The Mystic Academy

By Gifted_Shunaja

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Agli inizi del 21esimo secolo nella regione di Greexeria iniziarono a nascere cuccioli con una deformazione s... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 7
Capitolo 8

Capitolo 6

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By Gifted_Shunaja

Nonostante la situazione imbarazzante appena accaduta, i due avevano difficoltà persino a continuare a camminare. Vampy mostrava lo sguardo distaccato, era ancora incredulo su ciò che era successo qualche istante prima. Shunaja al contrario non ci stava minimamente pensando: era così presa dall'osservare i lineamenti del lupo a cui aveva salvato la vita. Fino ad allora non ne aveva mai visto uno, poiché nel paesino in cui è nata e cresciuta passavano gli stessi animali e raramente arrivava qualcuno di nuovo. Il lupo per un attimo si accorse di essere osservato e si fermò per un attimo, restando leggermente confuso.

Vampy: Potrei sapere il motivo per cui mi stai fissando?
Shunaja: Oh? Perdonami, non volevo sembrare impertinente, ma non ho mai visto in tutta la vita un esemplare di lupo di montagna, sai nella mia cittadina ero solita ad incontrare coniglietti, gattini, caprette,.. Animali di campagna semplicemente.
Vampy: Wow, adesso comprendo.
Shunaja: Com'è vivere in una grotta? Il pelo è sufficiente per scaldarti dal freddo?
Vampy: Uhm, normale. Sinceramente non me ne accorgo neanche se fa freddo oppure no, noi lupi sappiamo adattarci in un batter d'occhio.
Shunaja: Meraviglioso! Sarebbe fantastico se ci sedessimo da qualche parte, così potrei farti qualche altra domanda, se ti va ovviamente.
Vampy: D'accordo, volentieri.

I due ripresero il loro cammino e a distanza di qualche metro si ritrovarono nell'area cafè dell'Accademia.

In quel momento era decisamente affollato dai frequentanti, infatti si dovettero stringere come sardine per riuscire a passare. Quando i due stavano per rassegnarsi, entrambi guardarono verso la loro sinistra e Shunaja sbalordì.

Shunaja: Sybil, Koa, che piacere rivedervi!
Sybil: Ehilà, Shunaja!
Koa: Guarda un po' che coincidenza. Accomodati pure, ci sono due posti liberi.
Shunaja: Ve ne grata, vieni Vampy!

La volpe e il lupo salirono sulle poltroncine e si sedettero al tavolo con i due cugini. La quokka dopo qualche istante si sistemò per bene, lasciandosi andare dalla morbidezza del posto su cui era seduta e per poco non le veniva da sbadigliare.

Sybil: Hai visto come sono comode queste poltrone? Sono divine..
Shunaja: Hai ragione, piacciono molto anche a me. Lasciate che vi presenti il mio nuovo amico, si chiama Vampy ed è un lupo di montagna. Loro invece sono i cugini Koa e Sybil.
Koa: Lieto di fare la tua conoscenza.
Sybil: Piacere mio!

Il lupo sorrise per un attimo. Non si sentiva per nulla a disagio in mezzo a loro, era convinto che facendo la loro conoscenza non si sarebbe sentito solo. Ripensava ancora a quel grande lupo che aveva affrontato prima di conoscere Shunaja, forse aveva timore di rincontrarlo, però al momento sembrava non esserci alcuna sua traccia.

Sybil: Che ne dite se ci beviamo qualcosa?
Koa: Va bene, ma cosa prendiamo?

Vampy si diede un leggero sguardo intorno a lui e la stessa cosa la fece Shunaja. Il lupo si accorse che maggior parte dei clienti stava consumando una strana bibita dall'aspetto misterioso: veniva servita in un bicchiere dalla forma trapezoidale e con un basamento brillantinato a forma di cilindro.

Vampy: Qui quasi tutti stanno consumando quella strana bibita arancione, però devo ammettere che i bicchieri sono mitici.

