CHRISTMAS CAROLS // Motorspor...

By donnas_badcontests

4.9K 352 73

non c'Γ¨ due senza tre, ecco la terza edizione di Christmas Carols πŸŽ„ More

THE MOST WONDERFUL TIME
LA BUROCRAZIA NON VA IN VACANZA
FACCIAMO SHOPPIG
PROROGA
πŸŽ…πŸΌ | 12 RINTOCCHI
❄️ | GIFT CARD CASTLE
πŸŽ„ | HOW TO DESTROY CHRISTMAS - TUTORIAL BY MICK SCHUMACHER
πŸŽ…πŸΌ | A NATALE SONO TUTTI PIU' BUONI, O QUASI
DI BABBI NATALE, FIOCHI DI NEVE E ALBERELLI
❄️ | WE SHOULD BE SINGING CHRISTMAS SONGS
πŸŽ„|NATALE "TOO MUCH"
πŸŽ…πŸ»| CENETTA NATALIZIA ALTERNATIVA A CASA STROLL
❄️|LA SCIARPA ROSSA CHE CI UNISCE
πŸŽ„|UN NATALE DA GRINCH
πŸŽ…πŸΌ|IL NINJA DI NATALE
❄️|NEVE E DOPOSCI
πŸŽ„|DI NASI ROTTI E VIAGGI IN OSPEDALE
❄️|LET IT SNOW
GIUDICI A VOI
RISULTATI: PRIMO TURNO
I VINCITORI

πŸŽ…πŸΌ|I THINK SHE'LL HAVE FUN IN OUR CHRISTMAS SWEATERS

200 15 1
By donnas_badcontests


PERSONAGGIO: Daniel Ricciardo o Yuki Tsunoda

PROMPT: Outfit coordinati

CARATTERISTICA: Se hai scelto questo pacchetto un po' dovevi aspettartelo! Il personaggio è un romanticone, di quelli che fanno dell'amore la prima cosa della loro vita e non si vergognano a dimostrarlo. Il suo modo di fare stucchevole, arrivate le vacanze di Natale ... si triplica! Qualcuno apprezzerà questa sua caratteristica?




I THINK SHE'LL HAVE FUN IN OUR CHRISTMAS SWEATERS




"Ti dico che le piaceranno tantissimo"

L'altro lo guarda di sottecchi, appoggiato coi gomiti sul ripiano in marmo dell'isola, con un'espressione apertamente scettica stampata sul viso. La luce intermittente dell'albero di Natale più brutto della storia disegna ombre sinistre e maculate sul pavimento e maschera parzialmente la nota divertita nel volto di Max. Sta trattenendo un sorriso.

"Ti dico che le faranno schifo, Dan" ribatte e, dicendolo, scuote piano la testa bionda.

Daniel fa una smorfia e borbotta qualcosa, facendogli il verso, prima di mostrargli il dito medio e allontanarsi lungo il corridoio verso la sua camera da letto.

Non è la prima volta che Max boccia le sue idee strampalate, e fin lì può anche starci. In fondo è lui il campione di sorprese e romanticismo, mentre il suo amico non è in grado di distinguere uno schiaffo da una carezza. Non che sia colpa sua –è un bravo ragazzo, alla fine, e contro ogni pronostico ha anche una ragazza che lo ama moltissimo e che supplisce volentieri a tutte le sue mancanze- però Dan non intende prendere lezioni su come far felice la donna della sua vita da uno così.

Appallottola i maglioni coordinati che ha comprato e li lancia sul letto –prima uno, quello rosso con un albero di Natale gigantesco pieno di pon pon glitterati con scritto Merry, e poi l'altro, in verde, con un pacco regalo fatto di strass e piume a comporre la scritta Christmas. Il secondo si affloscia sul pavimento, ma non si ferma a raccoglierlo.

Lo farà più tardi.

Ha tante cose di cui preoccuparsi, prima.

Attraversa il corridoio lasciandosi una scia di luci accese alle spalle per trovare Max in piedi sulla soglia, con la giacca sulle spalle. È girato a tre quarti e sta ispezionando l'enorme pila di candele allo zucchero e cannella che il corriere ha appena consegnato. Anche dal punto in cui si trova –nel disimpegno, dietro all'attaccapanni- riesce a leggere il giudizio negli occhi dell'amico.

E non ha ancora visto le 2917 rose che arriveranno in serata.

"Cosa?" dice a voce alta, incrociando le braccia al petto e appoggiandosi al muro con la spalla.

Max alza a malapena lo sguardo, stringendosi nelle spalle: "Niente."

"Dimmi" lo incalza. Non è davvero nervoso, è abituato al fatto che il suo migliore amico non approvi il suo sentimentalismo esagerato. Più che altro gli piace metterlo in difficoltà –portarlo a dire qualcosa che non vorrebbe, ad essere sincero in modo brutale e crudo, come solo lui sa fare. Perché Max è l'unico che riesca a dirgli in faccia la verità, anche e soprattutto quando non vuole sentirla.

