braccio e allentò la presa quel tanto che bastava per permettere all'amico di voltarsi: una specie di decoro verde, simile a un tatuaggio, si materializzò a lato dell'occhio, contornandole il viso e perdendosi lungo il collo.

La ragazza fece qualche passo indietro e si premette la tempia, liberando Taiki definitivamente. Poi, con un cenno, lo invitò a prenderle le mani.

"C'è qualcuno che vorrebbe salutarti."

Taiki eseguì il comando e una voce gli echeggiò nella mente.

"Buongiorno, Taiki, è un piacere conoscerti. Io sono Kana."

Il ragazzo ebbe un sussulto e Miu bisbigliò qualcosa che somigliava a un tranquillo.

Il pensiero corse alle parole di Eiji: se fosse capitato in altre circostanze avrebbe creduto di essere pazzo, ma in quella situazione una voce in testa poteva solo essere una bizzarra normalità.

"Pia... piacere mio, tua autorevolenza, sua sovranità, Reggente saggia..."

Sia Miu che Kana cominciarono a ridere mentre lui, con le guance che andavano a fuoco, avrebbe voluto sprofondare.

"Non c'è bisogno di formalità, anzi, vorrei che mi chiamassi Kana. Per prima cosa ti ringrazio per avere accettato di aiutarci. Non ti sarò mai abbastanza riconoscente. Il secondo motivo per cui ho chiesto a Miu di parlarti è che gradirei invitarti a Zemlyan e conoscerti di persona. Se accetterai, il fatto che tu non abbia superato la prova implica che dovremo attivare l'amuleto in maniera diversa. Scusa, Miu, ho cercato una soluzione comoda, ma non ci sono altri modi."

"È tutto a posto. Certo che verremo. Va bene se usiamo la fontana d'ingresso?"

"Vi aspetterò lì."

"Ci vediamo tra due giorni, direi. A presto."

Miu la salutò e la connessione si interruppe.

Taiki, ammutolito, cominciò a contare con le dita e a parlottare tra sé.

"Due giorni? E come facciamo con la scuola? Ho anche il turno al ristorante, dovrò farmi dare un permesso, ma il signor Fujita vuole una settimana di..."

La principessa lo fissò: tutto di lei non ammetteva obiezioni.

"Okay, okay, mi inventerò qualcosa."

◾◾◾

Tra una mossa e l'altra il tempo a disposizione per l'allenamento giunse al termine. Taiki si sgranchì braccia e gambe, e infine indossò l'amuleto. Si incamminarono verso il parco e lui, che avrebbe avuto una montagna di cose da chiedere, provò quantomeno a dissipare qualche dubbio.

"Scusa, Miu, ho capito come si diventa Custodi: la Virtù ti sceglie e, se accetti e superi la prova, la carica è tua. Ma come funziona per te? Per i Protettori, voglio dire."

"È un fattore ereditario che necessita di dedizione e molta preparazione. Sono gli Spiriti a decidere tra di loro l'ordine di assegnazione. Poi, quando reputano pronto il prescelto lasciano il corpo del predecessore. Saggezza però, a dispetto delle altre, sarà sempre la prima dei figli nata femmina. A ogni modo, per la mia generazione, dopo la morte di mia madre e dei miei zii, io e i miei fratelli siamo stati costretti a diventare Protettori."

"Mi dispiace...", bisbigliò Taiki che pur essendo curioso di sapere cosa fosse accaduto, sviò il discorso per non essere indelicato. "Intendi quando è stata rubata la... lancia? Ne avevamo parlato anche con Eiji, ma non credo di aver compreso cosa sia."

"All'apparenza è ciò che sembra, una lancia. Però in essa è stata racchiusa l'energia che ha originato il nostro mondo, assorbita dalla Terra, e che tutt'ora lo alimenta. Comprenderai che è un oggetto potente e per l'equilibrio che rappresenta, come ha creato, potrebbe distruggere. Non voglio neanche immaginare come."

"E adesso dove si trova?"

"Non lo sappiamo. Yami l'ha portata via e di entrambi non abbiamo più avuto notizie. Pensiamo sia nel suo palazzo, ma accedere ci è impossibile. Se ti ricordi, al suo posto si è presentato suo figlio Kujo che si è proclamato nuovo Sacerdote e con cui, purtroppo, Kana non sente il legame."

"Giusto, c'è una specie di connessione tra di voi. Come funziona?"
"È un potere riservato a Saggezza e Ombra, un antico retaggio che permette ai due di percepirsi. Gira sempre intorno al concetto di equilibrio, però qualcosa tra gli attuali possessori non funziona. Tra noi fratelli, invece, possiamo comunicare con la telepatia, ma non è la stessa cosa."

"Però sembra molto comodo!"

"Su questo potremmo discuterne", sorrise Miu. "So che ci sono tante cose che vorresti sapere, ma è tardissimo e se avrai pazienza tra due giorni saremo a Zemlyan. E visto che noi due non possiamo parlarci nella mente, questo è il mio numero", disse Miu estraendo un bigliettino dalla tasca.

"Quindi anche tu hai il cellulare?"

"Sicuro, non siamo dei primitivi. Ci vediamo dopo in classe. Oggi sei stato bravissimo, sono contenta di averti trovato", lo salutò la principessa, pedalando veloce verso casa.

Taiki arrossì e la osservò allontanarsi. Con il bigliettino ancora stretto in mano gli sfuggì un pensiero.

Anche io...

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