Shunaja diede uno sguardo al volantino delle bibite e il suo occhio cadde su una pagina dedicata interamente alla pubblicità di una nuova bevanda in commercio da poco.

Shunaja: Mmh, pare che vada di moda bere questa "Flight soda, basterà un sorso e metterà le ali persino agli animali terrestri".
Sybil: Sembra invitante! Direi di prenderci questa.
Vampy: Ci sto, tu invece Koa?
Koa: È indifferente, ma va bene anche per me.

Il gruppo ordinò da bere e continuarono a chiacchierare tra loro nel mentre che aspettavano. Una volta che vennero serviti i bicchieri, il gruppo fece una sorta di brindisi prima di iniziare a degustare la bevanda.

Sybil: Salute!
Vampy: Alla salute!

Fecero il primo sorso tutti insieme con grande entusiasmo e di seguito poggiarono i bicchieri sul tavolo.

Sybil: Il sapore sembra forte, ma non è così male
Shunaja: Lo penso anch'io, non mi sembra qualcosa per cui andarci matti..
Vampy: Koa, va tutto bene?

A Koa improvvisamente spuntarono delle bolle sulla lingua e i suoi occhi iniziarono a lacrimare. Il gruppo lo guardò con aria preoccupata quando si manifestò quella strana reazione.

Sybil: Cugino, sei diventato tutto gonfio!
Shunaja: Presto Vampy, vai a chiamare un medico!

Il lupo annuì e in uno scatto partì alla ricerca di un dottore. Nel frattempo Koa respirava affannosamente e Sybil iniziò a tremare dalla paura. Shunaja anche era allarmata, ma cercò di mantenere la calma e iniziò a scavare rapidamente all'interno della sua memoria. Si sforzò a ricordare quale poteva essere la procedura corretta per soccorrere il suo amico, proprio in quel momento però la sua memoria risultava totalmente vuota. La quokka intanto andò vicino a Koa per cercare di tranquillizzarlo, ma sembrava essere più spaventata lei.

Sybil: Ti fa tanto male, cugino? Shunaja cosa possiamo fare??

All'improvviso la volpe ebbe l'illuminazione dall'ultima lezione nella sua precedente scuola prima che entrasse a far parte dell'Accademia. Fece un respiro profondo acquisendo sicurezza su quello che dovevano fare.

Shunaja: Dobbiamo farlo distendere a pancia in sù.

Le due aiutarono il koala a stendersi, allo stesso tempo erano consapevoli di essere guardate da tutti quegli animali che in quel momento si trovavano al café. La situazione era difficile, ma le due stavano facendo il possibile per aiutare Koa, nonostante il suo stato di sofferenza. Shunaja cercò di tenere lontani i curiosi che si affacciavano e per un attimo puntò lo sguardo su Sybil, la quale era rimasta al suo posto non volendo separarsi.

Shunaja: State tranquilli, andrà tutto bene..

Shunaja cercò di rassicurare i due cugini con uno sguardo fiducioso e più o meno riuscì a rastrellare via una minima parte della grande paura. Pensò tra sé e sé quanto tempo ci avrebbe messo Vampy a tornare con un dottore, per il resto non sapeva che cos'altro fare per soccorrere Koa. Dal fondo della sala, Deep Blue osservava la scena seduto al bancone. In verità lui conosceva esattamente le norme di soccorso in quel caso, poiché nella sua vita nei campi aveva imparato molto su come medicare o prevenire i malesseri. In quel momento però non si era sentito in grado di farsi avanti, forse si sentiva anche lui agitato per la situazione o era troppo timido per farsi avanti per paura di sbagliare. Dal corridoio di destra spuntarono alcuni dottori assieme a Vampy che li guidò sul posto. Questi posizionarono Koa sulla barella e lo trasportarono in infermeria; mentre che il gruppo tentarono di seguirli vennero bloccati da un dottore che disse loro di aspettare fuori dalla sala. I tre sospirarono, rassegnati.