Lui alza un sopracciglio e si gira completamente verso il corridoio, dando le spalle alla porta d'ingresso. Daniel si rende conto in una frazione di secondo che, dalla posizione in cui si trova, può vedere la macchina per la neve artificiale che ha comprato apposta per la serata, e questo non gioca a suo favore.

"Serve che lo dica?" chiede, come per tastare il terreno.

Daniel stringe le labbra, mordicchiandole dall'interno, mortalmente serio.

"Sì."

Max alza gli occhi al cielo. Quando parla di nuovo, ha l'aria di un professore che tenta di spiegare l'ovvio ad un suo alunno non particolarmente sveglio. Se fosse qualcun altro, si offenderebbe, ma è Daniel- e Daniel non si offende mai per nulla.

troppo" dice Max, ed ora è il suo turno di alzare gli occhi al cielo. Così, l'altro prosegue con il suo consiglio richiesto-ma-assolutamente-irrilevante, per circostanziare.

"Candele, Champagne, la macchina per la neve, mazzi di vischio ovunque, i maglioni coordinati, la cena da Cécile" elenca, indicando a destra e sinistra. "È troppo. È solo Natale, uno come altri cinquanta che passerete insieme, uno uguale all'altro. Qui hai preparato un set up da proposta di matrimonio e- Dio, Dan, non le vuoi chiedere di sposarti,vero?"

Dan ripensa alla scatolina quadrata nascosta nell'armadio, in mezzo allo scomparto coi suoi vecchi vestiti dei tempi della Red Bull, con dentro l'anello che aveva comprato un mese dopo che avevano iniziato ad uscire insieme. Ai tempi era stato sul punto di inginocchiarsi più di una volta –nonostante fosse stupidamente giovane e nessuno dei suoi amici pensasse che fosse una buona idea- ma era da un po' che non considerava concretamente l'idea di farle la proposta.

C'è una breve pausa di silenzio in cui strofina le mani l'una contro l'altra, come se stesse soppesando la decisione. Poi cammina a passi lenti e decisi verso di lui, senza aggiungere altro.

"Max, amico mio, tu sei un genio" dichiara, afferrandolo per le spalle. Riesce a sentire la tensione nei muscoli del collo e a vedere il pomo d'Adamo fare su e giù, ma quello che più lo diverte l'espressione di assoluto terrore che gli si dipinge sul viso. "Gran bell'idea, ma comunque...no."

Max gli assesta un pugno nello stomaco.

"Molto divertente." Borbotta –come se fosse tutto fuorché divertente- e sguscia via dalla sua presa, scrollandosi di dosso le mani di Daniel con decisione, facendolo ripensare a quanto era secco la prima volta che lo ha incontrato, tutto zigomi e ginocchia, e a come è adesso. Uomo. "E comunque" aggiunge, serio "non cambia il mio pensiero. È troppo, sembra che tu debba farti perdonare qualcosa."

E Daniel pensa a quanto è ingenuo, il suo amico Max. E a quanto corta sia la sua memoria.

Non direbbe così, se si ricordasse di quel weekend a Venezia nel bel mezzo della stagione –della Gondola affittata per tutta la notte solo per girare fra i canali nell'abbraccio del cielo stellato- o di quella volta che sono saltati su un jet e si sono trovati senza il minimo preavviso sulle spiagge di Tenerife, o del collier di diamanti a 2.7 carati che le aveva fatto recapitare quando non era riuscito a tornare in tempo per il suo ventisettesimo compleanno.

Si liscia la felpa sul petto, sorridendo. Pomposo e fiero di sé.

"Stai parlando con Daniel Ricciardo, innamorato dell'amore. E questo sarà il Natale più indimenticabile della sua vita, almeno fino al prossimo, in cui stai certo che supererò tutte le sue aspettative."

Max fa schioccare la lingua contro il palato. Non sembra convinto.

"Come no"

Poi, con una scusa, si congeda. L'aereo da Londra non arriverà prima delle otto, quindi sa che non sta andando a Nizza a prendere lei, e non crede nemmeno che si stia scapicollando per recuperare un regalo last-minute. Se conosce Max almeno un po', sa che è tutto pronto da molto molto tempo. Minimale, probabilmente con un gran significato e un budget stellare.

L'altro fa pat pat di piatto con la mano sul pacchetto incartato che gli ha lasciato sul mobile basso dell'ingresso, mormora un saluto generico e si immette nel pianerottolo.

Improvvisamente, Daniel avverte una brutta sensazione all'altezza dello stomaco, come se stesse trascurando un dettaglio cruciale, una piccola falla nel suo piano perfetto. La realizzazione è una doccia gelata.