Dopo qualche ora, uno dei medici uscì dall'infermeria e immediatamente venne raggiunto da Sybil.

Sybil: Dottoressa come sta mio cugino?
Dott.ssa Maya: Per fortuna è andato tutto bene, è stata una brutta reazione allergica.
Vampy: Si sa qualcosa sulla causa scatenante?
Dott.ssa Maya: Purtroppo non lo abbiamo ancora scoperto, ma gli effettueremo dei test per capire la natura dell'allergia.
Sybil: La ringraziamo, dottoressa.. Sono contenta che non gli sia accaduto nulla di grave.
Dott.ssa Maya: Oh, facciamo solo il nostro dovere. Piuttosto, mi vorrei congratulare per la prontezza e la calma con cui avete agito per aiutare il vostro amico, non è certo da poco saper gestire un'emergenza.
Shunaja: Beh, non pensavo che Vampy sapesse correre così velocemente, credo che il merito spetti a lui se siamo riusciti ad aiutarlo in tempo.
Vampy: Ti ringrazio per il complimento, ma non ne sarei così sicuro.
Sybil: Già, noi abbiamo solo seguito le istruzioni di Shunaja.
Shunaja: Uh? Ma non diciamo sciocchezze.. Sybil, tu sei riuscita a confortare Koa, hai saputo far mantenere la calma e questo è stato importante per lui. Vampy invece è scattato peggio di una saetta, non avevo mai visto un animale correre così veloce..
Sybil: Sei stata formidabile invece, Shunaja. Senza il tuo aiuto mi sarei fatta prendere dal panico, per di più non sarei stata in grado di aiutare mio cugino.
Vampy: Sybil ha ragione.

Shunaja era sbalordita per quello che stava accadendo, per la prima volta si era sentita apprezzata per l'aiuto dato e non poteva che esserne felice. Dal suo muso spuntò un sorriso colmo di gioia che venne ricambiato allo stesso tempo dai suoi amici.

Dott.ssa Maya: Beh, ora che mi è tutto più chiaro, non sapete quanto mi faccia piacere che da parte vostra sia prevalso il buonsenso e soprattutto la sincerità. Ora perdonatemi, ma devo tornare ad occuparmi dei pazienti. Per il momento il vostro amico non può ricevere visite, ma vi avviseremo noi appena starà meglio.

Il gruppo annuì e la salutarono in coro, congedandosi di seguito. Restava comunque il desiderio da parte di tutti che Koa si potesse riprendere molto presto, Sybil soprattutto. Nel mentre che proseguivano senza una meta, si posizionò davanti ai due come intenta a voler proporre qualcosa di interessante.

Sybil: Vi andrebbe di andare nell'aula di musica?
Vampy: Perché proprio l'aula di musica?
Sybil: Beh, ascoltarla mi aiuta a calmare un po' le acque. Mi piacerebbe vedere quanti artisti nascosti frequentano quest'Accademia ed è proprio in quella stanza che possono sfoggiare il loro talento.
Shunaja: Affascinante, mi piacerebbe molto andarci!
Sybil: Bene, allora seguitemi.

La quokka, presa dall'entusiasmo, iniziò a dirigersi verso l'aula di musica, venendo seguita dai suoi amici che seguirono attentamente il percorso. Dopo aver attraversato l'ala principale dell'Accademia, si ritrovarono davanti all'ingresso della mini struttura allestita come un piccolo teatro dai colori accesi e le luci proiettate sul palchetto. Il trio si addentrò, stando attenti a non fare molta confusione per evitare di distrarre chi si stava esercitando.