Cazzo.

"Ehi!" lo richiama, mentre Max inizia già a scendere giù per i gradini, in tutta fretta. "Amico, volete venire a cena da noi?"

Incrocia il suo sguardo beffardo nella tromba delle scale.

"A Winter Wonderland, Dan? Solo se prima riesci ad ammazzarmi."

Il piano, si dice, è perfetto.

Sono due giorni che il suo appartamento è un via vai di corrieri e installatori, che consegnano e mettono in piedi le cose più disparate –da un gigantesco albero di Natale interamente fatto di luci intermittenti ad un finto camino in mattoni installato in un angolo del salotto e una coppia di renne impagliate a dimensione naturale con le corna a forma di cuore.

È la prima volta da quando sono tornati insieme che festeggiano il Natale nel suo appartamento, a Monaco, e non vuole lasciare nulla al caso. Ha prenotato una cena a domicilio dal ristorante preferito di lei, due bottiglie di Dom, e una rosa per ogni giorno da quando si sono incontrati. Anche se è inverno –non è l'Australia, con le feste passate in spiaggia a giocare a beach volley e surfare fino al tramonto-, il Principato ha un clima piuttosto mite e cozza un po' con quello a cui lei è abituata. È per questo che Daniel si è impegnato così tanto per ricreare l'atmosfera perfetta.

Manderà un'auto a prenderla in aeroporto e le farà trovare sul sedile posteriore il primo pacchetto, quello contente il completo da elfo.

Daniel si sfrega le mani, infilandosi il costume da Babbo Natale.

Sarà tutto perfetto. Pensa. Niente potrà andare storto.

Sorprendentemente, dopo un inizio liscio come l'olio, le cose iniziano ad andare storte tutte insieme.

Le candele sparse per la casa fanno molto più calore del previsto, sciolgono la neve e creano spiacevoli pozze d'acqua sul parquet, Cécile ha consegnato con due ore di anticipo, le rose sono così tante che non riesce a farle stare nel sacco che aveva comprato per la scenetta di apertura –quella in cui le avrebbe dato il benvenuto vestito da Babbo Natale- ed è saltata la corrente in tutto il palazzo, quindi tanti cari saluti all'albero di luci e alle insegne led e ai giochi pirotecnici che aveva preparato.

La notizia peggiore, però, arriva in coda a tutte ed è, se possibile, la più inattesa.

Quando qualcuno suona al suo campanello, poco dopo le otto, Daniel si sistema la barba finta e il sacco sulle spalle e va ad aprire.

"Oh oh oh! C'è un pacco per lei, signorina..."

"Gesù, Dan, ma che cazzo di problemi hai?"

Il sacco gli scivola dalle mani e le rose si sparpagliano sul pianerottolo.

Fra tutte le persone che avrebbe potuto trovarsi davanti a quell'ora, Max era l'ultima della lista. A differenza sua, Max non avrebbe mai mandato nessun altro a Nizza a recuperare la sua ragazza. Diamine, fosse stato per lui sarebbe andato a prenderla direttamente da Milton col suo fottuto jet privato.

Ma è tardi e Daniel non ha tempo di scervellarsi per cercare di trovare una spiegazione ad uno dei tanti comportamenti assolutamente inspiegabili del suo migliore amico.

"Fratello, sarà qui da un momento all'altro, non posso pensare alle tue stronzate adesso." Dice, chinandosi a raccogliere le rose e cercando di infilarle di nuovo al loro posto. L'espressione sul viso di Max, però, è così amareggiata che Daniel si pente immediatamente di essere stato così brusco. "È tutto a posto?" chiede.

"Non ti ha chiamato?"

Aggrotta le sopracciglia, confuso.

"Ho il telefono scarico, chissà dove, è andata via la corrente e io..." inizia a dire, poi un brivido gli scorre lungo la schiena. "Stanno bene?"

Max fa un sospiro, strofinandosi gli occhi con le nocche, e per una infinitesimale frazione di secondo Daniel pensa che stia per realizzarsi il suo incubo peggiore.

"C'è stata una bufera di neve, in quel posto di merda. Tutti gli aeroporti di Londra sono chiusi." Lo informa l'amico, grave. "Non sta arrivando proprio nessuno, Dan."

Il sacco cade di nuovo per terra, e un paio di steli si spezzano a metà. Questa volta nessuno si china per recuperarlo.

Il telefono di Max riprende a squillargli nella tasca e lui se lo porta all'orecchio, stancamente.

"Ciao. Sì." Daniel lo osserva prendersi il labbro inferiore fra i denti e masticarlo, pensoso. "Sì, sì. Ho capito. Va bene. Posso farti accompagnare a Liverpool e magari da lì puoi prendere un volo per- Ani. Ascoltami, per una volta- okay. Come dici tu. Chissenefrega. Sì. Sì. È qua. Glielo passo."