Dopo aver dovuto sgaiattolare tra tutti quei strumenti disposti nella sala, giunsero dietro le quinte e fecero scorgere con cautela i loro musi per affacciarsi a sentire la dolce musica proveniente dal pianoforte posizionato al centro della sala. I tasti venivano battuti da delle zampe molto fragili, le quali seguivano un ritmo ben curato e coinvolgente. Gli occhi attenti seguivano ogni singola nota dello spartito posizionato davanti a sé, c'era solo la sua voce che sovrastava il silenzio della sala. Sybil ammirò molto la bravura del pipistrello che si stava esibendo ed era lo stesso per Vampy e Shunaja. Una volta che finì di suonare, una nota si dilungò per alcuni secondi, lasciando senza fiato gli ascoltatori nascosti. Per istinto di esprimere il piacere nell'aver ascoltato quel componimento, Sybil iniziò ad applaudire, ma ciò lo fece sobbalzare e in un attimo raccolse tutti i fogli per poi precipitarsi verso l'uscita.

Sybil: Aspetta, non scappare, non volevo spaventarti..!

Quando si voltò per capire chi stesse parlando, il pipistrello non vide uno scalino, il quale lo fece inciampare facendo volare il suo componimento in carta per aria. Il gruppo uscì allo scoperto per cercare di aiutarlo a rialzarsi da terra, ma nessuno di loro fece in tempo poiché dopo aver raggruppato frettolosamente i fogli, spiccò il volo verso una direzione imprecisa. In meno di due secondi lo persero definitivamente di vista. Quando i tre giunsero alla soglia dell'ingresso, la quokka guardò con dispiacere il pipistrello volare via e tristemente cacciò un sospiro, abbassando le orecchie dall'aspetto rotondo.

Sybil: Oh, mi dispiace tanto.. Ho combinato un disastro..
Shunaja: Va tutto bene Sybil, non lo hai fatto apposta.
Sybil: Ma adesso per colpa mia ha perso i pezzi della sua canzone, e se dovesse accorgersene troppo tardi?
Vampy: Potrebbe sempre tornare a riprenderli.
Shunaja: Oppure.. Potremmo seguire le sue tracce, guardate un po'.

La volpe fece notare una scia di spartiti musicali che erano caduti a terra. Ciascuno di loro, proseguendo verso di essa, iniziò a raccogliere man mano le tracce, in modo da riuscire a ritrovare il proprietario.

Iron Sting, nel suo volo affrettato, ripensava ancora alla brutta figura che aveva appena fatto. Aveva timore che lo avesse sentito qualche suo possibile parente, il quale sarebbe andato di seguito a riferirlo alla sua famiglia. Come sarebbe riuscito ad andare avanti se così fosse stato? Preso dalle paranoie, non si accorse che stava volando troppo in basso; Deep Blue nel frattempo si trovava a pochi metri da lui. Il serpente se lo vide sfrecciare addosso, provocando un grande scontro tra i due. Quando entrambi si ripresero dopo la botta, Iron Sting si rimise in piedi e le sue gambe tremavano peggio di una foglia.

Iron Sting: C-chiedo davvero scusa, non volevo venirle addosso, è stato un incidente.. Si è fatto molto male?
Deep: Ma che accidenti combini?! Avresti potuto spaccarmi la testa, idiota! Impara ad usare meglio quegli aggeggi sulle tue braccia.
Iron Sting: Sono mortificato, non era mia intenzione provocare questo scontro. Se si è fatto molto male posso accompagnarla in infermeria..
Deep: Non intendo farmi accompagnare da nessuno, specialmente da uno sbadato come te.
Iron Sting: Davvero non so cos'altro dire, mi dispiace..
Deep: Allora sarà meglio che tu tenga quella bocca chiusa.

Bruscamente strisciò, raggirandolo. Intanto la raganella di Deep Blue uscì dalle protuberanze del suo corpo squamato e si posizionò sopra la sua testa.

Abyssal: Secondo me hai esagerato con le parole..
Deep: Ah, fa' silenzio.

Il poveretto intanto aveva abbassato lo sguardo, dispiaciuto per il danno che aveva combinato. Quando diede un'occhiata agli spartiti, questi sembravano diminuiti rispetto a quanti ne aveva fino a qualche istante prima. Cacciò un sospiro e si sedette in un angolo a contemplare il suo componimento.

Iron Sting: E adesso come faccio..?

In lontananza scorsero le figure dei tre amici che si avvicinarono verso di lui man mano. Non si accorse della loro presenza, poiché stava fissando un punto fisso, ma appena si rese conto di essere stato raggiunto da essi sgranò gli occhi.

Iron Sting: Perché mi avete seguito??
Sybil: Ciao, uhm.. Mi dispiace aver interrotto la tua esibizione, non ho fatto in tempo a dirtelo perché ormai eri già scappato a zampe levate.
Iron Sting: Ah, capisco, fantastico.. Adesso non vi resterà altro che andarlo a dire ai miei genitori, è così, certo.
Vampy: Cosa? Ma se neanche ti conosciamo.

Shunaja diede un'occhiataccia al lupo come per fargli capire che le parole appena dette non erano state opportune.

Shunaja: Ascolta, noi non diremo assolutamente nulla ai tuoi genitori, tra l'altro non capisco cosa ci sia di male nel far sapere del tuo grande talento.
Iron Sting: I miei non vogliono che mi dedichi alla musica, considerano questo passatempo come qualcosa di "poco produttivo"..
Vampy: Beh, la soluzione a questo problema è semplice, potresti parlare con loro e dircelo.
Iron Sting: Ti pare che non abbia già provato? Non vogliono sentir ragione, vogliono sempre che faccia quello che dicono.
Sybil: Io credo sia una pazzia quella di non lasciar fare ciò che ci piace quando lo si ritiene un perditempo.
Iron Sting: Dal modo in cui me lo dici, non mi sembra tu dica bugie..
Sybil: E perché mai dovrei? Oh, lascia che ti restituisca questi.

Sybil si avvicinò e con cautela gli porse il mucchietto di spartiti che avevano ritrovato per la strada. Il pipistrello, alla loro vista, restò senza parole e i suoi occhi si riempirono di felicità. Li prese con una delicatezza estrema, nel frattempo che apparvero dei sorrisi sui musi degli altri animali.

Iron Sting: Ho temuto di averli perduti.. E ci sono anche tutti! Non so come ringraziarvi. E pensare che sono stato anche scortese con voi..
Shunaja: Non c'è problema, noi lo abbiamo fatto con piacere.
Sybil: Qual è il tuo nome?
Iron Sting: Mi chiamo Iron Sting, vengo dalle grotte a Nord est di Greexeria e faccio parte della fazione degli alchimisti.
Vampy: Forte! Anch'io mi sono inserito negli alchimisti.

In fondo, nascosto dalle piante che decoravano l'area, Deep Blue ritrovò lo stesso gruppo che in mattinata avrebbe voluto aiutare. Osservandolo attentamente, si rese conto che il pipistrello che aveva aggredito verbalmente era entrato anche lui a far parte della piccola comitiva. Questa particolarità gli causò sconcerto e la sua raganella si accorse della sua reazione.

Abyssal: Te lo avevo detto.
Deep Blue: Che ti importa, io non ho bisogno di nessuno. Riuscirò a cavarmela benissimo da solo.
Abyssal: Caro mio padrone, non vorrei sembrare impertinente, ma se questo comportamento continuerà a rivelarsi poco educato, penso che risulterà difficile per te farti dei nuovi amici.
Deep Blue: Chi ha mai avuto bisogno degli amici..
Abyssal: Tu, proprio tu. E secondo il mio modesto parere, dovresti provare a fare amicizia proprio con quel gruppo lì. Non costa nulla, sai?
Deep Blue: Preferirei la smettessi di fare la "so tutto io".

La raganella sbuffò in maniera esasperata, dopotutto stava cercando solo di fare il suo dovere. Tra sé e sé pensava che prima o poi sarebbe riuscita a fare qualcosa per rendere felice il suo padrone; per come le si era mostrato non sembrava mostrare minimamente un po' di simpatia. Dentro di lei però si sentiva che avrebbe potuto ridurre in qualche modo quella grande scontrosità, consapevole che ci sarebbe voluta molta pazienza.

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