Max allunga il telefono nella sua direzione, visibilmente seccato, e Daniel lo prende in mano quasi bruciasse. La linea è disturbata, e la voce all'altro capo del telefono è gracchiante, ma indiscutibilmente quella della sua ragazza.

"Ehi" gli dice.

"Ehi, baby" risponde lui. Si sfila il cappello rosso dalla punta, se lo porta al petto. "Che storia è questa?"

La ragazza sospira rumorosamente.

"Dan, è un disastro. Qui è tutto bloccato. Non riesco ad esserci, stasera."

Daniel sente le gambe molli. Balbetta qualcosa, non sa cosa dire.

"Domani cerchiamo di arrivare col primo volo disponibile. Te lo prometto, baby." Le sente dire. Poi aggiunge qualcos'altro ma la linea salta per un istante e tutto quello che riceve è un fruscio indistinto. Riesce solo ad acchiappare le ultime parole. Suona come un ti scrivo appena arriviamo a casa.

"Ti amo" dice.

"Anch'io, ciao" risponde.

Lui rimane per un attimo paralizzato, sullo zerbino. Rose dappertutto. Il telefono di Max ancora in mano. Rockin around the Christmas tree che suona ad un volume indecente alle sue spalle.

Tutto perfetto un paio di palle.

"Vuoi una birra?"

Non sa nemmeno perché l'ha detto. Gli è semplicemente venuto fuori, così, dal niente. Come se non fosse la vigilia di Natale e non avesse la scenografia di un fottuto parco a tema nel suo salotto e non fosse vestito in modo ridicolo con 2917 rose sul pavimento.

"Certo che sei uno spilorcio di merda" è la risposta di Max. Sembra serio, non si è ancora scomposto. "Ho visto le bottiglie di champagne. Va bene che non sono la bionda più sexy che sia mai stata nel tuo appartamento ma..."

"...sei di sicuro nella top 3" conclude Daniel, lasciandosi andare ad un sorriso leggero. "Vieni, beviamoci su. Ho l'anatra di Cécile nel forno."

How'd you like to spend Christmas on Christmas Island?
How'd you like to spend a Holiday away across the sea?

Il motivetto ipnotico della playlist di Natale ripartita in loop per l'ennesima volta lo riscuote dal torpore in cui era piombato. La schiena gli fa malissimo e la testa gli pulsa terribilmente.

Mette Spotify in pausa e si gode per un istante la quiete della casa vuota. Sono le cinque meno venti. Ad un certo punto la luce deve essere saltata di nuovo, perché l'albero di Natale si è spento e l'unica luce proviene dalle candele ancora accese qua e là sul pavimento e sulla libreria.

Ai suoi piedi, due bottiglie di champagne vuote rotolano silenziose per incagliarsi nel tappeto.

Daniel si tira su con un gemito. Ha decisamente bisogno di bere un po' d'acqua, o domani non sarà in grado di guidare fino a Nizza per recuperare Lynn dall'aeroporto. C'è una macchia di qualcosa sul suo maglione rosso con l'albero e le palline che spera vivamente che non sia vomito. Di tutti i modi in cui aveva pensato di passare la vigilia di Natale, prendersi una sbronza epocale con uno dei suoi migliori amici non era la più intelligente.

Tant'è.

Dallo specchio della porta, vede una testolina bionda appoggiata al bracciolo del divano e si avvicina, cauto, con il bicchiere di vetro ancora in mano.

Max doveva aver avuto freddo durante la notte perché adesso indossa il maglione verde, coordinato al suo, sopra alla camicia, e se ne sta tutto rannicchiato su sé stesso come se fosse ancora piccolo. Gli sta un po' stretto, ma non importa.

Daniel osserva la curva del suo collo, ed il suo petto che si alza e si abbassa a ritmo regolare, pieno di pace.

E pensa che comunque, in un modo o nell'altro, ha passato il Natale con la sua famiglia.

E che comunque, anche se lo prende sempre in giro, a Max piace che Daniel sia così.

Sentimentalismo, gesti eclatanti e outfit coordinati inclusi.

Continue Reading

You'll Also Like

46.6K 2.1K 30
Sarah e angela sono due ragazze che seguono il proprio sogno nella casetta di amici. Una pensa di essere una vera e propria etero, mentre l'altra Γ© l...
206K 6.7K 98
@matiassoule11 ha iniziato a seguirti Camila Herrera classe 2003,Γ¨ una ragazza italo-argentina trasferitasi a Torino quando aveva solamente 6 anni. S...
30.9K 1.5K 26
π€π§π πžπ₯ π‘π¨π¬πž Γ¨ una sedicenne che,dalla sua scuola privata,si trasferisce nella scuola di suo fratello maggiore,Rhys,un ragazzo festaiolo e cas...